8.οὐ δεῖ δὴ τοιοῦτον, ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι, παραπεπτωκότα καιρὸν ἀφεῖναι, οὐδὲ παθεῖν ταὐτὸν ὅπερ ἤδη πολλάκις πρότερον πεπόνθατε. εἰ γάρ, ὅθ᾽ ἥκομεν Εὐβοεῦσιν βεβοηθηκότες καὶ παρῆσαν Ἀμφιπολιτῶν Ἱέραξ καὶ Στρατοκλῆς ἐπὶ τουτὶ τὸ βῆμα, κελεύοντες ἡμᾶς πλεῖν καὶ παραλαμβάνειν τὴν πόλιν, τὴν αὐτὴν παρειχόμεθ᾽ ἡμεῖς ὑπὲρ ἡμῶν αὐτῶν προθυμίαν ἥνπερ ὑπὲρ τῆς Εὐβοέων σωτηρίας, εἴχετ᾽ ἂν Ἀμφίπολιν τότε καὶ πάντων τῶν μετὰ ταῦτ᾽ ἂν ἦτ᾽ ἀπηλλαγμένοι πραγμάτων.
Non bisogna, o Ateniesi, lasciar sfuggire l'occasione che ci si presenta perché non vi accada di soffrire ciò che già più volte in passato avete sofferto. Se infatti, quando tornavamo dall'aver portato soccorso agli Eubeesi e si presentarono su questa tribuna, tra gli Anfipoliti, Gerace e Stratocle, esortandoci a salpare con le navi e a prendere in consegna la loro città, noi avessimo dimostrato per noi stessi il medesimo zelo che per la salvezza degli Eubeesi, voi allora avreste occupato Anfipoli e vi sareste liberati da tutti i mali che vennero dopo di ciò.
[newpage]9.καὶ πάλιν ἡνίκα Πύδνα, Ποτείδαια, Μεθώνη, Παγασαί, τἄλλα, ἵνα μὴ καθ᾽ ἕκαστα λέγων διατρίβω, πολιορκούμεν᾽ ἀπηγγέλλετο, εἰ τότε τούτων ἑνὶ τῷ πρώτῳ προθύμως καὶ ὡς προσῆκεν ἐβοηθήσαμεν αὐτοί, ῥᾴονι καὶ πολὺ ταπεινοτέρῳ νῦν ἂν ἐχρώμεθα τῷ Φιλίππῳ. νῦν δὲ τὸ μὲν παρὸν ἀεὶ προϊέμενοι, τὰ δὲ μέλλοντ᾽ αὐτόματ᾽ οἰόμενοι σχήσειν καλῶς, ηὐξήσαμεν, ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι, Φίλιππον ἡμεῖς καὶ κατεστήσαμεν τηλικοῦτον ἡλίκος οὐδείς πω βασιλεὺς γέγονεν Μακεδονίας. νυνὶ δὴ καιρὸς ἥκει τις, οὗτος ὁ τῶν Ὀλυνθίων, αὐτόματος τῇ πόλει, ὃς οὐδενός ἐστιν ἐλάττων τῶν προτέρων ἐκείνων.
E di nuovo, quando si annunciò che erano assediate Pidna, Potidea, Metone, Pegase e le altre città, per non indugiare a passarle in rassegna ad una ad una, se allora fossimo accorsi noi in aiuto, con prontezza e come si conveniva, a una sola di queste, alla prima, noi avremmo ora a che fare con un Filippo più facile da vincere e assai più umile di quello che adesso abbiamo. Ora invece, lasciando sempre andare il presente e pensando che le cose future andranno bene di per se stesse, noi, o Ateniesi, abbiamo accresciuto la potenza di Filippo e l'abbiamo reso tale quale ancora non è stato nessun re di Macedonia. Ora appunto si presenta di per se stessa alla città un'occasione, questa degli Olintii, che non è inferiore a nessuna di quelle che si presentarono prima.