PARTE II: LA PROSPETTIVA GLOBALE
CAPITOLO II
UN’ALTERNATIVA VINCENTE: LA SVOLTA NO-FAULT IN
EUROPA
SOMMARIO: II.1 La genesi di un nuovo modello: il No-Fault system svedese. - II.2
Benefici e funzionamento del sistema svedese. - II.2.1 Indennizzo e risarcimento:
modalità riparatorie a confronto. - II. 3 Colpa o No-Fault: quale dei due sistemi è
“migliore”? - II.4 Il modello francese: un sistema a doppia velocità. - II.4.1 Ordinamenti
derivati (cenni).
II.1 La genesi di un nuovo modello: il No-Fault system svedese
La malpractice medica è una questione giuridica universale: la questione, infatti,
riguarda attualmente tutti i Paesi più sviluppati del mondo. È dunque fondamentale
volgere lo sguardo all’esperienza estera. Per esigenze metodiche, si partirà
dall’esperienza europea (nello specifico, di Svezia e Francia) e si analizzerà
successivamente la cd. “terra promessa” della malpractice, gli USA.
Le problematiche ed i limiti insiti in un sistema di responsabilità risarcitoria civile
nel campo della risoluzione delle malpractices mediche, i quali sono già emersi nel corso
della trattazione italiana - sintetizzabili in onerosità processuale, lunghi tempi di tutela,
medicina difensiva e scarsa tutela di entrambe le parti - hanno portato alla discussione,
all’elaborazione e, infine, all’introduzione di nuove prospettive e tecniche di risarcimento
in un’ottica di “superamento” della responsabilità civile.
È in questa nuova temperie giuridica-culturale che, negli anni ’70 del secolo
scorso, prima la Nuova Zelanda e poi la Svezia hanno dato una radicale scossa a tale
processo evolutivo. L’obiettivo finale era quello di costruire un sistema diverso da quello
della responsabilità civile (o tort system), che riparasse il danno alla persona in maniera
67
più efficiente ed equitativa. In quegli anni nasce, dunque, l’interessante alternativa al
132
sistema tradizionale, con il nome di “No-Fault System”.
Tale sistema si basa sulla sostituzione del sistema di risarcimento da ottenere in
via giudiziale con un sistema di indennizzo dei pazienti danneggiati, il quale prescinde
dall’accertamento di una colpa del sanitario. 133
Il primo Stato ad adottare il sistema No-Fault fu la Nuova Zelanda nel 1974. Il
modello neo-zelandese istituì un sistema pubblico di indennizzo totale per tutti i cittadini
nei casi di eventi dannosi, chiamato Accidental Compensation Corporation (ACC) e
134
finanziato mediante una tassazione gravante sulla generalità dei cittadini. 135
Un sistema simile venne adottato l’anno seguente dalla Svezia, ma con una
differenza sostanziale: mentre la Nuova Zelanda aveva eliminato del tutto il sistema
risarcitorio civile, la Svezia lo mantenne comunque in vita, in modo tale da garantire al
paziente danneggiato di agire legalmente per ottenere un risarcimento integrale.
Il caso svedese è particolarmente interessante, perché nasce dalla fondamentale
esigenza di garantire un effettivo risarcimento alle vittime di interventi sanitari. Infatti,
prima della legge Patientforsakringen (1975), il sistema di responsabilità civile svedese
era estremamente carente e di difficile accesso, con una esigua media di 10 richieste di
risarcimento all’anno .
136
In via generale, il Legislatore svedese degli anni ’70 ha progressivamente ridotto o eliminato il rilievo
132
della colpa non solo nei casi di malpractice, ma anche in tutti quelli di danno alla persona (ad esempio, nel
danno da prodotto difettoso, da circolazione di veicoli o da infortunio sul lavoro).
L’idea di un radicale mutamento di rotta, con lo scopo di un ridimensionamento del ruolo della colpa,
133
era (lo è tutt’ora) già presente anche nella dottrina italiana dell’epoca. Tuttavia, ad essa si è sempre
contrapposto un Legislatore prudente «nell’adeguamento della disciplina normativa ai nuovi problemi
sociali». Sul tema cfr. F. D. BUSNELLI, 1958-2018: «sessant’anni di responsabilità medica. Itinerari di
confronto tra diritto e medicina per la tutela della salute», in Resp. med., 2018, p. 221 ss.
L’ACC è il corrispondente neo-zelandese del nostro INAIL e permette di stanziare fondi da destinare
134
alla riparazione di eventi dannosi.
G. SCARCHILLO, «La Responsabilità medica: risarcimento o indennizzo? Riflessioni, evoluzioni e
135
prospettive di diritto comparato», in Resp. civ. e prev., 2017.
Si tratta di un sistema che vanta ormai una decennale esperienza e che ha dimostrato di essere un modello
di successo in primis in Nuova Zelanda, per poi trovare ulteriore sviluppo nei Paesi scandinavi.
Uno studio dell’epoca attesta che, per l’appunto, prima dell’introduzione dell’assicurazione per i
136
pazienti, i casi in cui le corti ordinarie condannavano al risarcimento del pregiudizio cagionato da
68
Vi era, dunque, la netta e meritevole esigenza di un intervento riformatore, che
sopperisse al vuoto di tutela normativo e all’esigenza di tutela dei pazienti danneggiati da
episodi di malpractice.
La Patientforsakringen intervenne, quindi, in materia garantendo la risarcibilità
non integrale dei danni causati da trattamenti sanitari, che si sarebbero potuti evitare
secondo una valutazione ex-post.
Prima di analizzare nel dettaglio la legge del ’75, è opportuno richiamare il
pensiero dell’autore che ha maggiormente influenzato la dottrina giuridica e la
legislazione dell’epoca.
Figura chiave nella riedificazione della responsabilità civile in Svezia, Ivar Strahl
ha sostenuto una radicale trasformazione del sistema della responsabilità civile, che
ponesse al centro la necessità di garantire sicurezza «così che i membri della società
possano far conto che i danni che si verifichino vengano in qualche modo risarciti». 137
Secondo il pensiero di Strahl, lo strumento più adatto a soddisfare a pieno la
necessità di riparazione delle conseguenze di eventi dannosi non poteva essere la
responsabilità civile, neanche nelle sue forme più efficienti. Era, invece, l’assicurazione
sociale lo “strumento prediletto” da utilizzare: questo strumento, infatti, non subordina la
riparazione all’individuazione di un responsabile, ma garantisce che ci sia un risarcimento
effettivo e permette di trasformare i rischi in un costo calcolabile che si andrà a ripartire
tra la generalità dei cittadini. Chiaramente, l’idea di fondo era che il risarcimento
ottenibile sulla base del diritto statale non avrebbe potuto permettere un integrale
risarcimento del danno, ma i cittadini avrebbero potuto comunque ricorrere
all’assicurazione privata per ottenere una somma maggiore.
È sulla spinta di tale luminare del diritto che si arriva così alla legge sulla
«assicurazione per i pazienti» del 1975.
Nei primi anni ’70, infatti, la Svezia istituì un sistema completo di assicurazione
sociale per coprire le conseguenze negative sulla salute dovute a infortuni/incidenti sul
lavoro o complicazioni mediche/farmacologiche. Il sistema di assicurazione sociale
trattamenti sanitari erano in media sotto i dieci l’anno. Studio in H. SJOVALL, Malpractice Liability and
Compensation in Sweden, in Nordisk Forsakringstidskrift, 51 (1971), p. 177 ss.
I. STRAHL, Nagra kritiska anmarkningar om den svenska skadestandsratten, in Svensk Juristtidning,
137
32 (1947), p. 93. 69
copriva (e copre) le vittime, e le loro famiglie, per le spese mediche e la perdita di salario
138
dovute a malattia o infortunio, indipendentemente dalla causa.
La Patientforsakringen istituì, in particolare, uno specifico programma
assicurativo, integrativo di quello sociale, con il nome di Patient Compensation Insurance
(PCI). Il PCI è un programma assicurativo che fornisce un indennizzo alle vittime di
infortuni medici senza la prova di colpa del fornitore della prestazione sanitaria (cd.
health care provider).
Il PCI copriva, inizialmente i soli infortuni occorsi in ospedali pubblici e cliniche
139
gestite dai Consigli di Contea . Tuttavia, in seguito il PCI ha fornito copertura a tutti i
medici privati, dentisti e altri professionisti.
Il PCI è integrativo di un sistema di assicurazione sociale generale e prevede un
140
indennizzo aggiuntivo per gli infortuni causati da cure mediche inappropriate.
World Bank. (2013). Medical malpractice systems around the globe: examples from the US - tort liability
138
systemand the Sweden - no fault system (English). Washington, D.C.: World Bank
Group. http://documents.worldbank.org/curated/en/797831486996063182; In J. DUTE - M. FAURE - H.
KOZIOL (Eds), No-Fault Compensation in the Health Care Sector, Springer, Wien, 2004, p. 368, gli autori
descrivono il passaggio ad una asscurazione sociale collettiva come segue: « In order to meet the
unsatisfying situation regarding malpractice and tort, in 1975 Landstingsforbundet (the National
Association of the Counties) decided to introduce a voluntary collective insurance. The insurance was
based on the principle of no-fault. An established injury should be enough to get compensation. As the
questions of damages and negligence were separated, the patient’s possibility to get financial contributions
was considerably improved». Le domande per ottenere un indennizzo da malpractice, dunque, crebbero a
dismisura negli anni seguenti. Le spese totali dovute ad episodi di malpractice, ante e post 1975, sono però
difficilmente comparabili, se si tiene conto sia dei costi diretti (esborsi compensatori) sia dei costi indiretti
(medicina difensiva). Quel che è certo, però, è che la tutela dei pazienti danneggiati è stata garantita in
maniera sicura e rapida solo a partire dal 1975, considerabile come l’anno zero del nuovo sistema sanitario
svedese.
I Consigli di Contea, oggi Consigli Regionali, organizzano e finanziano l'assistenza medica in Svezia e
139
costituiscono le sedi di impiego (o meglio, i datori di lavoro), della maggior parte dei medici svedesi. Il
ruolo dell’Association fu, tra l’altro, cruciale ai fini della costituzione dell’assicurazione
of County Councils
sociale per la riparazione di danni medici. Furono, di fatto, i Consigli di Contea a spingere il Legislatore
svedese ad estendere tale assicurazione, che era già esistente per la sicurezza e la copertura di infortuni sul
lavoro, ai danni da malpractice medica.
World Bank. (2013). ID. «The adverse outcomes of disease or appropriate medical care receive only the
140
basic social insurance, not compensation from the PCI. »
70
L’idea che si collocava a monte della copertura assicurativa era che si dovessero
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
-
Responsabilità
-
Responsabilità extracontrattuale
-
responsabilità extracontrattuale
-
Responsabilità civile
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
Per termini, condizioni e privacy, visita la relativa pagina.