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Modelli neurobiologici dei disturbi dell'umore post-partum

A livello del sistema nervoso, durante la maternità, alcuni neurotrasmettitori come la dopamina, la serotonina e le catecolamine potrebbero costituire l'elemento che lega le modificazioni ormonali all'insorgenza di disturbi dell'umore. In particolare, è stato evidenziato come il sistema dopaminergico abbia un ruolo importante nella patogenesi della depressione. Gli estrogeni alterano l'attività della dopamina, soprattutto a livello delle vie nigrostriatali e mesolimbiche. È possibile, quindi, che la depressione che segue il parto sia influenzata da questi meccanismi neurobiologici.

Fonte: Rivista di psichiatria, 2007

possa essere innescata da marcati cambiamenti nei livelli degli estrogeni circolanti in donne predisposte a una disfunzione dopaminergica. Un test utile per valutare la responsività dei neuroni sensibili alla dopamina è la risposta dell'ormone della crescita (GH) alla somministrazione di apomorfina, che agisce come agonista dei recettori D. Tale strumento è stato utilizzato in tre diversi studi che hanno dato risultati concordanti. "Wieck, et al. hanno studiato, nel post-partum, la risposta del GH all'apomorfina in donne con storia di psicosi puerperale, e in controlli sani. Le donne che ebbero ricorrenza di psicosi nel post-partum avevano una risposta del GH all'apomorfina significativamente più alta sia di quelle a rischio che non ebbero una ricaduta, sia dei controlli sani. McIvor, et al. hanno esaminato, invece, la risposta del GH all'apomorfina nel post-partum, in donne con una storia di depressione maggiore, per verificare se questo

test fosse predittivo di una successiva ricorrenza dei sintomi. La risposta del GH all'agonista della dopamina, al quarto giorno del post-partum, era aumentata in donne che successivamente divennero depresse, ma non in quelle che non ricaddero nella malattia.

Più recentemente, di nuovo Wieck, et al. hanno indagato se una storia di disturbo bipolare a esordio nel post-partum si associasse a un'alterata sensibilità dei recettori dopaminergici nelle diverse fasi del ciclo mestruale.6 I recettori della dopamina, o recettori dopaminergici, sono una classe di recettori metabotropici accoppiati a proteine G e sono soprattutto presenti nel sistema nervoso centrale dei vertebrati. Il neurotrasmettitore naturale di questi recettori è la dopamina. In particolar modo i recettori D inibiscono la formazione di cAMP.27 L'apomorfina è un principio attivo che si utilizza contro la malattia di Parkinson. Viene anche usato per la disfunzione erettile. È un

agonista dopaminergico e un emetico molto potente. 18I risultati hanno confermato che la risposta del GH a metà della fase luteale del ciclo era significativamente maggiore in donne con disturbo bipolare rispetto a controlli sani. Queste evidenze, emerse dagli studi appena citati, indicano che l'ipersensibilità dei recettori della dopamina a un particolare ambiente ormonale sembra essere una peculiarità delle donne con predisposizione allo sviluppo di disturbi dell'umore nel post-partum e, pertanto, si configura come potenziale marker di questo sottotipo a esordio specifico."

Invece la funzione serotinergica nella depressione post-partum è stata poco esplorata; tuttavia, ci sono alcune evidenze di un suo possibile coinvolgimento: "Newport, et al. hanno indagato il ruolo di una disfunzione serotinergica nella patogenesi della depressione post-partum misurando, in donne con o senza il disturbo in maternità, la capacità di legame del

trasportatore piastrinico dellaserotonina (SERT). Lo studio del SERT piastrinico si basa sulle similarità farmacologiche esistenti tra piastrine e neuroni serotinergici e consente di ottenere, perciò, un modello della funzione serotinergica cerebrale.

Il risultato dello studio è stato che l'affinità dei siti di legame del SERT per la paroxetina era più bassa tra le donne con depressione post-partum rispetto sia a donne non depresse nella gravidanza e nel puerperio sia a quelle depresse in gravidanza. Questo dato, che è in accordo con quello di un precedente studio con l'imipramina, suggerisce che ci possa essere un pattern di alterazione serotinergica nella depressione post-partum diverso da quello comunemente osservato nella depressione non puerperale.

Per spiegare la genesi di questa alterazione, l'autore ha ipotizzato che il precipitoso declino dopo il parto della concentrazione degli steroidi gonadici circolanti contribuisca allo

sviluppo della depressione post-partum anche a causa del suo impatto sul sistema serotinergico. Tale idea sarebbe sostenuta dalle numerose evidenze che indicano che gli estrogeni modulano numerosi aspetti dell'attività neuronale serotinergica, tra le quali l'affinità di legame del SERT. In alternativa, quanto osservato potrebbe essere la conseguenza di modificazioni nella struttura della membrana cellulare che alterano l'affinità di legame attraverso l'induzione di cambiamenti conformazionali nel SERT." (E.Caroti, L. Fonzi,G. Bersani, 2007)

P.2.5 L'asse HPA "Ipotalamo-Ipofisi-Surrene"

Durante la gravidanza anche l'Ipotalamo-Ipofisi-Surrene (HPA) materno subisce significative modificazioni, infatti i livelli di Ormone di Rilascio della Corticotropina (CRH) circolante di origine placentare aumentano progressivamente, mentre quelli della proteina legante il CRH si riducono. Questi due fenomeni, insieme agli aumentati

livelli di estradiolo, che stimolano direttamente l'asse, sono responsabili di un incremento nelle concentrazioni di CRH, ACTH (Ormone Adrenocorticotropo) e cortisolo. I disturbi dell'asse HPA osservati nella depressione maggiore e durante la gravidanza e il parto, sono simili; in entrambe le condizioni, la concentrazione basale di cortisolo plasmatico e la sua escrezione urinaria sono aumentate e c'è una mancata soppressione del cortisolo plasmatico da parte del desametasone. Un dato interessante a favore del coinvolgimento dell'asse HPA in tali disturbi è venuto da uno studio prospettico su 17 donne eutimiche, valutate nel secondo trimestre di gravidanza e seguite fino alla dodicesima settimana dopo il parto. In questo studio, infatti, è stato osservato che le donne che sviluppavano blues o depressione post-partum mostravano, in questa fase, una soppressione dell'risposta dell'ACTH al CRH più marcata e prolungata di quelle che

rimanevano eutimiche. Sulla base dei risultati ottenuti, gli autori hanno ipotizzato che l'ipercortisolismo, che caratterizza l'ultima fase della gravidanza, determina una soppressione del surrene dopo il parto e che tale soppressione, quando prolungata e marcata, può contribuire ad alterazioni dell'umore in senso depressivo. Però il risultato di questo piccolo studio necessita di ulteriori conferme e approfondimenti.

Inoltre, è stato ipotizzato che la ridotta sensibilità ed espressione dei recettori del CRH durante il periodo post-partum possa in ultima analisi sopprimere la sintesi di allopregnanolone da parte del surrene, che è una fonte alternativa di questo neurosteroide potenzialmente coinvolto nella regolazione dell'umore e del comportamento.

Un ruolo importante nello sviluppo della depressione post-partum è svolto anche dalla prolattina e dagli ormoni tiroidei.

La concentrazione di

prolattina nel plasma cresce durante la gravidanza, raggiunge il suo picco durante il parto e nelle donne che non allattano torna ai livelli normali nell'arco di 3 settimane, mentre in coloro che allattano al seno ritorna ai livelli pre-gravidanza un paio di settimane dopo il termine dell'allattamento.

La maggior parte delle ricerche ha messo in evidenza che sintomi depressivi nel post-partum sono associati con bassi livelli di prolattina; da alcuni studi, infatti, è emerso che le donne che allattano al seno hanno livelli più alti di prolattina nel plasma e un punteggio minore nell'EPDS (Edinburgh Postnatal Depression Scale) rispetto a coloro che non avevano allattato i loro bambini. Il fatto di non aver allattato unito ai livelli più alti del normale del progesterone e più bassi della prolattina predicevano un punteggio > 11 nell'EPDS con una conseguente possibile diagnosi di depressione.

Si è giunti alla conclusione che maggiori

Livelli di prolattina, oltre ad indurre nella madre un comportamento di cura ed affetto nei confronti del proprio bambino, hanno un effetto protettivo rispetto allo sviluppo di una depressione post-partum.

Infine, si pensa che le variazioni di tale ormone possano essere coinvolte nell'eziopatogenesi della DPP in quanto donne non gravide affette da ipoprolattinemia mostrano sintomi quali ansietà, depressione ed ostilità.

Inoltre, l'attenzione di vari ricercatori si è soffermata sull'incidenza di un funzionamento anomalo della tiroide che risulta incrementato nel postpartum e che può condurre allo sviluppo della depressione post-partum.

La gravidanza è un periodo durante il quale gli anticorpi tiroidei (meglio conosciuti con il nome di immunoglobulina G) diminuiscono per proteggere il feto da rischi di aborto ma immediatamente dopo il parto aumentano.

L'EPDS è un questionario di autovalutazione utilizzato per lo screening della

Depressione post-partum, ampiamente diffusa in ambito clinico e di ricerca. 21nuovamente; la Disfunzione Tiroidea Post-Partum (PPTD) è uno dei disturbi indotti dalla presenza di questi anticorpi.

Sembrerebbe che la depressione post-partum possa dipendere dalla presenza dell'immunoglobulina G durante la gravidanza, per via di modificazioni neuroendocrine nel sistema nervoso centrale e delle variazioni della concentrazione degli ormoni tiroidei.

Sempre riguardo la PPTD alcuni studiosi riportano che certe donne dopo il parto provano sintomi quali mancanza di energia e depressione nella fase di ipotiroidismo; questo perché durante la gravidanza la tiroide aumenta di dimensioni, dopo il parto rimane tale o aumenta ancora in un numero significativo di donne affette da disfunzione tiroidea, mentre nelle donne sane ritorna alle dimensioni normali precedenti alla gravidanza.

P.2.7 Colesterolo e acidi grassi

Negli ultimi anni è cresciuta l'attenzione dei ricercatori s

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A.A. 2021-2022
39 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gvivanti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di psicologia della famiglia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Brancucci Alfredo.