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ANIMALI.
La vera prova morale dell’umanità
È rappresentata dall’atteggiamento
Verso chi è sottoposto al suo dominio: gli animali.
E sul rispetto nei confronti degli animali,
l’umanità ha combinato una catastrofe,
un disastro cosi grave che tutti gli altri ne scaturiscono
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Milan Kundera.
La violenza sugli animali e quella diretta verso gli esseri umani hanno in comune
diversi aspetti come il fatto di individuare una vittima, provocarle dolore e/o torturarla
fino a causarne la morte. Per diversi anni la violenza sugli animali è stata sottovalutata e
non veniva per niente considerata come un “segnale” premonitore di una futura
aggressività verso l’uomo o quantomeno come pericolosità sociale. Dopo numerosi
studi, ci si è resi conto che chi usa violenza con un animale, non lo fa solo con lui, ma
generalmente la mette in atto in famiglia o con un estraneo. Per quanto riguarda la
violenza sulle donne è stato peraltro accertato che chi ha messo in atto tali
maltrattamenti e violenze spesso aveva ferito o ucciso animali domestici. Numerosi
studi inoltre hanno contribuito a comprendere che i bambini che assistono a
maltrattamenti e ad atti di violenza sugli animali spesso tendono a rimettere in atto
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quanto osservato verso i più deboli, oltre che verso gli animali “violenza assistita”. Dal
2 Avv. Veri S., Violenza sugli animali allarme da non ignorare: precede reati su donne e minori,
Bergamonews.it, 2019.
3 Strano M., Alla radice della violenza di specie, Roma, 2018, p. 36-37.
4 Ralph R., Fenomenologia della compassione. Casale Monferrato, 2008, p. 15.
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punto di vista giuridico, La legge 20 luglio 2004, n.189, recante "Disposizioni
concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in
combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate", ha profondamente
modificato l'assetto normativo in tema di animali.
Grazie a questa legge, frutto della nostra battaglia, dopo il titolo IX del libro
II del Codice penale è stato inserito il titolo IX-bis, "dei delitti contro il sentimento degli
animali". Leggi il testo della Legge189/2004 in vigore con le modifiche e le integrazioni
approvate successivamente dal Parlamento. Il maltrattamento di animali, la loro
uccisione, l'abbandono e la detenzione incompatibile con le loro caratteristiche
etologiche sono comportamenti vietati e puniti dal nostro Codice penale. Scopri cosa
prevede il titolo IX bis "Dei delitti contro il sentimento degli animali" contenuto nel
secondo libro del Codice, dall'articolo 544 bis al 544 sexies, e cosa è contenuto negli
articoli 727 e 727 bis. Esistono inoltre altre disposizioni per la tutela degli animali
collegate alla riforma del Codice penale: il Decreto Ministero della Salute 2 novembre
2006 Individuazione delle associazioni e degli enti affidatari di animali oggetto di
provvedimento di sequestro o di confisca, nonche' determinazione dei criteri di riparto
delle entrate derivanti dall'applicazione di sanzioni pecuniarie. (GU n. 19 del 24-1-
2007) il Decreto Ministero dell’Interno 23 Marzo 2007 Individuazione delle modalità di
coordinamento delle attività delle Forze di polizia e dei Corpi di polizia municipale e
provinciale, allo scopo di prevenire e contrastare gli illeciti penali commessi nei
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confronti di animali (GU n. 104 del 7-5-2007).
Per quanto riguarda la violenza sugli animali come sintomo di una situazione
esistenziale patogena, c’è da fare riferimento al caso dei minori. In Italia, secondo uno
studio del CNR, il 16,7% dei ragazzi di età compresa tra i 9 e 18 anni hanno compiuto
5 http://www.lav.it, La normativa sugli animali. 6
atti di violenza su animali una volta nella vita. I bambini che mostrano condotte
aggressive contro gli animali sono generalmente vittime di altre violenze che vengono
loro inflitte dalle principali figure di riferimento, per cui conseguentemente spostano la
loro aggressività controreattiva sugli animali. Essendo cresciuti in un ambiente
scarsamente affettivo, caratterizzato dalla presenza di violenza, questi bambini non
hanno avuto modo di sviluppare alcuna capacità empatica, dimostrandosi così incapaci
di comprendere gli stati d’animo altrui. Difatti i minori che si dimostrano in grado di
commettere sevizie sugli animali presentano un forte senso di impotenza e di inferiorità,
atteggiamenti associabili a mancanza di empatia. Anche in contesti familiari sani dal
punto di vista affettivo, dove non compaiono episodi di esplicita violenza, è necessario
non trascurare l’educazione dei bambini al rispetto degli animali, essenziale per lo
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sviluppo del sentimento di empatia e di altruismo.
Il maltrattamento contro gli animali inoltre, sono spesso reati associativi,
perpetrati da gruppi di individui correlati spesso alla finalizzazione e commissione di
reati di sfruttamento economico e materiale di animali o parti di essi. Esse richiedono la
formazione preliminare dell’associazione, senza la quale l’evento-maltrattamento non si
può realizzare. La gestione di questi eventi zoodilettuosi risponde alle esigenze del
“mercato criminale” che richiedono, per realizzare l’evento in modo sicuro ed efficace,
suddivisione dei compiti e dei ruoli, dinamismo, celerità e sicurezza. Per il contrasto di
queste attività e del fenomeno zoomafioso è estremamente necessario, adottare
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iniziative investigative tipiche del contrasto ai sodalizi criminali.
1.3 SOGGETTO MALTRATTANTE – PROFILO CRIMINOLOGICO
6 http://istitutobeck.com – terapia cognitivo-comportamentale.
7 Strano M., Alla radice della violenza di specie, Roma, 2018, p. 66-67.
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Circa 2000 anni fa, Ovidio, un poeta romano, disse: “la crudeltà verso gli
animali insegna la crudeltà verso gli uomini“, tuttavia, sembra che il tempo sia passato
invano. Ogni giorno sentiamo sempre più notizie che parlano di violenze sugli animali.
Queste torture nascondono un qualcosa di molto profondo, ovvero il desiderio, o a volte
la necessità, di soggetti psicologicamente e socialmente deboli, di mostrarsi grandi, forti
e coraggiosi. Spesso, si tratta di persone che comprendono i propri limiti sociali,
intellettuali o culturali, le quali, perseguitando degli esseri più deboli, riescono anche
solo per un momento a sentirsi più potenti, o meglio, meno impotenti. Identificare un
qualcuno di più fragile è un modo più facile per non sentirsi l’anello più debole della
catena. Il problema nasce quasi sempre durante i primi anni di vita. Circa il 30% degli
atti di violenza sugli animali viene realizzato da minori, i quali agiscono spesso in
gruppo. Il 94% sono di sesso maschile e il 4% ha meno di 12 anni. Circa il 20% dei casi
avviene nell’ambiente familiare. La famiglia è il luogo principale dove l’essere
umano cresce e impara a gestire i comportamenti, le emozioni, i sentimenti e i tratti che
caratterizzano la sua personalità. Se tra le mura domestiche abusare di qualcuno è visto
come una cosa normale, molto probabilmente questo atteggiamento verrà emulato dal
bambino. “Le ragioni per cui un bambino arriva a maltrattare un animale possono essere
diverse: la mancanza di empatia, l’essere stato vittima di abuso, maltrattamento o
abbandono, la mancanza di un’educazione adeguata volta a riconoscere l’animale come
un essere vivente, anche se diverso; o l’emulazione di gesti violenti commessi dai
genitori nei confronti degli animali o del bambino stesso”, spiega la psicologa Mireia
Leal Molina. Le relazioni con esseri viventi diversi hanno un ruolo fondamentale nello
sviluppo psicologico umano e l’educazione al rispetto nei confronti degli animali è
essenziale per la formazione di concetti come l’empatia, l’altruismo e l’accettazione. La
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famiglia è il luogo in cui normalmente cresce l’essere umano, dove si apprendono certi
comportamenti e crescono e maturano le emozioni e i sentimenti che caratterizzeranno
la personalità del fanciullo. Lo sviluppo del carattere e le scelte di vita, sono influenzate
da fattori ambientali e culturali. Se all’interno del nucleo famigliare appare normale
maltrattare e malmenare gli altri e in particolare gli animali, con molta probabilità
questo atteggiamento verrà emulato e fatto proprio dal bambino che lo recepirà come un
comportamento corretto, ripetendolo in seguito all’esterno. Secondo uno studio del
CNR in Italia il 16.7% dei ragazzi in età compresa tra i 9 e i 18 anni ha ammesso di aver
compiuto atti di violenza su animali, almeno una volta nella vita. Per approfondire
meglio la tematica, purtroppo estremamente attuale, abbiamo incontrato la Dr.ssa
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Flaminia Bolzan Mariotti Posocco, Psicologa e Criminologa.
CAPITOLO 2
2.1 IL PASSAGGIO DAL MALTRATTAMENTO ANIMALE AL COMPORTAMENTO
DEVIANTE.
Alla fine dell’800 gli studiosi in ambito di psicologia, psichiatria e criminologia
nell’indagare l’essere umano ed in particolare un aspetto dell’umano quale è la violenza
interpersonale, si imbattono costantemente in uno specifico fenomeno ossia la violenza
sugli animali e le possibili correlazioni con la violenza verso gli umani. Sebbene in
modo non intenzionale, questa particolare correlazione viene costantemente rilevata,
osservata e descritta, producendo una documentazione cosi importante che all’inizio
degli anni sessanta i ricercatori statunitensi, per la prima volta, decidono di rivolgere la
loro attenzione ad un fenomeno: “LINK”.
2.2 TUTELA PENALE DEGLI ANIMALI: ESAME DI CASI GIURISPRUDENZIALI.
8 Troiano C., Criminologia dei diritti umani, Torino, 2001. p. 15.
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Nell’ambito della legge n. 189/2004, che ha introdotto nel codice penale, il
Titolo IX bis di cui si è parlato, non ricadono la caccia, l’attività circense, la pesca, la
sperimentazione animale, la macellazione ed il trasporto di animali, né l’allevamento,
essendo queste disposizioni speciali. È pur vero che lì dove non venga rispettato ciò che
è espressamente previsto dalle discipline di settore come rispetto delle regole “minime”
per assicurare il benessere degli animali, e, dunque, si configuri un maltrattamento, la
legge 189 troverà applicazione. Il delitto di maltrattamento può essere applicato anche
agli animali ‘da reddito’: lo ha stabilito anche la Suprema Corte con la Sentenza n.
16497 del 2013 secondo cui «la necessità di scriminare attività che, già riconosciute
come lecite dalle leggi speciali, possano essere obiettivamente lesive della vita e della
salute degli animali, incontra evidentemente il proprio limite app