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TRADIZIONE E INNOVAZIONE
5.1 Tra gli anni Sessanta e Ottanta
Negli anni Sessanta il pullover diventa un capo decisamente glamour con
applicazioni svariate: tessuto, pelliccia, ricami e persino lustrini che lo fanno
diventare un capo adatto alla sera. Questi sono anche gli anni in cui si inizia a sentire
la concorrenza dei paesi extraeuropei e asiatici dai quali provengono capi che hanno
un costo minore per via del basso costo della manodopera impiegata. Tuttavia, la
maglieria italiana è riuscita a sopravvivere per via della sua organizzazione duttile.
Doveva battere la concorrenza che ‹‹affollava l’area bassa e medio bassa dei
59
consumi›› e per farlo personalizzò il prodotto portando avanti una forte politica di
marchio. Negli anni Settanta nasce a Firenze il primo Salone del Filato; la maglieria
entra veramente a far parte del sistema moda e inizia a diffondersi anche la maglieria
60
uomo in concomitanza con la nascita della manifestazione fiorentina Pitti Uomo nel
1972 . Vengono proposti maglioni, polo e panciotti sia in lana che in cotone abbinati
a pantaloni, giacche e camicie. Nella maglieria da uomo si preferisce usare il pelo di
cammello e il cotone in filati grossi, a differenza della maglieria da donna che
preferisce filati pelosi, angora e mohair . Per l’estate si preferiscono il cotone e il lino
con la seta per maglioncini a giro collo, blazer e cardigan mentre ‹‹ per le masse dei
giovani con minori capacità di spendere c’è una profusione di maglioni Shetland in
tinte pastello, con scolli tondi e a punta dai quali emerge la camicia con l’inizio della
61
cravatta ›› . Gli anni Settanta sono anni in cui fioriscono le iniziative a Firenze
tant’è che oltre a Pitti Uomo nasce anche Pitti Filati nel 1977.
59 G. Vergani, Maglieria, in G. Vergani (a cura di), Dizionario della moda, Baldini Castoldi
Dalai, Milano, 2010, p. 728.
60 Presenta collezioni moda uomo. La fiera primogenita di Pitti Immagine, con più di 80 edizioni.
Si svolge a Firenze a Fortezza da Basso, due volte all'anno. Riservata agli operatori del settore.
61 E. Massai e P. Lombardi, L’industria della maglieria nell’alta moda e della moda pronta dal
1950 al 1980, in G. Bianchino, G. Butazzi, A. Mottola Molfino, A. C. Quintavalle ( a cura di ), La
moda italiana. Le origini dell’alta moda e la maglieria, Electa, Milano 1987, p.264. 47
Negli anni Ottanta la maglieria deve soddisfare le esigenze di donne che si
ispirano al mondo del lavoro e degli affari; si propongono così tuniche indossate su
pantaloni affusolati e calzamaglie, abiti – pullover e cappotti cardigan con le
immancabili imbottiture. In questi anni raggiunge il successo anche Giorgio Armani;
62
ancora giovane e alle prime armi propone dei maglioni tricot con motivi colorati.
Un’ innovazione importante di questi anni è rappresentata dall’introduzione della
maglia felpata nell’abbigliamento quotidiano, ciò avvantaggia produttori di
abbigliamento sportivo come Fila e Sergio Tacchini che sono riusciti così ad
esportare in tutto il mondo lo sportswear Made in Italy.
Le fibre maggiormente usate in questo periodo sono: la lana, il cotone e le
mischie di fibre naturali e sintetiche, in particolare gli elastomeri che hanno un
origine sintetica e possono subire un allungamento pari a due volte la loro lunghezza
senza rompersi.
La maglieria si rivela così particolarmente adatta ad una società che sta
cambiando; gli stilisti e così anche le Case di moda intuiscono sin da subito il suo
potenziale; si spiega così il successo della maglieria nelle collezioni, in questi anni,
di stilisti come Krizia, Missoni e Laura Biagiotti. C’è chi invece utilizza la maglieria
e i suoi possibili colori come mezzo per sensibilizzare i consumatori riguardo temi
sociali come il razzismo, è il caso del marchio Benetton con la campagna del 1989 “
United Colors of Benetton”.
5.2 Lo zoo di Krizia
Mariuccia Mandelli, in arte Krizia, debutta ufficialmente nel 1957 al SAMIA di
Torino. Mostra subito un grande interesse verso la maglieria. La sua è stata ‹‹una
63
moda sofisticata eppure sciolta›› . Ha proposto una moda innovativa cambiando il
look alla moda tradizionale degli anni Sessanta: quando andavano di moda i piccoli
64
twin- set , lei ha proposto pullover ‘tricottati’ con mix di filati. Nel ’64 debutta alla
62 In francese vuol dire ‹‹maglia››.
63 I. Tutino Vercelloni, Krizia. Una storia, Skira, Milano, 1995, p. 18.
64 Termine di derivazione inglese con il quale si usa indicare l’accordo di due capi in maglia nello
stesso colore e filato. 48
Sala Bianca alle sfilate di Giorgini con una collezione bianca e nera in cui ci sono
65
abiti plissé abbinati a dei cardigan. Proprio quest’ultimo sarà un capo molto caro
66
alla stilista che lo intende sia come giacca che come golf , adatto anche alla sera.
Della collezione del ’64 si ricorda soprattutto un capo di maglieria che è poi
diventato un pezzo storico: un piccolo pullover bianco a trecce indossato su una
gonna lunga a pieghe piatte. La sua grande passione per la maglieria l’ha portata alla
creazione nel 1967 della linea Krizia Maglia. Si focalizza sulla ricerca di punti e
lavorazioni insolite. Proprio da questa ricerca nascono i famosi maglioni con i suoi
animali portafortuna, sempre diversi ed ironici, con i loro occhi gialli di solito su
fondo scuro. Inizia nel 1968 con la pecorella, prosegue con il gatto, l’orso, la volpe e
poi le bestie feroci come il leopardo, la tigre e la pantera che è diventato il suo
simbolo. Nel 1977 presenta pantaloni ampi e drappeggiati in seta abbinati a magliette
di mohair e pizzo mentre nel 1978 presenta delle gonne in satin abbinate a maglioni
sportivi in angora.
Maglioni Krizia : pullover con leopardo ( 1980), pullover con branco di lupi (1986), maxi pull di lana jacquard
(1984-85).
65 Qualsiasi tessuto pieghettato. Ne esistono diversi tipi: a soleil, lampion, accordéon e il plissado
di Mariano Fortuny.
66 Oltre a designare il nome di uno sport indica anche il nome di un indumento, maschile o
femminile, di maglia di lana o di altre fibre, chiuso o aperto sul davanti e per lo più con maniche
lunghe. 49
Krizia propone maglieria sia per moda uomo sia per moda donna e al suo fianco
nella Krizia Maglia per ‹‹(…) 28 anni ha sempre lavorato, con straordinaria
67
dedizione e bravura, Nuta Germani›› .
Krizia con i suoi 'boys', maglie con lavorazioni ad intarsio 1992- 93.
Krizia è stata una stilista molto importante nel panorama della moda italiana: ha
contribuito a creare e a sostenere un modello di eleganza tipico del nostro paese.
Laura Biagiotti stilista e amica di Krizia ha detto di lei:
‹‹(…) ha ricoperto il ruolo che Elsa Schiapparelli ha avuto per la moda francese. Il
68
suo patrimonio merita un museo›› .
67 I. Tutino Vercelloni, Krizia. Una storia, Skira, Milano, 1995, p. 64
68 M. T. Veneziani, Laura Biagiotti ‹‹Con Krizia facevamo calendari al telefono. Poi tra gli
stilisti ha vinto l’individualismo››, in ‹‹Corrieredellasera.it››, 11 dicembre 2015,
http://www.corriere.it/moda/news/15_dicembre_09/laura-biagiotti-con-krizia-facevamo-calendari-
telefono-poi-gli-stilisti-ha-vinto-l-individualismo-7dc0ec0e-9ea0-11e5-a090-
5b8c3aeb1ca0.shtml?refresh_ce-cp. 50
5.3 L’arte del colore in Missoni
Ottavio e Rosita Missoni.
Quando si parla di maglia, e di lana in particolare, non si può fare a meno di
parlare di Missoni; come ricorda lo stesso Luca Missoni ‹‹ (…) la lana è diventata
69
praticamente un nostro sinonimo: Missoni, maglia, lana; lana, maglia, Missoni›› .
Sono leader nel settore della maglieria per via della loro creatività totalmente
rivoluzionaria e innovativa. Si può affermare che è con i Missoni che la maglieria è
diventata moda.
È il 1953 quando Ottavio e Rosita Missoni si sposano e nello stesso anno
allestiscono un piccolo laboratorio di maglieria nel seminterrato della loro abitazione
a Gallarate. Nel 1958 presentano a La Rinascente di Milano una piccola collezione e
all’interno dei loro capi è da poco cucita l’etichetta con il loro nome. Il successo
69 L. Missoni, Ricerca, materia e qualità. La lana Merino, in L. Caramel, E. Zanella ( a cura di),
Missoni. L’arte, il colore, Rizzoli, Milano, 2015, p. 155. 51
arriva con la sfilata del 1967 a Firenze, nella Sala Bianca. I Missoni presentano capi
70
con ogni tipo di jacquard, disegni a righe e patchwork . Un anno importante per
71
loro è il 1970 non solo perché Bloomingdale’s apre un punto vendita Missoni nella
sede di New York, ma soprattutto perché è l’anno del put – together, che a prima
vista può sembrare un accostamento arbitrario di punti e fantasie; è stato proprio
72
questo a dare vita ai ‘fiammati’ bianco, nero e arcobaleno.
Disegno di Brunetta per la collezione Missoni, Sfilate Palazzo Pitti, Firenze 1970.
Uno dei loro punti di forza è il colore ed è proprio così che la loro maglieria ha
avuto successo anche nell’Alta Moda, proponendo un prodotto assolutamente
innovativo, mai visto prima. Il colore è fondamentale e lo sono ancora di più gli
accostamenti. I colori devono trovarsi in equilibrio e inizialmente usavano dei
semplici fogli protocollo a quadretti per annotare le diverse combinazioni di colore:
‹‹(…) Ottavio Missoni ama riempire i fogli a quadretti con sequenze cromatiche,
linee, griglie, moduli grafici, campioni di tinte chiare e scure e delle loro
mescolanze, appunti di lavoro di grande espressività che successivamente vengono
trasformati e sviluppati per la produzione delle maglie, in un universo vorticoso e
70 Antico metodo di assemblaggio di scampoli, di pezze diverse che accostati creano dei veri e
propri capolavori.
71 Catena di grandi magazzini americana fondata nel 1872.
72 Ingrossamento irregolare che si forma sul filato per via di un difetto tecnico. Sfruttandolo si da
vita ai cosiddetti fiammati che presentano ingrossamenti voluti. Danno vita a degli originali effetti
sfruttati per realizzare capi fantasia in maglieria. Possono presentare anche strisce di colori vivaci. 52
cangiante, tanto che è impossibile stabilire una precisa cronologia evolutiva
73
(…)›› . Esempi di prove di sequenze cromatiche su foglio.
Prediligono le righe e in generale segni ritmici, per lo più composizioni
dinamiche e proprio con queste sono riusciti a conquistare il pubblico nelle prime
sfilate. In real