Sogni lucidi: il sottile confine tra sogno e realtà
Un terzo della nostra vita viene trascorsa dormento; questo è il motivo centrale che ha spinto molti studiosi ad interessarsi nell’ultimo secolo al sonno e al mondo dei sogni. Le prime teorizzazioni in materia onirica furono fatte da Freud, e a seguire molti altri. In anni recenti, invece, si è andata diffondendo la cultura dei sogni lucidi, ovvero la coscienza da parte dell’individuo di essere in un sogno e di poterlo gestire a prescindere dalle leggi fisiche che governano la realtà e dei limiti del corpo fisico. L’oggetto di questa tesi è l’utilità che il sogno cosciente possa avere nella vita delle persone. La spinta primaria che porta l’uomo ad approfondire la ricerca e la pratica di questo fenomeno risulta essere la necessità del controllo totale che si intende ottenere della propria vita. Tale percorso viene sviluppato lungo un continuum storico e un approfondimento di alcune culture del sonno. Il sogno lucido risulta essere uno strumento terapeutico, anche se i pareri sono tuttora discordanti. Questi sogni possono rappresentare sia un sistema di monitoraggio che uno stato di percezione costante di sé, trasposto al momento del sonno. L’elaborato introduce il tema del sogno partendo dalla Preistoria, e i sogni coscienti secondo la dottrina del buddhismo tibetano e le pratiche dello yoga del sogno, passano dalla popolazione dei Senoi, le culture sciamaniche fino ad arrivare alle più recenti teorizzazioni. Vengono esposte le ipotesi più disparate, da quelle di Jodorowsky e delle tecniche meditative a quelle degli studiosi più attuali che hanno affrontato non pochi conflitti per rendere il fenomeno scientificamente accettabile. Ciò che viene sottolineato nell’elaborato è come l’uomo realmente cosciente di sé riesca a portare attenzione a se stesso e al circostante anche nel sonno, quindi, non vivere passivamente rispetto al naturale fluire inconscio dei sogni, bensì diventare produttore e attore protagonista della propria vita onirica imparando ed evolvendosi.
Come Avere Sogni Lucidi e Test di Realtà.
Solo un individuo su dieci è un sognatore lucido naturale, ovvero non ha la necessità di compiere alcun tipo di preparazione per riuscire a raggiungere la lucidità nel proprio sogno. In base alle culture che si analizzano esistono differenti tipi di induzione che hanno universalmente bisogno di una lunga pratica. In Occidente è stato importantissimo il contributo di Stephen LaBerge. Al fine di raggiungere lucidità esistono diverse tecniche di induzione. C’è da imparare prima di tutto a compiere dei test di realtà con costanza.
Questi test implicano la domanda “sto sognando o è la realtà?” correlata ad una dimostrazione: ad esempio saltare ogni tempo dato in modo tale da testare se si riesce a volare o se si viene richiamati subito a terra secondo la legge di gravità, o ancora, toccare una parete e provare se la si riesce a oltrepassare oppure no. Essi devono essere compiuti durante lo stato di veglia con costanza, magari ogni volta che viene compiuta una data azione (ad esempio ogni volta che si beve dell’acqua o si accende il computer), in maniera tale da diventare un automatismo da applicare ogni volta che anche nel sogno si presenta quella particolare azione da compiere. Questa procedura, che implica una routine di domanda radicata nel profondo, viene chiamata Tecnica di Induzione Mnemonica (MILD).
Ci sono, però, delle caratteristiche base dei sogni che non possono cambiare: nei sogni è difficile leggere, interpretare un orologio, accendere o spegnere una luce. Guardare le proprie mani in un sogno può essere una grande stranezza: potrebbero essere deformi, magari con sei dita invece che cinque, o alcune dita più corde di altre, diversamente dalla realtà. La costanza nel compiere questo tipo di test è importante perché esiste la possibilità che all’interno del sogno il test di realtà vada a buon fine, ma non si riesce a compiere neanche i sogni lucidi parzialmente controllati, così come definiti dalla Green. Una seconda modalità di ottenimento dei sogni lucidi, che ha sempre a che fare con un’abitudine che si viene ad instaurare nel profondo della persona, è quella dei dream signs, ovvero, sono quegli avvenimenti particolari che si presentano in stato di veglia (ad esempio la luna rossa) che portano il sognatore a dubitare dello stato di realtà; in questo modo nei sogni alla visione di strani avvenimenti partirà in automatico il dubbio.
Un altro modo ancora è quello di possedere un oggetto totem, ovvero, un oggetto personale da portare sempre con se che si conosce piuttosto bene e sul quale compiere test di realtà, come leggere la cifra di una monetina o sentire se al tatto la propria pietra risulta dare la stessa sensazione. In questo modo è probabile che anche nel sogno l’attenzione possa essere portata a questo oggetto in modo tale poi da poter notare altri dream signs e compiere altri test di realtà. É importantissimo, inoltre, avere un diario sul quale vengono annotati i sogni, più sono i dettagli che vengono riportati più aumenta la predisposizione della mente a ricordare i propri sogni. In più è utile dedicare qualche secondo a ricostruire i sogni appena svegli prima di riattivare il corpo.
Esistono altri numerosi modi per ottenere dei sogni lucidi come la tecnica definita dal britannico Daniel Love: Cycle Adjustment Technique (CAT), che ad otto studenti su dieci riuscì ad indurre in un sogno lucido in sole due settimane. Questa tecnica implica un cambiamento di abitudini dell’orario di sonno. Una modalità più efficace e impegnativa è invece quella di LaBerge: la Wake Back to Bad (WBTB) composto di tre fasi.
Infine, esistono delle induzioni artificiali del fenomeno come la stimolazione sensoriale e chimica fatta con gli strumenti REMdreamer e Novadreamer; o in maniera più invasiva con l’Extreme Low Frequency (ELF), che prevede una stimolazione elettromagnetica.
LaBerge dice che, in milioni di generazioni, animali e umani hanno imparato a controllare le proprie azioni e ciò che li circonda per sopravvivere; il desiderio di consapevolezza nel sonno non è altro che la dimostrazione di tutto ciò, anche se ha poco a che fare con la sopravvivenza. [...]
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