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SERVIZIO PUBBLICO GENERALE RADIOTELEVISIVO E
DISCIPLINA DELLA CONCESSIONARIA
Art. 45.
Definizione dei compiti del servizio pubblico generale
radiotelevisivo
1. Il servizio pubblico generale radiotelevisivo è affidato per
concessione a una società per azioni, che […] lo svolge sulla base
6 Società per azioni per gruppo RAI. Possiede la rete di diffusione del segnale
radiotelevisivo della RAI e ha il compito di gestire e mantenere tali impianti di
diffusione. 24
di un contratto nazionale di servizio stipulato con il Ministero e di
contratti di servizio regionali e, per le province autonome di Trento
e di Bolzano, provinciali, con i quali sono individuati i diritti e gli
obblighi della società concessionaria. Tali contratti sono rinnovati
ogni tre anni.
2. Il servizio pubblico generale radiotelevisivo, ai sensi dell'articolo
7, comma 4, comunque garantisce:
a) la diffusione di tutte le trasmissioni televisive e radiofoniche di
pubblico servizio della società concessionaria con copertura
integrale del territorio nazionale, per quanto consentito dallo stato
della scienza e della tecnica;
b) un numero adeguato di ore di trasmissioni televisive e
radiofoniche dedicate all'educazione, all'informazione, alla
formazione, alla promozione culturale, con particolare riguardo alla
valorizzazione delle opere teatrali, cinematografiche, televisive,
anche in lingua originale, e musicali riconosciute di alto livello
artistico o maggiormente innovative; […]
c) la diffusione delle trasmissioni di cui alla lettera b), in modo
proporzionato, in tutte le fasce orarie, anche di maggiore ascolto, e
su tutti i programmi televisivi e radiofonici;
d) l'accesso alla programmazione, nei limiti e secondo le modalità
indicati dalla legge, in favore dei partiti e dei gruppi rappresentati in
Parlamento e in assemblee e consigli regionali, delle
organizzazioni associative delle autonomie locali, dei sindacati
nazionali, delle confessioni religiose […];
e) la costituzione di una società per la produzione, la distribuzione
e la trasmissione di programmi radiotelevisivi all'estero, finalizzati
alla conoscenza e alla valorizzazione della lingua, della cultura e
25
dell'impresa italiane […];
g) la trasmissione gratuita dei messaggi di utilità sociale ovvero di
interesse pubblico che siano richiesti dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri e la trasmissione di adeguate informazioni
sulla viabilità delle strade e delle autostrade italiane;
h) la trasmissione, in orari appropriati, di contenuti destinati
specificamente ai minori, che tengano conto delle esigenze e della
sensibilità della prima infanzia e dell'età evolutiva;
i) la conservazione degli archivi storici radiofonici e televisivi,
garantendo l'accesso del pubblico agli stessi;
l) la destinazione di una quota non inferiore al 15 per cento dei
ricavi complessivi annui alla produzione di opere europee […];
m) la realizzazione nei termini previsti dalla legge 3 maggio 2004,
n. 112, delle infrastrutture per la trasmissione radiotelevisiva su
frequenze terrestri in tecnica digitale;
n) la realizzazione di servizi interattivi digitali di pubblica utilità;
o) il rispetto dei limiti di affollamento pubblicitario previsti
dall'articolo 38;
4. Con deliberazione adottata d'intesa dall'Autorità e dal Ministro
delle comunicazioni prima di ciascun rinnovo triennale del contratto
nazionale di servizio, sono fissate le linee-guida sul contenuto degli
ulteriori obblighi del servizio pubblico generale radiotelevisivo,
definite in relazione allo sviluppo dei mercati, al progresso
tecnologico e alle mutate esigenze culturali, nazionali e locali.
26
Finalità previste per il 2016
2.3.
Concorso “Una nuova carta d’identità per la RAI” 7
In vista dell’imminente scadenza della Concessione del servizio pubblico
radiotelevisivo e anche tenendo in considerazione la rivoluzione in corso
nel mondo dei media, Articolo 21 , Eurovisioni e la Fondazione Giuseppe
8 9
di Vittorio , in collaborazione con molte altre associazioni del settore,
10
hanno indetto un concorso per stabilire la mission che la RAI dovrà
perseguire nei prossimi 15 anni.
Il concorso è indirizzato a tutti gli studenti universitari e delle scuole
superiori. Per poter partecipare, i ragazzi devono creare un gruppo di
almeno dieci membri e scegliere un docente che li coordini; è inoltre
necessaria l’approvazione del dirigente scolastico o del preside di facoltà.
Gli studenti che partecipano al concorso devono descrivere, in circa dieci
righe, la mission che secondo loro il servizio pubblico radiotelevisivo deve
darsi, per garantire a tutti i cittadini un’informazione completa, veritiera e
pluralista, dei contenuti di qualità e dei mezzi espressivi al passo con i
tempi. Le opere prodotte devono essere frutto di elaborazioni originali e
possono essere liberamente utilizzate dagli organizzatori del concorso
per promuovere la discussione sul futuro servizio pubblico.
Entro il 10 novembre 2014 devono pervenire tutte le domande di
7 Il bando del concorso è tra le appendici come ALLEGATO 1.
8 Aassociazione che riunisce giornalisti ed esponenti del mondo della comunicazione.
9 Festival internazionale di cinema e di televisione, ideato da Giacomo Mazzone nel
1987.
10 Fondazione creata dalla CGIL nel 1992 per redigere pubblicazioni storiche.
27
scrizione al concorso e poi gli studenti hanno tempo fino al 31 marzo
2015 per inviare gli elaborati all’indirizzo email indicato sul sito del
concorso.
La giuria, a cui spetta la scelta della nuova “carta d’identità”, è composta
da 40 esponenti del mondo della cultura, della scienza, dell’arte, del
cinema, delle istituzioni e del mondo delle comunicazioni.
Entro il 6 maggio 2015, la giuria deve selezionare i 15 migliori elaborati
provenienti dalla scuole e i 5 migliori elaborati provenienti dalle università.
I 20 elaborati scelti saranno poi letti dagli studenti durante una pubblica
manifestazione e subito dopo la giuria decreterà il gruppo studentesco
vincitore, cioè quello che sarà riuscito a definire meglio la missione che il
servizio pubblico dovrà perseguire nei prossimi 15 anni. L’Istituto
scolastico dei vincitori riceverà onorificenze e premi.
Dalla mia intervista a Giacomo Mazzone, direttore strategico
dell’EBU e segretario generale di Eurovisioni:
11
Articolo 21 ed Eurovisioni hanno proposto un bando indirizzato agli
studenti, per definire la nuova mission della RAI. Finora cos’è
emerso?
Gli elaborati non sono ancora stati consegnati perché c’è stata
un’estensione del bando. Allo sviluppo di questo concorso hanno
collaborato varie organizzazioni del settore del media, proprio nella logica
11 European Broadcasting Union o Unione Europea di Radiodiffusione, è un ente
associativo di operatori pubblici e privati del settore della teleradiodiffusione. L’Italia fa
parte dell’EBU attraverso la RAI. 28
di consentire un dibattito su basi corrette. Quando il Governo Renzi ha
dichiarato di voler anticipare le riforme riguardanti la concessione
pubblica alla fine del 2014, abbiamo chiesto di consegnare gli elaborati
entro ottobre, ma adesso che si è visto che non è ancora stato fatto nulla,
abbiamo dato tempo fino a marzo.
Come si vede dal bando, l’idea è di avere delle pillole, in modo che
ognuno ci dica una cosa che per lui è fondamentale. Le idee devono
venire da studenti, utilizzatori della televisione e della radio, dai 14 ai 30
anni, che sono quelli che oggi hanno più difficoltà di rapporto con la
televisione tradizionale. Hanno un altro tipo di approccio: non guardano
più i programmi di flusso, ma i singoli programmi o addirittura gli
spezzoni, anche attraverso YouTube, ecc. Quindi il problema è ridefinire
la missione in funzione di questo pubblico, perché oggi è un pubblico
minoritario nel Paese, ma per questioni anagrafiche prima o poi diventerà
maggioritario. Quindi per rinnovare la concessione della RAI per i
prossimi vent’anni, bisogna fare i conti con questo pubblico. È inutile che
il servizio pubblico tenti di soddisfare coloro che hanno già un modo di
consumo consolidato nel tempo. 29
Avviamento e spunti del dibattito pubblico
3. Il dibattito pubblico in Europa sui servizi
3.1.
radiotelevisivi
Dalla mia intervista a Giacomo Mazzone, direttore strategico
12
dell’EBU e segretario generale di Eurovisioni:
Cosa succederà nel 2016 per quanto riguarda la concessione
pubblica radiotelevisiva?
Facciamo una scommessa? Se le cose vanno come stanno andando
adesso, secondo me non succederà nulla.
Quindi pensa che la concessione sarà nuovamente affidata alla RAI?
Questo è indubbio. Ci sono anche dei pareri giuridici precisi, che sono
stati formulati a riguardo. Eminenti costituzionalisti hanno sostenuto che il
12 Del 27 novembre 2014. 30
rinnovo della concessione è l’occasione in cui il contratto tra lo Stato e
l’ente gestore viene rinnovato, in maniera da aggiornare le esigenze che
lo Stato chiede alla concessionaria del servizio pubblico di ottemperare,
nel corso della successiva durata delle concessione.
Il modello organizzativo della RAI verrà modificato?
Non necessariamente, ma sarà sicuramente modificata la sua missione.
Nella concessione ci sono dei principi molto generali e quindi la società
concessionaria si organizza nella sua autonomia e indipendenza,
cercando di fare al meglio ciò che le viene richiesto dalla concessione. In
Italia, in questo momento, la concessione non può essere data a nessuno
di diverso dalla RAI.
In altri Paesi europei invece la questione viene affrontata in maniera
diversa?
Per esempio, in Gran Bretagna è diverso. Per quanto riguarda la BBC, la
concessione viene ogni volta rinnovata, attraverso la Royal charter, ma
con il principio che, teoricamente, la concessione potrebbe anche non
essere data alla BBC.
Ma allora non è possibile indire un concorso per l’assegnazione
della concessione?
In alcuni Paesi è prevista questa possibilità. In questi casi, l’esposizione
di rischio da parte del concessionario è più alta e in questi Paesi ci sono
delle economie molto più improntate al libero mercato. Ad esempio, la
BBC inglese è uno di questi casi, dal 1927. Si può parlare quindi di una
31
procedura consolidata da quasi un secolo.
In Italia invece, la concessione è nata per uscire dal monopolio. Nel
momento in cui lo Stato ha af