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2.1.2 IL SISTEMA DELLE INFORMAZIONI
Risultato finale del sistema informativo sono le informazioni; ma, il
compito del sistema informativo non è quello di produrre più in
formazioni, quanto nel fornire flussi di informazioni in termini di
selettività, flessibilità, affidabilità, tempestività e accettabilità. I
flussi prodotti devono, in primo luogo, rispecchiare le
caratteristiche organizzative dell’azienda e i suoi specifici
fabbisogni informativi, in secondo luogo le informazioni devono
essere sintetiche e coerenti. Il sistema informativo deve elaborare
decisioni destinate a decisori interni ed esterni; si producono, così,
due classi di informazioni:
• le informazioni strutturate per il sistema delle decisioni e
dei controlli interni,
• le informazioni orientate per la comunicazione con
l’esterno.
La detenzione e la diffusione di informazioni, come spesso
evidenziato in letteratura, è collegata a fenomeni di distribuzione di
conoscenza e informazione, le quali vengono considerate delle
15
fondamentali fonti di potere . (Morgan, 1999)
Un ulteriore elemento del processo di gestione dei dati e delle
informazioni che riveste un ruolo di controllo/guida è rappresentato
dal modello che viene adottato per la distribuzione delle
informazioni orizzontalmente e verticalmente nell’organizzazione,
internamente e esternamente all’azienda. La diffusione delle
informazioni viene normalmente considerata come un modo per
soddisfare delle esigenze informative esplicite. Da un altro punto di
15 “[...] controllando i flussi informativi e le conoscenze trasmesse ai singoli individui [...] si riesce ad influenzare la
percezione delle situazioni e quindi i comportamenti relativi a queste situazioni [...] Oltre a condizionare le definizioni
della realtà aziendale e a fungere da strumenti di controllo, la conoscenza e l’informazione possono anche venire
utilizzate per creare dei rapporti di dipendenza”, (Morgan, 1999: 237-239).
38
osservazione, si può ritenere che la definizione del modello in base
al quale le informazioni vengono diffuse, cioè l’individuazione
delle persone che hanno accesso alle informazioni e la
determinazione degli specifici poteri di accesso, è una modalità di
controllo, un modo per influenzare, attraverso l’informazione resa
disponibile, il comportamento e le decisioni delle persone
all’interno e all’esterno dell’organizzazione, oltre che un modo per
comunicare totalmente o parzialmente, con una specifica cadenza
temporale, gli intendimenti del vertice aziendale, stimolando delle
precise reazioni.
2.1.3 LA CONOSCENZA COME OUTPUT
Come ha affermato Nicholas Negroponte, la possibilità di rendere
disponibili grandi quantità di dati non significa necessariamente
che si possa o si desideri utilizzarli. La necessità di rendere
appetibili queste informazioni rende indispensabile che esse siano
fornite su due livelli di fruibilità. Nel primo livello le informazioni
dovranno essere sintetiche e di rapida consultazione, in modo da
averne un quadro generale; nel secondo livello si dovrà raggiungere
una interazione che permetta di poter usufruire di tutte le notizie
contenute in esso. Tale concezione, pone in evidenza come la
conoscenza è ormai stimata, nei mercati internazionali, come
elemento distintivo capace di offrire un reale vantaggio competitivo
alle imprese di ogni tipo. L’individuazione della conoscenza quale
risorsa primaria nell’organizzazione ha portato con il tempo alla
nascita di nuove pratiche manageriali, evolutasi in modo
indipendente e focalizzatesi di volta in volta su diversi fenomeni e
tecniche. Oggi però è in atto un processo d’integrazione di tali
pratiche all’interno di un paradigma gestionale che è sempre più
spesso un presidio organizzativo: il Knowledge Management, il cui
approfondimento verrà sviluppato nel capitolo successivo.
39
2.2 GLI ARCHETIPI DI SISTEMI
Quando parliamo di sistema informativo aziendale, indirettamente
parliamo di come l’azienda è organizzata al suo interno, e di come
essa si comporta inserita in un determinato contesto, ambiente di
riferimento. All’interno dell’azienda coabitano diversi livelli, e
ciascuno di essi necessita di informazioni differenti per il
raggiungimento dell’obiettivo del livello di riferimento. Ma quando
ciascun livello raggiunge l’obiettivo prestabilito, indirettamente
viene perseguito anche il fine aziendale.
A supporto di quanto detto, nel 1965 Robert Anthony introdusse
una nuova modalità di rappresentazione della struttura aziendale.
Figura 9 - La piramide di Anthony
Questa rappresentazione, nota con il nome di Piramide di Anthony
(figura 9), è stata introdotta con l’obiettivo di classificare le attività
tipicamente svolte in un’organizzazione e identificare il ruolo dei
sistemi informatici a supporto di tali attività e la progettazione del
16
loro sviluppo . (Marco Tagliavini, Aurelio Ravarini, Donatella
16 Marco Tagliavini, Aurelio Ravarini, Donatella Sciuto; Sistemi per la gestione dell’informazione, Capitolo Primo;
Apogeo 2003 40
Sciuto;, 2003) Analizzando questo schema possiamo individuare
tre differenti categorie con le quali suddividere le diverse attività:
• strategiche : aiutano i senior manager ad affrontare
problemi strategici e a valutare le tendenze a lungo termine
sia nell'azienda che nell'ambiente esterno. Lo scopo è far
corrispondere i cambiamenti nell'ambiente esterno con le
capacità organizzative dell'azienda.
• Tattiche o manageriali : attività che si occupano della
programmazione e del controllo delle risorse aziendali,
analizzando sia l’efficacia che l’efficienza dei risultati
ottenuti.
• Operative : attività strettamente legate, sia al
funzionamento dell’impresa, sia legate all’ambito
produttivo, quanto quello amministrativo; supportano il
manager per la registrazione di attività elementari e delle
transazioni che si svolgono in azienda.
In questo tipo di struttura si sentì la necessità di uno scambio di
informazioni più intenso tra i vari reparti. Dagli anni ’80 in poi,
perciò, nacquero 4 principali tipi di sistemi, oggetto di
approfondimento nei paragrafi successivi.
2.2.1 TRANSACTION PROVIDER SYSTEM
I TPS, sistemi di elaborazione delle transazioni, sono un insieme di
differenti sottosistemi informativi che supportano il livello
operativo e lo svolgimento delle attività esecutive dell’impresa; un
sistema di elaborazione delle transazioni è, dunque, un sistema
computerizzato che svolge e registra le transazioni di routine
17 .
necessarie quotidianamente per condurre le attività dell’impresa
(Pennaiola) Le attività di esecuzione dell’impresa variano
enormemente da impresa ad impresa e possono essere articolate in:
17 Pennaiola F., (a cura di ), Innovazione e tecnologie informatiche, cit., p. 81.
41
Attività di gestione, per la quale occorre di volta in volta
analizzare quali sono i contenuti dell’attività in questione;
Attività di rilevazione, per la quale è possibile fare una
generalizzazione, includendo in essa l’area
dell’amministrazione e del controllo dell’impresa;
Attività di organizzazione, comprendente, in linea di
massima, l’area dell’organizzazione e della gestione del
personale.
I manager necessitano di tale sistema per monitorare lo stato delle
operazioni interne e le relazioni che l'azienda intrattiene con
l'ambiente esterno. ( calcolo stipendi, transazioni contabili).
2.2.2 MANAGEMENT INFORMATION SYSTEM
I MIS, sistemi di gestione delle informazioni, forniscono supporto a
esigenze informative strutturate, specificate in anticipo, ripetitive
nel tempo; servono principalmente le funzioni di pianificazione,
controllo e supporto delle decisioni. Il sistema di gestione delle
informazioni risponde alle necessità di rendiconto periodico, e non
giornaliero, delle attività dell’impresa. Questi sistemi forniscono in
genere risposte a domande di routine specificate in anticipo, che
hanno una procedura predefinita per la risposta.
Il contenuto dei MIS, per la parte necessaria al governo
dell’impresa, viene definito dal management dell’impresa stessa,
che codifica l’insieme delle informazioni che servono per
controllare lo svolgimento delle attività e per supportare le
decisioni. L’informazione presente all’interno del MIS deve essere
18
univoca .
18 Pennaiola F., (a cura di), Innovazione e tecnologie informatiche.
42
2.2.3 DECISION SUPPORT SYSTEM
Con il complicarsi dello scenario competitivo globale, anche il top
management esprime nuove esigenze informative, indirizzate al
supporto delle attività tipiche della programmazione e
pianificazione strategica. Per tale scopo, sono messi a punto i
cosiddetti sistemi di supporto alle decisioni (DSS). L’indicato
strumento sfrutta le tecnologie hardware e software al fine di
aiutare il management nei processi decisionali non predefiniti e non
strutturati. Con l’avvento dei DSS, il campo d’applicazione dei
sistemi informatici si amplia gradualmente. Infatti, la produzione di
informazioni utili ai fini della programmazione, pianificazione e
controllo deve caratterizzarsi per qualità, flessibilità e adattabilità
delle informazioni stesse.
2.2.4 EXECUTIVE SUPPORT SYSTEM
L’area destinata al management di livello alto è costituita da
strumenti informatici definiti sistemi di supporto direzionale (ESS),
i quali supportano i manager di elevato livello nel prendere
decisioni di medio e lungo periodo, assolutamente destrutturate o
poco strutturate, caratterizzate per la presenza di numerosi obiettivi,
spesso in conflitto fra di loro e di situazioni nuove per le quali non
sia immediata la soluzione risolutiva migliore. L’ESS è costruito in
modo tale da reperire informazioni sia interne dal MIS e dal DSS
sia esterne, dall’ambiente economico, legislativo, tecnologico, ecc.;
inoltre, rispetto agli altri sistemi, l’ESS non è costruito per far
fronte a specifici problemi, ma è flessibile ed utilizzabile per
qualunque tipologia di problematica (in quale business potremmo
entrare? cosa faranno i nostri competitors? quali acquisizioni
potremmo operare per differenziare il nostro business? e cosa
potremmo cedere per reperire la liquidità necessaria?), in quanto fa
meno ricorso rispetto al DSS ai modelli di simulazione analitica.
43
Figura 10 - Tipol