INIZIO: Χαλεπον μεν ισως εστι τους εν τοις τοιουτοις οντας παθεσι παραμυθεισθαι...
FINE: Η της πατριδος ευνοια επιτροπος αυτοις των παιδων γενησεται
Forse sarebbe difficile consolare coloro che si trovano in tali disgrazie; infatti i lutti non si placano né con la parola né per consuetudine, ma il carattere di ciascuno e l’amicizia verso il morto pongono il limite dell’essere addolorato. Tuttavia bisogna avere coraggio e sottrarre per quanto possibile parte del dolore e io ricordo non solo la morte di coloro che sono defunti ma le virtù che hanno lasciato. Se infatti hanno sofferto azioni degne di lamenti funebri, per lo meno hanno fatto cose degne di grandi elogi. Se non parteciparono alla vecchiaia mortale, per lo meno hanno ricevuto una fama eterna e sono divenuti del tutto felici. Infatti quanti tra loro da una parte sono morti senza figli, le lodi da parte dei greci, saranno figli immortali per loro; quanti invece hanno lasciato dei figli, l’affetto della patria sarà tutore per loro dei figli.