persephonae
Ominide
7 min. di lettura
Vota

Indice

  1. Testo
  2. Traduzione
  3. Testo
  4. Traduzione
  5. Testo
  6. Traduzione
  7. Testo
  8. Traduzione
  9. Testo
  10. Traduzione
  11. Trama
  12. Commento

Testo

ἂν ποιησαίμην-> ott. potenz. aor. di poieo + gen di stima
Περὶ πολλοῦ-> avv quantità
ὦ ἄνδρες-> vocativo che sottintende dikastai, giudici
to...γενέσθαι-> oggettiva sostantivata con predicativo (τοιούτους δικαστὰς) del soggetto (ὑμᾶς)
γενέσθαι-> inf aor di ghignomai
ἐμοὶ-> limitazione
ὑμᾶς-> sogg dell'infinitiva con ghenestai
τοιούτους ...οἷοίπερ-> sono correllati 'tali...quali'
an...εἴητε-> ott pres da eimi
πεπονθότες-> part pf da pasko con valore ipotetico 'soffrire'
οἶδa-> pf da eido
ὅτι-> cong che introduce due dichiarative oggettive coordinate: 'ouk...aganaktoie' e 'alla...egoiste'
alla-> è cong avvers che coordina le due dichiarative
εἰ ...ἔχοιτε-> ipotetica con ottativo di eko
ἂν εἴη-> ottativo potenziale di eimi
ὅστις-> introduce relativa con ottativo potenziale ἀγανακτοίη (da aganaktéō)
tois γεγενημένοις-> compl di causa 'a causa delle cose accadute'+dat part sostantiv pf da ghignomai
ἐπιτηδευόντων-> part plur di epitedeuo
ἡγοῖσθε-> ott pres di egheomai

Traduzione

Apprezzerei (ἂν ποιησαίμην) molto (Περὶ πολλοῦ), signori giudici (ὦ ἄνδρες), che (τὸ) voi (umas) riguardo (peri) a questa vicenda (τούτου τοῦ πράγματος) vi rivelaste (γενέσθαι) giudici tali (δικαστὰς τοιούτους) verso di me (emoi) quali appunto (οἷοίπερ) sareste (εἴητε) verso voi stessi (ὑμῖν αὐτοῖς) se vi fossero capitate (πεπονθότες) cose simili (τοιαῦτα); so bene infatti che (οἶδa eu gar oti), se aveste (ἔχοιτε) riguardo agli altri ( περὶ τῶν ἄλλων) la stessa opinione (τὴν αὐτὴν γνώμην ) che avete riguardo voi stessi ( ἥνπερ περὶ ὑμῶν αὐτῶν), non ci sarebbe chi (οὐκ ἂν εἴη ὅστις) non si sdegnerebbe (οὐκ ἀγανακτοίη) per le cose accadute (ἐπὶ τοῖς γεγενημένοις), ma tutti ( ἀλλὰ πάντες) nei confronti di coloro che commetono (περὶ τῶν ἐπιτηδευόντων) cose del genere (τὰ τοιαῦτα) considerereste (an ἡγοῖσθε) piccole le pene (ζημίας μικρὰς).

Testo

ἂν εἴη-> ott eimi
ἐγνωσμένα-> part pf ghignosco perifrastico
ἐν ἁπάσῃ τῇ Ἑλλάδι-> stato in luogo
καὶ ἐν δημοκρατίᾳ καὶ ὀλιγαρχίᾳ-> kai kai correllati
ἀποδέδοται-> ind pf apodidomi il cui soggetto è timoria
ἀσθενεστάτοις-> comparativo di maggior
δυναμένους-> part sostantivo di dunamai
ὥστε-> congiunzione concessiva
τυγχάνειν-> inf tunkano

Traduzione

E queste cose sarebbero giudicate (καὶ ταῦτα ἂν εἴη) in questo modo (οὕτως) non solo da parte vostra (οὐκ μόνον παρ' ὑμῖν), ma in tutta quanta la Grecia (ἀλλ' ἐν ἁπάσῃ τῇ Ἑλλάδι); infatti riguardo a quest'unico reato (περὶ τούτου γὰρ μόνου τοῦ ἀδικήματος), sia in democrazia (καὶ ἐν δημοκρατίᾳ) sia in oligarchia (καὶ ὀλιγαρχίᾳ), è data (ἀποδέδοται) la stessa punizione (ἡ αὐτὴ τιμωρία) ai più deboli (τοῖς ἀσθενεστάτοις) nei confronti di coloro che possono fare di più (πρὸς τοὺς τὰ μέγιστα δυναμένους), tanto che (ὥστε) il più piccolo (τὸν χείριστον) ottiene (τυγχάνειν) le stesse cose (τῶν αὐτῶν) del migliore (τῷ βελτίστῳ); così, giudici (οὕτως, ὦ ἄνδρες,) tutti gli uomini (ἅπαντες ἄνθρωποι) considerano gravissima (δεινοτάτην ἡγοῦνται) questa offesa (ταύτην τὴν ὕβριν).

Testo

νομίζω-> presente principale
ἔχειν-> infinitiva con soggetto umas
διακεῖσθαι-> inf pres diakeimai, con soggetto oudena
ὅστις-> pronome che introduce due relative consecutive legate dalla congiuntiva disgiuntiva 'e'
οἴεται-> prima consecutiva da oiomai, regge l'infinitiva δεῖν, che a sua volta regge l'infinitiva τυγχάνειν
ἡγεῖται-> seconda consecutiva da ago
ἀξίους-> predicativo dell'oggetto αἰτίους

Traduzione

Dunque riguardo (περὶ οὖν) la gravità della pena (τοῦ μεγέθους τῆς ζημίας) credo ( νομίζω) che tutti quanti voi (ἅπαντας ὑμᾶς) abbiate (ἔχειν) la stessa opinione (τὴν αὐτὴν διάνοιαν), e che nessuno ( οὐδένα) si trovi ad essere (διακεῖσθαι) così indifferente (οὕτως ὀλιγώρως) da pensare (ὅστις οἴεται) sia necessario (dein) che ricevano comprensione (συγγνώμης τυγχάνειν), o da ritenere (ἡγεῖται) i colpevoli di queste azioni (τῶν τοιούτων ἔργων αἰτίους) degni di una pena lieve (μικρᾶς ζημίας ἀξίους).

Testo

δέ-> correlazione con men precedente (peri men oun tou meghetous)
ἡγοῦμαι-> 1 pers sing egheomai forma contratta, principale, regge l'infinitiva δεῖν, che a sua volta regge l'inf ἐπιδεῖξαι (inf aor epideiknumi)
ὦ ἄνδρες-> vocativo
ὡς-> cong che introduce le dichiarative epesegetiche:
- ἐμοίχευεν (impf quindi azione duratura nel tempo passato, il sogg è Eratostene)
-διέφθειρε (aor/impf di diafeiro)
-ᾔσχυνε (impf/aor aiskuno)
-ὕβρισεν (impf ubrisko, regge εἰσιών)
οὔτε ἦν...οὔτε ἔπραξα-> correllati
ἔπραξα-> aor di prasso
χρημάτων-> compl di fine
ἵνα-> introduce finale con γένωμαι (cong aor ghignomai)
ἐκ πένητος-> compl origine / provenienza
τοὺς νόμους-> posizione attributiva
ἕνεκα-> + genitivo ἄλλου κέρδους = compl fine

Traduzione

ma ritengo (ἡγοῦμαι), signori giudici (andres), che sia necessario (δεῖν) che dimostri questo (ἐπιδεῖξαι touto), ovvero che (os) Eratostene commise adulterio (ἐμοίχευεν ) con mia moglie ( ten γυναῖκα τὴν ἐμὴν) e la sedusse (καὶ ἐκείνην τε διέφθειρε) e disonorò ( ᾔσχυνε) i miei figli ( τοὺς παῖδας τοὺς ἐμοὺς) e offese (ὕβρισεν) proprio me ( ἐμὲ αὐτὸν) entrando (εἰσιών) nella mia casa (εἰς τὴν οἰκίαν τὴν ἐμὴν), e che nè c'era (οὔτε ἦν) tra me e lui (ἐμοὶ καὶ ἐκείνῳ) nessuna ostilità (οὐδεμία ἔχθρα) eccetto questa ( πλὴν ταύτης), nè (oute) ho fatto ciò (ἔπραξα ταῦτα) per denaro (χρημάτων), per diventare ricco da povero (ἵνα πλούσιος ἐκ πένητος γένωμαι) nè per nessun altro guadagno (ἄλλου κέρδους οὐδενὸς) se non la punizione (πλὴν tιμωρίας) secondo le leggi (τῆς κατὰ τοὺς νόμους )

Testo

ἐπιδείξω-> futuro
παραλείπων-> participio paraleipo
λέγων-> part lego
τἀληθῆ-> crasi di ta alete
ἡγοῦμαι-> forma contratta di egheomai
δυνηθῶ-> cong aor dunamai, regge εἰπεῖν (inf aor lego)
τὰ πεπραγμένα-> participio sostantivato pf da prasso
ἐὰν ... πεπραγμένα-> periodo ipotetico che denota eventualità

Traduzione

Io dunque dall'inizio (ἐγὼ τοίνυν ἐξ ἀρχῆς) vi esporrò (ὑμῖν ἐπιδείξω) tutte quante (ἅπαντα ) le mie vicende (τὰ ἐμαυτοῦ πράγματα), non tralasciando nulla (οὐδὲν παραλείπων), ma dicendo la verità (ἀλλὰ λέγων τἀληθῆ); infatti considero questa (ταύτην γὰρ ἡγοῦμαι) per me (ἐμαυτῷ) l'unica salvezza (σωτηρίαν μόνην ), se posso dirvi ( ἐὰν ὑμῖν εἰπεῖν δυνηθῶ) tutti i fatti accaduti (ἅπαντα τὰ πεπραγμένα.)

Trama

Il contadino Eufileto è citato in giudizio dai parenti di un certo Eratostene, da lui ucciso per averlo colto in flagrante con la moglie. È accusato di aver premeditato l’omicidio. Eufileto spiega di essere venuto a conoscenza della relazione adulterina da una serva di una donna che è stata amante di Eratostene. Abbandonata per sua moglie, ha ordinato di andare a riferirgli tutto. Eufileto riesce a ottenere la confessione della serva di sua moglie e a organizzare un tranello in cui far cadere Eratostene. Lo attira in casa sua, lo coglie in flagranza e lo uccide. Ora invoca la legittimità dell’atto agli occhi delle leggi della polis.

Commento

L’esordio contiene un’apostrofe diretta ai giudici, un appello alla loro solidarietà di uomini di fronte alla gravità dell’accaduto: Eufileto li invita a pronunciarsi sul fatto collocandosi nella sua prospettiva. Le prime righe non lasciano dubbi sulla linea di difesa adottata, imperniata su una strategia offensiva: il colpevole non è l’imputato e l’accusa per la quale è chiamato a difendersi non è il vero reato commesso. Il vero colpevole in realtà è colui che si vuole presentare come vittima ma che si è macchiato di una colpa sulla cui gravità i giudici non potranno che concordare.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community