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Perché le Startup falliscono

Il seguente capitolo si prefigge come obiettivo quello di illustrare i principali motivi per cui, dividendoli sulla base del momento in cui quest'ultimi tipicamente, le startup innovative falliscono, tendono a manifestarsi durante l'operatività aziendale, ovvero: nella fase di lancio del progetto imprenditoriale e nella fase di crescita. Prima di trattare le situazioni che tendenzialmente definiscono la fine di una startup, è fondamentale comprendere cosa si intende per "fallimento". Tale concetto può essere facilmente ricondotto a due possibili interpretazioni: il fallimento a livello economico e quello connesso alla vision aziendale definita dai founders all'inizio dell'attività economica. Il fallimento economico di una startup è un tema fondamentale soprattutto per gli investitori esterni (come business angels o venture capitalist).che coinvolge il cambiamento sociale o l'introduzione di nuove tecnologie. Il fallimento in questo caso si verifica quando la startup non riesce a raggiungere gli obiettivi prefissati, come ad esempio non riuscire a ottenere un numero sufficiente di utenti o non generare abbastanza entrate. Entrambe le interpretazioni del fallimento sono importanti da considerare, in quanto possono influenzare la sopravvivenza e il successo di una startup. È fondamentale per i fondatori e gli investitori comprendere i fattori che possono portare al fallimento e adottare le misure necessarie per evitarlo.una situazione a cui i founders aspirano per il futuro, tipicamente non ha legami con risultati economici ma sull'impatto che l'attività imprenditoriale ha sulla società. È un investitore istituzionale che fornisce capitale a una società in cambio di una partecipazione nel capitale sociale. Emma McGowan (gennaio 2018), The Definition of a Successful Startup Is Surprisingly Complex, https://www.startups.com/library/expert-advice/the-definition-of-a-successful-startup-is-surprisingly-complex sulla società pertanto possiamo comprendere che in taluni casi la sostenibilità finanziaria è solo un mezzo attraverso cui i founders condividono valore con il mercato e concretizzano la vision aziendale, raggiungendo così i propri obiettivi in termini di Value creation. L'interpretazione In tal senso, possiamo comprendere che a seconda del punto di vista cambia del concetto di "fallimento". Gli investitori e lebanche tenderanno a dare molto più valore al successo/fallimento economico dell'impresa, inteso come ritorno sul capitale investito, mentre spesso i founders si fanno portatori di valori e di idee che cercano di condividere con il mercato con il principale obiettivo di avere un impatto positivo sulla società, in questa caso il successo economico è solo un mezzo per poter raggiungere tali scopi. Tom Eisenmann, professore alla Harvard Business School e presidente della Harvard Innovation Labs, all'interno del suo celebre libro Why Startups Fail: A New Roadmap for Entrepreneurial Success individua sei importanti fattori che incidono sul fallimento di una startup. Tre di questi fattori ineriscono alla fase iniziale dell'attività economica, la cosiddetta Early Stage, mentre gli ultimi tre si manifestano nella fase di scaling. 2. Il fallimento nella fase di lancio Circa 2/3 delle startups sono destinate a fallire nelle primissime fasi di vita, tale dato ci

Aiuta a comprendere le innumerevoli criticità che si trova ad affrontare una startup durante le prime settimane/mesi di attività. Secondo Tom Eisenmann, sono tre i principali fattori, connessi a questa delicata fase, che incidono sul fallimento di una startup:

  • I cattivi compagni di viaggio
  • La falsa partenza
  • Le false promesse

Per quanto concerne il primo fattore, si pensa che il successo di una startup dipenda in gran parte dal talento e dall'istinto dei founders, questa condizione non risulta essere del tutto vera: il team, gli investitori e i partners svolgono un ruolo altrettanto fondamentale, poiché mediante la propria attività quest'ultimi influenzano direttamente l'operatività dell'impresa, pertanto, una cattiva selezione può far affondare il progetto molto rapidamente.

Fase in cui la startup ha già validato il proprio prodotto/servizio sul mercato e avvia un intenso processo di crescita.

link: www.hbr.org/2021/05/why-start-ups-fail In tal senso, si consideri il caso studio della Quincy Apparel, una startup statunitense nata nel 2011 da due giovani studentesse: Alexandra Nelson e Christina Wallace. La Quincy Apparel si occupava della produzione e della vendita di abbigliamento da lavoro per donne in carriera che non avevano tempo di provare fisicamente i vestiti, attraverso un rivoluzionario approccio che prevedeva la creazione di uno schema di misure, la clientela riceveva comodamente a casa abiti da lavoro perfettamente adatti alle loro misure sulla base delle informazioni inserite in fase di acquisto. Alexandra e Christina, fin da subito, si occuparono di validare sul mercato il proprio prodotto/servizio attraverso la pubblicazione di diversi MVP (Minimum Viable Product), una volta trovato il product/market fit le due giovani imprenditrici riuscirono ad ottenere un finanziamento in venture capital del valore di 950.000$, con il link: valore di 950.000$.quale reclutarono un team e lanciarono ufficialmente il progetto. Nei primi mesi di attività si vide una crescita esponenziale dei volumi di vendita, ma a impressionare sia le due imprenditrici sia gli investitori esterni era sicuramente il tasso di riacquisto, vicino al 39%. Tuttavia la forte domanda ha richiesto un forte investimento in scorte ed ha messo in luce una serie di problemi di produzione che molto velocemente si sono aggravati ed hanno fatto sì che i capi non calzassero perfettamente su alcune clienti con conseguente aumento dei resi. L'elaborazione dei resi e la correzione dei problemi di produzione hanno messo sotto pressione i margini della Quincy Apparel esaurendo rapidamente le riserve di liquidità a disposizione. Dopo una nuova fallimentare campagna di crowdfunding, dopo aver provato a tagliare alcune linee di prodotto e dopo aver tentato di semplificare i processi di produzione, la Quincy Apparel non avendo abbastanza fondi per poter effettuare una.

Attività di pivoting, è stata costretta a chiudere meno di un anno dopo il suo lancio. Perché la Quincy Apparel è fallita? In primis perché le due founders hanno deciso di condividere equamente l'autorità decisionale, tale condizione ha fortemente rallentato le loro risposte ai problemi che si sono presentati durante l'operatività aziendale, inoltre nessuna delle due giovani imprenditrici aveva esperienza nella produzione di abbigliamento. Esistono, però, altre motivazioni che spiegano il declino di questa promettente startup:

  1. È un prodotto reale che viene generato con le minori spese e le caratteristiche basiche sufficienti a testarlo subito con la potenziale clientela immettendolo sul mercato e ricavandone i feedback.
  2. Noto come adattamento prodotto-mercato, è il grado in cui un prodotto soddisfa una forte domanda del mercato.
  3. Il team selezionato era fortemente specializzato tuttavia non era
produzione e di vendita dei prodotti− Inoltre, la mancanza di un piano di marketing solido ha contribuito al declino della Quincy Apparel. Le founders non hanno investito abbastanza tempo e risorse nel promuovere il marchio e attirare clienti. Questo ha portato a una bassa visibilità sul mercato e a una lenta crescita delle vendite− Infine, la mancanza di un team di gestione esperto ha avuto un impatto negativo sulle operazioni aziendali. Le founders non avevano esperienza nel gestire una startup e non erano in grado di prendere decisioni strategiche e di gestire efficacemente il personale. Questo ha portato a inefficienze e problemi organizzativi che hanno ostacolato la crescita dell'azienda.produzione. In sintesi, le due giovani studentesse avevano una buona idea di business, ma dei cattivi compagni di viaggio hanno portato al fallimento della società ancor prima che quest'ultima diventasse finanziariamente autonoma. Il secondo fattore che tipicamente porta al fallimento di una startup nella fase di lancio è come "la falsa partenza" conosciuto. Spesso gli imprenditori, a causa della pressione degli investitori esterni o per effetto di una serie di contingenze di mercato, sono portati a velocizzare il più possibile il processo di progettazione, validazione e commercializzazione del prodotto/servizio, trascurando altresì il valore della ricerca. Trascurare le ricerche di mercato e lo studio delle esigenze/bisogni dei consumatori fa sì che si sperperino tempo e risorse finanziarie nella progettazione di MVPs che non raggiungono i loro obiettivi di mercato, solo successivamente gli imprenditori aggiustano la mira e raggiungono.emotivi dei potenziali clienti. Questo permette di definire chiaramente il problema che il prodotto dovrà risolvere. 2. Progettazione del prodotto: una volta definito il problema, si passa alla fase di progettazione del prodotto. Qui si definiscono le caratteristiche e le funzionalità che il prodotto dovrà avere per risolvere il problema identificato. È importante coinvolgere il team di sviluppo e tenere conto delle risorse disponibili per evitare di creare un prodotto troppo complesso o costoso da realizzare. 3. Test e feedback: una volta che il prodotto è stato progettato, è necessario testarlo con i primi clienti. Questo permette di raccogliere feedback e valutare se il prodotto risolve effettivamente il problema identificato. È importante essere aperti ai suggerimenti dei clienti e pronti a fare eventuali modifiche al prodotto per migliorarlo. Seguendo questo processo strutturato, è possibile evitare la falsa partenza e aumentare le probabilità di successo del prodotto sul mercato.

emozionali dei singoli consumatori. Condurre interviste

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
25 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher manuelfuscoo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Gualdi Daniele.