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FATTORI RESPONSABILI DELL'IMMUNITÀ INFANTILE

I neonati presentano un deficit immunitario fisiologico, per cui la loro protezione immunitaria umorale dipende dagli anticorpi IgG materni che li hanno raggiunti durante la vita fetale attraverso il liquido transplacentare. Le cellule T dei neonati hanno un fenotipo predominante di tipo naïve; inoltre, la capacità delle loro cellule mononucleari circolanti di produrre citochine pro-infiammatorie è ridotta (Ehlers et al, 1991).

Questo deficit immunitario è parzialmente compensato da fattori immuno-attivi contenuti nel latte materno, come IgA, peptidi antimicrobici e citochine, in aggiunta a fattori di crescita e nutrienti essenziali, che promuovono lo sviluppo del tessuto linfoide associato all'intestino (GALT) del neonato (Playford et al, 2000; Lawrence et al, 2007). Le citochine presenti nel colostro e nel latte materno non sono distrutte nello stomaco; alcune sono protette in quanto legate ad altre.

come componenti solubili dei loro (Garofalo et al, 1995). Nel sono presenti molti tipi di che limitano l'attività degli enzimi pancreatici (Lonnerdal et al, 2003; Chowanadisai et al, 2002), soprattutto nelle prime settimane di vita, quando il pH gastrico è elevato e vi è una riduzione considerevole della digestione peptidica per inattivazione degli enzimi pancreatici. Numerose sono presenti in elevate concentrazioni nel e nel (Tabella 1) (Kobata et al, 2008), sebbene per molti di essi le funzioni relative allo sviluppo del sistema immunitario infantile siano ancora da chiarire. Principali immuno-modulatori presenti nel colostro e nel latte materno La concentrazione di molecole quali: , e risulta essere molto elevata nel colostro; inoltre, la concentrazione di

(IFN-γ) è molto più elevata nel colostro rispetto a quella del siero materno (Prokesova et al, 2006). Tutto ciò lascia supporre che queste molecole possano svolgere un ruolo importante nello sviluppo immunitario del neonato. In particolare, il TGF-β è in grado di promuovere la produzione di IgA (van Vlasselaer et al, 1992; Kaliomaki et al, 1999; Ogawa et al, 2004) ed è attivamente coinvolto nell'induzione della tolleranza orale (Strobel, 2002).

4.1 COMPONENTI IMMUNO-ATTIVI DEL LATTE MATERNO

Esistono pochi studi inerenti alla conoscenza dei costituenti batterici presenti nel latte materno, in grado di influenzare lo sviluppo del microbioma infantile e di conseguenza il sistema immunitario. Sulla base di recenti evidenze scientifiche, il profilo batterico del latte materno sarebbe composto in modo predominante da stafilococchi, streptococchi, batteri acido lattici, batteri propionici e batteri strettamente gram positivi (Fernandez et al, 2013).

Di seguito saranno evidenziati gli effetti immuno-modulatori dei principali costituenti del latte materno. 4.2 LIPIDI I globuli grassi che si trovano nel latte sono costituiti da un core di trigliceridi circondato da una sottile membrana, nota come MFGM (milk fat globule membrane). Essa funge da emulsionante per proteggere i globuli dalla coalescenza e dalla degradazione enzimatica (Martin et al, 2004). All'interno della MFGM è presente l'enzima xantina ossidasi, dotato di proprietà intestinali antimicrobiche (Kivinen et al, 1995; Carlson et al, 1998); infatti, questo enzima è anche espresso dalle cellule della mucosa intestinale ed è in grado di produrre specie reattive all'ossigeno, con funzione antimicrobica. La MFGM contiene anche sfingomielina, che sembra avere un effetto modulatorio positivo sulla maturazione intestinale dei ratti neonati, contribuendo inoltre al processo di mielinizzazione del sistema nervoso centrale di questi animali, sebbene

Il suo ruolo nell'uomo sia stato meno studiato (Oshida et al, 2003).

Gli esosomi sono piccole vescicole (30-100nm) rilasciate da un'ampia gamma di cellule di mammifero. Il loro ruolo immunitario non è ancora stato completamente chiarito. Gli esosomi possono essere liberati da diversi tipi di cellule (cellule dendritiche, epiteliali, mastcellule, cellule B e T). Gli esosomi identificati nel colostro e nel latte materno esprimono molecole del maggior complesso di istocompatibilità di classe II (MHC II) ed i clasters di differenziazione CD86, CD63 e CD81, tutti implicati nel processo immunitario. In particolare, questi complessi inibiscono la produzione di citochine rivolte contro il cluster CD3 dalle cellule mononucleari periferiche ematiche, incrementando il numero di cellule T regolatorie di tipo 21+ Foxp3 CD4 CD25. Queste evidenze sperimentali lasciano ipotizzare che gli esosomi potrebbero influenzare l'ontogenesi immunitaria e modificare il rischio.

Di atopia e di altre patologie mediatedal sistema immunitario (Admyre et al, 2007). Le immunoglobuline si trovano in concentrazioni elevate sia nel colostro che nel latte materno (Bottcher et al, 2000; Striker et al, 2004). La classe di immunoglobuline di tipo IgA è quellamaggiormente riscontrata sia nel colostro che nel latte materno umano (88-90% delleimmunoglobuline totali), mentre le IgG si ritrovano principalmente nel colostro e nel latte diorigine bovina (Savilahti et al, 2005). Il ruolo delle IgA nello sviluppo immunitario infantile neiprimi anni di vita è molto controverso, in quanto vi sono studi che correlano questi anticorpi allosviluppo di atopia o di allergia (Savilahti et al, 2005; Kuitunen et al, 2012), mentre altri autorinon concordano con queste associazioni (Bottcher et al, 2000; Bottcher et al, 2008; Boyle et al,2016).

4.3 CITOCHINE

Un gran numero di citochine è stato riscontrato sia nel colostro che nel latte materno.

IL-2: L'interleuchina 2

è necessaria al differenziamento ed all'espansione dei linfociti T e stimola la maturazione del sistema immunitario. La principale fonte di IL-2 sono le cellule T in via di maturazione in seguito all'interazione con l'antigene presentato da una cellula APC (Bachmann et al, 2007). Uno studio ha riscontrato livelli più elevati di IL-2 nel colostro di donne che avevano avuto un parto pretermine, rispetto a quelle con parto a termine, ma la differenza diminuiva con l'avanzare dell'allattamento (Ustundag et al, 2005).
  1. IL-4
La principale sorgente di IL-4 sono i linfociti CD4+, in particolare la sottopopolazione Th2. Le principali funzioni della IL-4 sono: stimolazione dello switch isotipico nella produzione di Ig da parte dei linfociti B verso la produzione di IgE; stimolazione della crescita dei linfociti Th2 e dei mastociti (Gadani et al, 2012). Studi inerenti alla concentrazione di IL-4 nel colostro e nel latte materno di madri allergiche e non

Allergiche hanno fornito dati contrastanti. Bottcher ha riscontrato livelli più elevati di IL-4 nel colostro di madri allergiche, rispetto a quelle non allergiche. Altri autori invece non hanno evidenziato significative differenze (Marek et al, 2009). Studi condotti da Prokesova et al hanno osservato che i livelli di IL-4 raggiungono un picco nel colostro di madri allergiche 3 mesi dopo il parto (Prokesova et al, 2006).

IL-5: L'IL-5 è prodotta dalle cellule T e dalle mast-cellule. Essa determina l'induzione della differenziazione degli eosinofili e l'aumento della produzione di IgA (Takatsu, 2011). Alcuni studi che hanno analizzato i livelli di IL-5 nel colostro e nel latte materno di madri allergiche e non allergiche (Bottcher et al, 2008), oppure atopiche e non atopiche (Prokesova et al, 2006) non hanno riscontrato alcuna sostanziale differenza di concentrazione.

IL-6: L'IL-6 è una citochina multifunzionale, con attività sia pro- che anti-infiammatoria.

È secreta dailinfociti T e dai macrofagi per stimolare la risposta immunitaria (Tanaka et al, 2014). L’IL-6 nonpresenta differenze di concentrazione nel colostro di madri allergiche e non allegiche (Prokesovaet al, 2006; Bottcher et al, 2000), sebbene nel colostro sia stata riscontrata una correlazione tra23IL-6 ed IgA, ed un’altra tra IL-6, IL-10 e TGF-β; interessantemente, questi ultimi due fattori sonocoinvolti nella sintesi delle IgA (Bottcher et al, 2008).

IL-10 è una citochina pro-infiammatoria prodotta dai macrofagi (Lyer et al). Essa è presente inelevate concentrazioni nelle prime 80 ore di allattamento e si può trovare sia nella fase acquosasia nella parte grassa del latte (Garofalo et al, 1998). Riguardo alla sua concentrazione in colostroe latte materno esistono dati contrastanti; in quanto alcuni studi non hanno rilevato la presenza diIL-10 (Snijders et al, 2006), oppure la hanno riscontrata solo raramente nel colostro.

(nel 12% dei campioni analizzati) e nel latte maturo (6% dei campioni) (Bottcher et al, 2008). Al contrario, altri studi hanno trovato IL-10 nella maggior parte dei campioni in esame (Garofalo et al, 1998; Marek et al, 2009). Tale variazione potrebbe essere ascrivibile alla diversa tempistica con la quale il colostro è stato campionato.

IL-12

L'IL-12 è una citochina che media le fasi precoci dell'immunità innata in risposta a microorganismi intracellulari. Essa è secreta dai fagociti mononucleati e dalle cellule dendritiche attivate (Heufler et al, 1996). Sono state riscontrate diverse tipologie di cellule nel latte umano durante i primi mesi di allattamento: monociti, cellule dendritiche e/o macrofagi, in grado di secernere IL-12 (Smith et al, 1968); ma non è stata osservata alcuna differenza statistica tra madri allergiche e madri non allergiche in termini di concentrazione di IL-12 nel colostro (Snijders et al, 2006).

IL-13

L'IL-13

è stata descritta originariamente come una citochina in grado di inibire la produzione dicitochine infiammatorie (Minty et al, 1993; McKenzie et al, 1993). Come l’IL-4, essa promuove la produzione di IgE, l’infiammazione da eosinofili, la secrezione di muco e l’iperreattività delle vie aeree tipica dei pazienti asmatici. Il suo ruolo nel colostro resta ancora ignoto. Circa la sua concentrazione nel colostro, alcuni autori l'hanno riscontrata solo in 12 dei 48 campioni di colostro analizzati (25%); inoltre, tali valori erano correlati ai livelli di IL-4, IL-5 ed IL-10 (Bottcher et al, 2008). Al contrario, altri autori l'hanno riscontrata in ogni campione analizzato (Prokesova et al, 2006). Tali differenze potrebbero essere imputabili alla differente etnia delle popolazioni esaminate (madri svedesi versus cecoslovacche, rispettivamente). IL-15 L'IL-15 è secreta da diverse cellule, ma in particolare dai fagociti mononucleati. Questa citochina ha

Il compito di favorire la proliferazione di cellule

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
47 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/18 Nutrizione e alimentazione animale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carlottamonte di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Alimentazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Curcio Rosita.