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2.2 ANALISI SULLA SITUAZIONE PATRIMONIALE:
Da una prima analisi Patrimoniale, osserviamo che l’Enel S.p.A. tra il 2009 e il 2011 ha
incrementato il suo Patrimonio Netto portandolo dal 28 % al 32 %, questa è una situazione
buona perché significa che il Patrimonio netto è circa un terzo del Capitale Investito, infatti ha
conseguito un utile maggiore andando cosi ad accumulare le riserve; tra il 2011 e il 2013 la
situazione è rimasta costante, l’Enel non ha diminuito il suo Patrimonio netto e non l’ha
aumentato, possiamo dire che l’Enel ha una buona indipendenza finanziaria. Per quanto
riguarda la solidità del capitale sociale, l’Enel ha una buona capacità di incrementare le
proprie riserve di anno in anno, nel 2009 l’indice è pari a 2,56 e nel 2013 è arrivato a 3,20, le
riserve di capitale sono aumentate cosi come si è incrementata anche la riserva di utili portati
a nuovo. Riferendoci al Patrimonio Netto Tangibile l’Enel presenta un margine che in tutti e
cinque anni è positivo quindi ha un ottima capacità di finanziare gli investimenti più rischiosi
(Immobilizzazioni Immateriali) e la parte restante va a finanziare le altre immobilizzazioni
(materiali e finanziarie). Il margine è in aumento in tutti gli anni e nel 2013 risulta essere più
del doppio (19.610) rispetto a quello del 2009 pari a 9.950.
Passando ora alla situazione patrimoniale della capogruppo E.ON notiamo subito che l’indice
di indipendenza finanziaria oscilla tra il 26 e il 30 %. Tra il 2009 e il 2011 è passato dal 29 %
al 26 %, questo ci fa capire che il patrimonio netto è diminuito, nel 2011 l’azienda ha subito
una perdita che ha intaccato la riserva di utili diminuendola, dal 2012 al 2013 c’è stata una
ripresa e l’indice è tornato al 28 %. L’E.ON presenta un indice di solidità del capitale sociale
simile a quello dell’Enel, mentre però quello di quest’ultima è in aumento, quello della
Holding Tedesca dal 2009 al 2010 aumenta leggermente, ma dal 2010 al 2013 diminuisce fino
ad arrivare a 2,31. Questa situazione sta a significare che data la perdita del 2011 le riserve e
il capitale sociale diminuiscono nel 2012 e nel 2013 per riuscire a stanare il risultato
economico negativo. Il Patrimonio Netto Tangibile è più alto di quello dell’Enel, l’E.ON non
effettua molti investimenti rischiosi, i mezzi propri riescono a coprire un ottima parte
dell’attivo immobilizzato tangibile. Questo margine dal 2009 al 2013 è diminuito di circa il
6
16 %, sintomo anche di un calo del Patrimonio Netto che l’azienda ha subito in questi anni a
partire dal 2011. INDICE DI ELASTICITÀ DEL CAPITALE INVESTITO
31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009
ENEL 22,07 % 22,45 % 21,18 % 22,48 % 18,36 %
E.ON 27,56 % 31,24 % 33,14 % 30,24 % 25,92 %
2.3 STRUTTURA E SITUAZIONE FINANZIARIA
INDICE DI RIGIDITÀ DEL CAPITALE INVESTITO
31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009
ENEL 78,33 % 77,55 % 78,82 % 77,52 % 81,64 %
E.ON 72,44 % 68,76 % 66,86 % 69,76 % 74,08 %
GRADO DI LIQUIDITÀ DEL CAPITALE INVESTITO
7
31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009
ENEL 19,33 % 20,32 % 19,10 % 19,85 % 16,45 %
E.ON 22,81 % 23,47 % 26,51 % 24,49 % 20,21 %
INDICE DI LIQUIDITÀ
31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009
ENEL 0,93 0,99 0,80 0,98 0,80
E.ON 0,90 0,93 0,88 0,99 0,84
MARGINE DI TESORERIA
31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009
ENEL (2.268) (479) (8.211) (638) (6.646)
E.ON (3.155) (2.451) (5.501) (57) (5.725)
INDICE DI AUTOCOPERTURA DELLE IMMOBILIZZAZIONI
8
31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009
ENEL 0,41 0,40 0,41 0,41 0,34
E.ON 0,38 0,40 0,39 0,43 0,39
INDICE DI COPERTURA DELLE IMMOBILIZZAZIONI
31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009
ENEL 1,01 1,02 0,96 1,02 0,97
E.ON 1,03 1,08 1,04 1,08 1,01
MARGINE DI STRUTTURA
31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009
ENEL (75.745) (79.959) (79.399) (76.732) (86.642)
E.ON (58.318) (57.744) (62.608) (61.072) (69.113)
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INDICE DI DISPONIBILITÀ
31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009
ENEL 1,04 1,08 0,88 1,06 0,87
E.ON 1,06 1,09 1,09 1,18 1,02
CAPITALE CIRCOLANTE NETTO
31/12/2013 31/12/2012 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009
ENEL 1.318 2.859 (5.063) 2.165 (4.146)
E.ON 2.012 3.193 4.007 6.685 718
10
2.4 ANALISI SULLA STRUTTURA E SITUAZIONE FINANZIARIA
Passando ora ad analizzare la situazione finanziaria, le unità considerate mostrano una
struttura degli impieghi particolarmente rigida in entrambe le aziende. Tuttavia va anche detto
che nelle aziende industriali, l’incidenza del capitale fisso il più delle volte appare elevata
(Tale incidenza può ridursi nel caso in cui si provveda ad esternalizzare la produzione
affidando a terzi alcune fasi lavorative, oppure prendendo in leasing parte delle
immobilizzazioni tecniche. Facendo una comparazione tra le due differenti situazioni
aziendali emerge un dato interessante: E.ON presenta un grado di rigidità minore rispetto alla
concorrente (dal 2009 al 2013) attribuibile, in parte, all’impiego di beni in leasing ed alla
maggior tendenza ad esternalizzare la produzione.
Inoltre c’è da sottolineare che il lieve aumento dell’elasticità delle due concorrenti dal 2009 al
2013 è causato da una diminuzione di una delle componenti dell’attivo fisso, le
immobilizzazioni finanziarie (dovuto al rientro di molti crediti a medio lungo termine
infruttiferi di interessi ).
L’analisi della composizione delle fonti mette in luce il cospicuo ricorso, da parte di
entrambe le holding, al capitale proprio per il finanziamento della gestione (l’indice di auto
copertura delle immobilizzazioni è pari mediamente a circa il 40 % e ciò per esse non può che
avere riflessi positivi da un punto di vista finanziario).
Nella tabella riportata si può vedere che il valore dell’indice di liquidità nel 2013 è pari a 0,93
per l’ENEL e a 0,90 per l’E.ON, è bene ricordare che quest’indice assume una particolare
importanza non tanto per il suo valore assoluto, bensì bisogna tener conto del suo andamento
nel tempo. Come si può notare dal 2009 al 2013 per entrambe le società l’indice di liquidità è
aumentato, dato che il risultato è compreso tra 0,50 e 1. la situazione finanziaria risulta essere
soddisfacente. 11
In generale si può dire che il giudizio sulla solidità finanziaria di un’impresa migliora quanto
più alte sono le fonti (in questo caso i mezzi propri) in confronto alla categoria degli impieghi
presi in esame, le immobilizzazioni.
Le immobilizzazioni sono infatti impieghi dotati di bassa liquidità ed esigibilità e pertanto per
l’azienda è sbagliato finanziare gli impieghi a lunga scadenza con finanziamenti a breve,
pertanto la fonte di finanziamento più congrua per gli impieghi a medio e lungo termine è
costituita dai mezzi propri, vale a dire i conferimenti di capitale apportati dall’imprenditore o
dai soci o utili reinvestiti. In questo caso si nota che sia l’ENEL che l’E.ON hanno un indice
di auto-copertura delle immobilizzazioni che si aggira mediamente intorno allo 0,40, ciò
significa che il 40 % dell’attivo immobilizzato è finanziato con il capitale proprio, dato che
l’indice risulta essere inferiore a 1, esso dovrà essere ulteriormente approfondito in quanto se
la parte di immobilizzazioni non coperta dal capitale proprio è finanziata da debiti a lungo
esiste ugualmente equilibrio fra fonti e impieghi. Se invece la parte di immobilizzazioni, non
coperta dal capitale proprio, è finanziata da debiti a breve, sicuramente ci si trova di fronte ad
uno scorretto utilizzo delle fonti di finanziamento con conseguenti problemi di squilibrio
finanziario.
Tutte e due le aziende si dimostrano in grado di finanziare l’attivo fisso mediante il ricorso
alle passività permanenti (mezzi propri e passività consolidate), questo dato è riportato
dall’indice di copertura delle immobilizzazioni che è superiore a 1 sia per l’ENEL che per
l’E.ON. Tuttavia una nota di preoccupazione sorge dall’analisi del margine di tesoreria che
invece si manifesta negativo in entrambi i casi. La situazione di illiquidità, che appare
indubbiamente più grave nell’azienda E.ON, è dovuta principalmente all’eccessivo
investimento di capitali nel magazzino. Ovviamente la condizione di liquidità potrà dirsi in tal
caso ripristinata solo se si realizzerà la complementarietà tra le scadenze dei crediti e quelle
dei debiti a breve.
L’indice di disponibilità risulta essere altalenante in tutte e due le società, mediamente si
aggira intorno all’1,04. L’E.ON presenta un indice di disponibilità leggermente superiore
all’ENEL, ciò significa che l’azienda tedesca riesce maggiormente a far fonte ai debiti a breve
utilizzando le disponibilità a breve (magazzino, disponibilità liquide). È considerato
soddisfacente un indice vicino a 2. Un valore inferiore a 1 segnala gravi problemi di
solvibilità nel breve periodo.
Il margine di struttura (differenza tra mezzi propri e immobilizzazioni), permette di esaminare
le modalità di finanziamento delle immobilizzazioni stesse e può essere anche un indicatore
12
della capacità di una ulteriore espansione dell’attività aziendale o, al contrario, di una
eventuale insufficienza del capitale proprio in relazione alle dimensioni aziendali.
Pertanto:
- se il margine di struttura è > 0, le attività immobilizzate sono state finanziate con fonti
di capitale proprio
- se il margine di struttura è < 0, i mezzi propri finanziano solo in parte le attività
immobilizzate per cui la differenza è coperta anche da passività correnti.
Il margine risulta essere minore di zero in tutti e cinque gli esercizi di entrambe le società, i
mezzi propri finanziano solo in parte le attività immobilizzate per cui la differenza è coperta
anche da passività di breve termine.
Il capitale circolante netto è un indice di liquidità ed esprime in termini assoluti l’eccedenza
positiva o negativa dal raffronto delle attività e delle passività di breve periodo dell’impresa,
quando esso è positivo esprime una situazione di equilibrio in quanto sta ad indicare quanto in
più delle risorse si trasformerà nel breve periodo rispetto agli impegni in scadenza nell