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Il ruolo della grammatica nell'apprendimento delle lingue
INTRODUZIONE
Quello grammaticale è un discorso di grande interesse nell'ambito delladidattica delle lingue: le opinioni a riguardo differiscono notevolmente, nel momento in cui ci si pone il quesito sul ruolo della grammatica nell'apprendimento di una lingua seconda.
1- DEFINIZIONE DI GRAMMATICA
2- LA NATURA DELLA GRAMMATICA: NORMATIVA E DESCRITTIVA
3- IL RUOLO DELLA GRAMMATICA DI L1 NELL'APPRENDIMENTO DI L2 EGLI EFFETTI POSITIVI DELLO STUDIO DELLA GRAMMATICA DI L2 SULLAMADRELINGUA
4- LA GRAMMATICA: LIMITE O RISORSA?
5- INDICAZIONI PER UN INSEGNAMENTO GRAMMATICALE EFFICACE
CONCLUSIONE
BIBLIOGRAFIA
un limite all'acquisizione naturale dellalingua o come sostegno indispensabile per accompagnare il discente in unapprendimento il più possibile completo della L2? Che ruolo svolge lagrammatica della lingua madre nell'apprendimento di L2 e, ponendo che siritenga valida e necessaria, come dovrebbe svilupparsi la riflessionegrammaticale nel percorso didattico? A tali domande ci si pone dirispondere in questo lavoro, prendendo in considerazione prima di tutto lediverse accezioni che si possono dare al termine grammatica, per poi esporrele ragioni che portano a includere lo studio grammaticale (o meglio, lariflessione grammaticale, come vedremo in seguito) all'interno del curricolo,concludendo con indicazioni su come dovrebbe svilupparsi la suddettariflessione nel percorso didattico. 21- DEFINIZIONE DI GRAMMATICASecondo il vocabolario Treccani, con il termine grammatica si vuoleintendere "il complesso delle norme che costituiscono il particolare mododi essereDi una lingua (o di un dialetto), cioè il suo sistema fonematico, morfologico, sintattico, considerato nella sua totalità. Da tale definizione si evince che il ruolo della grammatica dovrebbe dunque essere quello di fornire indicazioni dettagliate su tutti quegli elementi che rendono una lingua ciò che è e senza le quali parrebbe impossibile (o quantomeno complicato) comunicare efficacemente. Eppure, l'accezione che viene comunemente affibbiata al termine rimanda a un insieme di norme che dovrebbero descrivere i meccanismi del sistema linguistico, ma che finiscono, in realtà, per essere mere indicazioni che spesso i parlanti nativi ignorano quando si cimentano quotidianamente nella comunicazione. Per meglio esplicare tale atteggiamento, si può fare riferimento a quella che Luca Serianni ha definito "norma sommersa", e cioè una norma che di fatto non è utilizzata nella lingua corrente, ma che viene comunque perpetuata nei manuali.
Si tratta per esempio dei pronomi personali soggetto in italiano: sebbene le grammatiche indichino come pronomi di terza persona egli, ella, essi, è evidente a qualsiasi madrelingua italiano che questi non vengono mai utilizzati nell'oralità, preferendo i pronomi lui, lei, loro. A questo proposito appare necessario chiedersi come nasce la grammatica di una lingua, facendo una distinzione tra grammatica normativa e grammatica descrittiva. Cfr. Treccani, Vocabolario, grammatica. 1 Serianni L., La norma sommersa, in "Lingua e Stile", XLII (2007), pp. 283-298. 2 32- LA NATURA DELLA GRAMMATICA: NORMATIVA E DESCRITTIVA Come è stato detto, la grammatica è un insieme di regole. È necessario sottolineare, però, che queste non sono tutte uguali, in quanto possono avere diversa natura. Le regole regolative vengono imposte a un dato fenomeno da un agente esterno, un'autorità, al fine di regolare il fenomeno stesso; le regole costitutive, al contrario,Partono dall'osservazione del fenomeno, per poi descriverlo a posteriori. Quando si affronta il discorso sul ruolo della grammatica all'interno di una lingua, viene quindi spontaneo chiedersi quali siano le regole che la costituiscono. In generale le norme grammaticali possono avere una natura regolativa o costitutiva, portando rispettivamente a una grammatica normativa o descrittiva.
La grammatica normativa descrive come la lingua dovrebbe funzionare, fornendo regole che si rifanno a un modello di lingua che viene considerato il migliore. Questo tipo di grammatica impone quindi delle norme che vanno rispettate, al fine di esprimersi nella versione di lingua ritenuta più corretta.
La grammatica descrittiva, invece, descrive il modo in cui la lingua funziona effettivamente, partendo dall'analisi di come parlanti nativi la utilizzano. Questo tipo di grammatica non impone delle regole fisse da rispettare, ma si rifà alle norme che vengono comunemente rispettate senza
imposizionealcuna.La grammatica descrittiva ha quindi una componente plurilinguistica,accettando come corrette diverse varietà della lingua; diversamente, quellaregolativa ha una natura monolinguistica.Chiarite le differenze tra i diversi approcci, sorge spontanea la domanda suquale sia la migliore grammatica da insegnare.Non si può certo rispondere a questo quesito in maniera semplicistica, inquanto diversi fattori andrebbero presi in considerazione, ma si puòcomunque constatare il fatto che una grammatica di tipo descrittivo sipropone di fornire all'apprendente consapevolezza sulle strutture che egli già conosce sulla lingua, mentre una grammatica normativa punta ainsegnargli quello che ancora non sa. È quindi necessario interrogarsi primadi tutto su quali siano gli obiettivi del discente, se questi si stia apprestandoa studiare i meccanismi della propria lingua madre o si stia approcciando auna lingua seconda e, infine, quale sia la suaconoscenza della grammatica di L1 svolge nell'apprendimento della grammatica di L2 e gli effetti positivi dello studio della grammatica di L2 sulla madrelingua. 3- IL RUOLO DELLA GRAMMATICA DI L1 NELL'APPRENDIMENTO DI L2 E GLI EFFETTI POSITIVI DELLO STUDIO DELLA GRAMMATICA DI L2 SULLA MADRELINGUA La distinzione tra i due approcci grammaticali (normativo da una parte e descrittivo dall'altra) ci porta a formulare una seconda distinzione, relativa all'apprendimento della grammatica di una lingua. Non sono certamente necessari studi approfonditi sull'acquisizione delle lingue per accorgersi che il bambino impara prima a comunicare nella propria lingua e solo successivamente studia i meccanismi che la regolano: un apprendimento di questo tipo è detto implicito, in quanto avviene in modo inconsapevole e naturale. Al contrario, un apprendimento che parte dallo studio delle regole grammaticali, per poi applicarle alla lingua in un momento successivo è detto esplicito, e quindi consapevole. Attuare questa distinzione si rende necessario se si vuole analizzare il ruolo che la conoscenza della grammatica di L1 svolge nell'apprendimento della grammatica di L2 e gli effetti positivi dello studio della grammatica di L2 sulla madrelingua.
La grammatica di L1 svolge un ruolo fondamentale nello studio di una lingua straniera e, soprattutto, nell'influenza che ha sulla grammatica di L2. È evidente che quando si studia una seconda lingua, l'apprendente si avvale delle competenze acquisite nello studio della grammatica della propria lingua. Tuttavia, spesso non si considera il fatto che l'apprendimento consapevole della grammatica di L2 possa avere effetti positivi anche sulla lingua madre. Alcuni studi hanno dimostrato che con una solida conoscenza della grammatica della lingua madre e di quella straniera, lo studente può essere in grado di utilizzare strutture sintattiche anche particolarmente complesse in entrambe le lingue.
34- LA GRAMMATICA: LIMITE O RISORSA?
Si propone, a questo punto, di rispondere alla domanda cruciale di questo lavoro, e cioè se l'insegnamento grammaticale nell'apprendimento di una lingua straniera
Rappresenti un limite per gli apprendenti oppure una risorsa, di cui fare tesoro. Nella storia della didattica delle lingue, le opinioni in merito hanno visto una sorta di evoluzione: dopo un primo momento in cui l'insegnamento grammaticale ricopriva praticamente un ruolo da protagonista, ci fu un periodo di forte critica negli anni '70, superato poi durante gli anni '90, quando ci fu una rivalutazione positiva della centralità della grammatica nel percorso didattico.
Le principali critiche all'insegnamento grammaticale si fondano sull'idea che le lingue seconde andrebbero apprese seguendo un processo naturale e il più simile possibile a quello che avviene nell'acquisizione della lingua madre, partendo quindi dall'oralità.
Fonte: http://www.maldura.unipd.it/GeD/DOCS/3-2012/01BertolloCavallo-3.pdf (ultima consultazione: 12/01/2019).
dall'esposizione a un input, da cui assimilare le informazioni, per poi produrle in un processo graduale e istintivo. In quest'ottica la grammatica viene considerata impositrice di una rigidità che poco ha a che vedere con la comunicazione. È però altresì evidente che ciò che avviene nel bambino che apprende la lingua madre dal punto di vista cognitivo è significativamente diverso da ciò che avviene nella mente di un adulto. È sicuramente vero che, immerso in una realtà in cui si parla una lingua straniera, qualsiasi individuo finirebbe per essere in grado di comunicare in tale lingua, ma, se ci limitiamo a un contesto prettamente didattico, pare alquanto difficile che tale situazione si manifesti, tenendo in considerazione il numero di ore di lezione di cui effettivamente si dispone e anche la qualità dell'input stesso. Si deduce quindi che l'apprendimento grammaticale sia elemento imprescindibile della comunicazione.didattica delle lingue, in quanto i vantaggi che porta al discente sono molteplici. Prima di tutto si può affermare che la riflessione grammaticale ha un valore che concerne l'istruzione di base che ogni persona dovrebbe avere: appare ragionevole che i parlanti di una lingua abbiano una conoscenza (anche seminima) del sistema linguistico con cui comunicano quotidianamente. [1] In secondo luogo, come già mostrato precedentemente, lo studio della didattica delle lingue permette di sviluppare competenze linguistiche e comunicative, che sono fondamentali per interagire con gli altri e per inserirsi in contesti sociali e professionali sempre più globalizzati. [2] Infine, la didattica delle lingue favorisce anche lo sviluppo di competenze cognitive, come la capacità di analisi, di problem solving e di pensiero critico. [3] In conclusione, la didattica delle lingue è un campo di studio e di insegnamento che offre numerosi vantaggi ai discenti, sia a livello personale che professionale. È quindi importante promuovere e valorizzare l'apprendimento delle lingue, al fine di favorire la crescita individuale e la partecipazione attiva nella società. [4] [1] Bosisio C., Chini M., Fondamenti di glottodidattica. Apprendere e insegnare le lingue oggi. Roma, Carrocci editore, 2016. [2] Colombo A., La riflessione grammaticale nell'apprendimento delle lingue, (http://www.liceomazzinigenova.gov.it/colombo_riflessionegrammaticale.pdf, ultima consultazione: 11/01/2019). [3] Fonte non disponibile. [4] Fonte non disponibile.