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2) UNITA' PER OSPITI CON PROBLEMI PSICHIATRICI E DI ABUSO DI SOSTANZE
DENOMINATA "RUSTICO"
3) UNITA' DI REINSERIMENTO O DI FASE AVANZATA DETTA "CASETTA"
1) UNITA' PER OSPITI CON PROBLEMI PSICHIATRICI
E' un'unità che accoglie pazienti con problematiche psichiche, é una grande villa in grado di
ospitare circa venti ospiti, sistemati in camere da due a quattro posti letto. La collocazione dipende
da fattori di ordine terapeutico, nell'ottica di favorire i progressi dei residenti. Oltre alle camere dei
pazienti, nella struttura vi sono anche una cucina, una sala da pranzo, un'infermeria, la caffetteria
interna e diversi locali adibiti a sala riunioni. 72
IL PERSONALE
L'unità é coordinata da un medico psichiatra (direttore clinico) e da uno psicologo (Responsabile
dell'equipe). Il gruppo di lavoro é composto da 1 consulente psichiatrico (assistente clinico) e da 12
operatori divisi in educatori professionali, psicologi, adest.
DIRETTORE CLINICO
CAPO DIVISIONE CASA MADRE
CASA MADRE
VICE CAPO AIUTO PSICHIATRA
11 OPERATORI
IL MODELLO DI LAVORO
Il modello di lavoro utilizzato tende ad integrare nell'esperienza socializzante e partecipativa della
vita comunitaria, gli strumenti terapeutici attualmente più accreditati in psichiatria a livello
psicoterapeutico (individuale, di gruppo e familiare) e psicofarmacologico.
IL PERCORSO COMUNITARIO
Il percorso comunitario prevede la partecipazione del paziente alle attività quotidiane, quali un
gruppo di comunicazione e facilitazione delle relazioni interpersonali, due gruppi settimanali di
comunicazione non verbale ed espressione corporea, un gruppo settimanale centrato sulla
partecipazione ad attività quali gestione della dispensa, pulizie ecc.
L'INTERVENTO RIABILITATIVO
L'intervento riabilitativo può prevedere esperienze di tirocinio lavorativo all'esterno della Comunità,
con il necessario supporto di un operatore. Vengono dedicati ampi spazi, singoli e di gruppo, ai
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familiari per una loro miglior comprensione e partecipazione nei riguardi dei vari aspetti del
trattamento e del percorso comunitario.
2) UNITA' PER OSPITI CON PROBLEMI PSICHIATRICI E DI ABUSO DI SOSTANZE
L'unità accoglie circa venti pazienti con problemi incrociati di ordine psichiatrico e di abuso di
sostanze psicotrope. Per quanto riguarda l'ubicazione, l'unità é il frutto di una ristrutturazione di un
antico rustico (scuderie) a pochi passi dalla villa principale ed al suo interno é strutturata in modo
simile alla divisione per pazienti psichici.
IL PERSONALE
L'unità é coordinata da un medico psichiatra (direttore clinico) e da uno psicologo (Responsabile
dell'equipe). Il gruppo di lavoro é composto da 1 medico (assistente clinico) e da 12 operatori divisi
in educatori professionali, psicologi, psicoterapeuti. DIRETTORE CLINICO
CAPO DIVISIONE RUSTICO
RUSTICO
VICE CAPO AIUTO PSICHIATRA
11 OPERATORI
IL PROGRAMMA TERAPEUTICO
Il programma terapeutico si sviluppa lungo un progetto individualizzato messo a punto dopo un
periodo di accoglienza di alcune settimane, e l'ospite é seguito per tutto il percorso comunitario da
un operatore di riferimento. Viene posta particolare attenzione alla gestione del tempo e del denaro
e i pazienti vengono accompagnati verso lo sviluppo o il recupero di sempre maggiori capacità di
gestione di situazioni emozionalmente complesse. Vi é poi, il coinvolgimento nei lavori quotidiani
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della casa, la partecipazione a gruppi terapeutici e la gestione di attività lavorative interne
(caffetteria, manutenzioni).
L'INTERVENTO RIABILITATIVO
L'intervento riabilitativo può prevedere esperienze di tirocinio lavorativo all'esterno della Comunità,
con il necessario supporto di un operatore. Al termine del percorso comunitario il residente può, se
il suo progetto lo richiede, entrare in un gruppo più piccolo ed autonomo. In questo piccolo gruppo
si lavora essenzialmente sul processo di reinserimento sociale che, naturalmente, prevede anche
percorsi scolastici o lavorativi.
3) UNITA' DI REINSERIMENTO O DI FASE AVANZATA
L'unità di reinserimento si propone come elemento di integrazione rispetto alle due strutture più
grandi, potendo ospitare pazienti provenienti da entrambe, definendo per ognuno un progetto di
reinserimento individualizzato. L'unità può, in alcuni casi, ospitare pazienti provenienti dall'esterno
della Comunità, laddove al momento dell'ingresso vi siano le condizioni per l'inserimento in un
contesto che richiede un più alto grado di autonomia. L'unità è collocata nella mansarda della villa
principale, in un alloggio che può ospitare fino a 6 pazienti.
IL PERSONALE
L'unità é diretta da un medico psichiatra (responsabile clinico) e da uno psicologo (responsabile del
coordinamento), con la presenza di 2 psicologi e di 1 pedagogista
DIRETTORE CLINICO
CAPO DIVISIONE CASA MADRE
UFA
3 OPERATORI
IL PROGRAMMA TERAPEUTICO 75
Il programma terapeutico riguarda aspetti di vita sociale interni all'unità (organizzazione della
giornata, gestione del denaro, cura e significato del rapporto con i compagni, con gli operatori, con
la comunità), aspetti di vita personale, utilizzo autonomo dei farmaci, aspetti di reinserimento nella
vita sociale (ricerca di una occupazione o del prosieguo degli studi, di una abitazione, dell'utilizzo
del tempo libero).
L'INTERVENTO RIABILITATIVO
L'aspetto fondamentale che caratterizza la metodologia di lavoro di questa struttura è
l'autonomizzazione. Nella prima fase il paziente viene seguito dagli operatori in ogni iniziativa e
contatto esterno, mano a mano che l'inserimento prosegue, l'accompagnamento diventa sempre più
rivolto alla vita esterna all'unità residenziale, all'attenzione verso scelte individuali, fino ad arrivare,
potenzialmente, all'autogestione completa di sé. L'unità cerca di sollecitare il residente a partecipare
a corsi di formazione scolastica e/o borse lavoro retribuite.
4.8 STANDARD STRUTTURALI ED ORGANIZZATIVI DEL PORTO SECONDO IL
DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE
La struttura organizzativa del Porto, nella sua configurazione attuale, è stata influenzata in modo
significativo dall’autorizzazione al funzionamento come comunità protette di tipo A ai sensi della
D.C.R. n. 357 – 1370 del 28 gennaio 1997 in cui erano stabiliti gli standards strutturali ed
organizzativi che il Dipartimento di Salute Mentale ha fissato per le comunità terapeutiche in
regime di convenzione con esso. Le autorizzazioni al funzionamento come comunità protette di tipo
A sono state rilasciate dall’USL 8 di Chieri (n. 616 del 15/7/97 per la divisione Casa Madre e n. 7
del 11/9/1998 per la divisione Rustico) sulla base di requisiti minimi da ottemperare.
Tali requisiti hanno fatto sì che il Porto non avesse grandi libertà di decisione sulla struttura
organizzativa più congeniale alle caratteristiche del proprio modello di lavoro e del personale a
disposizione. Le determinazioni dell’USL prevedevano:
1) Il rispetto di requisiti minimi previsti dalla D.G.R. n. 357 – 1370 per le RAB/CASA cioè:
cubatura camere da letto, numero di servizi igienici adeguati e rapporto superficie tra nucleo
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abitativo e servizi collettivi generali. Accessibilità garantita da rampe e servoscala, il locale
cucina rispondente ai requisiti richiesti e risulta agli atti specifica autorizzazione sanitaria di cui
alla L. 283/62 e D.P.R. 327/80, il servizio di lavanderia per le esigenze personali degli ospiti
svolto in proprio in appositi locali dislocati ai singoli piani, certificazione attestante la sicurezza
degli impianti ed il rispetto delle norme per la prevenzione degli incendi.
2) Il rispetto di requisiti strutturali che prevedevano l’esistenza di : camere con 1 posto letto,
servizi igienici per gli ospiti in numero adeguato, servizio igienico per disabili, locali per attività
terapeutica individuale, locali per attività terapeutica di gruppo, servizi per il personale, locali
soggiorno e pranzo, locale cucina, dispensa, lavanderia, guardaroba, locale per operatori, spazi
verdi attrezzati, locale infermeria, locale segreteria ed ufficio amministrativo.
3) Il rispetto di requisiti riguardanti il personale.
Il Porto ha dovuto fare negli anni passati, dei grossi sforzi economici ed organizzativi per adeguarsi
agli standard di cui sopra, ricercando finanziamenti a fondo perduto da fondazioni presso istituzioni
e presso privati (banche, familiari di ospiti, soci).
Dalla valutazione dell’attività del Porto da parte dell’USL 8, in sede di autorizzazione al
funzionamento e perdurante tuttora, si riconosce che la struttura risponde in maniera qualificata ai
compiti previsti. In particolare dal confronto tra le ore settimanali previste dal sopraccitato D.C.R. e
le ore prestate dal personale del Porto, l’USL 8 sottolinea come risulti una situazione ottimale, con
una copertura nettamente superiore ai parametri regionali come si evince dal seguente prospetto:
77 ORE
QUALIFICHE PER CIASCUNA ORE SETTIMANALI SETTIMANALI TOTALE ORE
COMUNITA' PARAMETRI REGIONALI PRESTATE PRESTATE ATTUALMENTE PER
L’INTERA COMUNITA’
ATTUALMENTE CASA ATTUALMENTE
MADRE RUSTICO
DIRETTORE SANITARIO 20 30 30 60
ALTRO PERSONALE MEDICO 30 155 155 310
TOTALE PERSONALE MEDICO 50 185 185 370
PSICOLOGI E PSICOTERAPEUTI 30 228 228 456
CAPO SALA 20 / / 30
INFERMIERI PROFESSIONALI 168 / / 76
EDUCATORI PROFESSIONALI 120 228 228 456
ADEST 84 76 76 152
66
ATTIVITA' ESPRESSIVE PER LE 2 / / /
COMUNITA’ / / / 247
IMPIEGATI
PRONTA DISPONIBILITA' GARANTITA GARANTITA GARANTITA
PERSONALE MEDICO PSICHIATRA
ASSISTENZA SANITARIA INTERVENTI PERIODICI / / 5 ORE ALLA SETTIMANA
DI VIGILANZA E
TERRITORIALE CONTROLLO MEDICO INTERNISTA
24 ORE AL
24 ORE AL GIORNO + GIORNO +
REPERIBILITA' REPERIBILITA'
COPERTURA DEL SERVIZIO 24 ORE AL GIORNO OPERATORI OPERATORI
NOTTURNA 7 GIORNI NOTTURNA 7
SU 7 E DIURNA NEL GIORNI SU 7 E
W.E. DIURNA NEL W.E.
SUPERVISIONE CONSULENTE / QUINDICINNALE QUINDICINNALE
ESTERNO 78
CAPITOLO 5: VARIABILI ORGANIZZATIVE NON STRUTTURALI DE "IL
PORTO ONLUS"
5.1 IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
5.1.1 LA PIANIFICAZIONE
La Pianificazione Strategica è il processo con cui si formulano e si valutano le strategie aziendali
per ottenere gli obiettivi e si redigono i piani operativi per ottenerli.
Il Controllo di Gestione è il processo con cui si assicura che le ri