Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
E maggiore outsiders e maggiormente si svilupperà
percezione degli insiders come tali.
Chi, meglio di tutti, può farci comprendere come gli artisti omosessuali comunicassero la
loro passione attraverso l’arte, cercando però di attenersi al contesto conservativo
dell’epoca vittoriana, è Simeon Solomon (1840-1905). in
48
stile subiva l’influenza dalla confraternita dei
Il suo preraffaeliti cui non era raro
trovare figure dalle curve morbide e di genere ambiguo e inserisce nelle sue opere una
serie di simboli che, anche se non immediatamente decifrabili, suggeriscono dei significati
nascosti. In The Bride, the Bridegroom and Sad Love (fig. 12), Solomon mette in
discussione la supposta felicità derivante dal matrimonio. Amore, sulla sinistra è simbolo
dell’amore omosessuale, tristemente rassegnato ad avere un ruolo marginale rispetto a
47 J. M. Saslow, Pictures and Passions, A History of Homosexuality in the Visual Arts, Viking Penguin, USA
1999, P. 81.
48 Corrente pittorica sviluppatasi ed esauritasi in Inghilterra nella seconda metà del XIX secolo e considerata
l’unica trasposizione pittorica del decadentismo. Da http: <//it.wikipedia.org/wiki/Preraffaelliti>.
37
quello eterosessuale. Ma la figura centrale, stringendo la sua mano, dimostra a chi è
davvero rivolta la sua passione.
12. Simeon Solomon, The Bride, the Bridegroom and Sad Love (1865).
Solomon viene da alcuni critici inserito nella corrente del simbolismo, sviluppatosi sul
finire del secolo e considerato oggi come uno dei più grandi movimenti queer del XIX
secolo, questo perché l’uso di simboli offriva agli artisti omosessuali l’opportunità di
Tipico era l’uso di
parlare del tema in maniera velata. personaggi mitologici, per parlare di
situazioni di attualità.
Il pittore simbolico belga Jean Delville (1867-1953) dipingerà quella che è stata definita
l’opera “più del secolo, che pullula di corpi di uomini
gay” super androgini (fig. 13), che
38 49
per proporzioni e per foggia di capelli, l’ermafrodito dormiente ellenistico
rispecchiano,
(Saslow 1999). Musée d’Orsay, Parigi. Dove
13. Jean Delville, dettaglio della The school of Plato (1898),
giovani apprendisti ascoltano rapiti le parole del filosofo, in pose sensuali.
Altro esempio di personaggio mitologico diventato simbolo della realtà omosessuale è
l’Orfeo, che rivive con la Fabula di Orfeo, trasposizione teatrale del drammaturgo italiano
50
Poliziano (1454-1494) e tradotto in quegli anni da Symonds. Il mito di Orfeo , ed in
particolare la parte finale, viene utilizzato degli omosessuali del tempo, come metafora
della discriminazione sociale verso l’amore tra uomini.
Invece, la rappresentazione simbolica della figura femminile avveniva solitamente tramite
donne mostruose e spietate, come Medusa, le sirene e le sfingi. Saslow spiega così questa
ossessione: «By condemning the female as the monstrous emblem of suffocating danger,
they calmed modern men’s anxiety over women’s political and economic challenges.», ma
49 Vedi fig. 2, p. 16.
50 Il mito racconta di Orfeo, il più grande poeta e musicista della storia che, disperato per la perdita della sua
amata Euridice, decide di scendere negli Inferi e convincere Ade e Persefone a poterla riportare nel mondo
dei mortali. Questi acconsentono, ma Orfeo non riuscendo a tenere fede al patto di non voltarsi mai verso di
lei nel tragitto di risalita, la perderà per sempre.
di rinunciare per sempre all’amore per le donne e dedicarsi solo
Una volta tornato sulla terra Orfeo, deciderà
a quello per gli uomini. Atteggiamento che farà arrabbiare le baccanti, che lo uccideranno e lo faranno a
pezzi. 39
«[…]offered –in
sottolinea anche che questi personaggi their hermaphroditic coupling of
51
to “third sex” lesbians[…]»
feminine body and masculine powers- a psychic analogue .
51 Saslow 1999, op. cit., p. 190. 40
3. Il 900 tra ambiguità e modernità
3.1 Crossdressing, immagine e lesbismo
stravolgimenti scientifici e industriali della fine dell‘800, con il diffondersi di nuove
Gli
tecnologie, ma anche nuove teorie sull’uomo come quelle di Sigmeud Freud (1856-1939),
o scientifiche come quelle di Albert Einstein (1879-1955), generano diversi stravolgimenti
sociali che hanno la loro espressione artistica nel rifiuto del realismo, nell’affermarsi
dell’individualismo e il diffondersi delle avanguardie. 52
Movimenti avanguardisti dopoguerra quali il dadaismo esprimono la perdita di fede in
in generale, e
tutte le certezze del XIX secolo, nella chiesa, nel governo, nell’umanità
la crisi dell’estetismo,
comportano che non è più in grado di rappresentare culturalmente la
nuova società. E non c’è opera più rappresentativa di questo stato d’animo della Mona Lisa
di Leonardo rivisitata da Duchamp che la dota di un paio di baffi e la intitola L.H.O.O.Q
che se viene pronunciato in francese suona come “Elle a chaud au cul”.
(1919)
Le avanguardie mettono l’accento sulla libertà individuale e sull’innovazione, e l’artista
non esita a scioccare il pubblico, pur di non venir meno a questa libertà.
L’arte del primo XX secolo si concentra su temi controversi e sui quei soggetti
omosessuali, 53
transvestiti , transessuali che sfidano le tradizionali identità di genere.
L’idea dell’omosessuale come un appartenente ad un sesso “intermedio”, come abbiamo
detto, era l’idea quest’associazione non poteva fare a meno di
dominante nel XIX secolo e
influire sugli artisti omosessuali.
Il Crossdressing, più o meno marcato, diviene simbolo del rifiuto di un certo tipo di
mentalità. Secondo Chadwick, è proprio l’appropriazione di questo “nuovo look” ambiguo
o l’ostentazione dell’ambiguità
meglio proprio che rende moderno un artista. In quanto,
la sfida a sesso e genere sono questioni squisitamente moderne e che acquisiranno
un’importanza centrale nella post-modernità.
Lo sviluppo di ambienti tolleranti, in capitali europee come Londra, ma soprattutto Berlino
e Parigi, permette alle neonate subculture di emergere e di sviluppare un proprio gusto e un
proprio stile, tanto che inizia ad affermarsi un mercato omosessuale, che richiede di essere
soddisfatto (Saslow 1999).
52 Il Dadaismo o Dada è una tendenza culturale nata a Zurigo, nella Svizzera neutrale della Prima guerra
mondiale, e sviluppatosi tra il 1916 e il 1920. Da <http://it.wikipedia.org/wiki/Dadaismo>.
53 Oggi trasformatosi in travestitismo. Il termine trans-vestitismo è stato per la prima volta usato, come
diagnosi medica, nel 1925 dal sessuologo tedesco Magnus Hirschfeld. Per esprimere lo stesso concetto
Havelock Ellis utilizzò invece, nel 1920, il termine eonismo: da Eon de Beaumont, un noto transvestito della
ovvero “inversione di abbigliamento”.
corte di Luigi XV. Più comunemente usata è la parola crossdressing,
41
Nel primo decennio del XX secolo, il diffondersi della pubblicità sui periodici porta alla
ricerca di immagini d’impatto per vendere prodotti che fossero alla moda, innovativi, ma
anche provocatori. Come avveniva nell’arte, anche nel mercato dei mass media si afferma
questa esigenza di stupire il consumatore.
Nascono pubblicità ambigue come quelli di Arrow Collar Man, dove attraenti uomini sono
I “Collar Men” rappresentano
intenti a guardarsi a vicenda con sguardi languidi (fig. 14)
“uomini nuovi”: dalla faccia pulita, ordinati, attenti all’apparenza e alla moda. In un certo
senso, i dandy del XX secolo.
14. J.C. Leyendecker, pubblicità di Arrow Shirt Collar (1910).
Negli anni ’20, le città si animano di giovani che, disillusi dai stravolgimenti politici ed
economici del primo dopo guerra e inondati dal benessere della nuova società
consumistica, sviluppano nuovi stili e nuovi modi di esprimersi. Gertrude Stein conierà il
“Lost generation” per descrivere quei giovani che vestono
termine e si comportano
informale e si divertono nei locali notturni. La crescita di giornali illustrati, inoltre, offre
una nuova visibilità alle nuove subculture urbane.
By the first decade of the twentieth century, dandyism and Modernism had intersected in those
men and women whose sexual lives also had a life in their art, and the cross-dressed figure of
the woman artist had gained particolar currency. At an historical moment when radical
feminists were advocating “androgyny”, and designers like Coco Chanel were “masculinizing”
54
women’s fashions, the “new look” also began to make its presence felt in the visual arts.
54 Chadwick 2002, cit. op., p. 302. 42
le
La donna degli “anni ruggenti” può votare inglesi ottengono il voto nel 1918, le
della
Nasce la moda “flapper”
americane nel 1920 è intelligente e competente.
“maschietta” lo stile androgino della donna disinibita, che tiene i capelli corti e indossa
abiti comodi che le permettono di esprimere se stessa.
primi decenni del ‘900 conosciuta come la “capitale di Saffo”, perché due
Nei Parigi è
consistenti gruppi di artiste lesbiche si raccolgono intorno alle scrittrici Natalie Barney
detta “l’amazzone”, e Gertrude Stein (1874-1946),
(1876-1972), con la sua compagna
si dedicano all’esplorazione e la sovversione del genere.
Alice Toklas, che
“capitale
Il titolo di di Saffo” deriva dalla riscoperta della poetessa greca, proprio grazie a
si recherà nell’isola
Barney, che imparerà il greco e di Lesbo solo per poter leggere i suoi
poemi in originale; e nel 1903 la sua compagna, la poeta Renèe Vivien, pubblicherà una
traduzione in francese, per la prima volta senza omissioni o censure.
Il termine lesbismo inizia ad essere usato, dalle comunità scientifiche, proprio in questo
l’inglese Havelock
periodo, e questi circoli intellettuali porteranno Ellis (1859-1939) ad
«[…]the “congenital anomaly” of lesbianism to “women of high
associare 55
intelligence”» . Si ricorderà che Carpenter aveva espresso più o meno lo stesso concetto
56
riguardo agli uomini . varie teorie sull’omosessualità,
In Inghilterra nel 1929, influenzato dalle viene pubblicato
The Well of Loneliness, il primo romanzo a trattare apertamente del tema lesbico.
Nell’opera si fa riferimento ai circoli lesbici di Parigi e