La screwball comedy: nascita, significato e caratteri generali
Il termine inglese screwball comedy (letteralmente commedia svitata o commedia ad effetto, in italiano solitamente detta commedia sofisticata) si riferisce alla commedia cinematografica statunitense degli anni Trenta e dei primi anni Quaranta. Il nome deriva dall'espressione del baseball 'palla girata a vite', palla a effetto, quindi irregolare, imprevedibile. Ma nell'inglese britannico di qualche decennio prima screwy era anche un modo ironico per definire chi avesse l'abitudine di alzare il gomito.
Essa nasce nel 1934 con il film Ventesimo secolo (Twentieth Century) del regista Howard Hawks: il film in cui una bellissima commessa viene trasformata in una star, per poi assumere nella vita di tutti i giorni gli stessi atteggiamenti teatrali, diventa una rassegna di liti e capricci tra i partner, secondo le regole della 'guerra tra i sessi'.
Al centro della trama vi sono sempre coppie di personaggi eccentrici; di solito si tratta di gente agiata che può permettersi di comportarsi in modo bizzarro nonostante le avversità della Depressione, che vengono solo alluse.
Più in là nel decennio le trame delle screwball comedies si fecero sempre più specchio dei nuovi valori. Dopo il 1945 infatti vi furono opere più amare.
Le screwball sono caratterizzate dunque dall'umorismo raffinato che raggiunge il massimo grado nell'arte dell'allusione. Andrew Sarris è arrivato a definirle sex comedies without the sex. Enrico Giacovelli invece, un altro studioso di cinema, le ha definite giustamente commedie del desiderio.
La commedia sofisticata, priva di elementi consolatori o sentimentali, è dunque l'espressione di una riflessione profonda e matura sul rapporto tra io e mondo. Narra di un uomo e di una donna adulti, attratti reciprocamente l'uno dall'altro, che decidono di unirsi in matrimonio non per formare una famiglia, ma per soddisfare i loro impulsi sessuali, riconoscendo all'istituzione del matrimonio il ruolo fondamentale di contenimento e soddisfacimento al tempo stesso della pulsione erotica.
In alcuni casi, per esempio in Le mie due mogli (My Favorite Wife, 1940) di Garson Kanin, la coppia formata da Cary Grant e Irene Dunne, sceglie il (ri)matrimonio per mascherare l'evidenza che ai due non dispiacerebbe affatto continuare il rapporto triangolare con Randolph Scott, personaggio con cui Dunne ha trascorso alcuni anni da naufraga in un'isola e per il quale Grant prova un'immediata attrazione. In L'orribile verità (The Awful Truth, 1937) di Leo McCarey, la protagonista ha rapporti con tre uomini diversi e la sua promiscuità, fonte di gioia ilare non può che essere controllata dal matrimonio. [...]
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