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Granaglione 2.266
Grizzana Morandi 4.060
Lizzano in Belvedere 2.380
Marzabotto 6.833
Molinella 15.821
Monghidoro 3.871
Monteveglio 5.286
Mordano 4.725
Pieve di Cento 6.959
Porretta Terme 4.778
San Benedetto Val di Sambro 4.495
San Pietro in Casale 11.815
Sant'Agata Bolognese 7.392
Savigno 2.788
Vergato 7.854 21
A.A. 2016/2017 Andrea Candia
Tabella 4 - Comuni con alto tasso di generazione e basso valore di spostamenti attratti
Nome comune Popolazione
Baricella 6.739
Castello d'Argile 6.419
Loiano 4.511
Malalbergo 8.810
Medicina 16.675
Minerbio 8.700
Monterenzio 6.090
Monte San Pietro 10.956
Monzuno 6.500
Sala Bolognese 8.286
San Giorgio di Piano 8.289
Tabella 5 - Comuni con alto tasso di generazione e valore di spostamenti attratti
Nome comune Popolazione
Anzola dell'Emilia 11.961
Argelato 9.744
Bentivoglio 5.282
Budrio 17.994
Calderara di Reno 13.163
Casalecchio di Reno 35.761
Castel Maggiore 17.466
Castenaso 14.317
Crespellano 9.982
Granarolo dell'Emilia 10.653
Ozzano dell'Emilia 12.850
Pianoro 17.268
San Lazzaro di Savena 31.457
Sasso Marconi 14.727
Zola Predosa 18.314
Tabella 6 - Comuni con basso tasso di generazione e alto valore di spostamenti attratti
Nome comune Popolazione
Castel San Pietro Terme 20.689
Imola 69.116
San Giovanni in Persiceto 27.227 22
A.A. 2016/2017 Andrea Candia
Un altro metodo per quantificare l’influenza della città di Bologna, e quindi definire
al meglio la sua area metropolitana, consiste nell’analizzare gli spostamenti che
avvengono tramite trasporto pubblico entro un certo limite di tempo, tale che possa
permettere lo svilupparsi di un fenomeno di pendolarismo.
Si è deciso di tener conto degli utenti che, servendosi del servizio ferroviario, riescano
a raggiungere la città di Bologna entro 60 minuti, così sono state individuate tutte
quelle aree che risultano più accessibili e meglio collegate. Come si può vedere in
Figura 6, i comuni interessati non sono solamente interni alla provincia ma anche i
comuni delle province confinanti.
Figura 6 – Linee di desiderio per trasporto pubblico su ferro per spostamenti entro i 60 minuti
Risultano connessi e adatti a sviluppare relazioni di pendolarismo il numero
complessivo di 55 comuni di cui 42 comuni appartenenti alla provincia di Bologna, 3
comuni della provincia di Ferrara, 5 comuni situati nella provincia di Modena, 3 dalla
provincia di Ravenna ed i capoluoghi Reggio-Emilia e Forlì appartenenti alle omonime
province.
Di seguito vengono riportati i nomi dei comuni divisi per provincia di appartenenza.
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A.A. 2016/2017 Andrea Candia
Tabella 7 – Elenco dei centri urbani compresi nell’area metropolitana di Bologna (provincia di Bologna)
Provincia di Bologna
Anzola dell'Emilia Argelato Baricella Bazzano
Bentivoglio Budrio Calderara di Reno Casalecchio di Reno
Castello d'Argile Castel Maggiore Castel San Pietro Terme Castenaso
Castiglione dei Pepoli Crespellano Crevalcore Dozza
Galliera Granarolo dell'Emilia Grizzana Morandi Imola
Loiano Malalbergo Marzabotto Medicina
Minerbio Molinella Monterenzio Monte San Pietro
Monzuno Ozzano dell'Emilia Pianoro Pieve di Cento
Sala Bolognese San Benedetto Val di Sambro San Giorgio di Piano San Giovanni in Persiceto
San Lazzaro di Savena San Pietro in Casale Sant'Agata Bolognese Sasso Marconi
Vergato Zola Predosa
Tabella 8 – Elenco dei centri urbani con utenti pendolari nell’area metropolitana di Bologna (provincia di Ferrara)
Provincia di Ferrara
Cento
Ferrara
Poggio Renatico
Tabella 9 – Elenco dei centri urbani con utenti pendolari nell’area metropolitana di Bologna (provincia di Ravenna)
Provincia di Ravenna
Castel Bolognese
Faenza
Lugo
Tabella 10 – Elenco dei centri urbani con utenti pendolari nell’area metropolitana di Bologna (provincia di Modena)
Provincia di Modena
Camposanto
Carpi
Medolla
Mirandola
San Cesario sul Panaro
Tabella 11 – Elenco dei centri urbani con utenti pendolari nell’area metropolitana di Bologna (provincia di Forlì-
Cesena)
Provincia di Forlì-Cesena
Forlì
Tabella 12 – Elenco dei centri urbani con utenti pendolari nell’area metropolitana di Bologna (provincia di Reggio
Emilia)
Provincia di Reggio nell'Emilia
Reggio nell'Emilia 24
A.A. 2016/2017 Andrea Candia
3. Analisi della domanda di trasporto
La merce o le persone che si spostano in una determinata area costituiscono la
domanda relativa ad uno specifico sistema di trasporto.
Solitamente uno spostamento, essendo un’attività complementare allo svolgimento
di altre attività, in sé per sé non produce utilità a zone diverse da quelle in cui viene
effettuato.
Quindi si può dire che la domanda di trasporto è una domanda derivata, somma
dell’azione combinata del tipo di territorio con la distribuzione spaziale di edifici, quali
abitazioni e centri di attività industriali, e dell’offerta di trasporto presente nel
territorio stesso.
La domanda di trasporto può essere formalmente definita come il numero di utenti
con determinate caratteristiche che utilizza il servizio offerto da un sistema di
trasporto in un periodo di tempo prefissato.
Questo periodo di tempo viene determinato in base alla finalità dello studio che si sta
effettuando, ad esempio l’arco temporale può variare dall’ora di punta, scelta per gli
interventi di regolazione dei flussi di traffico, all’anno per considerare i benefici
economici di un’opera.
Gli utenti di un sistema, e quindi gli spostamenti che essi producono, possono essere
caratterizzati secondo svariati parametri, fra i quali il più importante è la
caratterizzazione spaziale.
Gli spostamenti vengono suddivisi per luogo, centroide o zona, di Origine e
Destinazione, andando così a creare delle matrici di origine-destinazione (O/D). Tali
matrici hanno un numero di righe e di colonne uguale al numero di zone presenti
nell’area di studio, ed il generico elemento all’interno della matrice fornisce il numero
di spostamenti che hanno origine dalla zona O e destinazione nella zona D, nella fascia
temporale considerata.
Gli elementi della matrice O/D sono classificati anche in base alla di zona di origine e
destinazione: si parla di spostamenti interni nel caso in cui l’origine e la destinazione
sono zone interne all’area di studio, mentre di spostamenti di scambio quando
l’origine e la destinazione non appartengono alla stessa zona. Gli spostamenti di
attraversamento infine hanno sia l’origine che la destinazione in zona esterne all’area
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A.A. 2016/2017 Andrea Candia
di studio, anche se attraversano quest’ultima.
Figura 7 - Rappresentazione del passaggio dall’individuazione dell’area di studio alla matrice di domanda
Prendendo come riferimento la Figura 7, in questa analisi, gli spostamenti interni
sono quelli che avvengono all’interno dell’area metropolitana di Bologna, le origini e
le destinazioni di tali spostamenti sono quindi i sessanta comuni appartenenti alla
provincia di Bologna. Gli spostamenti di scambio interni-esterni hanno come origine
i comuni interni all’area metropolitana e destinazione esterna all’area di studio, per
esempio comuni appartenenti ad altre province o regioni. Un altro tipo di
spostamenti di scambio è rappresentato dagli esterni-interni. Gli spostamenti che
invece iniziano e terminano nello stesso comune, e che quindi hanno sono collocati
sulla diagonale nella matrice, avendo stesso indice di origine e destinazione, vengono
detti intrazonali. 26
A.A. 2016/2017 Andrea Candia
I dati di input considerati sono quelli forniti dall’ISTAT per la mobilità negli anni 2001
e 2001. Questi sono relativi agli spostamenti effettuati per ragioni di studio o lavoro,
e vengono chiamati appunto spostamenti casa-lavoro, casa-scuola.
Per le creazioni delle matrici sono stati considerati due archi temporali differenti: una
prima fascia oraria considera gli spostamenti effettuati dalle prime ore del mattino
fino alle 8:14, l’orario di apertura delle scuole; la seconda dalle 8:15 a fine mattinata.
Infine è stata effettuata una divisione in base ai modi di trasporto utilizzati, privato e
pubblico, analizzando anche gli spostamenti intrazonali, i quali avvengono spesso in
bicicletta o a piedi.
Nella matrice di trasporto privato sono stati inseriti gli spostamenti effettuati, con un
mezzo privato, da conducente (autovettura o ciclomotore), escludendo le persone
che hanno effettuato lo spostamento come passeggero, in maniera tale da tener
conto solo dell’effettivo numero di veicoli su strada.
Nella matrice di trasporto pubblico sono stati inseriti gli spostamenti effettuati con
qualsiasi mezzo pubblico (autobus, corriera, tram, treno) specificando che non esiste
una rete di trasporto metropolitano all’interno di Bologna e la sua provincia. 27
A.A. 2016/2017 Andrea Candia
3.1 Domanda di trasporto 2001
3.1.2 Trasporto privato
La matrice di trasporto privato conta circa 217.750 veicoli nella prima fascia oraria
analizzata e 59.050 nella seconda, per un totale di 276.800 veicoli complessivi
(116.350 intrazonali).
Gli spostamenti sono così ripartiti:
• Circa 243.450 spostamenti all’interno dell’area metropolitana (interni);
• Circa 23.550 generati dalle altre province dell’Emilia-Romagna e in parte dalle
regioni confinanti Toscana, Veneto e Lombardia (esterni-interni);
• 9.800 da Bologna e provincia verso le altre province dell’Emilia-Romagna e in
parte dalle regioni confinanti Toscana, Veneto e Lombardia (interni-esterni);
Il 12,3% del totale, pari a circa 34.000 spostamenti, avviene in motociclo all’interno
dell’area metropolitana di Bologna. I restanti sono da considerarsi tutte autovetture.
La domanda di penetrazione dalla provincia di Bologna verso Bologna è di 41.800
unità di cui la maggior parte proveniente dai comuni segnati nelle tabelle 4 e 5.
Per quanto attiene gli spostamenti di penetrazione dalle altre Province dell’Emilia-
Romagna (verso il comune di Bologna), queste riportano un complessivo di 7.000
spostamenti.
A gravare maggiormente sull’area metropolitana di Bologna è la provincia di Ferrara
che genera da sola circa il 40% degli spostamenti. 28
A.A. 2016/2017 Andrea Candia
Al di fuori della provincia di Bologna, gli spostamenti con mezzo privato sono generati
quasi esclusivamente dai residenti delle province confinanti. Ferrara, Modena e
Ravenna, come riportato in Figura 8, rappresentano più dell’80% delle generazioni.