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La distinzione tra costi variabili, costi fissi e costi semivariabili

Una seconda distinzione si ha tra costi variabili, costi fissi e costi semivariabili (o semifissi). I costi variabili (CV) sono quei costi il cui importo varia al variare della quantità prodotta; se la quantità prodotta aumenta anche i costi variabili aumentano, se la quantità prodotta diminuisce anche i costi variabili diminuiscono.

Sono invece costi fissi (CF) quei costi che non variano al variare della quantità prodotta, ovvero rimangono stabili per determinate quantità prodotte. Superato tale limite anche i costi fissi aumentano, rimanendo però stabili fino a che non si raggiunge l'ulteriore nuovo limite. I costi fissi non hanno dunque un legame con il singolo prodotto ma con la capacità produttiva, indipendentemente dal fatto che questa venga realizzata o meno (se la produzione fosse pari a zero l'impresa dovrebbe comunque sostenere questi costi). La distinzione tra costi variabili e costi fissi è fondamentale.

L'applicazione del metodo del "direct costing". I costi semivariabili (o semifissi) sono costituiti da una componente variabile e da una fissa, presentano pertanto caratteristiche comuni ad entrambe le tipologie di costi. Un esempio di costo semivariabile è rappresentato dalle utenze (spesa per energia elettrica, telefono, ecc), in quanto queste sono costituite da una componente fissa (il canone) e da una componente variabile (i consumi). Fin qui ci siamo occupati dell'andamento dei costi variabili e dei costi fissi totali; ciò che invece risulta interessante è considerare l'andamento di tali costi per ogni singolo prodotto fabbricato, questo infatti permette di comprendere come i costi fissi e i costi variabili incidono nel determinare il costo di prodotto e di elaborare delle politiche legate alla produzione e al prezzo.

3.4.3 Il costo standard La determinazione del costo del prodotto può essere fatta in tempi diversi:

Consuntivo: il costo del prodotto viene calcolato una volta che i fattori produttivi sono stati utilizzati e consumati per produrlo; questo calcolo consente all'imprenditore di avere una conoscenza esatta del costo del prodotto. È chiaro che conoscere solo alla fine del processo produttivo quanto il prodotto è costato è molto riduttivo ed è valido solo per le aziende che lavorano in economia su commessa o non dispongono di listini di vendita fissando il prezzo solo una volta che il prodotto è stato realizzato. Preventivo: più significativo è il calcolo del costo del prodotto a preventivo; tale costo stimato prende il nome di costo standard. Esso fa riferimento sia alla quantità dei fattori produttivi (dato tecnico) da consumare che al loro valore (dato amministrativo). In tal senso, i tecnici della produzione devono dare una quantificazione dell'occorrente perfabbricazione del prodotto, è necessario determinare il costo standard. Per fare ciò, l'azienda deve utilizzare alcuni strumenti precisi: 1. Distinta base dei prodotti: questa definisce i materiali necessari per fabbricare il prodotto. 2. Sistema di analisi dei tempi di lavorazione: questo strumento permette di valutare il tempo necessario per completare ogni fase di produzione. 3. Sistemi di analisi dei dati storici: questi permettono di fare delle proiezioni future basate sui dati passati. I costi standard sono preferibili ai costi a consuntivo in termini di usabilità e rilevanza dei dati. Se l'azienda utilizza i costi a consuntivo, non può modificarli per correggere la rotta aziendale, gli utili o le perdite conseguite. Fonte: Luigi Brusa, "L'amministrazione e il controllo, Logiche e strumenti", 2001.

Il controllo di gestione è necessario che l'azienda si doti di una serie di procedure e strumenti senza i quali non è possibile la messa in pratica di nessun sistema di valutazione dei costi aziendali.

Le procedure necessarie per realizzare un sistema di controllo di gestione sono:

  1. Definizione di un organigramma aziendale;
  2. Codifica dei materiali;
  3. Codifica e gestione dei magazzini;
  4. Creazione listini di vendita;
  5. Costruzione del piano dei centri di costo;
  6. Distinta base dei materiali;
  7. Definizione dei cicli di lavorazione e costificazione;
  8. Rilevazione ore lavorate per centro di costo.

1. Organigramma aziendale

Definire l'organigramma aziendale significa strutturare il personale per funzione aziendale attribuendo ad esso responsabilità, compiti e poteri.

A titolo esemplificativo, le principali funzioni aziendali sono le seguenti:

  • Ufficio acquisti: gestisce per il tramite di ordini di beni e lavorazioni l'approvvigionamento dei fattori produttivi

- Ufficio vendite: gestisce i rapporti con i clienti, ossia predispone i listini di vendita, prepara le offerte, definisce tutti gli elementi dell'ordine cliente, cura la distribuzione del prodotto sul mercato (nelle imprese di grande dimensione tale funzione è assolta dall'ufficio marketing).

- Produzione: si compone in realtà di numerose funzioni fra loro integrate che seguono parte del ciclo di vita del prodotto: l'ufficio tecnico progetta il prodotto e ne definisce i fabbisogni sia in termini di materiali che di ore di lavorazione; in molti casi si occupa anche di costificare un prodotto a livello di puro costo di produzione; l'ufficio programmazione della produzione cura la gestione degli ordini di produzione, gli avanzamenti di produzione ed i fabbisogni di materiali ed ore di lavoro e la produzione: cura la realizzazione fisica del prodotto.

- Ufficio del personale: si occupa della selezione,

dovrebbe essere basata su un sistema standardizzato e coerente, che permetta di identificare facilmente i materiali e di tenere traccia delle loro caratteristiche e quantità. La codifica dei materiali può essere fatta utilizzando una combinazione di numeri, lettere o simboli, a seconda delle esigenze dell'azienda. Ad esempio, si potrebbe utilizzare un codice numerico per identificare il tipo di materiale e un codice alfanumerico per specificare le caratteristiche specifiche del materiale. Inoltre, è importante mantenere un registro aggiornato dei codici dei materiali e delle relative informazioni, in modo da poterli consultare facilmente quando necessario. La codifica dei materiali è fondamentale per una corretta gestione degli approvvigionamenti, dell'inventario e delle operazioni di produzione, contribuendo a ridurre gli errori e a ottimizzare i processi aziendali.

può avvenire in due diversi modi a seconda che dal codice si riesca ad individuare o meno l'articolo; avremo dunque "codici parlanti" e "codici sequenziali puri". I codici parlanti sono preferibili ai secondi in quanto dagli stessi sono ricavabili dati preziosi a fini statistici.

663. Gestione dei magazzini

Lo scopo della gestione dei magazzini è quello di poter tracciare il posizionamento dei materiali nelle diverse locazioni fisiche all'interno e all'esterno dell'azienda; si tratta dunque di impostare delle opportune schede che registrino le entrate e le uscite dei materiali.

L'informazione relativa al prodotto deve riguardare:

  • Quantità: dato fondamentale ai fini produttivi;
  • Prezzo: dal quale si ricavano i valori d'inventario.

Queste informazioni risultano utili al controllo di gestione al fine di calcolare, in tempi brevi, il consumo effettivo delle materie prime utilizzate durante i vari processi.

produttivi e le quantità/giacenze ottenute di prodotti finiti.

4. Listini di vendita

Consiste nell'elenco totale o parziale dei prodotti venduti con l'indicazione del relativo prezzo di vendita e degli eventuali sconti concessi.

Ai fini del controllo di gestione il prezzo di listino consente di:

  • Valutare l'effettivo utile generato dalla vendita di ogni singolo prodotto;
  • Valutare l'andamento delle vendite;
  • Decidere le politiche di prezzo da adottare.

Il prezzo di listino deriva dall'analisi e combinazione di un numero molto elevato di variabili sia interne all'azienda (costi imputati al prodotto) che esterne (prezzo fatto dai concorrenti).

5. Piano dei centri di costo

A livello di definizione il centro di costo può essere definito come "l'unità elementare in cui confluiscono i costi prima di essere imputati ai prodotti".

L'identificazione del centro di costo (CDC) è abbastanza libera

Si può riconoscere il fatto che un numero troppo elevato di centri di costo finisce per rendere poco significativo e troppo macchinoso l'intero sistema di controllo di gestione; a livello di esempio i centri di costo possono essere:

  • I reparti
  • Un settore aziendale
  • Un impianto
  • Un gruppo di macchine
  • La singola macchina

Sostanzialmente, ad ogni singola lavorazione può essere associato un centro di costo.

Per ogni centro di costo viene poi individuato un responsabile al quale viene affidato il compito di controllare e gestire l'attività del centro rispettando anche i dati di budget stabiliti.

Per calcolare i costi del prodotto con il metodo dei centri di costo bisogna utilizzare in modo sequenziale le seguenti fasi:

  1. Assegnazione risorse al centro di costo: ad ogni centro di costo è necessario assegnare ogni risorsa che, direttamente o indirettamente, genera dei costi: dipendenti e collaboratori, macchinari, impianti, attrezzature, etc.
  2. Calcolo costo per
risorsa ed assegnazione al centro di costo: in tal modo si calcola il costo globale per ogni singolo centro di costo;
  1. Ripartizione costi dei centri di costo ausiliari: utilizzando opportuni parametri di ripartizione (driver) i costi dei centri di costo ausiliari o serventi vengono ribaltati sui centri di costo produttivi;
  2. Attribuzione costi dei centri di costo ai prodotti: il costo dei centri di costo viene ribaltato sui prodotti in base ai tempi di lavorazione definiti in distinta base.
I costi degli altri centri di costo indiretti (quali l'amministrazione, l'ufficio commerciale, ecc.) possono o meno essere imputati ai centri di costo produttivi a seconda che si segua una logica di "full costing" o di "direct costing".

696/7. Distinta base dei prodotti e cicli di lavorazione

La distinta base (Di.Ba.) è uno strumento tecnico che v

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Publisher
A.A. 2020-2021
207 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nency.lg di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Strumenti di analisi, pianificazione e controllo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Castellano Nicola Giuseppe.