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La suscettibilità della memoria: i falsi ricordi
"La differenza tra le memorie false e quelle vere è la stessa che per i gioielli: sono sempre quelli falsi che sembrano i più veri, i più brillanti." - Salvador Dalí
Nella vita di tutti i giorni tendiamo a fidarci ciecamente della nostra memoria pensando che essa non possa mai tradirci, tanto che siamo anche pronti a scommettere o a mettere le mani sul fuoco sostenendo fermamente che le cose siano andate proprio così come noi le ricordiamo, ma è veramente così che funziona? Possiamo davvero fidarci così ciecamente della nostra memoria? I nostri ricordi sono tutti autentici?
Nel seguente capitolo proveremo a rispondere a questi interrogativi che da lungo tempo mi accompagnano delineando inizialmente le possibili cause o vulnerabilità ai falsi ricordi per poi affrontare due principali forme di false memorie: le false memorie testimoniali e quelle autobiografiche (spesso.
di natura traumatica).-
Definizione e cause
Abbiamo precedentemente visto come la nostra memoria nel richiamare i ricordi non riproduce fedelmente i fatti per come sono avvenuti realmente, ma piuttosto mette in atto un processo di ricostruzione che a volte può alterare o distorcere i fatti dando vita a dei falsi ricordi. Con l'espressione falsi ricordi si fa riferimento a dei ricordi imprecisi, fittizi o non autentici che danno vita a delle false memorie, termine con cui "si indicano sia le memorie relative ad eventi realmente accaduti ma fortemente distorti, sia le memorie completamente false relative a fatti o eventi che non si sono mai verificati" (Vannucci, 2008: p. 31-32).
Le false memorie possono riguardare diversi aspetti di un evento in base se la distorsione si riferisce al contenuto o al suo contesto. Si riferisce al contenuto quando, ad esempio, in seguito ad una rapina a cui noi abbiamo assistito ricordiamo con certezza che il rapinatore aveva in mano una
pistola quando, in realtà, anziché la pistola possedeva un grosso coltello.
Le false memorie di contesto, invece, avvengono quando ad essere distorta è la fonte di un evento o di un fatto, ad esempio quando ricordiamo di aver sentito o letto una notizia in tv mentre in realtà l’abbiamo sentita alla radio (Vannucci, 2008: p. 32).
La nostra memoria, infatti, è molto suscettibile e si lascia influenzare, manipolare sia da fattori esterni, come nel caso in cui vengono fornite informazioni fuorvianti da terze persone, sia da fattori interni, dovute a caratteristiche individuali del soggetto, sia da fattori relazionali che possono influenzare la rievocazione dei ricordi. Oltre questi fattori possiamo individuare diverse cause che intervengono nella costruzione di un falso ricordo: cause di origine organica, psicologica e sociale (De Concini, 2021).
Tra le cause organiche ritroviamo condizioni psichiatriche, malattie neurologiche, abuso di sostanze (droga).
forma errata. Questo falso ricordo collettivo è stato attribuito a vari fattori, tra cui l'influenza dei media, la suggestione e la tendenza delle persone a conformarsi alle opinioni comuni. In conclusione, i ricordi sono soggetti a molteplici influenze e possono essere distorti o alterati nel corso del tempo. È importante essere consapevoli di queste influenze e prendere in considerazione la possibilità che i nostri ricordi possano non essere del tutto accurati.Sudafrica negli anni '80, nonostante egli era ancora vivo e morì molti anni dopo. Questo effetto è molto forte e può contribuire nella proliferazione di falsi ricordi, fake news e disinformazione (De Concini, 2021). Gli studi condotti sulle false memorie testimoniali e quelle autobiografiche infantili hanno messo in evidenza che non tutti gli individui sono ugualmente predisposti nella creazione di falsi ricordi, per cui è parso possibile ipotizzare l'esistenza di differenze individuali nelle false memorie, individuando alcune caratteristiche associate ad un maggior rischio di creare alcune tipologie di falsi ricordi, tra queste ritroviamo variabili cognitive e di personalità (Vannucci, 2008). Tra le variabili cognitive è stato riscontrato che chi possiede maggiori capacità immaginative è più predisposto nella creazione di false memorie, ma soprattutto sembra essere più vulnerabile all'influenza di.informazioni fuorvianti post-evento. L'immaginazione mentale è un'attività che utilizziamo giornalmente quando ad esempio pensiamo ad un percorso stradale da percorrere o quando dobbiamo ricordarci dove abbiamo riposto un oggetto, in tutti i casi utilizziamo immagini mentali che forniscono un supporto per la nostra memoria e per tutte le nostre attività che quotidianamente svolgiamo. Non tutti, ovviamente, possiedono le stesse capacità immaginative e non tutti hanno la capacità di rappresentarsi vividamente e nitidamente le immagini come se fossero reali, molti hanno difficoltà nel creare immagini mentali per cui si limitano a produrre delle immagini abbozzate, sfocate. Se da un lato queste elevate capacità immaginative possono essere considerate positivamente, dall'altroÈ stato riscontrato che un'elevata vividezza immaginativa possa favorire la creazione di false memorie. I primi ad evidenziare una correlazione tra vividezza immaginativa e false memorie furono Dobson e Markham (1993) in una loro ricerca in cui utilizzarono il paradigma della misinformation (che vedremo più avanti), confrontando due gruppi di individui che si differenziavano per le loro capacità immaginative (Vannucci, 2008: pp. 119-121). Dalla loro ricerca emerse che il gruppo di alti immaginatori si lasciò maggiormente influenzare dalle informazioni fuorvianti fornite dallo sperimentatore riportando un numero più elevato di errori rispetto al gruppo di bassi immaginatori, mostrando una maggiore predisposizione alla creazione di false memorie, soprattutto in riferimento alla fonte dell'informazione, probabilmente perché chi possiede elevate capacità immaginative durante l'ascolto di informazioni fuorvianti tende a produrre.spontaneamente immaginimentali che, essendo molto vivide e reali, tendono ad essere più confondibili e possonoessere facilmente scambiate con le percezioni reali (Ibidem). Possedere un’alta immaginazione può, inoltre, dare origine ad un tipo di distorsione dellamemoria, fenomeno definito come “Imagination Inflation” (Gerry, Manning, Loftus,20Sherman, 1996, citati in Romiti S. 2019) o Inflazione Immaginaria, secondo cui immaginare fortemente e vividamente un evento mai avvenuto può aumentare la fiducia e la convinzione nel sostenere che esso sia accaduto realmente. Questo effetto può portare le persone ad essere convinti di aver visto un oggetto o di aver eseguito un’azione quando, in realtà, è stata solo immaginata.
Fonte: Vannucci M. (2008) Quando la memoria ci inganna, La psicologia delle false memorie, Roma, Carocci, pp. 119-121.
Fonte: Romiti S. (2019), La suscettibilità ai falsi ricordi in contesti multipli,
in State of Mind il giornale delle scienze psicologiche. Per quanto riguarda le variabili di personalità, gli studi sulle testimonianze hanno riscontrato tre variabili che entrano in gioco nella creazione di false memorie: la dissociazione-assorbimento, la suggestionabilità e l'acquiescenza (Vannucci, 2008). Per dissociazione ci si riferisce ad un insieme di esperienze, diverse tra loro, ma accomunate dal fatto che l'individuo appare separato e distaccato dai propri pensieri, dalla coscienza o anche dal proprio corpo (Vannucci, 2008). Esistono varie forme di dissociazione, alcune sono forme più lievi, come nel caso dell'assorbimento, altre invece sono forme più gravi, come nella depersonalizzazione. L'assorbimento è una forma lieve di dissociazione che si verifica quando siamo presi o assorbiti talmente tanto da qualcosa che perdiamo la consapevolezza rispetto a ciò che accade attorno a noi o dentro di noi, ad esempio.quando guardiamo un film che ci coinvolge emotivamente o leggiamo un libro immergendoci totalmente nella storia raccontata o, ancora, quando guidiamo per lunghi tragitti e, assorti nei nostri pensieri, arriviamo a destinazione senza nemmeno ricordare la strada percorsa (la cosiddetta "ipnosi da guidatore"). Tra le forme dissociative più gravi ritroviamo invece la depersonalizzazione, la derealizzazione e l'amnesia dissociativa. Nelle prime due forme l'individuo avverte una sensazione di distacco che, nel caso della depersonalizzazione, si riferisce a sé stesso e al proprio corpo, mentre nel caso della derealizzazione il distacco è nei confronti del mondo esterno e si accompagna ad una sensazione di irrealtà nei confronti dell'ambiente e delle persone circostanti. Nell'amnesia dissociativa, invece, l'individuo è incapace di ricordare lunghi periodi della propria esistenza, del proprio passato o informazioni personali importanti.Spesso generata da vissuti traumatici o stressanti (come vedremo più avanti). Da alcuni studi condotti da Eisen, Carlson (1998), Cann, Katz (2005), Drivdahl e Zaragoza21 (2001) citati da Vannucci M. (2008) è emerso che le persone che vivono frequentemente esperienze dissociative, anche lievi come l'assorbimento, hanno maggiori difficoltà di memoria e tendono anche a dubitare e a riporre scarso affidamento alle proprie capacità di memoria, mostrando una maggiore vulnerabilità nella formazione di falsi ricordi provenienti da informazioni fuorvianti.
Per quanto riguarda la suggestionabilità può riguardare diversi fenomeni che vanno dalla semplice tendenza a subire influenze esterne fino ad arrivare ad una maggiore sensibilità ipnotica. Anche nel caso della suggestionabilità sono molti gli studi che dimostrano una
Fonte: Vannucci M. (2008) Quando la memoria ci inganna, La psicologia delle false memorie, Roma, Carocci, p. 123-124.
tra la suggestione e la formazione di false memorie. La suggestione è un processo attraverso il quale una persona viene influenzata o guidata a pensare o ricordare qualcosa in un certo modo. Le false memorie, d'altra parte, sono ricordi distorti o inventati che una persona crede essere veri. La correlazione tra suggestione e false memorie è stata ampiamente studiata nella psicologia e nella ricerca sulla memoria. Gli studi hanno dimostrato che la suggestione può influenzare la formazione di false memorie, portando le persone a ricordare eventi che non sono mai accaduti o a ricordare eventi in modo errato. Un esempio comune di suggestione che può portare alla formazione di false memorie è l'uso di domande suggestive durante l'interrogatorio di testimoni o vittime di un crimine. Le domande suggestive possono influenzare la memoria delle persone, portandole a ricordare dettagli errati o a inventare completamente eventi che non sono mai accaduti. Altri studi hanno dimostrato che la suggestione può anche influenzare la memoria di eventi personali, come ricordi di abusi sessuali o esperienze traumatiche. Le persone possono essere influenzate da informazioni suggestive o da pressioni sociali a ricordare eventi che non sono mai accaduti o a ricordare eventi in modo errato. È importante sottolineare che la suggestione non è l'unico fattore che contribuisce alla formazione di false memorie. Altri fattori, come l'immaginazione, l'interpretazione errata delle informazioni o la confusione tra eventi reali e immaginati, possono anche influenzare la formazione di false memorie. In conclusione, la correlazione tra suggestione e false memorie evidenzia come la nostra memoria sia influenzata da fattori esterni e come i ricordi possano essere facilmente distorti o manipolati. Questo fenomeno ha importanti implicazioni nella giustizia penale, nella terapia psicologica e nella nostra comprensione generale della memoria umana.