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Specie di Myctophidae: Aethoprora metopoclampa
Questa specie si presenta con il corpo piuttosto tozzo, alto nella parte anteriore e assottigliato in corrispondenza del peduncolo caudale. L'occhio è relativamente grande e circolare. La bocca è molto ampia, incisa obliquamente fino al margine del preopercolo, munita di denti piccoli, aghiformi, un po' ricurvi in avanti. La pinna dorsale è di forma pressoché triangolare, inserita a circa metà della lunghezza dell'animale, su una leggera protuberanza; esiste anche una seconda pinna dorsale adiposa, molto piccola e ricurva all'indietro; l'anale è quasi uguale alla dorsale ma impiantata in posizione molto più arretrata; la caudale è forcuta; le ventrali sono piuttosto piccole come pure le pettorali. Sulla parte inferiore dell'animale sono sparsi numerosi fotofori. Sul muso è presente un grosso organo luminoso costituito da un
complesso di fotofori. Dietro gli occhi è visibile una formazione luminosa che si presenta come un tessuto biancastro simile ad una mezza luna. Il corpo dell'animale è ricoperto di grandi scaglie cicloidi caduche il cui numero, sulla linea laterale, varia da 36 a 37. Il colore è nerastro con riflessi violacei soprattutto quando è in vita. La linea laterale si presenta nero-bluastra con riflessi metallici. L'iride è verdastra mentre gli organi luminosi, posti sul muso, sono di colore bianco crema. L'animale misura fino a 11 cm di lunghezza totale. Vive a livelli batimetrici rilevanti e viene considerata una specie mesopelagica. È una specie piuttosto rara, anche nello Stretto. I pochi esemplari finora raccolti sono stati trovati nei mesi di marzo, settembre, ottobre e novembre." ("Atlante dei pesci dei mari italiani", 60)
Diaphus rafinesquei (Cocco 1838)
NOME COMUNE: Occhio lucente
PHYLUM: Cordati
CLASSE:
Actinopterygii ORDINE: Mictofiformi FAMIGLIA: Myctophidae GENERE: Diaphus SPECIE: rafinesqueiHa il corpo massiccio, alto e compresso ai lati, soprattutto in prossimità del peduncolo caudale. Lo occhio è abbastanza grande e circolare. La bocca è ampia, incisa obliquamente e munita di denti ricurvi in avanti, leggermente ingrossati. La pinna dorsale è inserita a metà circa della lunghezza dell'animale ed ha nel complesso una forma triangolare; è presente anche una pinna adiposa piccola e ricurva all'indietro; l'anale è quasi uguale alla dorsale ma inserita in posizione molto più arretrata rispetto alla precedente; la pinna caudale è grande e forcuta; le ventrali sono relativamente sviluppate mentre le pettorali, inserite in posizione inferiore, sono molto ridotte. L'animale è provvisto di organi luminosi di cui due sono situati proprio sul muso, simili a bottoncini fosforescenti. Caratteristica in
Questa specie è la posizione di un fotoforo dellaserie anale situato sopra il livello della serie a cui esso appartiene. Dietro il fotoforodella zona pettorale è presente anche una scaglia luminosa abbastanza grande. Il corpoè rivestito di scaglie cicloidi caduche, in numero di circa 35 sula linea laterale.L’animale è di colore brunastro con riflessi blu metallici sulla linea laterale. Gli opercolisono chiari con riflessi verdastri. Può arrivare in lunghezza a 110 mm, ma soloeccezionalmente. Vive in acque poco profonde, sui 300-400 metri ma è stato pescatoanche a 1600 m come pure in superficie, a 25 m. Nello Stretto spiaggia nei mesi digennaio e maggio ma sempre in quantità molto modeste.”(“Atlante dei pesci dei mariCosta, 2001)italiani”, 61Gonichthys coccoi (Cocco, 1829)NOME COMUNE: Pesce lanterna nasuto
PHYLUM: Cordati
CLASSE: Actinopterygii
ORDINE: Mictofiformi
FAMIGLIA: Myctophidae
GENERE: Gonichthys
SPECIE: coccoi (Cocco, 1829)
“Questo Mictofide ha il corpo inconfondibile. E’ allungato, compresso ai lati, alto nellametà anteriore e sottilissimo lungo il peduncolo caudale: L’ animale è ricoperto discaglie cicloidi il cui numero, sulla linea laterale, si aggira intorno ai 40. La bocca ègrande, inserita quasi orizzontalmente. Il muso è lievemente appuntito. L’ occhio èrelativamente grande e circolare. La pinna dorsale si presenta di forma pressochètriangolare, inserita a metà circa della lunghezza dell’animale; tra questa e l’ impiantodella dorsale c’è anche una piccola pinna adiposa, ricolta all’ indietro; la caudale èforcuta, piuttosto piccola; l’ anale è molto allungata; le ventrali sono piccole mentre lepettorali sono lievemente più allungate. Sono presenti numerosi fotofori localizzatisoprattutto nella parte inferiore dell’ animale. Negli individui di lunghezza
standard superiore a 30 mm possono essere presenti scaglie luminose sopracaudali o infracaudali. L'animale è di colore brunastro sul dorso e argento-brunito sui fianchi e sul ventre con riflessi argentati. L'interno della bocca è altre volte può essere anche grigio-ardesianerastro. L'iride è argentea. Può misurare fino a 60 mm di lunghezza totale. Vive solitamente a 300 m di profondità. Più precisamente sono stati raccolti solo tre esemplari qualche decennio fa in località S. Francesco sulla costa messinese nei mesi di dicembre e maggio. Nel Mediterraneo durante la campagna di Thor sono stati pescati solo 27 individui adulti ad una profondità variabile dai 25 ai 4000 m." ("Atlante dei pesci dei mari italiani", Costa, 2001)
Notoscopelus elongatus (Costa 1844)
NOME COMUNE: Pesce lanterna sottile
PHYLUM: Cordati
CLASSE: Actinopterygii
ORDINE: Mictofiformi
FAMIGLIA:
GENERE: Notoscopelus
SPECIE: elongatus
Ha il corpo allungato compresso ai lati. L'occhio è relativamente grande, di forma circolare. La bocca è molto ampia, incisa quasi orizzontalmente. La pinna dorsale è molto lunga: inizia dalla verticale passante per l'impianto delle ventrali fino ai 2/3 dell' anale essa è seguita da un'altra pinna dorsale adiposa; la caudale è abbastanza ampia e forcuta, l'anale è quasi uguale alla dorsale ma inserita in posizione molto più arretrata. Sia le pinne ventrali che quelle pettorali, impiantate inferiormente sono piccole. L'animale è provvisto di fotofori situati lungo la parte inferiore del corpo. È ricoperto di scaglie cicloidi caduche. Il colore, nel complesso, è brunastro, i fianchi però hanno riflessi argentati. Le guance sono pure argentate mentre la regione opercolare è brunastra. L'iride è argentata.
L'animale può misurare fino a 15 cm di lunghezza totale. Nello stadio giovanile i fotofori non sono molto evidenti come negli altri Mictofidi e il colore è grigio ardesia con riflessi di colore rosso mosto. Vive normalmente a circa 150-200 m. In particolari condizioni può spingersi anche fino a 1200 m. Inizialmente si pensava non fosse presente nello Stretto, tuttavia in tempi relativamente recenti sono stati trovati spiaggiati due esemplari, in località S. Francesco a Faro." ("Atlante Costa, il 20-09-1970, e uno il 12-05-1972 dei pesci dei mari italiani", 2001) 63 Benthosema glaciale (Reinhardt, 1837) NOME COMUNE: Pesce lanterna glaciale PHYLUM: Cordati CLASSE: Actinpterygii ORDINE: Mictofiformi FAMIGLIA: Myctophidae GENERE: Benthosema SPECIE: glaciale "È una specie di modeste dimensioni ma presenta, anche se in parte, l'aspetto di tanti altri Mictofidi; ha il corpo compresso ai lati; l'occhio è moderatamente"grande; labocca, incisa verso il basso, raggiunge quasi il bordo del preopercolo ed ha il margine posteriore del mascellare espanso, a forma pressochè triangolare. La pinna dorsale, inserita nella parte mediana è poco estesa; nella seconda metà del dorso è anche papilla adiposa; la caudale ha i lobi appuntiti, l’anale è molto presente una piccola estesa; le ventrali, inserite in basso, sono piuttosto ridotte; le pettorali, invece, sono appuntite e moderatamente allungate. Il corpo è ricoperto di piccole scaglie abbastanza per cui è molto difficile reperire l’animale perfettamente intatto. Il colore è caducheargenteo con riflessi brunastri. La sua lunghezza non oltrepassa, di solito, i 5 cm. E’ una specie mesopelagica, potendosi spingere oltre i 500 m di profondità. Sembra che faccia migrazioni verticali portandosi fino in superficie soprattutto nelle ore notturne. E’ rarissima ed è stata segnalata
ufficialmente solo nello Stretto di Messina, dove le suelarve e stadi giovanili furono segnalati da Sanzo nel 1918; poi fu la volta di Spartà(1951) che sempre a Messina descrisse nove stadi larvali e giovanili; nel 1970 Berdarrinvenne un esemplare spiaggiato a S. Francesco sulla costa ionica messinese; infinel’ultimo fu ritrovato da Francesco Costa nel 1989 lungo l’ arenile di Capo Peloro.L’animale misurava 21 mm di lunghezza.”(“Atlante Costa,dei pesci dei mari italiani”,2001) 64Hygophum hygomi (Lutken,1892)NOME COMUNE: Pesce lampadaPHYLUM: CordatiCLASSE: ActinopterygiiORDINE: MictofiformiFAMIGLIA: MyctophidaeGENERE: HygophumSPECIE: hygomi“Questa specie è molto simile a Hygophum benoiti. Presente il corpo alto nella metàanteriore e più rastremato in quella posteriore. È piuttosto compresso ai lati ed ha laL’ occhionocca abbastanza ampia, incisa obliquamente fino al margine del preopercolo.è puregrande e circolare. La pinna dorsale, di forma pressochè triangolare, è situata circa metà lunghezza dell'animale ed è seguita da un'altra pinna adiposa rivolta all'indietro; la caudale è piuttosto grande e forcuta; l'anale è lunga, con i primi raggi abbastanza alti e gli ultimi molto corti; le ventrali sono piccole mentre le pettorali sono allungate e appuntite. L'animale è ricoperto di scaglie cicloidi caduche. La differenza sostanziale con la specie simile consiste nella presenza, lungo la linea laterale, di 5 fotofori messi ad uguale distanza tra il margine posteriore dell'opercolo e l'impianto della caudale. Di questi, uno si trova esattamente sulla verticale passante per l'inizio della dorsale, a ridosso della linea laterale. In più, nella regione anale sono presenti due serie di fotofori ciascuna, per un totale d