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LA REALTÀ DIGITALE
Nel primo capitolo è stata delineata brevemente la nascita e l’evoluzione del digitale, dal Web 1.0 fino al Web che utilizziamo oggi che offre maggiore possibilità di interazione da parte dell’utente lasciandogli libero sfogo alla fantasia e rispondendo a una quantità impressionante di bisogni. I social network, piattaforme per eccellenza di scambio di informazioni tra utenti e di libera creazione di contenuti, sono entrati nelle nostre vite ormai da più di venti anni. Grazie alla rapida e costante evoluzione della tecnologia hanno assunto un ruolo fondamentale nelle nostre vite ed è ormai difficile da ricordare come fosse la vita prima del loro arrivo. La realtà che ci offrono i social network e più in generale tutti i media digitali, è una realtà ricca di opportunità ma non priva di insidie. Ormai le due realtà sono talmente intrecciate tra loro che risulta difficile se non
impossibile scinderle, il digitale ormai fa parte delle nostre vite ed è fondamentale vedere in che modo sta cambiando la nostra percezione del mondo, argomento che verrà trattato all'interno di questo secondo capitolo.2.1 Vivere "Onlife"
Nei paragrafi precedenti si è parlato dell'enorme potenziale dei Social Network e più in generale delle nuove tecnologie digitali. Le funzioni dei SN stanno aumentando sempre di più, di pari passo con gli sviluppi tecnologici alla quale stiamo assistendo oggi. Con questi nuovi e costanti sviluppi la nostra realtà sta cambiando con essi, con una velocità mai vista prima. La cultura delle società occidentali si è via via trasformata, nell'ultimo mezzo secolo, da materiale a immateriale. Oggi viviamo e lavoriamo letteralmente circondati da informazioni: parole scritte e pronunciate, media di ogni tipo, database più o meno sterminati, e infine internet, chesembraracchiudere il concetto di informazione infinita e sempre reperibile. [39]Il filosofo Luciano Floridi sostiene che la vita umana abbia attraversato tre fasi: preistoria, storia e iperstoria (vedi figura 7). L'umanità infatti ha vissuto in differenti generi di società dell'informazione almeno dall'età del Bronzo, l'epoca che segnalò l'invenzione della scrittura in Mesopotamia (quarto millennio a.C.). La maggior parte delle persone vive tuttora nell'età della storia, in società che fanno affidamento sulle tecnologie digitali per registrare, trasmettere e utilizzare dati di ogni genere. Con la scrittura, la storia ha iniziato a collegare il benessere individuale e quello sociale con il progresso delle forme di registrazione e comunicazione umana. Questa connessione si è fatta sempre più stretta: Il momento più significativo è stato raggiunto con Gutenberg. Nel 1455 Johannes Gutenberg
Inventò la stampa a caratteri mobili. Con il procedimento ideato da Gutenberg, testi di qualsiasi natura potevano essere pubblicati in modo più veloce, economico e in maggiore quantità. Dal momento che informazioni su svariate materie erano ora disponibili in gran quantità e a prezzi più accessibili, divenne anche più conveniente apprendere l'uso della scrittura. La stampa a caratteri mobili diede un contributo decisivo all'alfabetizzazione di massa. L'arrivo del computer ha comportato una terza radicale trasformazione: siamo passati dalla registrazione e comunicazione alla processazione delle informazioni. La connessione tra benessere e ICTs (Information and Comunication Technologies) è diventata oggi più stretta che mai: oggi le società avanzate vivono e prosperano solo grazie alle strutture informazionali che le sostengono. Con il rapido sviluppo delle ICT e la loro presenza sempre più costante in
Ogni aspetto della nostra vita, siamo passati dall' storia all' iperstoria. Nell' iperstoria, la terza trasformazione, l'informazione viene manipolata in maniera automatica e digitale. La rivoluzione digitale che stiamo attraversando non è una mera estensione di quella della comunicazione iniziata con Gutenberg, perché grazie al loro potere computazionale le ICT digitali hanno creato un nuovo ambiente, in cui passiamo sempre più tempo. La società in cui viviamo oggi viene definita da Floridi "società dell'informazione" e ciò perché in questa società il progresso e il benessere hanno iniziato a dipendere dall'efficacia e dall'efficienza nella gestione delle informazioni.
Uno dei tratti che contraddistingue qualsiasi tecnologia è il suo essere-tra, tra noi è la natura. Definita la tecnologia come un "essere-tra" (l'ascia,...
Figura 7: Fasi della storia secondo L. Floridi
ad esempio, sta tra noi e il legno da tagliare), Floridi suddivide le tecnologie in tecnologie di primo ordine, che stanno tra l'uomo e la natura, di secondo ordine, che mettono in relazione l'uomo con un'altra tecnologia e infine quelle di terzo ordine, che si pongono tra una tecnologia e l'altra, escludendo quindi sia il fattore naturale sia l'uomo dal processo. L'infosfera, intesa come spazio informazionale, trova luogo a partire dalle tecnologie di terzo ordine. Noi non esercitiamo più un controllo nel processo, al massimo lo esercitiamo sul processo. La modernità meccanica ancora dipende dall'umano, tuttavia, siamo già in grado di concepire un sistema computazionale totalmente automatizzato che non richiede alcun intervento umano per esistere e svilupparsi; per la prima volta nella storia disponiamo di tecnologie che possono agire regolarmente e normalmente come utenti autonomi di altre tecnologie. Floridi sostiene chequesto cambiamento riguardo le nuove tecnologie si è stato non solo un cambio di paradigma ma una quarta rivoluzione. Questa quarta rivoluzione è una rivoluzione dell'informazione e sta offrendo una nuova, profonda comprensione dell'uomo, concepito come essere sempre connesso e costituito da informazioni, e dell'ambiente stesso in cui ci muoviamo, un ecosistema vitale e sociale che supera la divisione tra reale (offline) e virtuale (online). Noi oggi viviamo nell'infosfera. Floridi ha definito l'infosfera come "lo spazio semantico costituito dalla totalità dei documenti, degli agenti e delle loro operazioni", dove per "documenti" si intende qualsiasi tipo di dato, informazione e conoscenza, codificata e attuata in qualsiasi formato semiotico, gli "agenti" sono qualsiasi sistema in grado di interagire con un documento indipendente (ad esempio una persona, un'organizzazione o un robot software sul web) e il termine"operazioni" include qualsiasi tipo di azione, interazione e trasformazione che può essere eseguita da un agente e che può essere presentata in un documento. Alla luce della quarta rivoluzione comprendiamo noi stessi come organismi informazionali tra altri organismi informazionali. "Usiamo e pubblichiamo informazioni che ci riguardano per diventare meno anonimi e irriconoscibili dal punto di vista informazionale".43
L. Picotti, Recensione a: Luciano Floridi, La quarta rivoluzione. Come l'infosfera sta trasformando il mondo in "Pandora Rivista", 14 settembre 2018: https://www.pandorarivista.it/articoli/quarta-rivoluzione-infosfera-floridi/#_ftn1
42La rivoluzione dell'informazione oggi in corso sta già offrendo una nuova, profonda comprensione dell'uomo, concepito come essere sempre connesso e costituito da informazioni, e dell'ambiente stesso in cui ci muoviamo, un ecosistema vitale e sociale che supera la divisione tra
reale (offline) e virtuale (online). Vivere "Onlife", significa vivere una vita che non distingue più tra online o offline. Questo termine nasce dalla combinazione di "online" e "offline". Termine che evidenzia la natura ibrida delle nostre esperienze quotidiane, in parte digitali e in parte analogiche. Negli anni novanta, ci "connettevamo" a Internet; o "andavamo" su Internet c'era una netta divisione tra essere online e essere offline. Con la diffusione del Web, delle sue piattaforme, e degli smartphones, ci siamo abituati infine a interagire dentro lo spazio dell'informazione digitale. Non lasciamo mai l'infosfera. Questo non vuol dire essere perennemente online. Vuol dire che non ha più senso chiedere se una persona è online o meno. Perché ormai tutti giriamo con i telefoni in tasca, usiamo magari il Bluetooth dalla macchina o seguiamo le istruzioni che ci fornisce Google, siamo sempre connessi,
In un modo o nell'altro. Da un punto di vista sociale, il vero digital divide oggi è tra chi può vivere Onlife e chi invece non può, vive Onlife, chi abita nelle grandi città, e chi invece vive in ambienti (città, periferie, aree rurali) spesso è rimasto a un sistema del tutto analogico.
Il concetto di identità
Negli ambienti digitali l'identità rappresenta un argomento importante, e se già l'identità è per sua natura complessa, lo diviene ancora di più nella realtà digitale. La realtà digitale riduce le distanze fisiche e comunicative e che genera relazioni che non sono più esclusivamente fondate sul rapporto face to face. Sul concetto di identità è significativo quanto viene considerato da Zygmunt Bauman (2003). Egli paragona l'identità a un puzzle, per sottolineare che mentre lo componiamo, siamo in grado di costruire l'immagine.
perfetta che è riprodotta sul coperchio della scatola e otteniamo soltanto quell'immagine perché abbiamo a disposizione pezzi specifici. Conosciamo pertanto il risultato del nostro lavoro di costruzione. Per l'identità umana invece, pur potendo contare su numerosi pezzi per costruirla, non sappiamo in anticipo ciò che accadrà ed in che modo. Se nel caso del puzzle il lavoro di costruzione è indirizzato verso l'obbiettivo, nel caso dell'identità è orientato ai mezzi; si segue cioè un percorso che non assicura il raggiungimento dei risultati attesi. L'identità è la concezione che un individuo ha di sé stesso nell'individuale e nella società, è l'insieme di caratteristiche uniche che rendono l'individuo diverso dagli altri. L'identità non è immutabile, ma si trasforma con la crescita e i cambiamenti sociali. Attraverso il processo.Il comunicativo Io si confronta con le altre persone con la quale entra in relazione, così facendo ha modo di acquisire nuove informazioni.