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I.
delle generazioni. Il punto di partenza del suo albero (come per Davies) è la morte
di Diceogene ad Eleusi, come abbiamo appreso dal Contro Diceogene. Possiamo
ipotizzare che la morte sia avvenuta in conseguenza dell’invasione peloponnesiaca
che devastò i paesi fino a Eleusi e Tria, nel 446, e che dovette costituire un
riferimento evidente per i giurati che ascoltavano l’oratore. Ma gli storici si sono
rifiutati di accettare questa identificazione. Un’iscrizione, datata (senza certezza)
445, parla dell’invio di truppe nella regione di Megara, comandate da un certo
dell’oratore,
88
Andocide (senza menzione di demotico) . Si è pensato al nonno
originario di Cidatene, lo stesso che negoziò la pace dei Trent’anni 89 .
Quindi se già Andocine proveniva da Cidatene, è improbabile che in
quell’occasione venisse affiancato da Diceogene, anch’egli proveniente da
Cidatene. Diceogene più probabilmente fu stratego negli anni 460/459, quando
Atene effettuò numerose operazioni esterne e per le quali abbiamo ritrovato una
lista di morti. L’inizio dell’iscrizione ricorda dove sono sepolti i soldati: a Cipro,
90
in Egitto, in Fenicia, a Elio, a Egina, a Megara.
Il nome di Diceogene non appare pertanto su questa decima iscrizione che
concerne unicamente i cittadini della tribù Erecteide, la quale sembra avere
87 LaFargue 2013, 100.
88 3
IG I , 1147, l, 2- 3.
89 Plut., Moralia, 834b.
90 3
IG I , 1147. 29
conosciuto delle perdite pesanti. Ma supponiamo che ci siano altre liste per le altre
tribù. Allora è sicuramente impossibile che Diceogene morì nel 446 a Eleusi? È
lecito domandarsi, quando è nota la relativa flessibilità delle procedure di
designazione degli strateghi, se non fosse possibile che due strateghi provenissero
dallo stesso demo. L’invasione di cui prima si è detto, ebbe luogo verosimilmente
agli inizi dell’estate 446, è probabile anche che i due generali (Diceogene e
Andocide) si fossero succeduti durante la guerra del Peloponneso; inoltre non
abbiamo la sicurezza che l’Andocide evocato nella prima iscrizione (epitaffio di
) sia realmente il nonno dell’oratore, dato che il suo demotico non è
91
Pithion
menzionato. Infine la datazione di questa iscrizione non è chiara: si tratta della
92
defezione di Megara del 446 , dei combattimenti presso Megara contro i
93 94
Corinzi o della battaglia di Tanagra nel 457 ?
Quest’ultima resta un’ipotesi, comunque plausibile, come ha proposto lo storico
95
americano Edmonson . Quindi non ci sarebbero più ostacoli al credere che
Diceogene fosse stratego nel 446, anno in cui trovò la morte davanti Eleusi.
In questo modo eviteremmo una correzione al testo di Iseo. Se questa ipotesi
venisse confermata, tutto l’edificio cronologico di Bourriot mostrerebbe le proprie
fragilità per uno scarto di una quindicina di anni.
secondo argomento è di origine geografica: è l’idea che Cidatene a quei
II. Il d’Atene. Bourriot stesso ne conviene
tempi fosse uno tra i più importanti quartieri 96
in un altro lavoro scritto qualche anno più tardi , sottolineando la ricchezza degli
abitanti dei demi urbani: sui 173 pentacosimedimni conosciuti e localizzati per
l’epoca di Pericle e della Guerra del Peloponneso, 18 portavano un demotico
urbano: 7 di Cidatene, 4 di Melite, 4 del Ceramico, 1 di Koilè, 1 di Collito, 1 di
91 Is., V, 41.
92 Thuc., I, 114, 1.
93 Thuc., I, 105, 3- 6.
94 Thuc., I, 108.
95 Edmonson, 1970, 193.
96 Bourriot 1995, 127. 30 quindi il 10% dell’insieme dei
Scambonide. Sei demi fornivano
pentacosiomedimni conosciuti. Questi stessi demi fornivano rispettivamente 11 o
97
12 buleuti i primi due e 7, 6 e 3 buleuti ciascuno gli ultimi tre . Se i buleuti erano
designati in proporzione al numero di cittadini iscritti al demo, il rapporto tra il
numero di pentacosiomedimni e quello dei buleuti dovrebbe donare un’idea della
densità delle famiglie ricche in quel demo. I migliori rapporti concernono
Cidatene (7/11 o 7/12), il Ceramico (4/6) e Melite (4/7). Allo stesso modo, sui 64
o 65 nomi di coreghi conosciuti dalla metà del VI secolo alla metà del V secolo 7
portano un demotico urbano: 2 di Cidatene (3 se noi contiamo Cleeneto), 2 del
Ceramico, 1 di Melite, 1 di Coile, 1 di Collito. Là, ancora, cinque demi forniscono
più del dieci per cento dei coreghi conosciuti. Queste cifre sono, certamente, da
utilizzare con grande prudenza perché dipendono strettamente dallo stato della
nostra documentazione. Non è possibile dunque avanzare alcuna certezza. È lecito
perlomeno designare, secondo LaFargue, una tendenza generale che conferma la
presenza di grandi fortune in questi demi.
Se noi prendiamo per buona l’ipotesi di Davies, secondo la quale Cleone era ricco
già prima di prendere moglie, dobbiamo chiederci da dove provenisse la sua
fortuna: era una fortuna antica o si arricchì in tempi più recenti? Cleone si arricchì
grazie alla sua carriera politica come riteneva Aristofane?
Abbiamo visto che parlando di Cleone non possiamo usare propriamente
l’espressione “nuovo ricco”: suo padre fu corego, venticinque anni prima che
Cleone divenisse stratego. Apparteneva dunque, almeno, alla seconda generazione
di una famiglia che poté arricchirsi all’epoca di Cleeneto. Cleone fu dunque un
ereditiere e il patrimonio familiare gli permise senza dubbio di trovare il suo
cammino naturale nella politica.
Come in ogni epoca l’ascesa rapida di certe classi non potette avvenire senza una
crisi di valori, fino ad allora trasmetti dalla tradizione, e così successe anche nella
nuovi intendevano fondersi nella “bella società”, in tal
vita ateniese: questi uomini
modo i matrimoni che contraevano con nobili ereditieri, illustravano la loro
97 Traill 1986, 126; 129- 130; 132- 136. 31
volontà di aggregarsi a famiglie più prestigiose. Non c’è modo di contestare
questo modello di ascesa sociale, che diventò da quel momento oggetto di un
largo consenso.
Noi possiamo sottolineare, alla luce di recenti lavori, la solidità di questo
cambiamento: Alain Duplouy ha dimostrato che la mobilità sociale ha da sempre
caratterizzato la condizione delle élites a partire dal periodo arcaico: la nobiltà,
come la intendiamo noi, in Grecia non è mai esistita: non ha mai costituito un
ordine fermo, fondato su criteri giuridici o genetici, ma fu un gruppo aperto. Una
o due generazioni bastavano, in genere, per integrare l’élite. L’ascesa dei nuovi
politici alla fine del V secolo non fu una rottura supplementare dentro una
aristocrazia arcaica e la città classica democratica, ma fu uno dei molto numerosi
cambiamenti che conobbe, nel corso dei secoli X-V, la composizione sociale delle
98
élites delle città greche .
L’ascesa sociale di un individuo come Cleone non ebbe dunque nulla di
rivoluzionario in una società dove la mobilità sociale era uno stato abituale e non
un’eccezione. È l’uso della fortuna, più che l’origine, che costituiva un
demarcatore sociale determinante.
1.4 Considerazioni finali sul profilo biografico e sociale di Cleone
Dopo aver dimostrato che è altamente improbabile l’ipotesi che Cleone fosse un
rozzo artigiano, dobbiamo vagliare gli elementi in favore di un’origine nobile di
Cleone. A titolo d’ipotesi, noi non possiamo scartare alcuna pista
d’interpretazione:
- Se ci avvaliamo della ricostruzione di Davies, il suo matrimonio lo fece entrare
in una famiglia prestigiosa. È questo che l’autore inglese cerca di presentare come
caratteristica dell’aristocrazia,
un tentativo di integrazione nella family complex,
ma lo stesso matrimonio potrebbe essere semplicemente un’unione ordinaria se
Cleone avesse già fatto parte di questa élite.
98 Duplouy 2007, 251- 287. 32
- Il demotico di Cleone prova che vivesse a Cidatene: quartiere piuttosto agiato,
da più generazioni (almeno tre, in caso contrario il padre non avrebbe potuto
essere corego). Inoltre i comici non avrebbero mancato di sottolineare un’origine
Sull’origine del padre e della
barbara di Cleone, se ne avessero sentito parlare.
madre di Cleone non ci sono dubbi.
- Nel Contra Boeotum II di Demostene, si parla di Cleone come di un uomo molto
in vista. Viene sottolineata la sua popolarità e non viene detto nulla in merito alla
sua posizione sociale.
- La figura di Cleone che emerge dalle fonti sembra quella di un personaggio ben
dell’alta società. Vedasi ad esempio un episodio delle
integrato nelle sfere
99
Vespe , dove Aristofane narra di una partecipazione di Cleone a un elegante
amici, o l’aneddoto di Plutarco dove viene riferito che
banchetto in compagnia di
Cleone riuscì a rinviare una seduta dell’assemblea perché doveva offrire un
100
banchetto ad alcuni ospiti .
Cleone sembra aver ricevuto un’educazione musicale tipica dell’aristocrazia, la
- 101
mousikè, anche se non certo un allievo dotato, come sottolinea Aristofane .
- Il termine di prostates tou demou che la Scuola aristotelica donava ai leader dei
partiti popolari sembrava piuttosto un titolo donato a degli aristocratici che, a
alla guida del demo. Ma è vero anche che l’autore
partire da Solone, si mettevano
della Costituzione degli Ateniesi parla di un cambiamento avvenuto dopo la morte
di Pericle dato che “per la prima volta il partito democratico preso un capo che
gente onesta” 102
non aveva una buona reputazione tra la . Queste genti oneste
erano le persone ben nate, i nobili. Il termine ebbe, nel V secolo, una forte
connotazione oligarchica. Inoltre ricordiamo che Aristotele non dice nulla
sull’origine sociale di Cleone nelle sue opere.
99 Aristoph., Vesp., 1219- 1221.
100 Plut., Nic., 7, 7. Questo episodio verrà analizzato in infra, 60- 63.
101 Aristoph., Eq., 987-996.
102 Aristot., Ath. Pol., XXVIII, 1. 33
- Cleone fu veramente un conciatore di pelli e allo stesso tempo ricco? Suo padre
aveva realmente un’attività di conciatura? Noi abbiamo il diritto di porci queste
domande, vista la facilità dei poeti comici a inventare.
Un solo autore fa riferimento all’attività di conciatore: Aristofane, non troviamo
nulla in merito in Tucidide, Aristotele o Plutarco. Inoltre l’essenza degli attacchi è
contenuta nei Cavalieri. Possiamo notare infine che Aristofane non parla mai di
notizia ci viene
un atelier, nemmeno di proprietà