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E’
soggetti adulti e spesso insorge in un sito anatomico precedentemente irradiato.
un tumore mesenchimale maligno composto di cellule neoplastiche che
riproducono il fenotipo di osteoblasti. Alcuni di questi presentano elementi
cellulari che si differenziano verso una linea condroblastica e fibriblastica. La
27
prognosi è molto più severa rispetto all’osteosarcoma primario dell'osso in quanto
è scarsamente responsivo alla chemioterapia. (Fletcher C.D.M. et al., 2013). Sono
stati riportati solo 3 casi con aberrazioni cromosomiche clonali: 2 di questi
avevano aberrazioni complesse, mentre il terzo presentava un cariotipo iperploide
con alcune anomalie cromosomiche. (Fletcher C.D.M. et al., 2013).
2.1.8 Tumori vascolari
I tumori vascolari benigni sono molto comuni e più frequentemente insorgono
nella pelle. Spesso difficile la diagnosi differenziale tra tumore vascolare benigno,
maligno o, processo reattivo.
L’emangioendotelioma pseudomiogenico è una neoplasia a malignità intermedia
che colpisce maggiormente giovani adulti (maschi) a livello degli arti. In due terzi
dei casi ha una presentazione caratteristica con noduli multifocali che coinvolgono
più strati tessutali (dermico, sottocutaneo, sottofacciale e a volte intraosseo).
Microscopicamente, i noduli sono composti da cellule fusiformi,con un
citoplasma eosinofilo e nuclei vescicolari con nucleoli piccoli distribuiti in modo
discontinuo o in fasci. La presenza di neutrofili è abbastanza comune. Le cellule
tumorali sono positive per AE1/AE3, ERG e frequentemente anche per CD31
(50% dei tumori). Citogeneticamente sono caratterizzati dalla traslocazione
t(7;19)(q22;q13), che da origine al gene di fusione SERPINE1-FOS, implicato
nell’angiogenesi, metastasi e proliferazione cellulare. ( Trombetta D. et al, 2011)
(Walther C. et al., 2014).
L’Emangioendotelioma epiteliode è caratterizzato dalla traslocazione t(1;3)(p36;
q23-25), da cui ne deriva il gene di fusione WWTR1-CAMTA1. Mentre un
sottogruppo distinto di emangioendotelioma epitelioide e è quello caratterizzato
dalla traslocazione t(X;11)(p11.2;q22.1), che forma il gene di fusione YAPI-TFE3.
Questo sottogruppo di tumori colpisce prevalentemente soggetti giovani adulti.
28
Un altro sarcoma che fa parte di questo gruppo è l’angiosarcoma, un tumore
caratterizzato da vari gradi di differenziazione vascolare:le forme secondarie a
radiazioni spesso sono caratterizzate da amplificazione dei geni MYC e FLT4 in
un quarto dei casi (Guillou L. et al., 2010). Questa amplificazione genica non è
esclusiva delle forme secondarie in quanto presente anche in sporadici casi di
angiosarcoma primario (Vickie Y. et al., 2014).
2.1.9 Tumori gastrointestinali stromali (GIST)
La maggior parte dei tumori GIST (90%) presenta mutazioni a carico della tirosin-
chinasi KIT o PDGFRA. I GIST in cui sia presente una mutazione di KIT, o
9 o all’esone
all’esone 11, sono candidati al trattamento con inibitori tirosin-
l’Imatinib.
chinasici come Nei GIST in cui non siano presenti mutazioni è stato
spesso osservato un deficit della succinato deidrogenasi (SDH), secondaria
all’inattivazione del gene La perdita dell’SDHB
SDH A, B, C o D. si verifica con
la mutazione di un qualsiasi gene SDH, mentre la perdita di espressione di SDHA
è riscontrabile solo nel contesto di una mutazione a carico del gene SDHA (Vickie
Y. et al., 2014).
2.1.10 Tumori delle guaine dei nervi
Questo gruppo di tumori comprendono tumori delle guaine nervose che originano
dai nervi periferici o dalle cellule associate alle guaine nervose, come le cellule di
Schwann, le cellule perineurali e i fibroblasti. La forma più comune è lo
schwannoma ibrido/perineurioma. Questi tumori sono ben circoscritti e
caratterizzati da un’architettura fascicolare con la presenza di cellule di Schwanne
.
cellule perineurali alternate Il neurofibroma ibrido e lo schwannoma sono più
comuni nei pazienti con neurofibromatosi.
29
2.1.11 Tumori di differenziazione incerta
I sarcomi che fanno parte di questa categoria non sono associabili ad una
determinata linea di differenziazione (Fletcher C.D.M. et al., 2013) anche se con
tecniche d’immunoistochimica e studi molecolari si è cercato di definire, nel
modo più preciso possibile, queste entità. Nella classificazione WHO sono stati
inseriti in questo gruppo 4tumori: 1) il fibromixoma acrale, 2) il fibroxantoma
atipico, 3) il tumore fibrolipomatoso emosiderinico e 4) il tumore fosfaturico
mesenchimale. Il fibromioma acrale è una lesione benigna che compare nella
-
regione sub ungueale/ peri-ungueale delle braccia e dei piedi. Queste lesioni
mostrano una popolazione di cellule benigne stellate e fusiformi di origine
fibroblastica, tipicamente poste in aree dove si alternano zone fibrose e mixoidi.
Esse hanno un’atipia minima e un’attività mitotica estremamente bassa con
positività per l’antigene CD34. Il fibroxantoma atipico è un tumore del derma,
anch’esso classificato come lesione benigna. Ha una crescita molto rapida con
caratteristiche nodulari/poliploidi ed è solitamente associato con l’elastosi solare.
Il fibroxantoma atipico tende a rimanere confinato nel derma e le cellule che lo
caratterizzano presentano un’attività mitotica elevata e hanno profili pleomorfici.Il
tumore fibrolipomatoso emosiderinico è una lesione maligna particolarmente
aggressiva, che colpisce prevalentemente donne adulte. Presenta la stessa
traslocazione t(1;10)(p22;q24) del sarcoma fibroblastico mixoinfiammatorio.
(Elco C.P. et al., 2010).
Microscopicamente questa lesione è caratterizzata da cellule fusiformi atipiche
con elevata attività mitotica, riunite in fascicoli, dove è possibile riscontrare dei
depositi di emosiderina, macrofagi con all’interno la sostanza, cellule simili ad
osteoclasti giganti e componenti adipocitari maturi. Il tumore fosfaturico
mesenchimale colpisce prevalentemente adulti e si localizza in zone anatomiche
E’ costituito da cellule stellate e fusiformi che crescono in uno stroma
diverse.
calcificato e in un substrato composto da vasi che ricordano quelli che si formano
nell’emangiopericitoma. 30
Sarcoma sinoviale
Il Sarcoma sinoviale (SS) è un raro ma caratteristico tumore dei tessuti molli che
presenta una differenziazione di tipo epiteliale (Fisher C., 1998). La maggior parte
dei SS origina dalle articolazioni e dalle guaine tendinee. Rappresenta il 5-10%
dei sarcomi dei tessuti molli e può presentarsi in due forme principali: la forma
bifasica e monofasica (Kawai A.et al., 2014).
Epidemiologia e sito d’insorgenza:Il sarcoma sinoviale colpisce in ugual modo
il sesso femminile sia il sesso maschile, e può comparire durante tutta la vita
anche se presenta un picco di incidenza nell’età giovane adulta. Il sarcoma
sinoviale si presenta tipicamente con una massa profonda con o senza dolore
locale e limitazione del movimento. In circa il 90% dei casi, il tumore origina
negli arti e nel 30% di questi, nel ginocchio. Anche se quasi ogni sito può essere
regioni importanti d’insorgenza sono
coinvolto, la teste il collo, compreso il viso e
le tonsille e, la regione paravertebrale con presentazione nella faringe. Alcuni
tumori, specialmente negli arti inferiori, possono presentare delle calcificazioni
sparse che sono radiologicamente rilevabili: questa caratteristica è importante a
livello diagnostico poiché sono presenze rare in altri tipi di sarcoma (Fisher C.,
1998).
Istologia: Nonostante sia riconosciuta la sua natura aggressiva, questo tipo di
sarcoma ha una crescita lenta. Il SS bifasico presenta nella sua componente
cellulare sia cellule fusiformi che epiteliali in proporzioni uguali: quest’ultime
presentano nuclei vescicolari all’interno di citoplasma abbondante di cui se ne
riconoscono facilmente i confini. Esse tendono a formare strutture ghiandolari o
papillari con cellule fusiformi. Il lume ghiandolare può contenere mucina. Le
cellule fusiformi, caratterizzate da bordi poco distinti, presentano nuclei uniformi,
relativamente piccoli, ovoidali e con nucleoli poco appariscenti, immersi in un
citoplasma scarso. Il SS monofasico è costituito esclusivamente da cellule
fusiformi.
Profilo immunofenotipico: In linea con la loro differenziazione epiteliale, la
mostra positività per la citocheratina (CK) e per l’antigene
maggioranza degli SS
epiteliale di membrana (EMA). L’antigene epiteliale di membrana si esprime in
31
molte forme di sarcoma sinoviale con una frequenza simile, se non superiore a
quella della citocheratina. Un significativo numero di casi appaiono EMA-positivi
ma CK-negativi, o viceversa. Ne deriva che questi due marcatori devono essere
usati in contemporanea per completare la diagnosi. La Glicodelina, una
dell’epitelio
glicoproteina che si trova nella secrezione ghiandolare
dell’endometrio e delle vescicole seminali, è risultata positiva nella forma bifasica
e solo in rari casi di quella monofasica. Il CD99 (MIC2), tipicamente utilizzato
nella diagnosi di sarcoma di Ewing, è positivo nel 62% degli SS; la proteina Bcl-2
risulta positiva nel 79% dei casi ( osservata prevalentemente nella componente
sarcomatosa).Il CD44 è positivo nel citoplasma delle cellule epiteliali ma non in
quelle fusiche. Il SS è inoltre positivo per la Vimentina (come nella maggior parte
delle lesioni mesenchimali), il CD68, l’actina, e l'actina della muscolatura liscia.
La desmina e il CD34 sono negativi. (Fisher C., 1998).
Genetica/citogenetica: La traslocazione cromosomica t(X;18)(p11;q11) è
tipicamente associata al sarcoma sinoviale dove si riscontra in più del 90% dei
casi, sia nelle forme bifasiche che monofasiche.
Figura 3. Traslocazione t(18;X)(p11.2;q11.2) nel sarcoma sinoviale. le frecce
indicano i punti di rottura cromosomici ( Pia R. Klausen, Trends in Birth
DefectsResearch).
Questa traslocazione è responsabile della formazione di un gene di fusione
derivato dalla unione di SYT, localizzato sul cromosoma 18q11, e SSX, localizzato
32
sul cromosoma Xp11. Il gene SYT è espresso ubiquitariamente e codifica una
proteina da 55 kDa (418 aminoacidi) e può associarsi a diversi geni della regione
Xp11: SSX1, SSX2 e SSX4. La famiglia dei geni SSX codifica per proteine che
presentano un’elevata omologia di sequenza tra loro. Sia SYT che SSX sono
considerati fattori di trascrizione ma poiché mancano di domini di legame al DNA
probabilmente regolano la trascrizione attraverso interazioni con altre proteine.
La t (X;18) causa la fusione della parte C-terminale di SYT (8 aminoacidi) con la
Questo comporta l’interruzione del
porzione N-terminale