1.2 L A PERSONALIZZAZIONE DEL CONSUMO
Con l'avvento prima della televisione commerciale, poi con
la diffusione della banda larga e la digitalizzazione, la
televisione è passata da un'offerta scarsa e temporalmente
rigida, adattata e confezionata appositamente per seguire i
ritmi quotidiani degli spettatori, a un'offerta ricca e
frammentata dove è ora l'utente a essere il protagonista
assoluto del sistema televisivo attraverso le sue decisioni, i
suoi gusti e, come vedremo nei prossimi capitoli, le sue
interazioni sociali.
Utente e non più solo spettatore, poiché è alla presa con
una molteplicità di dispositivi, servizi e prodotti, magari
collegati a internet, con cui può interagire a diversi livelli.
10 D. Bennato, Sociologia dei media digitali, Laterza, Roma, 2011, p. 8
11 P. Ortoleva, op. cit. 5
Descriviamo quindi quali sono i fattori di cambiamento
entro i quali la nuova televisione ha portato la nuova utenza a
una fruizione dei contenuti diversificata e, viceversa,
quest'ultima abbia acquisito sempre più potere (almeno in
certi termini) nei confronti del medium.
Nella “età della disponibilità” la nascente televisione
commerciale costituiva fasce orarie molto caratterizzate, in
maniera da selezionare audience omogenee (le donne, i
12
giovani, i bambini, gli adulti, ecc.) ; più tardi, con la
digitalizzazione del segnale, l'offerta si amplia realmente con
la proliferazione di nuovi canali e l'estensione dell'orario di
trasmissione fino a comprendere l'intero arco giornaliero di
ventiquattro ore.
Con il tempo si spinge a differenziare l'offerta in misura
sempre maggiore ma, come osservava nel 2003 Grasso:
Per molti la tv è ancora un mezzo di comunicazione
«di massa», essenzialmente monodirezionale, il cui
mercato principale è «generalista», seppur
segmentato, a seconda delle esigenze degli investitori
pubblicitari […]. Ciò che invece caratterizza l'età
dell'abbondanza è l'idea della radicale
personalizzazione del consumo. La sua immagine
chiave è la progressiva sostituzione del palinsesto con
il video on demand e l'allargamento
13 .
dell'interattività
Di fatto questa televisione tradizionale continua ad esistere e
a essere seguita tutt'oggi con la variante di essere affiancata
da nuovi schermi e dispositivi connessi alle reti internet e
mobili che ne estendono e ne innovano la fruizione in
differenti modi, in diversi spazi e con tempi diversi e dilatati.
12 , 72, 2005.
Cfr. A. Grasso, “Tempi digitali”, in Impresa & Stato [14
Disponibile presso: <http://www.mi.camcom.it/tempi-digitali/>
gennaio 2013]
13 A. Grasso, “Le tre età della tv, una guida per capire «il digitale»”, in
Corriere della Sera, 24 luglio 2003, p. 6
6
Scaglioni individua proprio nell'uso, nel tempo e nello
spazio le tre direttrici su cui si sviluppa la nuova “multitv”,
un “ambiente che mira ad accrescere il potere del fruitore,
con l'obiettivo di costruire un'offerta che si attagli in maniera
personalizzata o individualizzata, a seconda delle esigenze di
14
uso, di tempo e di spazio” .
A questo proposito Barra segnala l'esistenza di tre
temporalità: una anticipata, una sincronizzata e una
15
successiva alla trasmissione televisiva . La prima riguarda la
visione in anteprima di contenuti (o informazioni a riguardo)
che devono essere ancora mandati in onda, messi
intenzionalmente in circolazione dal network per scopi
promozionali (come ad esempio un montaggio di brevi
estratti dall'originale inedito) oppure scaricati illegalmente da
parte di soggetti che vivono in paesi in cui la trasmissione
non è stata mandata in onda. In questo caso un residente dei
paesi in cui viene trasmessa registra e mette a disposizione
degli altri il contenuto attraverso i software di condivisione
16
peer-to-peer o direct links .
La seconda è quella della fruizione televisiva tradizionale,
arricchita però da una condivisione sociale live allargata
dell'evento grazie agli spazi di discussione online, ufficiali o
meno. La terza riguarda la visione, successiva alla mandata
in onda della trasmissione, di frammenti e rielaborazioni
dello spettacolo originale (come gli highlights di una puntata
di un reality) oppure, gratuitamente o a pagamento, di interi
episodi. Insomma, “La tv si può fruire prima, nella sua
14 M. Scaglioni, A. Sfardini, Multi TV, cit., p. 29
15 L. Barra, C. Penati, M. Scaglioni, “Estensione, accesso, brand. Le tre
dimensioni della televisione convergente”, in A. Grasso, M. Scaglioni (a
cura di), Televisione convergente La tv oltre il piccolo schermo, RTI
[collana LINK.Ricerca], Bologna, 2010 pp. 26-29
16 Semplificando, collegamenti diretti ai file “piratati” ospitati da alcuni siti
internet più o meno compiacenti detti “di hosting” (es. il noto
Megaupload) 7
interezza o in frammenti che acquistano senso oltre il testo
17
principale” .
Queste tre temporalità non si escludono l'una con l'altra ed
è proprio il tempo, fra tutti i fattori, quello che riesce a
generare il maggior numero di comportamenti diversi negli
spettatori:
Anche indipendentemente dai supporti tecnologici e
dai “luoghi” in cui si guarda la televisione, quindi, la
sola presenza – contemporanea – di tre temporalità
distinte (di più, se poi si contano i vari palinsesti con
cui ci si può sincronizzare) finisce per dare origine a
tipi di discorso diversi, a molteplici comunità tra loro
indipendenti di spettatori, a spazi di discorso specifici
e contenuti dedicati, dove evitare lo spoiler e ricreare
(anche prima, anche dopo) le forme di una visione
18 .
partecipata e collettiva
1.2.1 I SECONDI SCHERMI
La vasta diffusione di dispositivi mobili come smartphone,
tablet e notebook e delle tecnologie di rete di terza e quarta
19
generazione ha permesso l'accesso ai contenuti televisivi
praticamente ovunque. 20
Secondo una ricerca Futuresource il numero di tablet
venduti nel corso dell'anno 2011, in tutto il mondo, ha
raggiunto la cifra di 64,5 milioni di unità, contro i soli 17,8
21
milioni del 2010 segnalati da Transparency Market
17 L. Barra et al., Estensione, accesso, brand, cit., p. 28
18 Ivi, p. 29
19 Chiamate comunemente 3G e 4G
20 Report Futuresource Tablet Q4 2011 Usa Japan and Europe:
<http://reports.futuresource-
consulting.com/tabid/64/ItemId/78488/Default.aspx> [14 gennaio 2013]
21 Report Transparency Market Research Tablet Market And Smartphones
Market: Global Database & Forecast (2010 – 2015):
<http://www.transparencymarketresearch.com/tablet-and-smartphones-
market.html> [14 gennaio 2013] 8
Research. I possessori di tablet negli Stati Uniti costituiscono
la fetta più grande di questo mercato con una percentuale che
22 .
raggiunge quasi la metà dei possessori globali
Sempre nel 2011 le vendite di smartphones hanno
registrato una crescita del 66,7 % rispetto all'anno precedente
23
con 469,9 milioni di unità vendute . Si prevede inoltre che il
10% dei possessori di smartphone acquisteranno un tablet
24 .
entro la fine del 2013
Dobbiamo ora chiederci in che modo questa larga schiera
di consumatori sfrutti realmente le qualità di fruizione in
mobilità consentite dai dispositivi precedentemente citati.
Una ricerca Nielsen sul consumo cross-mediale dei
25
cittadini americani rivela che il tempo medio mensile
passato dai possessori di telefoni cellulari guardando video
supera di poco le 5 ore mentre gli spettatori della tv
tradizionale arrivano in media quasi alle 156 ore mensili.
Di queste 5 ore noi non sappiamo quantificare quelle
trascorse guardando materiale definibile puramente come
televisivo ma possiamo fare alcune ipotesi. Dato, infatti, il
tempo limitato dedicato alla visione tramite telefono
cellulare, possiamo supporre vengano visionati
prevalentemente contenuti promozionali come trailer,
webisodes, backstage, virals o più in generale piccole
anticipazioni di quello che andrà in onda nella tv tradizionale
e che presi singolarmente hanno di norma una durata
inferiore ai 5-6 minuti.
22 Press Release on Report Futuresource Tablet Market Q3 2011:
<http://www.futuresource-consulting.com/pressreleases/2012-
01_q3tabletmarket.pdf> [14 gennaio 2013]
23 Report Transparency Market Research, cit.
24 Ibid.
25 Report Nielsen Closs-Platform Q1 2012 US:
<http://www.nielsen.com/content/dam/corporate/us/en/reports-
downloads/2012-Reports/Nielsen-Cross-Platform-Report-Q1-2012-
final.pdf> [14 gennaio 2013] 9
Un ulteriore dato che ricolloca il fenomeno è quello
relativo all'uso di tablet e smartphone durante il consumo
televisivo tradizionale. Il 45% degli americani usa il proprio
tablet almeno una volta al giorno mentre guarda la tv e il
26
41% usa invece il proprio smartphone . L'attività più
comune è controllare la posta elettronica, ma anche
informarsi sui contenuti trasmessi, come cercare
informazioni relative allo show in onda o ai prodotti
pubblicizzati.
Come si può dedurre da questi numeri, i “secondi
schermi” - nonostante siano in crescita e largamente diffusi -
rimangono tali, mentre il vecchio televisore resta solidamente
al centro del salotto di casa. Questi dispositivi non si
sostituiscono al ruolo principale del medium originale ma si
attestano come schermi accessori (almeno per quanto
riguarda il consumo televisivo) con la qualità di migliorarne
l'esperienza, come vedremo in seguito, soprattutto per quanto
riguarda la sfera sociale.
1.2.2 I - : T V
SET TOP BOX I O
Un altro discorso invece va affrontato riguardo alle
piattaforme di streaming disponibili su computer, console e
set-top box.
Solitamente è definito set-top box un dispositivo dotato di
sintonizzatore in grado di ricevere un segnale esterno al fine
di trasmetterlo verso uno schermo o altri dispositivi in grado
27
di riceverne il segnale . In altre parole, quello che qui in
Italia chiamiamo “decoder” e abbiamo sempre associato ai
ricevitori satellitari o a quelli del digitale terrestre. E'
26 Double Vision – Global Trends in Tablet and Smartphone Use while
Watching Tv: <http://blog.nielsen.com/nielsenwire/online_mobile/double-
vision-global-trends-in-tablet-and-smartphone-use-while-watching-tv/>
[14 gennaio 2013]
27 <http://en.wikipedia.org/wiki/Set-top_b
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