
È arrivato il momento di prendersela con coloro che si godono bellamente il viaggio da posizione privilegiata: i passeggeri. Tu quale sei?
Dopo avervi proposto qualche tempo fa “i tipi di personaggi alla guida”, ora è arrivato il momento di prendersela con coloro che si godono bellamente il viaggio da posizione privilegiata: i passeggeri. Scegliete bene l’accompagnatore perché non si può tornare indietro (lasciarlo in una piazzola di sosta in autostrada non è la soluzione corretta, ndr). In ogni caso può capitare di incorrere in qualche errore e trascinarsi con sé soggetti di certo interessanti, anche se tediosi. A cominciare dall’amico ipocondriaco che odia i germi per poi finire con il navigatore incallito.Di certo, in questo caso, il detto Goodyear, ossia “il giro migliore della giornata è quello dove hai il controllo”, è di difficile perseguimento!
1. L’ipocondriaco
“No, io non tocco la portiera perché chissà quanti germi coesistono in quell’ambiente”. “Qual è il sedile più pulito?”. “Sei sicuro che io qua possa sedermi?”. Chiamato anche Mister Amuchina, l’ipocondriaco tenderà a rovinare ogni giorno di viaggio autodiagnosticandosi una malattia diversa dall’altra. Bene ma non benissimo. L’unico problema che sembra avere seriamente… è quello mentale.
2. Il PARA
Molto simile all’ipocondriaco: se il primo si riferisce ad un disturbo psichico sulla paura delle malattie, il “para” è un’evoluzione molto più fastidiosa e pericolosa. Una persona che definire insicura è poco. Il viaggio insieme a lui è una tortura: mina la spensieratezza del gruppo portando a monte ogni suo pensiero. Un elemento negativo che cerca di rovinarti il viaggio organizzato da tempo.
3. Il meccanico mancato
Prima di partire il ritornello non è quello di Rovazzi di “Andiamo a Comandare”, ma è il tuo amico meccanico che ti riempie di esclamazioni tecniche: “Hai controllato l’olio?”, “Hai cambiato le pastiglie?”, “L’aerodinamica è settata in maniera corretta?”, “Hai messo le Goodyear invernali? Non voglio andare sui monti con le gomme ultra-morbide che usa Vettel per fare il giro veloce a Monza… sai, sono previdente”. Grazie maestro.
4. Il tirchio maledetto
Un budget da 10 euro al giorno. L’autostrada che non deve essere pagata perché, a suo dire, lui è uno spettatore del viaggio e non usufruisce dei servizi di trasporto. La benzina che, sempre a suo dire, “la paghi tu perché non pago qualcosa che non finisce nel serbatoio della mia macchina”. Uno stile di vita che è una missione. Peccato che il linciaggio tende sempre a essere ad un passo.