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Concetti Chiave

  • La razza piemontese, originariamente limitata al Piemonte, è considerata autoctona e derivata dall'adattamento di antichi bovini Aurochs e Zebù.
  • La fusione tra bovini Aurochs e Zebù ha portato alla creazione della razza piemontese, caratterizzata da adattamenti unici all'ambiente locale.
  • Dal XIX secolo, si distinguono vari tipi di bovini piemontesi, tra cui la Razza Scelta della Pianura, con influenze sull'attuale razza piemontese.
  • L'introduzione del carattere "groppa doppia" alla fine del XIX secolo ha trasformato la razza piemontese, inizialmente controverso ma poi accettato per il miglioramento della produzione di carne.
  • Dal 1976, la razza piemontese è stata specializzata per la produzione di carne, con miglioramenti genetici guidati dall'ANABORAPI per ottimizzare resa e qualità.

Origini della razza piemontese

Parlando oggi di razza piemontese si intende una razza cosmopolita dalle caratteristiche da carne che fino a non molti anni or sono era limitata e circoscritta entro i confini della regione da cui è derivato il nome. I nostri allevatori amano ritenere che la loro sia una razza autoctona, vissuta da sempre nelle vicine vallate pedemontane, dalla quale i loro antenati ricavavano un valido aiuto nel lavoro dei campi ed il necessario sostentamento con il latte e la carne prodotti da questi animali.
Esistono tuttavia numerose e suggestive teorie che ne spiegherebbero l'origine. Fra queste ricordiamo quella recente del Prof. Maletto, sicuramente la più avvincente.
Sulla base dei reperti archeologici, delle iscrizioni rupestri e dei residui fossili rinvenuti si è tracciata la storia antica che vede come progenitore un bovino del tipo Aurochs, che già fin dal pleistocene e cioè prima ancora che in altre regioni del continente euro-asiatico avesse inizio la domesticazione, popolava tutto il settore piemontese, dove da un lato le montagne e dall'altro vaste zone lacustri e acquitrinose rappresentavano una sorta di barriera naturale, di trappola. E' così che abbondanti per numero e ben isolati per ragioni geografiche, questi lontani progenitori dei bovini attuali, ebbero modo di esaltare e di mantenere in condizioni di relativa purezza le loro caratteristiche genetiche adattandole agli effetti millenari del particolare ambiente.
Su questa vita tranquilla, caratterizzata da una lenta curva di adattamenti, in un periodo compreso tra il paleolitico medio e superiore, e cioè circa 25000-30000 anni or sono, nell'area Piemontese si assiste ad una penetrazione massiccia di un altro gruppo etnico che si mescola e si fonde con quello preesistente determinando una nuova razza che presenta le nette caratteristiche della Piemontese attuale.
Si tratta di Zebù, provenienti dal Pakistan Occidentale, da dove, per ragioni ignote e in breve tempo, sono giunti in diversi settori del continente europeo. L'ondata migratoria chiude la sua corsa nella trappola piemontese; l'arco alpino sbarra il passo ed il soggiorno diventa obbligato.
Con gradualità la popolazione Aurochs e quella Zebuina si fondono originando nel tempo quella che è la razza piemontese.
Storia recente. Dalla storia antica, con un salto di millenni si passa direttamente alla fine del diciottesimo secolo, quando testi di medicina veterinaria ci aiutano a capire ciò che era l'allevamento della nostra zona. In particolare il Prof. Domenico Vallada nel suo "Abbozzo di Taurologia" del 1872 descrive ben cinque tipi di bovini viventi nel secolo scorso nel Piemonte ed in qualche modo collegati all'attuale razza Piemontese:
- Razza Scelta della Pianura, la più pregiata, diffusa in pianura alla destra del Po, di grandi dimensioni, con mantello, grigio-bianco, da lavoro e da carne;
- Razza Ordinaria di Pianura: diffusa nelle zone di collina, Monferrato, Langa e Monregalese, più piccola di dimensione, tarchiata e meno fine della precedente, il mantello è fromentino, animali per lavoro e carne;
- Razza di Luserna: dal manto grigio porcellana;
- Razza Canavese: non molto grande, corporatura tarchiata e robusta, rustica, dal mantello fromentino;
- Razza di Demonte: indirizzata alla produzione di latte e carne, dalla piccola statura e dal mantello fromentino carico.
La Piemontese sarebbe forse rimasta una razza minore e sconosciuta se sul finire del secolo scorso non si fosse verificato quel caratteristico fenomeno al quale ancora oggi si attribuisce la sua fortuna: la comparsa, probabilmente per mutazione del carattere coscia o groppa doppia o ancora groppa di cavallo.
La prima comparsa dei soggetti a groppa doppia si fa tradizionalmente risalire al 1886 esattamente nel comune di Guarene d'Alba frazione Forcellini (gli allevatori locali con un eccessi di campanilismo la definirono sotto-razza Albese); altri documenti dell'epoca tuttavia asseriscono che da oltre un decennio soggetti dalla groppa di cavallo affluivano ai mercati zootecnici. Fin dall'inizio la diffusione del carattere fu osteggiata dalle istituzioni zootecniche, don un seguito di polemiche tra i sostenitori dell'indirizzo selettivo favorevole e coloro che ne vedevano un indebolimento della razza originaria.
Con il trascorrere degli anni, constatando la possibilità di selezionare ed "addomesticare" il carattere, l'opinione negativa dei tecnici si trasformò e l'opera dei sostenitori venne accettata ed indirizzata.
E' sul finire della prima guerra mondiale che si assiste ad un cambiamento nell'allevamento della Piemontese, in quanto, a seguito degli aumentati consumi e all'incrementi del reddito, gli allevatori del Piemonte pur continuando ad utilizzare il bestiame per il lavoro, cercano di perfezionare la produzione lattea e carnea.
L'azione ufficiale di miglioramento risale quindi all'inizio degli anni trenta, con l'istituzione del Libro Genealogico nel quale vennero iscritti gli animali che, nei cosiddetti "nuclei di selezione", rispondevano ai caratteri fissati dallo standard dell'epoca.
I bovini Piemontesi si avviano a diventare una popolazione omogenea: ciò è facilitato dalla diffusione di riproduttori provenienti dagli allevamenti migliori, scelti sotto la guida dei Comizi agrari e delle Cattedre ambulanti di agricoltura.
In questa fase grande importanza hanno avuto le mostre e di conseguenza le valutazioni morfologiche che hanno contribuito a perfezionare e migliorare la qualità dei bovini piemontesi. Si è passati dalla triplice attitudine di fine ottocento, alla duplice attitudine, latte in primis, degli anni cinquanta, alla preminente attitudine alla produzione di carne degli anni sessanta dove lo standard di razza riferiva: "la selezione della razza bovina Piemontese si propone la produzione di bestiame sano, fecondo, di robusta costruzione, precoce, nel quale la preminente attitudine della carne sia integrata con quella del latte".
La svolta verso una razza specializzata per la produzione della carne è del 1976 dove lo standard della razza approvato dal Ministero dell'agricoltura recita: "l'azione di miglioramento della Piemontese dovrà riguardare la precocità intesa come conseguimento anticipato dell'età di macellazione, la velocità di accrescimento, l'indice di conversione degli alimento, la resa al macello, le caratteristiche di carcassa e la qualità della carne nonché la fecondità e la longevità del bestiame da riproduzione pur non trascurando la produzione lattea".
Tappa fondamentale è la costruzione dell'ANABORAPI avvenuta nel 1960: ad essa sono affidati dallo Stato compiti di interesse generale inerenti l'attività di miglioramento genetico della razza Piemontese e la valorizzazione economica di tale attività a favore degli allevatori.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine della razza bovina piemontese secondo le teorie più recenti?
  2. La teoria più recente, proposta dal Prof. Maletto, suggerisce che la razza piemontese derivi dalla fusione tra bovini Aurochs e Zebù, avvenuta circa 25.000-30.000 anni fa nell'area piemontese.

  3. Quali erano i tipi di bovini descritti nel Piemonte del XIX secolo?
  4. Nel XIX secolo, il Prof. Domenico Vallada descriveva cinque tipi di bovini: Razza Scelta della Pianura, Razza Ordinaria di Pianura, Razza di Luserna, Razza Canavese e Razza di Demonte, tutti collegati all'attuale razza Piemontese.

  5. Quando è avvenuta la prima comparsa del carattere "groppa doppia" nella razza piemontese?
  6. La prima comparsa del carattere "groppa doppia" nella razza piemontese è tradizionalmente datata al 1886 nel comune di Guarene d'Alba, anche se documenti dell'epoca suggeriscono che fosse presente già da oltre un decennio.

  7. Quali cambiamenti si sono verificati nell'allevamento della razza piemontese dopo la prima guerra mondiale?
  8. Dopo la prima guerra mondiale, gli allevatori piemontesi hanno cercato di perfezionare la produzione di latte e carne, portando a un miglioramento ufficiale della razza a partire dagli anni trenta con l'istituzione del Libro Genealogico.

  9. Qual è stata la svolta nella specializzazione della razza piemontese per la produzione di carne?
  10. La svolta verso una specializzazione della razza piemontese per la produzione di carne è avvenuta nel 1976, quando lo standard di razza approvato dal Ministero dell'agricoltura ha enfatizzato la precocità, la velocità di accrescimento e la qualità della carne.

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