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SEA SEE

READ RED

BEAT BEET

RAIN REIGN

PLAIN PLANE

RIGHT WRITE

Fonte: Morretta, De Francisci

2.2 Il Piano Glottodidattico Personalizzato

Gli alunni con DSA non devono essere dispensati

dall’apprendimento della lingua inglese, soprattutto alla luce di quanto

affermato nell’introduzione al presente lavoro, ossia che la

conoscenza/padronanza di una o più lingue straniere è fondamentale sia

per il successo nel mondo del lavoro sia per la costruzione della propria

identità in quanto cittadino del mondo.

Compito del docente è dunque di adottare metodologie e strategie

specifiche che abbiano come obiettivo il potenziamento delle abilità

comunicative di tali studenti. Bisogna infatti tener sempre presente che

la lingua è comunicazione e dunque l’adozione di un approccio

19

comunicativo può rivelarsi efficace in presenza di alunni con DSA, e ciò

a diversi livelli.

Ponendo lo studente al centro della costruzione del sillabo,

l’approccio comunicativo prevede in primo luogo una attenta valutazione

dei bisogni e degli stili di apprendimento di tutti gli alunni presenti nella

classe, in modo da avere una panoramica chiara che gli consenta di

scegliere le attività più adatte da proporre ai propri alunni.

In secondo luogo, l’approccio comunicativo prevede che

l’insegnante assuma un ruolo di guida, piuttosto che di unico detentore

del sapere, riducendo in tal modo la distanza che veniva a crearsi negli

approcci più tradizionali, influenzando in modo positivo i livelli di

autostima degli alunni, indipendentemente dal fatto che siano dislessici

oppure no.

Inoltre, essendo comune a tutti gli studenti, e soprattutto a quelli

affetti da dislessia, il diffuso timore di sbagliare e dunque la rinuncia a

comunicare in lingua straniera piuttosto che incorrere nell’errore,

l’adozione di un approccio comunicativo può rivelarsi ottimale in termini

di motivazione e autostima degli alunni, soprattutto dislessici, in quanto il

docente interviene sull’errore con una riformulazione piuttosto che con

una correzione, e, nel corso dello svolgimento delle attività

comunicative, non interviene a colmare i vuoti comunicativi causati da

carenze lessicali, grammaticali o funzionali, ma si limita piuttosto a

incoraggiare e motivare gli alunni.

Lo studio dei bisogni, degli stili e in generale delle caratteristiche

degli alunni, può portare, nel caso di alunni con dislessia,

all’elaborazione del Piano Glottodidattico Personalizzato (vedi

Appendice), in cui vengono esplicitati gli obiettivi di apprendimento

dell’alunno, le misure compensative e gli strumenti dispensativi, le

metodologie e le procedure valutative. 20

2.2.1 Misure dispensative e strumenti compensativi

Secondo quanto stabilito dalla legge 170/2010, gli alunni con DSA

hanno diritto a misure dispensative e strumenti compensativi che

garantiscano il successo scolastico a tutti i livelli di istruzione.

Alcune misure dispensative possono essere:

la lettura ad alta voce;

- la presa di appunti;

- la ricopiatura di testi;

- il dettato;

- la riduzione del numero di pagine dei testi;

- la riformulazione di domande di difficile interpretazione;

- gli esercizi di sicuro insuccesso.

- Tra gli strumenti compensativi, vi sono sicuramente le tecnologie

dell’informazione e della comunicazione (TIC), in particolare del fatto

che oggi ci si avvicina agli strumenti tecnologici in età sempre più

precoce, al punto che si parla, per le nuove generazioni, di nativi digitali.

Le TIC, dunque, oltre a favorire l’apprendimento possono incidere

in modo positivo sui livelli motivazionali e di autostima dell’alunno

dislessico, che può accedervi autonomamente, anche a distanza, per

esempio per lo svolgimento dei compiti a casa.

In classe, tra gli strumenti compensativi tecnologici che possono

essere utilizzati in classe vi sono per esempio la Lavagna Interattiva

Multimediale, il PC con il videoproiettore, il registratore, i dizionari

elettronici. Strumenti compensativi di tipo non tecnologico sono la lettura

ad alta voce, gli schemi, i riassunti, le mappe, la concessione di maggior

tempo per lo svolgimento delle attività.

Strumenti compensativi tecnologici che l’alunno può utilizzare a

casa sono il PC con correttore ortografico, i programmi di sintesi vocale,

software specifici, registratore vocale, Internet, dizionario elettronico,

traduttore. Strumenti compensativi non tecnologici sono rappresentati da

schemi che l’alunno realizza autonomamente, appunti forniti dal docente

21

o da altri compagni, tavole con regole grammaticali, lista di verbi

29

irregolari con paradigma, affiancamento per lo studio pomeridiano .

2.2.2 Insegnare un metodo di studio: l’efficacia delle

mappe concettuali e mentali

Le mappe concettuali e le mappe mentali rappresentano degli

strumenti compensativi di grande efficacia per favorire l’apprendimento

delle lingue straniere negli alunni dislessici.

Le mappe concettuali consentono di realizzare una illustrazione

grafica delle relazioni tra due o più concetti legati da parole o brevi frase

che descrivono tali relazioni.

Le mappe mentali, invece, sono rappresentazioni visive di

informazioni a partire da un’idea centrale da cui si diramano idee e

30

argomenti a essa associati e tra loro collegati .

Cardinaletti Anna, Ghidoni Enrico, Genovese Elisabetta, Dislessia e apprendimento delle

29

lingue. Aspetti linguistici, clinici e normativi, Erickson, Trento, 2014.

Morretta Mauro, De Francisci Maria Grazia, Il codice dell’apprendimento, p. 102.

30 22

2.3 Come verificare la competenza scritta

Verificare la competenza linguistica nello scritto con un alunno

dislessico è possibile, purché il docente adotti una serie di accorgimenti.

In primo luogo, dovrà evitare esercizi di traduzione, di applicazione

meccanica delle regole grammaticali, quesiti a risposta aperta, ed

esercizi di dettato. Quest’ultimo in particolare, soprattutto nella scuola

primaria, è spesso utilizzato come strumento di valutazione della

competenza scritta. Esso, però, non ha per la lingua inglese lo stesso

valore che ha per la lingua italiana, per le suddette differenze legate

all’essere la prima una lingua opaca e la seconda una lingua

trasparente.

Il docente dovrà dunque prediligere esercizi che prevedano una

risposta a scelta multipla, o di vero/falso, fornendo un esempio della

struttura richiesta e non il termine grammaticale che non sempre

l’alunno dislessico recepisce in modo corretto.

Anche la programmazione delle verifiche deve essere condotta in

modo accurato. È preferibile non effettuare variazioni di data delle prove,

sia scritte che orali, evitando inoltre che esse si sovrappongano con

quelle di atre materie. È inoltre importante dare le consegne in L1,

ridurre il numero degli esercizi previsti per a prova, e accordare più

31

tempo rispetto agli alunni non dislessici .

Daloiso Michele, Lingue straniere e disturbi specifici dell’apprendimento, Loescher, Torino,

31

2014. 23

Conclusioni

Apprendere una lingua straniera significa imparare a comunicare,

e dunque a farsi comprendere, prima di tutto nel parlato e poi nello

scritto, in quella lingua.

Come si è cercato di evidenziare in questo lavoro, le difficoltà

legate all’apprendimento della lingua inglese che normalmente

incontrano gli alunni senza disturbi specifici dell’apprendimento, si

acuiscono in presenza di questi ultimi, in particolare della dislessia.

Ciò che rende la lingua inglese difficile da apprendere, soprattutto

per ciò che concerne le competenze nello scritto, è il fatto di essere una

lingua opaca, ossia con grandi discrepanze tra fonemi e grafemi, a

differenza dell’italiano che è una lingua trasparente.

Per favorire l’apprendimento dell’inglese, bisognerebbe adottare

un approccio comunicativo in cui, in primo luogo si effettua un esame

accurato deli bisogni educativi, degli stili di apprendimento e delle

caratteristiche dell’alunno, elementi necessari tanto alla

programmazione del sillabo quanto alla redazione del piano

glottodidattico personalizzato, e in secondo luogo si propongono agli

alunni attività in cui si predilige il parlato. Fondamentale si è detto,

inoltre, è il ruolo del docente che diventa facilitatore dell’apprendimento,

limitando i propri interventi nello svolgimento delle attività, evitando di

correggere l’errore preferendo piuttosto la riformulazione, e prevedendo

momenti di riflessione post-attività in cui analizzare con gli alunni gli

errori commessi.

Si è visto inoltre che molto importanti sono per gli studenti

dislessici le misure dispensative e gli strumenti compensativi, al fine di

facilitare il più possibile il loro processo di apprendimento.

È infine necessario pianificare in modo accurato anche il momento

della verifica, sia essa orale o scritta, scegliendo tipologie di esercizio

che l’alunno dislessico sia effettivamente in grado di svolgere, e

concedendo tempo aggiuntivo per lo svolgimento delle prove.

Appendice 24

32

Schema di Piano Glottodidattico Personalizzato

Cognome e nome

Diagnosi specialistica informazioni riportate nella diagnosi

circa le difficoltà dell’allievo in

riferimento alle abilità di base (lettura,

scrittura, calcolo), e ad altre eventuali

difficoltà associate

Informazioni desunte dal colloquio informazioni integrative desunte dal

con l’allievo e la famiglia dialogo diretto con lo studente e la

famiglia, ad esempio in riferimento a:

le difficoltà di studio in classe e a

casa, le strategie che usa per

superare gli ostacoli, le percezioni

dell’allievo circa la sua differenza

individuale, il grado di disponibilità

della famiglia

Percorso glottodidattico informazioni desumibili dal dialogo

diretto o dalla documentazione

scolastica relativa al percorso di

apprendimento delle lingue da parte

dello studente

Altri dati utili

Quadro delle prestazioni atipiche nella Sintesi dei risultati dell’osservazione

classe di lingua straniera Oralità:

Scrittura:

Lessico:

Morfosintassi:

Altre osservazioni:

Quadro del livello di consapevolezza Specificare in quali livelli di

fonologica in lingua straniera competenza meta-fonologica l’allievo

incontra maggiori difficoltà (sillaba,

incipit-rima, ecc.).

Quadro dello stile di apprendimento

linguistico dell’allievo

Obiettivi glottodidattici

Sfera formativa Area specifica Obiettivi individuati

Persona Emozione

(Meta)cognizione<

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
33 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Prof_Mary di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica dell'inclusione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Raviolo Paolo.