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Il ricavo marginale (MR) e la curva di domanda
Il ricavo marginale (MR) indica di quanto aumenterà il ricavo totale se decido di aumentare di una unità la produzione venduta. La curva di domanda è più alta della curva di ricavo marginale poiché ad ogni livello di quantità prodotta il prezzo di vendita è superiore al ricavo in più che è stato ottenuto.
DMR e l'abbassamento del prezzo
Se l'impresa dovesse decidere di aumentare la vendita con un'unità in più dovrà necessariamente abbassare il prezzo, ma non solo su questa unità in più, bensì su tutte le unità vendute. Inizialmente avremo un ricavo in aumento a causa della vendita di questa ulteriore unità ma di conseguenza diminuisce poiché si è costretti ad abbassare il prezzo. Il ricavo marginale può anche diventare negativo se l'incremento di questa unità scaturisce un ricavo minore rispetto a quanto ne fa diminuire.
In un mercato di monopolio la...
La curva di offerta è costituita da un solo punto, ossia il punto in cui il produttore massimizza il profitto, al contrario della concorrenza perfetta dove la curva di offerta è generata dalla curva del costo marginale.
Possiamo affermare, quindi, che in monopolio otteniamo una rendita sociale minore in quanto si avrà un prezzo più alto per una quantità minore rispetto a ciò che otteniamo in concorrenza perfetta. Per questo motivo questo benessere sociale che viene meno genera una perdita secca. Per misurare quantitativamente la perdita subita bisogna individuare la differenza tra ricavo marginale e costo marginale, tanto maggiore è la differenza allo stesso tempo tanto maggiore sarà la perdita secca. I monopoli vengono distinti in base alle circostanze da cui hanno origine. Se il monopolio è il risultato di leggi o di regolamentazioni parliamo di monopolio legale, se invece ha origine da economie di scala.
Fonte: http://www.scienze.uniroma2.it
DISPENSA 4 1823scala parliamo di monopolio naturale. Ma possono scaturire dei monopoli anche i brevetti e le licenze.
Monopolio naturale
In questo mercato "i costi di produzione rendono ottimale la presenza di un solo produttore invece che di una moltitudine di produttori diversi. Ciò è dovuto al fatto che per quel singolo produttore la curva del costo medio di lungo periodo è decrescente, quindi un aumento della produzione, distribuendo i costi su più unità di prodotto, ne riduce l'incidenza media." 24
Il monopolio naturale è un regime di mercato particolarmente diffuso e efficiente nel settore dell'offerta di servizi di pubblica utilità come i trasporti, le telecomunicazioni, l'acqua potabile, e quelli destinati a soddisfare una domanda composta da una moltitudine di utenti. Questo mercato è sottoposto a una barriera naturale nel mercato. Infatti, "per entrare, l'impresa deve disporre che impedisce
alle altre imprese di entraredi impianti ad elevata capacità di produzione, in grado di soddisfare un'elevata domanda di utenza. Inalcuni casi l'impresa deve anche realizzare un'infrastruttura su scala nazionale (autostrade, lineeferroviarie, cavi telefonici, rete idrica, ecc.). Soltanto un'impresa di grandi dimensioni, con elevatascala di produzione, potrebbe gestire in modo ottimale gli impianti e le infrastrutture. In questi casiuna politica di antitrust, a favore della concorrenza sarebbe inefficiente, poiché potrebbe causare lascomparsa del settore produttivo e/o la crescita del prezzo di mercato (fallimento del mercato). Perquesta ragione i servizi di pubblica utilità sono spesso gestiti da un'impresa pubblica oppure daun'impresa privata di grandi dimensioni che opera in un mercato regolamentato dallo Stato." 25Monopolio legaleOperano in monopolio legale tutte quelle imprese che risultano essere le uniche offerenti sulmercatoin forza e per effetto di una disposizione di legge che direttamente conferisca l'esclusiva. Il brevetto ad esempio è un titolo giuridico che conferisce a chi inventa o sviluppa un prodotto nuovo il diritto di esclusivo di vendere quel prodotto per un periodo di tempo determinato. Questo titolo permette, inoltre, di poter applicare prezzi più elevati in modo tale da recuperare i costi sostenuti per sviluppare quel prodotto. Ovviamente si deduce che coloro i quali non sono in possesso del brevetto non possono vendere o utilizzare quell'invenzione senza autorizzazione. Lo stesso principio vale per i copyright, che proteggono gli autori di film, software, musica, libri e qualsiasi opera destinata alla pubblicazione proprio per garantire il diritto di proprietà su quest'ultimi. Le licenze statali, invece, indicano la relazione esistente tra aumento della scala di produzione (di un'impresa, di un'unità produttiva o di un impianto) ediminuzione del costo unitario del prodotto. Il costo unitario è dato dal costo totale diviso per la quantità prodotta e corrisponde al costo medio. http://www.andreaminini.it https://www.okpedia.it/monopolio_naturale sono rilasciate dall'autorità pubblica per la produzione e distribuzione di molti beni e servizi che per legge devono disporre di una concessione, come ad esempio per le autostrade, per i servizi telefonici, per la distribuzione di farmaci, di tabacchi ecc.
Economie di rete Si parla di economie di rete quando si verifica una situazione in cui l'utilità che un singolo consumatore trae dal consumo di un bene dipende, in modo positivo o negativo, dal numero di altri individui che consumano lo stesso bene. Si tratta, dunque, di sistemi in cui il valore per un soggetto dipende in qualche modo dalle scelte di acquisto di altri consumatori o dal numero di persone che ne usufruiscono. Con le economie di rete di fatto si attribuiscono a molti
prodotti un valore decisamente più alto. Questo fenomeno si presenta più frequentemente nell'industria del software. La situazione di economia di rete ci aiuta a spiegare come Microsoft sia riuscita a predominare sul mercato dei sistemi operativi con windows. Per un utente un software ha un valore tanto più grande quanto maggiore è la sua diffusione, perché questo gli consentirà di comunicare più facilmente con altri utenti. Gli effetti di rete chiaramente incidono anche su altri aspetti, infatti, quanto più un sistema operativo è diffuso, tanto più ci saranno programmatori che vorranno scrivere programmi applicativi per quel sistema operativo. Una piattaforma con un gran numero di utenti sarà più importante per un programmatore perché assicurerà una maggiore diffusione dei suoi prodotti, ma lo sarà anche per un utente che potrà usufruire di un maggior numero di applicazioni.
perfetta); - La differenziazione dei prodotti (dal monopolio). Inoltre, la concorrenza monopolistica si basa sulla capacità delle imprese di differenziare i propri prodotti attraverso branding, marketing e innovazione. Questo permette alle imprese di creare una base di clienti fedeli e di stabilire un certo grado di potere di mercato. Tuttavia, a differenza del monopolio, nella concorrenza monopolistica le imprese non hanno il controllo completo sul prezzo dei loro prodotti. Esiste ancora una certa competizione tra le imprese e i prezzi sono determinati dalle forze di mercato. In conclusione, sia il monopolio che la concorrenza monopolistica hanno vantaggi e svantaggi. Mentre il monopolio può garantire economie di scala e un controllo completo sul prezzo, la concorrenza monopolistica permette una maggiore varietà di prodotti e una certa competizione.perfetta);- La produzione di beni eterogenei sostituti tra loro (dal monopolio).26 I software applicativi, o applicazioni, sono programmi che permettono determinate azioni agli utenti.
La chiave di questo mercato è la differenziazione del prodotto, avrà potere nel mercato l'impesa che ha un'effettiva differenziazione rispetto ai suoi competitors.
Parliamo di differenziazione del prodotto nel momento in cui un determinato numero di venditori mette a disposizione sul mercato dei beni che nascono per soddisfare i medesimi bisogni, ma che si presentano in modo differente. Si avrà di conseguenza, per ciascun prodotto, una domanda dalla quale "richiede" quelle determinate caratteristiche.
rispettiva clientela l'impresa
Pertanto, si sottrae alla competizione di prezzo approfittando del fatto che il suo prodotto riesce ad essere diverso o migliore degli altri. Per ottenere questo effetto le aziende modificano il design del prodotto, ma spesso la
La differenziazione è costituita dalla marca o dalla confezione, oltre che dallo stile, dal packaging, dalla qualità e dalla localizzazione di quest'ultimo. L'utilizzo di queste tecniche comporta un aumento dei costi di distribuzione che molte volte superano i costi di produzione del bene. Di conseguenza, affrontare queste spese è conveniente per l'impresa solo se otterrà un aumento di ricavi superiore a quello dei costi.
Come abbiamo detto in precedenza, l'obiettivo in ogni mercato è sempre massimizzare il profitto. Essendo la concorrenza monopolistica un mercato non concorrenziale, la condizione da imporre all'impresa è sempre (MR=MC), ovvero il ricavo marginale uguale al costo marginale. Nel breve periodo il prezzo da imporre (P>MC) permette di ottenere profitti positivi, mentre nel lungo periodo, l'esistenza di altre imprese rivali ci porterà ad avere profitti nulli, avendo il prezzo uguale o superiore al costo marginale.
ai costi medi (P=AC). "Un esempio di concorrenza monopolistica è quello dei piccoli negozianti che hanno una propria clientela affezionata per abitudine, per la vicinanza e la comodità del negozio, per la simpatia del venditore e il legame che si è creato con lui. Questa clientela fedele può acquistare ad un prezzo superiore rispetto a quello che potrebbe ottenere in un altro negozio. chiaro, però, che ciò vale entro certi limiti, superati i quali la clientela tenderà a spostarsi presso un altro negoziante." L'ultima forma di mercato non concorrenziale è l'oligopolio, caratterizzato da poche imprese che producono un bene omogeneo (oligopolio puro) o differenziato (oligopolio imperfetto). Non esiste un modello universale di oligopolio, anche perché in questo tipo di mercato si ha la possibilità di influenzare il prezzo con determinati comportamenti strategici, ad esempio effettuando le
ipendenza tra le decisioni di prezzo e di produzione delle aziende concorrenti. Questo significa che le scelte fatte dai competitors possono influenzare direttamente le decisioni di prezzo e di produzione di un'azienda. Per gestire al meglio questa situazione, è fondamentale monitorare costantemente le azioni dei competitors e adattare di conseguenza le proprie strategie. Ad esempio, se un competitor abbassa i prezzi, potrebbe essere necessario ridurre i propri prezzi per rimanere competitivi sul mercato. Allo stesso modo, se un competitor aumenta la produzione, potrebbe essere necessario aumentare la propria produzione per soddisfare la domanda dei clienti. In conclusione, le decisioni di prezzo e di produzione sono strettamente legate alle scelte dei competitors e devono essere prese in considerazione per mantenere una posizione competitiva sul mercato.