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IL RISCHIO VA
RIDOTTO ADOZIONE DI
ADOZIONE DI MISURE DI
MISURE DI PROTEZIONE
PREVENZIONE
–
Figura 2.9 Diagramma di flusso indicante la procedura di
identificazione e stima dei rischi lavorativi
presenti in azienda
La viene effettuata
valutazione o stima effettiva del rischio (R)
mediante la quantificazione delle sue componenti e cioè mediante la
determinazione di:
- gravità del danno verificatosi (D);
- probabilità di accadimento dell’evento dannoso (P).
Il rischio R è dato dal prodotto di D e P, quindi per avere una effettiva
riduzione del rischio occorre provvedere a ridurre una delle sue
componenti o entrambe.
Una riduzione del rischio R può essere ottenuta nei seguenti modi:
a) effettuando (ad esempio incrementando l’uso
interventi di protezione
dei Dispositivi di Protezione Individuale, installando impianti di
sicurezza fissi o mobili), che porteranno ad una riduzione della gravità
del danno D; effettuando (ad esempio
interventi di prevenzione
incrementando l’utilizzo della informazione e della formazione, o il
sistematico controllo delle apparecchiature di sicurezza e imponendo
l’ordine, la pulizia dei locali e delle attrezzature), che porteranno ad
una riduzione della probabilità di accadimento dell’evento dannoso P.
La scelta delle misure da adottare dovrà prima essere preceduta dalla
necessità di stabilire il livello di rischio accettabile.
b) Per la valutazione del Rischio è stato utilizzato un metodo basato su
una scala di gravità dell’infortunio (D) e su una scala di probabilità del
suo verificarsi (P).
Ogni scala semiqualitativa prevede 4 valori, corrispondenti ad un
livello di gravità (o probabilità) più o meno alta, come illustrato nelle
figure 4.10 e 4.11. Probabilità P
= altamente probabile
Livello 4
– esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il
verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori;
– si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata in
situazioni simili;
– il verificarsi del danno alla mancanza rilevata non susciterebbe alcun
stupore (in altre parole l’evento sarebbe largamente atteso).
= probabile
Livello 3
– la mancanza rilevata può provocare un danno anche se non in
modo automatico o diretto;
– già noto, all’interno dell’unità produttiva, qualche episodio in
cui la mancanza rilevata ha fatto seguito a un danno;
– il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa.
= poco probabile
Livello 2
– la mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze
sfortunate di eventi;
– sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi;
– il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe grande sorpresa.
= improbabile
Livello 1
– la mancanza rilevata può provocare un danno per la
concomitanza di più eventi poco probabili e indipendenti;
– non sono noti episodi già verificatisi;
– il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe incredulità.
–
Figura 2.10 Scala semiqualitativa della probabilità P del
verificarsi di un evento dannoso
Danno D
= gravissimo
Livello 4
infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità
totale;
esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti.
= grave
Livello 3
infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale;
esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti.
= medio
Livello 2
infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di inabilità reversibile;
esposizione cronica con effetti reversibili.
= lieve
Livello 1
infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di inabilità rapidamente
reversibile;
esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.
–
Figura 2.11 Scala semiqualitativa della gravità D del danno
Dal prodotto dei valori di D e P, che variano entrambi nell’intervallo
[1÷4], si ottengono i valori di rischio R, che varieranno nell’intervallo
valore del rischio R corrisponderà
[1÷4]x[1÷4] ovvero [1÷16]. Ad ogni
l’attuazione di misure di riduzione del rischio da attuarsi in tempi tanto
più brevi quanto più elevato è il valore del rischio stesso, come indicato
nella figura 2.12.
Durante le indagini, i casi di pericolo possono essere individuati come
segue:
- le misure di tutela possono essere già
pericolo individuato certo:
attuate senza la necessità di ulteriori elementi di valutazione;
- (per esempio amianto, piombo,
pericolo già valutato positivamente
rumore, radiazioni ionizzanti): ci si può limitare ad una presa d’atto di
tali risultanze, previa verifica della loro attualità;
- occorre procedere ad una
pericolo di dubbia esistenza o gravità:
valutazione dei rischi articolata in un percorso logico e procedurale
approfondito.
Ordine di priorità della Magnitudo del
Rischio
(Probabilità x Danno):
Lavori da realizzare
R = 16 IMMEDIATAMENTE
Lavori da realizzare (entro 30 giorni)
R = 9- CON URGENZA
Lavori da realizzare (entro 60-90 giorni)
12 IN TEMPI BREVI
Lavori da realizzare in (entro 90-120
R = 8-9 TEMPI RAGIONEVOLI
giorni)
R = 6 Lavori da realizzare in 150-210 giorni
Lavori non urgenti, ma non differibili per più di 360
R = 4 giorni Lavori differibili nel tempo (più di 360 giorni)
R = 3
R = 1-2 –
Figura 2.12 Tempi di attuazione delle misure di riduzione del
rischio
Redazione del Documento di Valutazione dei Rischi
Una volta effettuata la valutazione dei rischi lavorativi presenti in
azienda, viene redatto il corrispondente Documento di Valutazione dei
Rischi.
L’attività di valutazione dei rischi è stata quindi eseguita:
- sui rischi rilevati in passato, risolti solo parzialmente e che quindi
possono essere oggetto di miglioramenti dal punto di vista della
prevenzione;
- su eventuali nuovi rischi e/o rischi residuali;
- nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o preparati
chimici impiegati, nonchè nella sistemazione dei luoghi di lavoro;
- relativamente alla movimentazione manuale dei carichi, all’uso di
attrezzature munite di videoterminali, alla protezione da agenti
chimici, biologici, cancerogeni mutageni, connessi all’esposizione ad
amianto e ad atmosfere esplosive.
La redazione del Documento di Valutazione dei Rischi consiste
principalmente nella stesura per ciascun rischio significativo di schede
che prevedono una iniziale presentazione della
operative situazione
valutata durante i differenti sopralluoghi effettuati in azienda, ed,
attuale,
in caso il rischio stimato sia da ridurre attraverso misure di prevenzione e
protezione, si inseriscono per ciascun fattore di rischio gli interventi da
secondo tempistiche definite.
eseguire,
Viene inserito di seguito l’indice del Documento di Valutazione dei
Rischi originario, consegnato all’azienda Packaging, per mostrare i
contenuti complessivi presenti e previsti dalla normativa vigente.
Vengono analizzate successivamente le schede di intervento redatte
per l’azienda Packaging, che vagliano i principali rischi lavorativi
riscontrati durante i sopralluoghi effettuati in sede.
L’obbligo di effettuare l’attività di valutazione dei rischi, come già
precisato, è a carico del Datore di Lavoro, che nella realizzazione di tale
attività deve eseguire determinate modalità che possono essere riassunte
come segue:
- valutare, nella scelta delle attrezzature delle sostanze e della
sistemazione dei luoghi di lavoro, tutti i rischi per la salute e la
sicurezza dei lavoratori ivi compresi quelli riguardanti gruppi di
lavoratori esposti a rischi particolari, quelli riguardanti le
lavoratrici in stato di gravidanza, nonchè quelli connessi alle differenze di
genere, all’età, alla provenienza di altri paesi;
- a seguito della valutazione, elaborare il Documento di
Valutazione dei Rischi.
L’
2.3 - D V
INDICE DEL OCUMENTO DI ALUTAZIONE DEI
’
R P
ISCHI REDATTO PER L AZIENDA ACKAGING
Si riporta nelle seguenti figure 2.13, 2.14, 2.15 l’indice del Documento
di Valutazione dei Rischi redatto per l’azienda Packaging per rimarcare i
contenuti presenti e la suddivisione del documento stesso in quattro parti
distinte.
Nella prima parte vengono individuati i dati generali della ditta in
esame e viene data una descrizione dell’attività svolta e dei dipendenti
presenti.
Nella parte successiva si elencano i riferimenti normativi legati ai
rischi lavorativi che si analizzano operativamente nelle schede di
intervento inserite nella terza parte.
Infine l’ultima parte è riservata agli allegati da inserire per completare
il Documento di Valutazione dei Rischi, sia dal punto di vista dei
documenti da conservare in archivio e richiesti dagli ispettori durante
ipotetici controlli, che dal punto di visto di verbali e manuali, per una
eventuale consultazione da parte dei lavoratori e dei loro Rappresentanti.
1 INFORMAZIONI GENERALI SULLA DITTA
DATI IDENTIFICATIVI DELL’AZIENDA E SOGGETTI INTERESSATI
DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ E DEL PROCESSO PRODUTTIVO
ELENCO DEGLI ADDETTI E LORO MANSIONI
2 RELAZIONE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
CRITERI UTILIZZATI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
OBBLIGHI SPECIFICI DEI SOGGETTI
RESPONSABILITÀ
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
SORVEGLIANZA SANITARIA
CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI
INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI
2.4 PREVENZIONE INCENDI
HI DI LAVORO
USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO
USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
USO DI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALE
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
NORME DI SICUREZZA PER L’USO DEI CARRELLI MOBILI O SEMOVENTI
ELETTRICI E NON
UTENSILI E ATTREZZATURE PORTATILI ELETTRICHE
NSILI E ATTREZZATURE CHE ESPONGONO I LAVORATORI A VIBRAZIONI
MECCANICHE
NSILI E ATTREZZATURE CHE ESPONGONO I LAVORATORI A CAMPI
ELETTROMAGNETICI
EZZA E SALUTE DELLE LAVORATRICI MADRI (D. LGS. 151/2001)
–
STRESS LAVORO CORRELATO
IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI SUL LUOGO DI LAVORO
–
Figura 2.13 Indice originario del Documento di Valutazione dei
Rischi redatto per l’azienda Packaging (parte
I)
(continua&h