Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
2.1.5 MAYER-SALOVEY-CARUSO EMOTIONAL INTELLIGENCE TEST
(MSCEIT)
Come già specificato in precedenza il MSCEIT rappresenta un riadattamento e un
ampliamento del MEIS. È una scala di abilità basata sulla performance, con la quale è
possibile fornire una valutazione sul modo in cui gli individui svolgono compiti e
risolvono problemi emotivi. I suoi autori, partendo dal concetto, che l’EI sia un’abilità
emotiva, strutturano tale test delineando quattro ambiti di abilità essenziali: percezione,
intesa come valutazione ed espressione dell’emozione; produzione intesa come
l’utilizzo dell’emozione per facilitare il pensiero; comprensione delle emozioni, ovvero,
le relazioni causali e le combinazioni di stati emotivi e la regolazione e gestione delle
emozioni. I soggetti testati sono chiamati a rispondere a stimoli verbali e sensoriali. 34
La struttura del test è costituita da 141 item divisi in otto caratteristiche dell’EI, riunite
in due aree, esperienziale e strategica.
Per quanto riguarda il punteggio, è da considerarsi oggettivo, in quanto, la correttezza
delle risposte è basata su due criteri oggettivi: il consesus scoring, tutte le risposte
corrette date dal maggior numero di soggetti; e l’expert scoring tutte le risposte corrette
date da ventuno studiosi esperi.
Essendo in grado di fornire dati utili riguardanti diversi settori, quali, settori
organizzativi, scolastici, clinici e di ricerca, tale test è da considerarsi un valido per la
valutazione dell’EI. È in ambito lavorativo che il test viene utilizzato maggiormente,
soprattutto, durante i processi di selezione del personale e nei vari livelli di
funzionamento di un’organizzazione, in particolare, per quanto riguarda il benessere dei
lavoratori.
Vantaggi e limiti
Il MSCEIT viene considerato un test interessante e ben strutturato ed il processo di
revisione dal modello precedente (MEIS) lo ha reso più breve e di facile
somministrazione, però risulta essere ancora piuttosto lungo e dispendioso. Essendo un
test giovane, la sua novità risulta essere un difetto, in quanto, possiede pochissimi
risultati empirici. Inoltre, non vi è ancora una versione per i paesi non anglosassoni.
Sono diverse le questioni che vengono sollevate riguardanti gli strumenti di valutazione
dell’EI, tra cui il bisogno di trovare uno strumento unico che assimili sia gli aspetti del
TRAI EI che quelli dell’ABILITY EI. In conclusione, è possibile affermare che la
ricerca nel campo dell’EI necessità di ulteriori studi di validazione, cosi da giungere ad
35
uno strumento, che come detto in precedenza sia in grado di misurare l’intelligenza
emotiva sia sul piano dell’affidabilità e sia sul piano della validità entrambe
scientificamente.
2.2 L’INTELLIGENZA EMOTIVA E CAMPI DI APPLICAZIONE
L’Intelligenza Emotiva occupa un posto strategico nei vari settori di vita sociale e
personale, sia per quanto riguarda il benessere individuale che il successo professionale.
Possedere una buona EI aiuterebbe la soddisfazione di vita, portando ad esiti positivi in
numerosi settori quali, ad esempio, la famiglia, la scuola, il lavoro, le relazioni
interpersonali. Anche la felicità e la realizzazione personale, sono una conseguenza di
tale costrutto. Negli anni è emersa con chiarezza, l’importanza, negli individui, di
incrementare tale intelligenza.
2.2.1 L’INTELLIGENZA EMOTIVA IN AMBITO EDUCATIVO
Negli anni l’istituzione scolastica ha subito profondi cambiamenti. Oggi alla scuola si
chiede di non insegnare soli concetti e nozioni, ma di aiutare il bambino ad imparare a
relazionarsi con gli altri e ad acquisire le competenze necessarie per creare il proprio
spazio e la propria identità, gestendo nel migliore dei modi il processo formativo.
Partendo dagli studi relativi a questo contesto, è doveroso studiare l’EI in età evolutiva,
soprattutto, per quanto riguarda l’ambiente scolastico, quest’ultimo, ritenuto l’ambito
più importante per lo sviluppo dell’Intelligenza Emotiva (Mayer e Salovey, 1997).
Sono diverse le modalità, affinché, si possa realizzare un’educazione alle emozioni, tra
le principali troviamo attività curriculari ed extracurriculari che coinvolgono studenti,
genitori e insegnanti. Due sono le motivazioni fondamentali per cui l’Intelligenza
Emotiva è un costrutto studiato in ambito scolastico, il primo, riguarda la performance a
36
scuola, la seconda, riguarda, invece, la percezione teacher self-efficacy (auto efficacia
degli insegnanti) e burnout cosi da sottolineare l’importanza dell’EI e delle competenze
emotive per la soddisfazione lavorativa e il benessere complessivo dei docenti.
Ability EI e successo scolastico
I primi studi mostrano una forte correlazione tra queste due variabili, ma all’epoca,
come ben sappiamo gli strumenti di valutazione non erano da considerarsi validi e
attendibili (Zeidner et al., 2001). Recentemente, studi empirici, indagano la relazione
che sussiste tra l’Intelligenza Emotiva e performance scolastica. In uno studio
longitudinale riguardante il passaggio dalla scuola superiore all’università, gli autori
rilevano che determinate dimensioni dell’EI-Bar-On (1997) risultano essere dei
predittori, del successo accademico, inoltre, gli studenti più motivati a proseguire il
proprio iter formativo sono anche coloro che possiedono una più vasta gamma di
competenze emotive rispetto a coloro che abbandonano gli studi (Parker et al., 2004,
2006).
Intelligenza Emotiva di Tratto e profitto scolastico
Il campo educativo rappresenta il settore in cui l’Intelligenza Emotiva di Tratto ha avuto
maggior successo, rivestendo un ruolo sia nelle performance accademiche, che nel
comportamento in classe (Petrides et al. 2004; Petrides, Furnham e Frederikson, 2006;
Mavrovreli et al. 2008; Mavrovreli et al. 2009).
Reif, Hatzes, Bramel e Gibbon (2001) hanno dimostrato come studenti del college con
difficoltà di apprendimento presentavano più bassi livelli di Intelligenza Emotiva di
tratto rispetto al gruppo senza difficoltà. L’EI di Tratto, secondo gli autori, risulta essere
37
rilevante sia per studenti dotati che svantaggiati. Anche con un quoziente intellettivo
basso, gli studenti con punteggi elevati di EI di Tratto mostrano voti migliori a scuola e
minori comportamenti devianti, assenze ingiustificate, comportamenti antisociali ecc.
(Petrides et al. 2004).
Successivamente, Mavrovreli e Petrides (2008) dimostrano che l’Intelligenza Emotiva
di Tratto non è correlata con l’intelligenza verbale, e quindi risulta essere indipendente
dal quoziente intellettivo.
Intelligenza Emotiva e professione di insegnamento
Alcuni studi sull’EI nei docenti hanno evidenziato come gli insegnanti che promuovono
gli scambi emozionali, incentivano l’apprendimento cooperativo e stimolano negli
allievi le competenze sociali, incrementano le relazioni basate sul rispetto reciproco e
sul valore delle differenze individuali (Chan e Haui, 1998; Kaufhold e Johnson, 2005;
Obiakor,2001).
Da uno studio italiano (Di Fabio e Palazzeschi, 2008) emerge che l’Intelligenza
Emotiva è collegata ad una maggiore percezione di autoefficacia degli insegnanti
relativa alla capacità di gestire la classe, motiva e coinvolgere gli studenti e impiegare le
strategie opportune di insegnamento.
Tali studi suggeriscono come percorsi formativi mirati sulle specifiche dimensioni
dell’Intelligenza Emotiva favoriscano le competenze professionali degli insegnanti, le
relazioni all’interno del gruppo classe e al rendimento degli alunni. Si evidenzia, invece,
come gli insegnanti con minori livelli di Intelligenza Emotiva, e quindi con una
incapacità di gestire le proprie ed altrui emozioni, risultino più vulnerabili al teacher
burnout con conseguenze negative sia sul benessere degli insegnanti che sugli esiti di
apprendimento dei loro studenti. 38
Training per potenziare l’Intelligenza Emotiva
Considerando che l’Intelligenza Emotiva risulti essere un costrutto fondamentale per il
successo in ambito educativo, diversi studi pongono la propria attenzione su oppositi
training per il potenziamento dell’EI, soprattutto, riguardanti le competenze emotive e
relazionali, in studenti, insegnanti e genitori.
Potenziare l’Intelligenza Emotiva incentiva l’apprendimento cooperativo in gruppo,
aiuta a sviluppare competenze sociali più adeguate ed aumenta il coinvolgimento
personale nel processo di apprendimento (Kaufhold e Johnson, 2005; Obiakor,2001).
Alcuni autori, ipotizzano, che risultati migliori si possono ottenere se tali programmi di
accrescimento vengano presentati nelle fasi di scolarizzazione, nelle fasi transitorie tra
una scuola e l’altra (Di Fabio,2010).
I diversi programmi educativi sviluppati nel corso degli anni hanno come obiettivo
principale sia l’intervento preventivo di comportamenti violenti e devianti come il
bullismo l’assunzione di droghe, alcol e fumo, e sia il promuovere comportamenti
prosociali positivi. L’istituzione scolastica diventa in questo modo il veicolo di
educazione interpersonale e socio-affettiva di valori, attitudini personali e competenze
relazionali. 39
2.2.2 L’INTELLIGENZA EMOTIVA E RELAZIONI SOCIALI
Quando parliamo di Intelligenza Emotiva nell’ambito delle relazioni sociale è doveroso
trattare di alcuni costrutti ad essa correlati.
La Competenza sociale
Il primo costrutto da trattare quando si parla di EI è la competenza sociale, collegata al
benessere personale e collettivo riguardante l’utilizzo di risorse per se stessi, per la
propria famiglia e per l’ambiente di appartenenza. La competenza Sociale è basata sulla
capacità che l’individuo possiede di comunicare in modo costruttivo in ambienti diversi,
di mostrare tolleranza, di esprime e comprendere diversi punti di vista, di negoziare con
fiducia e di essere in armonia con gli altri, di apprezzare la diversità e rispettare gli altri,
ed essere pronti a superare i pregiudizi e a cercare compromessi con se stessi e con gli
altri, regolando le proprie risposte emozionali (Sarason, 1981).
La Competenza Emotiva
La Competenza emotiva ci permette di interagire e creare relazioni con gli altri. Si tratta
di una maturazione progressiva che parte dall’apprendimento di semplici
comportamenti regolativi fino ad arrivare a strategie più elaborate di gestione e
regolazione dei vissuti emotivi e di comprensione delle emozioni espresse dagli altri e
che moderano le relazioni sociali. La Competenza emotiva si lega in modo positivo alla
capacità che l’individuo ha di instaurare relazioni positive con gli altri e influenza il
grado di acce