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- I GRUPPI DI ANNUNCI RISPECCHIANO UN TIPO DI PRODOTTO CHE HA DIVERSI
MODELLI, COLORI, TIPOLOGIE: ogni annuncio deve fare atterrare su landing page
almeno della categoria di prodotto interessata. Rifacendoci al precedente esempio per la
ricerca “scarpe da tennis rosse” l’annuncio considerato rimanda ad una pagina di
atterraggio relativa alla categoria SCARPE -> SPORT-> TENNIS -> COLORE ROSSO.
- LANDING PAGE POVERE DI CONTENUTI: Google effettua continuamente ed
automaticamente delle ispezioni sulle landing page e si aspetta di trovare elementi di testo
(si intende un testo di senso compiuto come ad esempio la descrizione del prodotto)
rilevanti con le parole chiave che attivano l’annuncio, immagini del prodotto e altri
contenuti in grado di migliorare l’esperienza dell’utente.
- COMPORTAMENTO DEGLI UTENTI SUL NOSTRO SITO: se Google rileva che gli utenti
passano in media meno di 3 secondi sul nostro sito ovviamente ci attribuirà un punteggio
basso.
d) ESTENSIONI DEGLI ANNUNCI
Un altro fattore che viene presi in considerazione nel calcolo del punteggio di qualità è la
presenza delle estensioni e quanto queste ultime risultano utili all’esperienza dell’utente.
e) STORICO DEI FATTORI COMPLESSIVI
L’ultimo fattore è appunto lo storico dei fattori complessivi: si tratta di un valore influenzato
dalla media di tutti i punteggi di qualità ottenuti in passato dal nostro annuncio attivato da
quella specifica keyword.
2.2.3 Perché è così importante il punteggio di qualità
E’ bene ora fare chiarezza riguardo al funzionamento delle aste che dettano
l’assegnazione delle posizioni all’interno della SERP e per farlo sarà necessario capire la
relazione che sussiste tra il CPC massimo che siamo disposti a pagare il nostro punteggio
di qualità.
Effettivamente se fossimo disposti a pagare un CPC massimo molto elevato molto
probabilmente finiremmo sempre nella migliori posizioni della SERP, otterremmo molti più
clic e infine il nostro quality score aumenterebbe: un operazione tuttavia molto
dispendiosa.
D’altra parte il punteggio di qualità è un valore che possiamo incrementare semplicemente
ottimizzando la nostra campagna: possedere sin da subito un alto punteggio ci permette di
poter offrire un CPC massimo meno elevato e ottenere comunque le migliori posizioni nei
risultati di ricerca sponsorizzati.
Per la singola parola chiave a parità di CPC massimo impostato, ottiene il posto più in alto
l’inserzionista che ha il punteggio di qualità più elevato. Oltretutto chi offre un CPC
massimo alto non ha necessariamente diritto ad ottenere posizionanti migliori di coloro che
ne offrono uno basso ma hanno un alto quality score.
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2.3 MONITORARE I RISULTATI E IL TRACCIAMENTO DELLE CONVERSIONI
2.3.1 Conversioni
Come già visto precedentemente un elemento fondamentale delle campagne di
advertising online è la conversione: è quella azione compiuta dagli utenti che determina se
abbiamo raggiunto o meno il nostro obiettivo.
Ogni inserzionista ovviamente prima di avviare una campagna deve porsi un obiettivo:
- se il nostro obiettivo è ottenere più visibilità nel web dovremo fare in modo di ottenere il
maggior numero di impressioni al minor costo (per impressione si intente ogni qualvolta
l'annuncio viene visualizzato su una pagina dei risultati di ricerca o un sito della Rete
Google.)
- se il nostro obiettivo è vendere di più dovremo veicolare il traffico profilato e il più avanti
possibile nel processo di acquisto.
A diversi obiettivi corrispondono ovviamente diversi tipi di conversioni. Ad esempio se
l’inserzionista che ha l’obiettivo di aumentare le vendite online ed effettua 5 vendite online
significa che ha ottenuto 5 conversioni.
Per misurare l’efficacia di una determinata sorgente di traffico dovremo fare in modo di
tracciare le conversioni ottenute da quella sorgente. Adwords ci garantisce il tracciamento
di tutto quello che converte meglio e di tutto quello che non converte e che quindi ci fa
spendere budget inutilmente:
- parole chiave
- annunci
- posizionamenti (si intende i siti internet che ospitano i nostri annunci)
Infatti è possibile trovare o attivare la colonna CONVERSIONI nelle varie schede
all’interno di Adwords: potremmo vedere le conversioni generate da ogni campagna, da
ogni parola chiave, da ogni annuncio o da ogni posizionamento.
Esistono diversi tipi di conversione tracciati da Adwords:
- Conversioni 1 per clic: è quel tipo di conversione in cui ad un singolo clic sull’annuncio
Adwords corrisponde un singolo acquisto (la conversione si definisce tale se avviene
all’interno di un intervallo di tempo prestabilito che inizia nel momento in cui clicchiamo
sull’annuncio)
- Conversioni più per clic: è quel tipo di conversione in cui ad un singolo clic corrispondono
più acquisti sempre avvenuti all’interno del suddetto intervallo.
- Conversioni view-through: è quel tipo di conversione realizzata dopo che un cliente ha
visualizzato l’annuncio ma non ci ha cliccato sopra.
2.3.2 Impostare il tracciamento delle conversioni su Google Adwords
Per fare in modo che il tracciamento avvenga è necessario stabilire in cosa consiste la
conversione:
STRUMENTI -> CONVERSIONI - > + CONVERSIONE
compilare i seguenti campi:
- nome conversione
- origine: l’origine identifica il passaggio finale dell’utente che ha convertito, ad esempio
una thank you page dopo che hai compilato un form, l’istallazione di un app, la pagina di
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checkout dopo un acquisto online.
In seguito bisognerà scegliere la tipologia di conversione che desideriamo:
- ACQUISTO / VENDITA
- REGISTRAZIONE alla newsletter o alla mailing list
- VISUALIZZAZIONE di una pagina chiave
- CONTATTO: conversione tipica di chi chiede ai propri utenti di compilare un form.
Una volte inserite le informazioni necessarie Adwords genererà un codice di conversione.
Tale codice andrà inserito solo nella pagina del sito o nella parte di codice del sito che
corrisponde alla conversione.
Ad esempio se la conversione viene identificata con l’iscrizione al sito il codice andrà
posizionato nella pagina dove avviene il ringraziamento per avere effettuato l’iscrizione.
2.3.3 Come valutare le performance di una campagna
Una campagna che converte non è necessariamente un’ottima campagna.
Ad esempio se convertiamo senza rientrare nelle spese effettuate per sostenere la
campagna significa che stiamo commettendo degli errori.
Costo per conversione
Il costo per conversione è una metrica da tenere sempre sott’occhio in quanto è possibile
che la campagna converta ma a costi eccessivamente alti.
Per capire di cosa si tratta utilizzeremo un esempio. Un inserzionista che gestisce un e-
commerce di scarpe in un giorno ha tre visitatori da tre annunci diversi:
- l’utente A ha cliccato su un annuncio che ha fatto pagare all’inserzionista un CPC di 0,27
€ ma non ha acquistato;
- l’utente B ha cliccato su un annuncio che ha fatto pagare all’inserzionista un CPC di 0,13
€ ma non ha acquistato;
- l’utente C ha cliccato su un annuncio che ha fatto pagare all’inserzionista un CPC di 0,92
€ e ha acquistato.
Il prezzo delle scarpe è 100,00 € (1 conversione) ma la conversione non è costata solo
0,92 € bensì = 0,27 € + 0,13 € + 0,92 € = 1,32 € per una conversione.
Tasso di conversione
Tale indice rappresenta il rapporto tra le conversioni e i clic. Se prendiamo il caso
precedente avremo una campagna con un tasso di conversione del 1/3 = 33%. Una
campagna o un gruppo di annunci generalmente si considerano problematici se hanno un
tasso di conversione inferiore ad 1%. Può capitare di avere una campagna con un tasso
di conversione discretamente elevato che ha al suo interno gruppi di annunci con un tasso
di conversione molto basso. E’ consigliabile capire quali gruppi di annunci hanno un tasso
basso ed eliminarli affinché il tasso di conversione generale della campagna possa
raggiungere un valore maggiore. Questo ci farà risparmiare denaro in quanto non
spenderemo per gruppi di annunci che non generano conversioni.
2.3.4 Multiconversioni
Come abbiamo visto, ogni sito può avere molteplici azioni che spera vengano effettuate
dall’utente sulle sue pagine. In una landing page qualsiasi si possono trovare inviti a
compiere diverse azioni come:
- aggiungi al carrello (acquisto),
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- iscriviti al sito,
- Mi Piace su Facebook,
- scrivi una recensione,…
Si tratta di obiettivi importanti per un negozio online ma ognuno con un’importanza
diversa: la conversione vera e propria è infatti l’acquisto. Necessitando di una valutazione
precisa delle performance delle nostre campagne è importante che alle varie conversioni
vengano attribuiti valori tra loro diversi, e quantificabili. Se ad esempio durante una
giornata sul nostro sito un utente effettua un acquisto e un altro utente mette Mi Piace alla
mia pagina Facebook noi dobbiamo essere in grado di potere distinguere i due tipi di
conversione. Per fare ciò un aiuto fondamentale di viene dato da Google Analytics.
2.4 TRACCIAMENTO AVANZATO CON GOOGLE ANALYTICS
2.4.1 Adwords vs Analytics
Come abbiamo visto nei capitolo precedenti Adwords ci fornisce una moltitudine di dati
riguardo alla nostra attività pubblicitaria online: numero di impression per ogni annunci,
numero di clic, punteggi di qualità, posizione media degli annunci, costi per conversione,
dati che ci comunicano quali annunci funzionano meglio, quali convertono maggiormente.
Tuttavia spesso questi dati non sono sufficienti per comprendere esattamente quali errori
stiamo commettendo o semplicemente per migliorare le nostre prestazioni. Sono nella
maggior parte dei casi dati prettamente quantitativi. Adwords non ci da abbastanza
informazioni sull’esperienza dell’utente ovvero non ci dice perché converte o perché non lo
fa.
Entra in gioco a questo proposito un tool fondamentale: Google Analytics, uno strumento
che ci aiuta a contestualizzare i dati fornitici da Adwords. Ci permette di ottenere
informazioni più dettagliate riguardo all’esperienza dell’utente, informazioni che ci
permettono di correggere gli eventuali errori (weak points) che commettiamo. I dati di
Analytics sono sia qualitativi che quantitativi.
2.4.2 Google Analytics
Le informazioni che possiamo estrapolare dallo strumento Analytics sono innumerevoli e
possono riguardare vari aspetti del nostro business:
- MONITOR DELLE NUOVE VISITE AL NOSTRO SITO: numero di visite, sorgente delle
visite, età