Questo appunto di Greco contiene il testo in greco antico e la traduzione in italiano della parte finale (41-42-43) dell'Epitaffio di Iperide.
Testo in greco antico
Χαλεπὸν3 μὲν ἴσως ἐστὶ τοὺς ἐν τοῖς τοιούτοις ὄντας πάθεσι παραμυθεῖσθαι. τὰ γὰρ πένθη οὔτε λόγῳ οὔτε νόμῳ κοιμίζεται, ἀλλ᾿ ἡ φύσις ἑκάστου καὶ φιλία πρὸς τὸν τελευτήσαντα ὁρισμὸν ἔχει τοῦ λυπεῖσθαι. ὅμως δὲ χρὴ θαρρεῖν καὶ τῆς λύπης παραιρεῖν εἰς τὸ ἐνδεχόμενον, καὶ μεμνῆσθαι μὴ μόνον τοῦ θανάτου τῶν τετελευτηκότων, ἀλλὰ καὶ τῆς ἀρετῆς ἧς καταλελοίπασιν. εἰ γὰρ θρήνων ἄξια πεπόνθασιν, ἀλλ᾿ ἐπαίνων μεγάλων πεποιήκασιν. εἰ δὲ γήρως θνητοῦ μὴ μετέσχον, ἀλλ᾿ εὐδοξίαν ἀγήρατον εἰλήφασιν, εὐδαίμονές τε γεγόνασι κατὰ πάντα. ὅσοι μὲν γὰρ αὐτῶν ἄπαιδες τετελευτήκασιν, οἱ παρὰ τῶν Ἑλλήνων ἔπαινοι παῖδες αὐτῶν ἀθάνατοι ἔσονται. ὅσοι δὲ παῖδας καταλελοίπασιν, ἡ τῆς πατρίδος εὔνοια ἐπίτροπος 43αὐτοῖς τῶν παίδων καταστήσεται. πρὸς δὲ τούτοις, εἰ μέν ἐστι τὸ ἀποθανεῖν ὅμοιον τῷ μὴ γενέσθαι, ἀπηλλαγμένοι εἰσὶ νόσων καὶ λύπης καὶ τῶν ἄλλων τῶν προσπιπτόντων εἰς τὸν ἀνθρώπινον βίον· εἰ δ᾿ ἔστιν αἴσθησις ἐν Ἅιδου καὶ ἐπιμέλεια παρὰ τοῦ δαιμονίου, ὥσπερ ὑπολαμβάνομεν, εἰκὸς1 τοὺς ταῖς τιμαῖς τῶν θεῶν καταλυομέναις βοηθήσαντας πλείστης κηδεμονίας ὑπὸ τοῦ δαιμονίου τυγχάνειν.
Traduzione in italiano
È senza dubbio difficile offrire consolazione a coloro che sono oppressi da dolori come questi. Perché i dolori non si placano con parole o leggi; solo l'indole dell'individuo e la misura del suo sentimento per i morti possono porre un limite al suo lutto. Eppure dobbiamo farci coraggio e, limitando il nostro dolore il più possibile, tenere nella mente, insieme al pensiero della morte, il nome glorioso che i caduti hanno lasciato dietro di sé. Perché, sebbene il loro destino meriti le nostre lacrime, la loro condotta merita la più alta lode. Sebbene non siano riusciti a raggiungere la vecchiaia in vita, hanno raggiunto una fama che non conosce età e hanno raggiunto il culmine della soddisfazione. Per tutti coloro che alla loro morte erano senza figli, le lodi dei Greci saranno figli immortali. Per tutti coloro che hanno figli vivi, la benevolenza della loro patria sarà il custode dei figli. E inoltre, se la morte significa non esistenza, sono stati liberati dalla malattia, dal dolore e dagli altri mali che affliggono la nostra vita umana. Ma se nell'Ade siamo ancora coscienti e assistiti da qualche dio, come siamo portati a pensare, allora sicuramente coloro che difesero il culto degli dèi, quando fu rovesciato, devono ricevere da lui la più grande cura di tutte.