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NEUROBIOLOGICHE DEL DEFICIT DI ATTENZIONE
1.1 Introduzione al disturbo dello spettro autistico
L'autismo è un disturbo del neurosviluppo biologicamente determinato, il che significa
che è causato da una combinazione di fattori genetici e ambientali che influenzano lo
sviluppo cerebrale durante i primi anni di vita ed emerge entro circa i tre anni di vita.
Il DSM-5 delinea due tratti fondamentali che caratterizzano il disturbo dello spettro
autistico: una persistente carenza nell'ambito della comunicazione e dell'interazione
sociale in molteplici contesti, e la manifestazione di modalità comportamentali, interessi
e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati. Questi aspetti si evidenziano attraverso una
molteplicità di sfaccettature, quali il ritardo o l'assenza completa nello sviluppo del
linguaggio verbale, la compromissione nella capacità di avviare e mantenere una
conversazione significativa, l'adozione di modalità linguistiche stereotipate o ripetitive e
la scarsa partecipazione a giochi di simulazione o imitazione sociale. In aggiunta, possono
manifestarsi difficoltà nell'adottare comportamenti non verbali, come l'evitamento del
contatto visivo, la limitatezza delle espressioni facciali e la rigidità delle posture.
Come conseguenza diretta delle difficoltà intrinseche nel comprendere e rispondere
adeguatamente alle norme sociali non esplicite che regolano le interazioni umane, gli
individui affetti da disturbi dello spettro autistico possono vivere l'esperienza
dell'isolamento e dell’alienazione. Questi individui, a causa delle peculiari caratteristiche
neurobiologiche e cognitive associate all'autismo, possono trovarsi in una posizione
svantaggiata nell'ambito delle dinamiche sociali.
Le difficoltà nell'interpretare le espressioni facciali, il linguaggio del corpo e le sfumature
tonali possono portare a malintesi e a una percezione distorta delle intenzioni degli altri,
contribuendo così a un senso di estraneità, inadeguatezza ed isolamento emotivo.
Questo senso di alienazione può essere amplificato dall'ambiente circostante, che spesso
manca di comprensione e sostegno nei confronti delle esigenze specifiche degli individui
autistici. L'insensibilità sociale, la discriminazione e la stigmatizzazione possono
esacerbare il senso di alienazione e isolamento, creando barriere aggiuntive all'inclusione
e alla partecipazione sociale.
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Affrontare e mitigare questo senso di isolamento e alienazione richiede un approccio
olistico e multidisciplinare. È essenziale fornire agli individui autistici un ambiente
sociale accogliente e comprensivo, in cui le loro esigenze e le loro peculiarità vengano
riconosciute e rispettate. Interventi mirati che sviluppino le abilità sociali e comunicative,
insieme a programmi di sensibilizzazione e educazione sulla neurodiversità, possono
contribuire a creare un ambiente più inclusivo e solidale.
Inoltre, è fondamentale promuovere la consapevolezza e l'empatia nella società in
generale, affinché gli individui autistici siano accettati e valorizzati per le loro unicità e
le loro potenzialità. Attraverso un impegno collettivo per superare le barriere sociali e
promuovere la comprensione reciproca, si può contribuire a ridurre il senso di isolamento
e alienazione per gli individui autistici, consentendo loro di partecipare pienamente alla
vita sociale e godere di relazioni significative e soddisfacenti.
Oltre alle sfide che caratterizzano le interazioni sociali e la comunicazione, l'autismo
rivela la sua complessità influenzando profondamente il comportamento e gli interessi
degli individui affetti. Questa varietà di manifestazioni comportamentali, tipicamente
associate al disturbo, costituisce un altro aspetto cruciale da comprendere e affrontare.
Questi comportamenti possono manifestarsi attraverso una vasta gamma di modalità, tra
cui movimenti ripetitivi delle mani, oscillazioni del corpo, fluttuazioni dello sguardo o
perseverazione su specifici oggetti o attività. Tale ripetitività può svolgere diverse
funzioni per gli individui autistici, quali la regolazione sensoriale, la gestione dell'ansia o
la ricerca di conforto e prevedibilità nell'ambiente circostante.
In aggiunta, molti individui con autismo mostrano una marcata tendenza a seguire routine
fisse e a resistere al cambiamento. Questo rigido attaccamento alle routine può estendersi
a diversi aspetti della vita quotidiana, dalle abitudini alimentari alla sequenza di attività
giornaliere. La deviazione da queste routine consolidate può scatenare ansia e disagio
significativi per gli individui autistici, sottolineando l'importanza di mantenere un
ambiente strutturato e prevedibile per favorire il benessere e la tranquillità.
Parallelamente, molti individui autistici sviluppano interessi intensi e focalizzati su
argomenti specifici. Questi interessi possono manifestarsi in forme estreme di
specializzazione e profonda conoscenza su determinati temi, spesso molto ristretti e di
nicchia. Sebbene questa intensa focalizzazione possa rappresentare una fonte di
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gratificazione e realizzazione per gli individui autistici, può anche comportare sfide nel
gestire le interazioni sociali e nell'adattarsi a contesti diversificati.
Affrontare e gestire efficacemente questi tratti comportamentali richiede un approccio
individualizzato e comprensivo, che tenga conto delle esigenze e delle peculiarità di
ciascun individuo autistico. Interventi basati sull'analisi funzionale del comportamento,
sulla terapia cognitivo-comportamentale e sull'approccio centrato sull'individuo possono
fornire strumenti utili per gestire comportamenti ripetitivi e resistenza al cambiamento,
mentre l'incoraggiamento e il supporto alla coltivazione degli interessi possono favorire
lo sviluppo di competenze sociali e la partecipazione attiva nella comunità.
Inoltre, è importante riconoscere e rispettare la diversità di interessi e passioni degli
individui autistici, fornendo opportunità per esplorare e coltivare le proprie inclinazioni
e talenti. Un ambiente inclusivo e accogliente, che valorizzi la diversità e promuova la
comprensione reciproca, può favorire l'integrazione sociale e il benessere emotivo degli
individui autistici, consentendo loro di esprimere appieno la propria autenticità e
individualità.
Oltre alle peculiari caratteristiche diagnostiche elencate fino ad ora che definiscono il
quadro clinico dell'autismo, è importante sottolineare la complessità degli ulteriori
problemi non specifici che possono manifestarsi nei bambini affetti da questa condizione.
Tra questi, si annoverano una vasta gamma di disturbi, quali fobie, disturbi del sonno e
dell'alimentazione, manifestazioni di aggressività, incluse quelle auto-dirette, e reazioni
di collera.
Le fobie, spesso riscontrate in individui autistici, possono manifestarsi in risposta a
stimoli specifici o situazioni che generano ansia e timore, contribuendo a limitare
ulteriormente le esperienze e le attività quotidiane del bambino. I disturbi del sonno e
dell'alimentazione rappresentano un'ulteriore sfida per individui autistici e le loro
famiglie, poiché possono influenzare negativamente il benessere fisico e psicologico,
nonché la regolarità delle attività quotidiane.
L'aggressività, sia diretta verso gli altri che auto-diretta, è un'altra manifestazione
comportamentale non specifica che può essere osservata nei bambini autistici. Questa
forma di aggressione può derivare da una serie di fattori, quali la frustrazione, l'incapacità
di comunicare efficacemente le proprie esigenze e il disagio provocato da stimoli
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sensoriali intensi, rappresentando una sfida significativa per gli individui autistici e coloro
che si prendono cura di loro.
Nell'analizzare, invece, più nel dettaglio le caratteristiche psicologiche che caratterizzano
gli individui affetti da disturbi dello spettro autistico, emergono anche altre sfaccettature
importanti. Vi sono, ad esempio, le complesse dinamiche legate alla sensibilità sensoriale,
che rappresentano un aspetto fondamentale nella configurazione dell'esperienza
individuale e nella risposta agli stimoli ambientali.
È noto che molte persone autistiche manifestino una sensibilità sensoriale accentuata o,
al contrario, attenuata, la quale può profondamente influenzare la loro percezione del
mondo circostante e la loro capacità di interagire con l'ambiente esterno. Questa
sensibilità sensoriale atipica può riguardare diversi moduli sensoriali, compresi suoni,
luci, texture e odori, determinando una varietà di risposte comportamentali e emotive.
Per alcuni individui autistici, la sensibilità sensoriale aumentata può tradursi in una
maggiore suscettibilità agli stimoli sensoriali, rendendoli iper-reattivi o iper-attenti a
determinati input sensoriali. In questo contesto, suoni troppo forti, luci accecanti o
sensazioni tattili intense possono essere avvertiti come eccessivamente disturbanti o
sgradevoli, generando disagio e ansia nell'individuo.
Si può manifestare una sensibilità sensoriale ridotta, che si traduce in una minore reattività
agli stimoli ambientali e in una ridotta percezione sensoriale. Questa riduzione della
sensibilità sensoriale può influenzare la capacità dell'individuo di percepire e rispondere
adeguatamente agli stimoli esterni, compromettendo la sua capacità di adattarsi
all'ambiente circostante e di partecipare attivamente alle attività quotidiane.
È cruciale comprendere che la variazione nella sensibilità sensoriale è una caratteristica
individuale e soggettiva, che può variare notevolmente da persona a persona. Inoltre,
l'impatto della sensibilità sensoriale atipica sull'esperienza e sul comportamento degli
individui autistici può essere complesso e multifattoriale, influenzato da una serie di
fattori individuali, ambientali e situazionali.
Affrontare in modo efficace le sfide legate alla sensibilità sensoriale richiede un approccio
personalizzato e sensibile alle esigenze specifiche di ciascun individuo autistico.
Interventi mirati, come la modulazione sensoriale, la terapia occupazionale e l'ambiente
sensoriale adattato, possono contribuire a ridurre il disagio e a migliorare la qualità della
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vita degli individui autistici, consentendo loro di partecipare pienamente alle attività
quotidiane e di sfruttare appieno il proprio potenziale.
Ci sono alcuni casi in cui i soggetti autistici possono avere abilità cognitive eccezionali
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