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Questo appunto di Greco contiene il testo in greco antico e la traduzione in italiano dei capitoli 6 (tranne una piccola porzione della parte iniziale), 7 e 8 del primo libro dell'Anabasi di Senofonte.

Indice

  1. Testo in greco antico
  2. Traduzione in italiano

Testo in greco antico

Ὧδε οὖν ἐποιεῖτο τὴν συλλογήν. ὁπόσας εἶχε φυλακὰς ἐν ταῖς πόλεσι παρήγγειλε τοῖς φρουράρχοις ἑκάστοις λαμβάνειν ἄνδρας Πελοποννησίους ὅτι πλείστους καὶ βελτίστους, ὡς ἐπιβουλεύοντος Τισσαφέρνους ταῖς πόλεσι. καὶ γὰρ ἦσαν αἱ Ἰωνικαὶ πόλεις Τισσαφέρνους τὸ ἀρχαῖον ἐκ βασιλέως δεδομέναι, τότε δὲ ἀφειστήκεσαν πρὸς Κῦρον πᾶσαι πλὴν Μιλήτου· 7ἐν Μιλήτῳ δὲ Τισσαφέρνης προαισθόμενος τὰ αὐτὰ ταῦτα βουλευομένους, ἀποστῆναι πρὸς Κῦρον, τοὺς μὲν αὐτῶν ἀπέκτεινε, τοὺς δ᾿ ἐξέβαλεν. ὁ δὲ Κῦρος ὑπολαβὼν τοὺς φεύγοντας συλλέξας στράτευμα ἐπολιόρκει Μίλητον καὶ κατὰ γῆν καὶ κατὰ θάλατταν καὶ ἐπειρᾶτο κατάγειν τοὺς ἐκπεπτωκότας. καὶ αὕτη αὖ ἄλλη πρόφασις ἦν αὐτῷ τοῦ ἁθροίζειν στράτευμα. πρὸς δὲ βασιλέα πέμπων ἠξίου ἀδελφὸς ὢν αὐτοῦ δοθῆναι οἷ ταύτας τὰς πόλεις μᾶλλον ἢ Τισσαφέρνην ἄρχειν αὐτῶν, καὶ ἡ μήτηρ συνέπραττεν αὐτῷ ταῦτα· ὥστε βασιλεὺς τὴν μὲν πρὸς ἑαυτὸν ἐπιβουλὴν οὐκ ᾐσθάνετο, Τισσαφέρνει δὲ ἐνόμιζε πολεμοῦντα αὐτὸν ἀμφὶ τὰ στρατεύματα δαπανᾶν· ὥστε οὐδὲν ἤχθετο αὐτῶν πολεμούντων. καὶ γὰρ ὁ Κῦρος ἀπέπεμπε τοὺς γιγνομένους δασμοὺς βασιλεῖ ἐκ τῶν πόλεων ὧν Τισσαφέρνους ἐτύγχανεν ἔχων.

Traduzione in italiano

Fu quindi nel modo seguente che radunò queste forze: in primo luogo, inviò ordini ai comandanti di tutte le guarnigioni che aveva nelle città di arruolare quanti più soldati peloponnesiaci possibile, ciascuno dei quali fosse il migliore, con il pretesto che Tissaferne aveva mire sulle loro città. Infatti, le città ioniche erano originariamente appartenute a Tissaferne, per dono del re, ma a quel tempo tutte, tranne Mileto, si erano ribellate ed erano passate dalla parte di Ciro. Anche gli abitanti di Mileto stavano progettando la stessa cosa, cioè passare dalla parte di Ciro, ma Tissaferne, venuto a conoscenza della cosa in tempo, ne uccise alcuni e ne esiliò altri. Ciro, quindi, prese gli esuli sotto la sua protezione, radunò un esercito e assediò Mileto sia per terra sia per mare, e cercò di riportare gli esuli nella loro città; e questo, a sua volta, gli fornì un altro pretesto per radunare un esercito. Nel frattempo mandò a chiamare il re e lo sollecitò, sostenendo che era suo fratello a concedergli quelle città ioniche invece di rimanere sotto il dominio di Tissaferne, e sua madre collaborò con lui in questo. Il risultato fu che il re non si accorse del complotto contro di lui, ma credette che Ciro stesse spendendo denaro per le sue truppe perché era in guerra con Tissaferne. Di conseguenza non era affatto dispiaciuto che fossero in guerra, tanto più che Ciro regolarmente rimetteva al re i tributi che provenivano dalle città di Tissaferene che si dava il caso controllasse.

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