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CONCLUSIONI

Questo lavoro di tesi ha riguardato alcuni aspetti fondamentali della Ricerca &

Sviluppo, in cui è stata evidenziata l’evoluzione di tale attività in seguito alla crisi

finanziaria del 2008, indagando le scelte delle imprese nell’esternalizzare l’attività

innovativa.

Dopo una breve presentazione delle attività della Ricerca & Sviluppo e

dell’Outsourcing, è stata condotta un’analisi econometrica volta a comprendere le

decisioni delle imprese italiane circa le fonti di finanziamento adottate per investire

in innovazione mediante esternalizzazione.

L’analisi è stata incentrata sullo studio di un campione di imprese osservato ad un

anno dalla crisi, 2009, costruendo modelli di regressione su dati cross-section.

L’evidenza empirica ha rilevato l’impatto positivo che ha la concessione di sussidi

fiscali sulla spesa in R&D in seguito allo scoppio della crisi. L’effetto di

agevolazioni fiscali tramite crediti di imposta o concessione di sussidi per

stimolare l’innovazione sono stati studiati in più riprese nella letteratura economica

recente, a dimostrazione dell’importanza di investire in tale settore e dell’enorme

interesse che ha lo Stato nell’incrementare la spesa in Ricerca & Sviluppo.

Il risultato principale che emerge da tale lavoro è l’effetto positivo del capitale di

debito sulla spesa in R&S. Per interpretare tale relazione è stato proposto il

modello teorico di Berger e Udell, “Financial Growth Cycle”. Tale metodo ha

evidenziato una gerarchia delle fonti di finanziamento che consente lo sviluppo

dell’innovazione in una serie di fasi (seed; start-up; early growth; sustained

growth). La letteratura economica moderna ha mostrato la presenza di una

gerarchia finanziaria in cui le fonti interne sono preferite all’indebitamento

bancario. Ma per spiegare le scelte in termini di fonti di finanziamento in attività

innovative è necessario considerare il contesto geografico preso in considerazione.

In Italia è sempre stato forte il rapporto tra le imprese e le banche (modello banco-

centrico per finanziare le imprese). Questa forte dipendenza banca-impresa

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consente di spiegare l’impatto positivo del capitale di debito sugli investimenti in

attività di R&D.

L’evidenza empirica ha dunque mostrato la rilevanza della variabile debito. Ciò

consente di comprendere l’importanza del capitale di terzi in attività innovative. Il

capitale di terzi in Italia è inteso per antonomasia capitale concesso dalle banche,

mentre riscontrano enorme difficoltà i capitalisti di ventura (business angels)

nell’investire in R&D. La causa principale di tale difficoltà è da rintracciare in un

atteggiamento avverso al rischio degli imprenditori, avversi all’attuale modello di

che non è più basato sul “one man band” o sul legame di sangue, ma

fare impresa

sul team, sulla collaborazione e sulla ricerca dell’eccellenza dei talenti. In

prospettiva, sarebbero vantaggiose politiche destinate a favorire l’intervento dei

capitalisti di ventura, prendendo spunto dal successo di altre nazioni quali la

Germania, gli USA, laddove sono molti i finanziatori di ventura interessati a

scommettere sul settore innovativo.

Nella seconda fase dell’analisi empirica è stato utilizzato il set di dati relativo

2007: è stata replicata la regressione su dati sezionali per comprendere

all’anno

quale è stato l’effetto delle diverse fonti di finanziamento sull’investimento in

Ricerca & Sviluppo nel periodo antecedente alla crisi. Dunque combinando il set

di dati relativo al 2007 con il database del 2009 è stato possibile svolgere una

regressione con dati longitudinali. In questo modo è stato costruito il modello

econometrico con dati panel con il quale è stato spiegato quali sono le fonti

finanziarie che incidono sulla spesa tramite outsourcing della R&D. Dal modello

stimato è risultato che l’investimento in innovazione dipende dalla liquidità, dalla

variabile rappresentante l’interazione tra il debito e il 2009 e dalla dummy

temporale che identifica l’anno post-crisi, Controllando per l’effetto

2009.

temporale, la crisi finanziaria, l’analisi dei dati panel ha evidenziato l’importanza

del capitale proprio a disposizione delle imprese. La liquidità ha un effetto positivo

sulla spesa in R&D. Ciò a conferma del fatto che laddove le imprese presentino

flussi di cassa positivi, possono incrementare gli investimenti nei settori innovativi.

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Confrontando il periodo precedente e quello successivo alla crisi, è stato

evidenziato l’evoluzione e la diffusione dell’outsourcing della R&D in Italia.

L’outsourcing dell’attività innovativa è attualmente un fenomeno poco diffuso.

Questo potrebbe sembrare un risultato ambiguo pensando al fatto che i “distretti

industriali” introdotti da Marshall furono teorizzati per spiegare i centri di

agglomerazione che si stavano diffondendo proprio sul territorio italiano. La

maggior parte delle imprese italiane oggi preferisce internalizzare l’innovazione in

maniera tale da non correre rischi di ordine strategico, come la perdita di controllo

su competenze specifiche per il successo aziendale o di rischi di carattere

organizzativo, come la riduzione della capacità di coordinamento all'interno

dell'impresa, la riduzione della capacità di risposta organizzativa di lungo termine,

la diminuzione del flusso di informazioni informali.

In prospettiva, con il miglioramento della situazione economica saranno da

valutare possibili nuovi interventi dello Stato che consentano di incrementare la

spesa in R&D tramite outsourcing, stimolando gli investimenti nella conoscenza,

che possano, in questo modo, favorire la crescita economica del paese.

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A.A. 2016-2017
71 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/05 Econometria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher paolomaz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Econometria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Acconcia Antonio.