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La normativa in materia di trasparenza amministrativa e anticorruzione

(SAET),4 In particolare, vengono approvati il D.Lgs. 33/2013 (in materia di trasparenza amministrativa), il D.Lgs.39/2013 (in materia di incompatibilità ed inconferibilità), il DPR. 62/2013 ( con cui viene adottato il regolamentoche disciplina il codice di comportamento dei pubblici dipendenti ) ed infine viene adottato, dall’allora Civit, ilprimo PNA (Piano nazionale anticorruzione). 5La l. 190/2012, a livello centrale, mantiene la suddetta struttura e consente di desumereche, sostanzialmente, al Dipartimento spettino compiti di iniziativa e di impulso mentre,5alla Civit , spettino compiti di vigilanza, controllo e consulenza. A ben vedere però taleassetto deve essere rivalutato alla luce delle innovazioni apportate con la l. 11416 dellequali si ricava la spettanza al Dipartimento di compiti relativi alla misurazione eamministrativa e l’attribuzione, alla Autorità nazionalevalutazione della performanceanticorruzione di compiti sia, ex ante, di

iniziativa che, ex post, di controllo. Inoltre, a supporto dell'attività di tali soggetti è previsto l'intervento, a livello locale, del Prefetto e, a livello centrale, della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, nella misura in cui essa si occupa di predisporre percorsi di formazione dei dipendenti delle pp.aa. statali sui temi dell'etica e della legalità. Ulteriore innovazione di rilievo è poi rappresentata dall'istituzione, in ciascuna amministrazione, del responsabile della prevenzione della corruzione (RPC), che è individuato dall'organo tra i dirigenti di ruolo di prima fascia in servizio. Laddove all'interno dell'amministrazione venga commesso un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato, egli risponde ai sensi delle disposizioni in punto di responsabilità dirigenziale e, "oltre che il danno erariale e all'immagine della p.a.", sul piano perdisciplinare,

a meno che non provi di aver predisposto il piano per la prevenzione della corruzione e di averne controllato la attuazione. Il responsabile della prevenzione della corruzione risponde infine anche in caso di ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC). La Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche. Questa responsabilità per fatto di terzo si giustifica per la posizione apicale del Responsabile della prevenzione che, in virtù di una condotta omissiva, attrae a sé il precipitato della portata lesiva della credibilità e dignità della pubblica amministrazione per un reato di natura corruttiva che viene avvertito dalla società quale espressione di una amministrazione inefficiente, non trasparente e che nelle maglie della "burocrazia" si presenta incapace di essere giusta, imparziale, efficace, efficiente e di.gestire al meglio le risorse pubbliche nell'interesse generale.
  1. Ambito di applicazione della l. 190/12.
Quanto ad un profilo di analisi il legislatore, come strumento di contrasto prevede i c.d. piano anticorruzione con i quali realizzare un'attività di prevenzione e di controllo. Il sistema che ne deriva, in realtà, permea su due livelli, quello nazionale e quello locale, che devono operare tra loro. Infatti a livello centrale vi è la previsione del Piano nazionale anticorruzione (PNA) elaborato in ambito governativo, ma parallelamente, anche le amministrazioni regionali e locali devono elaborare i propri piano conformemente non solo a quello governativo già citato ma, più in generale, alle previsioni legislative vigenti in merito. Infatti seppure i commi 5, 8, e 9, art. 1, l. 190/12, relativi al contenuto ed alle finalità di tale strumento sono espressamente previsti per

Le amministrazioni centrali, la loro lettura, in combinato disposto con il co. 60, art. 1, l. 190/12, impedisce di escludere che i medesimi oneri ricadano anche in capo alle amministrazioni regionali e locali. Il piano nazionale anticorruzione è volto ad assicurare il coordinamento delle strategie nazionali ed internazionali di prevenzione della corruzione della p.a. e, sulla base di esso, i piani triennali di prevenzione della corruzione individuano gli specifici rischi di corruzione nelle singole pp.aa. e gli interventi ritenuti necessari per prevenirli.

Inoltre, nella stessa legge anticorruzione è precisato che la trasparenza costituisce livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili ai sensi dell'articolo 117, 2 co., lett. m) della Costituzione: dunque, in conformità a tale qualificazione, deve essere garantita su tutto il territorio nazionale in quanto, nonostante l'individuazione di.

In attuazione dell'articolo 6 della

Convenzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dalla Assemblea generale dell'ONU il 31 ottobre 2003 e ratificata ai sensi della legge 3 agosto 2009, n.116, e degli articoli 20 e 21 della Convenzione penale sulla corruzione, fatta a Strasburgo il 27 gennaio 1999 e della legge 28 giugno 2012, n. 110, la presente legge individua, in ambito nazionale, l'Autorità nazionale anticorruzione e gli altri organi incaricati di svolgere, con modalità tali da assicurare azioni di contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione. Tali livelli spetti in via esclusiva allo Stato, la loro realizzazione ricade senza dubbio anche sui diversi enti territoriali. Le pubbliche amministrazioni assicurano i livelli essenziali di cui all'art 1, co. 15. L. 190/2012 con particolare riferimenti ai procedimenti di:

  • autorizzazione

o concessione;per l'affidamento di lavori, forniture e servizi;

scelta del contraente

concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati;

concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera.

Esistono nel sistema del diritto amministrativo e in modo più precipuo in quello della trasparenza amministrazioni alcuni obblighi di pubblicazione che possiamo riassumere come obblighi concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, concernenti l'uso delle risorse pubbliche, obblighi concernenti le prestazioni offerte e i servizi erogati e obblighi di pubblicazioni in settori speciali. Il rispetto di tali obblighi è affidato ad un sistema di vigilanza che si snoda attraverso l'operato di tre soggetti: il responsabile per la trasparenza,

gli Organismi indipendenti di valutazione e la Commissione per la valutazione, l'integrità e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Principi costituzionali e altri principi generali dell'amministrazione pubblica. L'amministrazione pubblica è caratterizzata da un particolare rapporto con la legge. Infatti, indirizza l'amministrazione e, quando quest'ultima agisce utilizzando poteri autoritativi, svolge una funzione di garanzia nei suoi confronti. La legge che deve essere rispettata nello svolgimento delle funzioni da parte degli apparati amministrativi, è costituita anche da norme generalissime e criteri che correntemente sono definiti principi generali. Alcuni di questi principi sono enunciati espressamente dalla Costituzione che è fatta soprattutto di principi o possono esserne dedotti. Ma vi sono anche principi che possono considerarsi presupposti da qualsiasi norma giuridica e quindi anche dalla

Costituzione perché su di essi può considerarsi fondato lo stesso ordinamento giuridico attuale di una comunità sociale quale la nostra: si tratta dei principi generali del diritto.

I principi non hanno il medesimo ambito applicativo né le medesime forze e funzioni.

La forza dei principi, poi, corrisponde a quella della fonte che li esprime o dalla quale sono dedotti o implicati. La funzione, infine, è diversa a seconda che si tratti di principi enunciati espressamente da norme o invece dedotti o presupposti; i secondi, invece, hanno quella funzione soltanto in assenza di norme espresse, altrimenti hanno essenzialmente la funzione di criteri interpretativi.

Il principio di imparzialità: Le amministrazioni pubbliche come "parti imparziali".

La prima disposizione costituzionale che qui interessa è quella dell'articolo 97, comma 1, della Costituzione che vuole...

<>. La disposizione enuncia i principi dell'organizzazione e dell'attività delle amministrazioni che riguardano al contempo pubbliche. Quello di imparzialità è un concetto che richiama la funzione del giudice, il quale, nel decidere le controversie tra portatori di interessi diversi, deve applicare la legge senza preferenze per nessuna delle parti. Ma sappiamo che le amministrazioni pubbliche sono tenute a perseguire gli "interessi pubblici", i quali non coincidono con gli interessi di tutti. Bisogna anche ricordare che l'attività amministrativa è completamente vincolata dalle norme.

così che il compito degli apparati amministrativi è essenzialmente quello di farrispettare delle regole. In tali casi per essere imparziale una pubblica amministrazionedeve in effetti tenere un comportamento il più vicino possibile a quello di un giudice.Dal principio di imparzialità possono desumersi anche regole riguardanti da un lato lerelazioni organizzative tra diversi apparati e dall’altro le persone che operano perl’amministrazione. Si può sostenere anche che il principio coincide con il principio dieguaglianza, vietando all’amministrazione di operare discriminazioni prive di unfondamento giustificativo.

4.2. Il principio di buon andamento.L’altro principio enunciato dall’art. 97 Cost. è quello del buon andamento, il quale,esprime l’esigenza di un’amministrazione efficace, efficiente ed economica.Un’amministrazione per essere “efficace”, deve riuscire effettivamente a raggiunger

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Publisher
A.A. 2021-2022
41 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Pier22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Sciascia Massimiano.