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Concetti Chiave

  • La fecondazione artificiale ha origini antiche, con esperimenti documentati risalenti al 1783 grazie a Lazzaro Spallanzani.
  • Ilia Ivanovic Ivanov e Amantea hanno contribuito alla diffusione della fecondazione artificiale con la creazione della vagina artificiale e modelli innovativi.
  • L'Istituto Sperimentale Lazzaro Spallanzani, fondato nel 1937, ha giocato un ruolo cruciale nella divulgazione del metodo in Italia e a livello internazionale.
  • Negli anni '40 e '50, studi in Gran Bretagna e USA hanno migliorato la conservazione del materiale spermatico tramite congelamento in azoto liquido.
  • Metodi di confezionamento come le paillettes, introdotti al congresso di Trento nel 1964, sono oggi diffusi per la conservazione del materiale seminale.

Fecondazione artificiale - Aspetti storici

Pare già che nel XIV secolo la fecondazione artificiale fosse usata dagli arabi nella specie equina, comunque il primo esperimento documentato e verificato scientificamente fu attuato nel 1783 dal celebre studioso naturalista Abate Lazzaro Spallanzani, docente di Storia naturale presso l'università di Pavia. Nella sua sperimentazione eseguita sulla specie canina, egli iniettò nella vagina di una cagna in calore il liquido spermatico raccolto dal maschio e ottenne una normale gravidanza con la nascita di tre cuccioli. Dopo quasi un secolo, altri studiosi ripeterono l'esperimento dello Spallanzani, applicandolo ad altre specie, come il francese Repiquet e il tedesco Hoffman per la specie equina. Ma di grande importanza pratica sono stati, all'inizio di questo secolo, i lavori della scuola russa, capeggiata da Ilia Ivanovic Ivanov, che mettendo a punto la vagina artificiale per i più importanti animali domestici, ha dato il via alla grande diffusione della fecondazione artificiale che in Russia ha permesso di ricostruire il patrimonio zootecnico dopo la prima guerra mondiale.
Il merito di tali lavori va anche allo scienziato professore Amantea dell'ateneo romano, che nel 1914 ha realizzato il primo modello di vagina artificiale. La diffusione della fecondazione artificiale nella pratica zootecnica dei paesi occidentali inizia tra il 1930 e il 1940. In tale periodo in Italia si sono svolti importanti lavori da parte del professore Telesforo Bonadonna, sulla base delle sperimentazioni svolte in precedenza dal professore Antonio Pirocchi sui bovini e dal professore Giulio Gallici sui cavalli. Il professore T. Bonadonna, per una maggiore diffusione del metodo, organizzò, suscitando grande interessa, il primo centro per la fecondazione artificiale per le specie di maggiore interesse zootecnico, presso la Cascina Ravino di Pavia. Nel 1937 promosse la creazione dell'Istituto Sperimentale Lazzaro Spallanzani per la fecondazione artificiale. Tale istituto ha avuto come merito l'affermazione del metodo in Italia e anche nel mondo attraverso un'intensissima attività di ricerca, divulgazione e insegnamento, pubblicando tra l'altro 2000 lavori per la maggior parte originali. Nel 1936 in Danimarca si costituì la prima cooperativa, contribuendo a una rapida diffusione del metodo per la specie bovina.

Negli Usa numerose attività di occuparono di studi relativi alla F.A. e, in particolar modo, della fisiologia dei nemaspermi che hanno portato alla preparazione, alla fine della seconda guerra mondiale, di nuovi mestrui per la diluizione del materiale spermatico (nel 1949 C. Polge, Smith e Parkes del Medical Research di Londra provano la congelabilità del materiale spermatico a -79°C con CO2 solida e alcool).
Nel 1952, L.F.A. Rowson e C. Polge, in Gran Bretagna, dimostrano la possibilità di congelamento del materiale spermatico in azoto liquido, contribuendo al definitivo progresso del metodo.
Al V° congresso internazionale sulla riproduzione animale e la F.A., svoltosi a Trento nel 1964, il francese C. Cassou, presenta un nuovo metodo di confezionamento del materiale spermatico in paillettes, basandosi su primitive sperimentazioni di K.V. Milovanov in URSS (1937), di E. Soronson in Danimarca (1940), e di T. Bonadonna in Italia (1940).
Le paillettes per la loro praticità hanno incontrato e incontrano tutt'ora molto successo e ampia diffusione: attualmente la maggior parte del materiale seminale è confezionato in paillettes e conservato in azoto liquido.
Nel medesimo congresso i giapponesi H. Nagase e T. Neiwa proposero l'originale metodo di confezionamento in pellets. Oggi in tutto il mondo, migliaia di istituto di ricerca e centri di F.A., con forte impegno di tecnici, scienziati e capitali, sono impegnati in attività di ricerca che consentono di continuare l'evoluzione del metodo. In merito all'utilizzazione della F.A. nel mondo si può rilevare come tale metodo sia maggiormente applicato nei paesi a zootecnia più avanzata.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il primo esperimento documentato di fecondazione artificiale?
  2. Il primo esperimento documentato e verificato scientificamente di fecondazione artificiale fu attuato nel 1783 da Abate Lazzaro Spallanzani sulla specie canina.

  3. Chi ha contribuito alla diffusione della fecondazione artificiale in Russia?
  4. Ilia Ivanovic Ivanov ha contribuito alla diffusione della fecondazione artificiale in Russia, sviluppando la vagina artificiale per animali domestici.

  5. Qual è stato il contributo del professore Amantea alla fecondazione artificiale?
  6. Il professore Amantea ha realizzato il primo modello di vagina artificiale nel 1914, contribuendo allo sviluppo della fecondazione artificiale.

  7. Quali progressi sono stati fatti nel congelamento del materiale spermatico?
  8. Nel 1952, L.F.A. Rowson e C. Polge in Gran Bretagna dimostrarono la possibilità di congelamento del materiale spermatico in azoto liquido, segnando un progresso significativo nel metodo.

  9. Quali metodi di confezionamento del materiale spermatico sono stati presentati al congresso del 1964?
  10. Al congresso del 1964, C. Cassou presentò il metodo di confezionamento in paillettes, mentre i giapponesi H. Nagase e T. Neiwa proposero il metodo in pellets.

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