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C.M. et al., interventi Sistematica con alti psicologici basati ridurre la paura supporto per

2015 psicologici e di studi livelli di sull’esposizione degli aghi in l’efficacia della

fisici basati controllati paura degli e la tensione questo gruppo di terapia

sull’esposizione randomizzati aghi. muscolare individui sono la dell’esposizione

per la gestione e studi mostrano prove tensione muscolare in vivo e non in

di alti livelli di controllati di beneficio nella e l’esposizione. vivo per ridurre

paura dell’ago quasi riduzione della la paura. Mentre

e/o fobia e randomizzati paura. la tensione

svenimento . applicata era

efficace per

ridurre lo

svenimento.

10

4. DISCUSSIONE

- Il primo studio preso in considerazione (Duncanson E. et al., 2021) è una scoping review

che affronta il tema della prevalenza e della gestione basata sull'evidenza della paura dell'ago

negli adulti affetti da malattie croniche. L'obiettivo principale dello studio è identificare gli

interventi che aiutano nella gestione della paura dell’ago e del disagio associato per

supportare questi pazienti con esposizione ripetuta ad ago e cannula.

Questa revisione ha dimostrato l’elevata prevalenza della paura dell’ago tra gli adulti con

malattie croniche, rispettivamente troviamo il 17-52% per il cancro, 25-47% per

l'insufficienza renale e il 0.2-80% per il diabete.

Le stime di prevalenza fornite suggeriscono la necessità di uno screening di routine della

paura dell’ago tramite misure convalidate riportate dai pazienti nelle coorti di malattie

croniche in cui l’esposizione dell’ago è elevata.

Questa valutazione può essere particolarmente utile prima di iniziare il trattamento o durante

le prime fasi, quando la paura sembra più intensa.

Nella revisione attuale, sono state identificate diverse strategie psicologiche per affrontare

l'ansia legata agli aghi tra i pazienti. Queste strategie comprendono tecniche per gestire lo

stress, mezzi di distrazione e approcci per promuovere il rilassamento.

Altre strategie comprendevano l’adottare comportamenti di sicurezza, come l’uso di farmaci o

la presenza di un caregiver durante le procedure, l’offrire al paziente opzioni di controllo, e la

possibilità di interrompere la procedura temporaneamente. Altre strategie includono la

modifica dell'ambiente in cui avviene il trattamento, come la configurazione della stanza, il

comfort del letto o della sedia, il nascondere la vista degli aghi al paziente e l'apertura a una

discussione preliminare per affrontare le preoccupazioni del paziente prima di iniziare la

terapia.

Inoltre, è stato proposto di fornire educazione sui trattamenti che implicano l'uso di aghi,

utilizzando materiali visivi e testuali.

Sono state raccomandate anche modifiche terapeutiche, come modifiche ai dispositivi di

puntura e l’offerta di trattamenti alternativi.

Nonostante queste strategie di gestione siano state identificate nell’attuale revisione, mancano

prove di alta qualità di protocolli d'intervento mirati a prevenire o mitigare la paura legata agli

aghi tra gli adulti affetti da malattie croniche, con una replica dei risultati molto scarsa o nulla.

11

Questo deficit potrebbe derivare in parte dalla mancanza di un riconoscimento adeguato da

parte del personale sanitario dell'ansia legata agli aghi dei pazienti e dalla mancanza di uno

screening sistematico di valutazione per identificare questo problema (Duncanson E. et al.,

2021).

- Il secondo studio selezionato (Alsbrooks K. et al., 2022) è uno studio globale condotto nel

gennaio 2022 basato su un’indagine su una popolazione adulta utilizzando un questionario.

L’obbiettivo dello studio mirava a identificare la frequenza e la misura in cui la fobia dell’ago

è vissuta da una popolazione adulta globale, le ragioni sottostanti, gli impatti e le potenziali

strategie per alleviarla.

I partecipanti sono stati reclutati utilizzando il metodo del campionamento di convenienza e

tutti gli adulti disposti e in grado di completare il questionario sono stati considerati potenziali

soggetti di studio.

Un totale di 2.098 partecipanti ha completato il sondaggio e il 63,2% (1.325) ha riferito di

aver sperimentato la fobia dell’ago e ha valutato l’intensità della loro paura come media di 5,7

su una scala da 0 (nessuna paura) a 10 (molto forte /irragionevole paura o evitamento).

La maggior parte dei partecipanti che hanno sperimentato la paura dell’ago erano donne (n =

739) e circa la metà aveva un’età compresa tra 45-54 (n = 318) o 25-34 (n = 292).

Secondo il modello di regressione logistica, altre paure mediche e la storia familiare erano i

fattori più importanti associati alla fobia dell’ago.

Inoltre, è emerso che la paura degli aghi è strettamente associata a comportamenti di

evitamento. Ad esempio, il 52,2% dei partecipanti che hanno sofferto di fobia dell’ago hanno

evitato prelievi di sangue, il 49,9% ha rinunciato a donazioni di sangue e dal 33,1% ha evitato

le vaccinazioni.

Sebbene il 24,3% dei partecipanti abbia cercato assistenza da un terapista, la maggioranza non

ha mai cercato supporto esterno, come la terapia psicologica.

La maggioranza delle persone ha condiviso le proprie paure con il personale infermieristico

(61,1%) o con medici (44,4%). Tuttavia, l’utilità del supporto da parte del personale sanitario

è stata valutata in media a 4,9 su una scala da 0 (inutile) a 10 (estremamente utile).

I partecipanti affetti dalla fobia dell’ago sono stati invitati a identificare le strategie che

avrebbero potuto contribuire a ridurre la loro paura degli aghi, valutandone anche l’efficacia

percepita. 12

In seguito a questa indagine, è emerso che la maggioranza dei partecipanti ha suggerito l’uso

di soluzioni non invasive e la preferenza di aghi di dimensioni ridotte come metodi associati

ai dispositivi per mitigare la loro fobia dell’ago.

Tra queste opzioni, sono stati gli aghi più piccoli a ricevere il punteggio più alto in termini di

utilità per affrontare la paura degli aghi, con il 32.6% dei partecipanti che li ha classificati

come il dispositivo più efficace.

Le alternative non invasive sono state scelte dal 26.4% dei partecipanti, seguite dagli auto-

iniettori (16.5%).

Inoltre, le strategie che coinvolgevano l’uso di dispositivi più comunemente selezionate sono

state le distrazioni e le tecniche di rilassamento. Di queste, le distrazioni sono state

considerate le più utili nel gestire la paura degli aghi.

I risultati della ricerca mettono in luce la significativa prevalenza della paura degli aghi in una

popolazione adulta generale, insieme ai molteplici fattori che contribuiscono a questa paura,

spesso accompagnata da un comportamento di evitamento pronunciato.

Questi risultati sottolineano anche l’importanza di una gestione adeguata della paura,

considerando le possibili ripercussioni sul benessere individuale e sulla salute pubblica.

- Il terzo studio incluso (McLenon J. et al., 2019) si tratta di una revisione sistematica e

metanalisi con lo scopo di valutare la prevalenza della paura dell’ago e riassumere le

caratteristiche degli individui che manifestano questa paura.

La ricerca ha incluso pazienti nei quali le iniezioni erano frequenti e necessarie per il

trattamento ed è emerso che per gli adulti di età compresa tra i 20 e 40 anni, la prevalenza

della paura dell’ago oscilla intorno al 20-30% risultando più frequente nelle donne rispetto

agli uomini.

Anche considerando le differenze di genere, c’era una notevole eterogeneità nella prevalenza

tra i vari paesi.

Le indagini hanno riferito dell’insorgenza della paura degli aghi in individui affetti da

specifiche patologie o condizioni, come pazienti con cancro sottoposti a chemioterapia,

soggetti affetti da diabete e persone che si sottopongono a procedure odontoiatriche di routine.

Inoltre, è stata riscontrata un’ulteriore diffusione della paura degli aghi quando le persone

sono state intervistate in svariati contesti, tra cui cliniche di medicina generale e ospedali, o

quando avevano intenzione di viaggiare e richiedevano la vaccinazione.

13

I risultati delle ricerche hanno altresì evidenziato che la paura degli aghi può portare a evitare

la vaccinazione antinfluenzale.

Considerando che le iniezioni rappresentano una delle procedure mediche più comuni, diventa

evidente che questa fobia può comportare la rinuncia a misure preventive e trattamenti

essenziali.

Esistono diverse strategie per affrontare la fobia degli aghi, che dovrebbero essere

implementate con attenzione, in quanto talvolta gli operatori sanitari sottostimano l’ansia

legata agli aghi dei pazienti.

Tra queste strategie, spicca la necessità di una valutazione più accurata dei sintomi:

“Esistono linee guida per ridurre il dolore durante le iniezioni con ago, che è un ragionevole

punto di partenza” (McLenon J. et al., 2019).

Anche “la terapia cognitivo comportamentale ha ridotto significativamente la fobia e i

sintomi depressivi” (McLenon J. et al., 2019).

Ci sono prove che specifici interventi cognitivo-comportamentali, ipnosi e distrazione (con

coaching infermieristico) durante un'iniezione possono ridurre il disagio.

In conclusione, la paura degli aghi è un fenomeno frequente che si riscontra in popolazioni di

tutto il mondo, con una prevalenza maggiore tra le persone più giovani e tra le donne.

Questa fobia è comune sia tra i pazienti che richiedono cure preventive che tra quelli

sottoposti a trattamenti medici. È fondamentale prestare maggiore attenzione a mitigare

questa paura, con l’obbiettivo ultimo di migliorare la salute e garantire un accesso adeguato

alle procedure mediche necessarie (McLenon J. et al., 2019).

- Il quarto e ultimo studio incluso (McMurtry C.M. et al., 2015) è una revisione sistematica di

studi controllati randomizzati e studi controllati quasi randomizzati che ha valutato l’efficacia

degli interventi psicologici e fisici basati sull’esposizione per la gestione di alti livelli di paura

e/o fobia dell’ago e svenimento negli adulti.

Dallo studio è emerso che ci sono approcci terapeutici molto promettenti per ridurre la paura

dell'ago e le risposte associate, come lo svenimento, in individui che ne soffrono in modo

particolarmente intenso o che ne sono fobici. Tra questi, l'esposizione graduale e

l'applicazione di tensione muscolare sono risultati efficaci.

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L'esposizione è un intervento psicologico considerato efficace nel trattamento delle fobie

specifiche in generale e può essere fornita in diversi formati, come l'esposizione diretta a

situazioni temute, la visualizzazione

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
22 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Florence90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Camoglio Francesco Saverio.