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Angeli, 2000). 27
alternative di prodotti turistici esistenti; le caratteristiche e gli attributi associati a
ciascuna alternativa disponibile in funzione dei criteri di valutazione adottati.
I canali e le fonti informative utilizzate possono essere interni o esterni: questi ultimi si
dividono in personali e non personali. Il canale interno riguarda le conoscenze
accumulate dal turista in seguito a precedenti esperienze di viaggio o ricerche
informative. Quando il turista non dispone delle informazioni necessarie al processo
decisionale avvia l’attività di ricerca esterna. Le fonti personali riguardano le
informazioni di amici, parenti, colleghi ecc. e sono spesso preferite a quelle non
personali in quanto, dato l’elevato livello di rischio percepito nella scelta turistica, sono
considerate più genuine ed affidabili. Le fonti non personali si distinguono in
commerciali e pubbliche: le prime sono quelle messe a disposizione dai produttori dei
vari servizi turistici e dagli intermediari turistici; le seconde sono quelle fornite da
organizzazioni turistiche pubbliche, private o dalle organizzazioni dei consumatori.
Il percorso di identificazione e scelta tra le alternative può configurarsi come un
processo sequenziale ad eliminazione che parte dall’individuazione dell’insieme di
prodotti turistici esistenti per soddisfare un dato bisogno turistico, prosegue con
l’identificazione delle alternative di cui l’individuo è a conoscenza, perviene alla
focalizzazione delle alternative praticabili dal turista, isola un set di alternative verso le
quali si indirizzano le preferenze del turista, per giungere, infine, ad un gruppo più
qualificato e ristretto dal quale scaturisce la scelta finale.
Ipotizzando di disporre delle informazioni sui vari prodotti turistici disponibili, la scelta
tra le alternative di vacanza richiede al turista la specificazione dei criteri utilizzati nella
scelta. Si tratta cioè di determinare gli attributi salienti ai fini decisori per determinare il
valore e l’utilità sociale percepiti dal consumatore. I modelli decisionali suggeriti in
letteratura vengono tradizionalmente distinti in compensativi e non compensativi. Nel
primo caso si assume che il turista conosca tutte le alternative di vacanza e che per
ciascuna individui tutte le caratteristiche possedute e le ponderi sulla base degli obiettivi
desiderati, scegliendo la vacanza che riesce ad ottenere il maggior punteggio
complessivo. Nel caso di modelli non compensativi, invece, si assume che il turista
scelga una vacanza solo se esitano determinati attributi chiave del prodotto, senza i quali
l’alternativa viene ignorata (modello congiuntivo), oppure la scelta ricada su quei
28
prodotti in possesso di alcuni o un solo attributo chiave (modello disgiuntivo) o, infine,
che si scelga sulla base di priorità, ovvero sulla base di comparazioni tra alternative in
funzione degli attributi critici (modello lessicografico).
Quello descritto è, ovviamente, un modello teorico che si basa sull’ipotesi di razionalità
del consumatore. Nella realtà il turista presenta una serie di limiti decisionali nel
processo d’acquisto. Occorre inoltre ricordare che la valutazione tra le alternative di un
turista può essere influenzata da fattori ambientali o situazionali e che spesso i
consumatori privilegiano forme di risoluzione limitata dei problemi, avvalendosi di
abitudini e inerzia decisionale.
La fase di prenotazione ed acquisto scaturisce dopo aver identificato l’alternativa di
vacanza giudicata adatta a soddisfare le esigenze del turista. La prenotazione può
effettuarsi con anticipi diversi (da poche ore a diversi mesi prima della partenza), a
seconda della cultura, delle abitudini del turista e della situazione dell’offerta in
rapporto alla domanda. La prenotazione non sempre è seguita dall’acquisto del prodotto
turistico: tra i due momenti infatti possono intervenire fattori personali o ambientali che
modificano la decisione del turista. L’intenzione d’acquisto dipende anche
dall’atteggiamento di altri che possono influenzare il processo di acquisto, oltre che da
fattori personali quali il reddito disponibile, il prezzo della vacanza, ecc.
In seguito all’esperienza di viaggio, il turista esprime una valutazione sulla base del
confronto tra aspettative e esperienza vissuta. Le attese dipendono dall’intensità dei
bisogni di vacanza, dalle esperienze passate, dal passaparola di parenti, amici,
conoscenti, dalle promesse (esplicite o implicite) dei fornitori di prodotti turistici. Le
aspettative possono dipendere anche dai cosiddetti amplificatori permanenti e
20
temporanei del servizio : i primi sono quelli che inducono un cliente ad essere
particolarmente sensibile ad un determinato tipo di servizio, mentre gli amplificatori
temporanei sono fattori che possono innalzare temporaneamente la qualità minima
accettabile di un servizio. I livelli di aspettative sono influenzati anche dal numero di
alternative percepite dal cliente, da fattori situazionali (ad es. fattori climatici e
20 Zeithalm V., Berry L., Parasuraman A., The nature and determinants of customer expectations of
service (1993). 29
ambientali) oppure da come il cliente percepisce il proprio ruolo nel sistema di
erogazione del servizio.
Il cliente sarà insoddisfatto qualora l’esperienza turistica sia inferiore alle aspettative;
sarà soddisfatto nel caso in cui l’esperienza di vacanza eguagli le attese; sarà
pienamente soddisfatto qualora quanto sperimentato ecceda le aspettative iniziali.
A seconda del livello di soddisfazione/insoddisfazione, il consumatore potrebbe dare il
via ad un passaparola positivo o negativo e decidere se diventare fedele.
Un’altra prospettiva di analisi rispetto al modello appena descritto è quella della teoria
della pianificazione del viaggio, che suggerisce una prospettiva temporale basata su un
processo generalmente composto da tre fasi: pre viaggio, durante il viaggio e post
21
viaggio. Queste due prospettive possono essere integrate, considerando le fasi di
riconoscimento del bisogno, ricerca informativa, valutazione delle alternative e
prenotazione come parte della fase pre viaggio (preventiva), il consumo come parte
della fase durante il viaggio (esperienziale), e il post consumo come parte della fase post
viaggio (riflessiva).
I social media influenzano i viaggiatori in ogni fase del processo decisionale: prima
(fase “pre-trip”), (fase “during-trip”) “post-trip”)
durante e dopo (fase la vacanza, ma
con differente entità e diversi obiettivi.
Fase “Pre-Trip”. Gli step della fase pre viaggio portano il viaggiatore a prendere
decisioni e creare aspettative in merito all’imminente esperienza turistica. Lo sviluppo
delle tecnologie IT riduce i costi di ricerca e accresce il potere dei consumatori, i quali
possono avere un ruolo più attivo nel processo decisionale. Le principali attività online
effettuate durante la fase precedente il viaggio riguardano: ricercare informazioni su una
vacanza imminente; leggere recensioni di altri viaggiatori; ricercare una destinazione,
volo, hotel o vacanza; raccogliere idee per una futura vacanza; guardare un video di un
viaggio. Per quanto concerne questa prima fase, i social media possono stimolare nuove
idee o influenzare il processo di trasformazione di un bisogno in un desiderio specifico
(si pensi a strumenti quali Facebook, Twitter o communities come Pinterest).
21 Engel JF, Blackwell RD, Miniard PW, Consumer behaviour (Dryden Press, 1990). 30
Dopo questo step, i consumatori cominciano a cercare informazioni. I social media
l’importanza delle
svolgono un ruolo chiave in questa fase. Un esempio riguarda
recensioni online (eWOM), e in generale dei contenuti generati dagli utenti, nella fase di
pianificazione della vacanza, in quanto essi possono rappresentare una fonte di
informazione particolarmente utile per i viaggiatori. Ciò è vero soprattutto in caso di
decisioni poco frequenti caratterizzate da un elevato coinvolgimento dei consumatori e
percezione del rischio. In questi casi potrebbero verificarsi dissonanze cognitive e i
viaggiatori potrebbero dover investire più tempo nel ricercare informazioni per ridurre
percezione del rischio e dissonanza. In questo contesto, commenti online, foto e video
aiutare a ridurre l’incertezza e facilitare il
di altri viaggiatori possono processo
decisionale.
Lo sviluppo delle tecnologie mobili ha spostato in parte l’attività di ricerca alla fase
esperienziale: grazie alla capillare diffusione degli smartphone, ormai tutti dotati di
tecnologia GPS, è possibile trovare tutte le attrazioni in una determinata destinazione
direttamente sul posto, senza necessità di dover pianificare tutto a priori.
Le tecnologie dell’informazione hanno allargato il ventaglio di alternative per i
viaggiatori e la possibilità di confrontare più facilmente le offerte turistiche. Come già
affermato, il prodotto turistico è caratterizzato da coinvolgimento e percezione del
rischio elevati. Anche in questo caso i social media svolgono un ruolo chiave
nell’orientare la decisione del consumatore. Numerosi sono i canali online attraverso i
quali i viaggiatori possono confrontare destinazioni e prezzi: OTA (es. Booking.com,
Expedia ecc.); metamotori di ricerca (Skyscanner, Trivago ecc.); siti di recensioni
turistiche (TripAdvisor, Lonely Planet ecc.). Attraverso il confronto di valutazioni,
prezzi, recensioni e contenuti per ciascun sito e per ciascuna alternativa, i viaggiatori
possono prendere una decisione con più facilità.
In seguito alla scelta di viaggio, si arriva alla fase di post decisione in cui il viaggiatore
potrebbe apportare delle modifiche all’organizzazione della vacanza (essendo quasi
sempre la decisone una semplice prenotazione e non una scelta vincolante). Nel
frattempo, le principali attività riguardanti i social media potrebbero essere ricercare
informazioni al fine di rassicurarsi sulla scelta effettuata, oppure organizzare le attività
da svolgere presso la destinazione. Durante questa fase, qualsiasi situazione imprevista
31
o dissonanza cognitiva potrebbe influenzare la pianificazione del viaggio con una serie
di cambiamenti. La mancanza di una decisione vincolante, insieme alla crescente
tendenza di posticipare parte delle decisioni alla fase successiva, potrebbe rappresentare
un rischio per alcune imprese turistiche. La capacità di convincere i consumatori ad
acquistare i servizi durante la fase precedente al viaggio rappresenta una grande
opportunità. I social media possono essere utili strumenti grazie alla grande quantità di
persone che ricercano informazioni sul web.
Fase “During-Trip”. I viaggiatori continuano a ricercare informazioni e prendere
deci