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Correlazioni tra IQM e parametri meccanici

Ogni correlazione viene qui rappresentata su un diagramma cartesiano avente in ascissa IQM (verticale o nel piano) e in ordinata il parametro meccanico d'interesse (f, τ, f, m0V0E oppure G, minimo, medio o massimo). La correlazione è rappresentata dalla curva esponenziale per la quale risulta minima la distanza rispetto ai punti rappresentativi delle "murature di normativa". Come si può notare, la correlazione tra G ed IQMNP è la meno convincente e d'altra parte, come è noto, tale parametro risulta di problematica e discutibile misurazione. Pertanto, il valore medio atteso per il modulo di taglio G è stato dedotto in funzione del modulo E.

Figura 8.21 Curva di correlazione fra f ed IQMvm 95τ

Figura 8.22 Curva di correlazione fra ed IQM0 NP

Figura 8.23 Curva di correlazione fra f ed IQMV0 NP 96

Figura 8.24 Curva di correlazione fra G medio ed IQM NP

Figura 8.25 Curva di correlazione fra E medio ed IQMV 97

Dai valori di IQM ricavati,

Il testo formattato con i tag HTML è il seguente:

Sono stati calcolati attraverso relazioni i valori di minimo, medio e massimo dei parametri meccanici della muratura:

Parametri meccanici f f E (MPa) τ (MPa) G (MPa) m 0 v0
Valore minimo 0.04 1.94 99 1.91 0.08 316.72
Valore medio 381.83 0.12 2.56 0.05 1201
Valore massimo 446.66 0.16 3.18 0.06 1410

Figura 8.26 Parametri meccanici ricavati da IQM

Si riporta un resoconto di tutta la scheda IQM.

P.D. MA. F.EL. S.G. RE.EL. OR. D.EL. Categoria Verticali Fuori Piano Nel Piano

PR PR PR NR R PR PR Metodo punteggi B C C

NOTE: LMT / 127 127

Muratura di blocchi di pietra vulcanica e detriti vari IQM 3.15 3.15 2.8

Il muro è ad opera incerta con malta di calce, senza alcuna orditura o ripresa che generalmente si fa con un ordito laterizio. La muratura è fatta di trovanti di pietra vulcanica di dimensioni e forme molto diverse tra loro. La tessitura muraria è irregolare con filiari orizzontali raramente presenti e regolarizzati con frammenti di pietrame.

scaglie di pietra e malta grossa; assenza di diatoni e sfalsamento dei giunti verticali approssimativo

MIN 1.94 991.91 0.04

MAX 3.18 1410 0.06

Figura 8.27 IQM8.8 Il Rilievo del Degrado

L'ultima fase è il rilievo del degrado, mediante il quale è possibile studiare le patologie dei materiali e delle strutture dell'edificio, individuando gli interventi opportuni per elaborare un piano delle attività.

Esiste una complessa relazione fra conoscenza, intera come riconoscimento di valori, e intervento, come attualizzazione dei valori riconosciuti, oppure conoscenza, come ricerca e decifrazione dei dati, e intervento, come permanenza dei possibili saperi che l'opera racchiude.

In questa fase si valuta il degrado macroscopico superficiale che è quello di primo intervento che poi potrebbe causare anche problemi di carattere strutturale.

I materiali che compongono i manufatti architettonici, una volta posti in opera, per effetto di complessi fenomeni di interazione

Tipo Antropico: uso improprio, manutenzione inadeguata, interventi di ristrutturazione non idonei, abuso di sostanze chimiche. I Fattori Intrinseci sono invece legati alle caratteristiche della costruzione stessa, come la qualità dei materiali utilizzati, la tecnica costruttiva adottata, la presenza di difetti o imperfezioni nella struttura. Per prevenire il degrado e il deterioramento degli edifici è fondamentale adottare misure di manutenzione periodica e corretta, utilizzare materiali di qualità e adatti all'ambiente circostante, e fare attenzione all'uso e alla gestione dell'edificio nel tempo. In conclusione, il degrado degli edifici è un fenomeno inevitabile ma può essere rallentato e limitato attraverso una corretta manutenzione e una progettazione attenta alle caratteristiche dell'ambiente circostante.Tipo Antropico: incuria, abbandono, danneggiamento, interventi errati, mancata manutenzione, questi fattori dipendono dall'uomo che determina lo stato di abbandono oppure una mancata manutenzione dell'edificio oppure una cattiva manutenzione. Per quanto riguardano i Fattori Intrinseci sono dovuti a: 1. Caratteristiche dell'Edificio: ubicazione, orientamento ed elementi costruttivi; 2. Materiali componenti: proprietà di ognuno di essi (natura chimico-mineralogica e caratteristiche di tessitura e struttura). Le caratteristiche dell'edificio sono legate soprattutto per l'edilizia storica anche alle tradizioni locali costruttive e quindi all'utilizzo di materiali componenti che hanno caratteristiche differenziate. Si possono avere zone differenziate dove si utilizza particolarmente il tufo piuttosto che la pietra calcarea, piuttosto che i laterizi o dei graniti e arenarie. Le caratteristiche geomorfologiche dell'Italia sono molto varie quindi basta.

spostarsi di regione. Quindi le caratteristiche dei materiali componenti incidono sul materiale stesso ma anche sulla manifattura, sugli aspetti costruttivi di tessitura, di impianto costruttivo dell'edificio.

L'analisi del degrado segue un processo logico:

  • Cause
  • Meccanismi di degrado
  • Effetti
  • Interventi

I processi di degrado possono essere di tipo:

  1. Fisico: viene provocato dall'irraggiamento solare, dal vento e dalle basse temperature, che provocano la cristallizzazione dei Sali sulla superficie dei materiali e la formazione di cicli di gelo/disgelo;
  2. Chimico: viene provocato dal deposito di polveri, gas e sostanze sospese nell'atmosfera che reagiscono con gli strati di superficie dei materiali;
  3. Biologico: è provocato da batteri, parassiti e microorganismi che colonizzano le superfici dei materiali.

8.8.1 Il Metodo del Rilievo del Degrado

Per poter analizzare una situazione di fatto è necessario possedere un'ottima conoscenza della materia al

fine di elaborare un catalogo di patologie, nel quale associare a ogni materiale la causa e la condizione del degrado, delle tavole di studio, delle schede di rilievo e di intervento per definire una linea guida d'azione. La conservazione segue un metodo logico di conoscenza per l'intervento sui manufatti che deriva dalle tecniche usate in medicina. Questo metodo si sviluppa nelle seguenti fasi: - ANAMNESI: è la raccolta delle informazioni sulla storia dell'edificio, la struttura, desunta dai documenti o dalle tracce che sono ancora leggibili; - DIAGNOSI: è la procedura di ricondurre un fenomeno o un gruppo di fenomeni, dopo averne considerato ogni aspetto; - PROGNOSI: è capire quanto è esteso il degrado e in che percentuale, se gli interventi possono essere rimandati o sono urgenti, se sono interventi totali o parziali; - TERAPIA: è l'insieme delle misure aventi lo scopo di riportare uno stato patologico a uno stato sano modificando il.

decorso previsto. Ovviamente sono importanti le indagini strumentali perché ci danno informazioni puntuali e precise sulla natura dei materiali come quelle endoscopiche, termografiche, penetrometriche, diagnostica con martinetti per valutare la resistenza, prove di carico, prove chimiche e fisiche sui singoli componenti dei materiali.

Ma in prima battuta e soprattutto parlando di degrado macroscopico vige la percezione diretta e sensoriale sul manufatto: toccando il materiale possiamo valutare la superficie o picchiettando possiamo sentire la consistenza del materiale oppure ad esempio se vogliamo valutare gli orizzontamenti basta mettersi al centro del solaio e cadere con forza (in piedi) per vedere la vibrazione del solaio se è rigido, flessibile. Oppure battendo con una mazza su una colonna in cemento armato possiamo renderci conto se ha una risposta elastica o meno.

Quando i manufatti non sono rivestiti e sono in una fase di degrado sono una fonte inesauribile di indicazioni.

Possono ricondurci anche alla muratura stessa e alle tecniche costruttive e ovviamente più conoscenza si ha sull'edificio più abbiamo informazioni su come intervenire. È importante localizzare i degradi, elaborandone una mappatura, al fine di individuare eventuali cause concatenate derivanti da questioni materiche, strutturali o di successioni storiche di eventi, aspetti già studiati durante l'analisi materica.

Gli strumenti del Rilievo del Degrado sono la conoscenza scientifica e la cultura umanistica unitamente all'esperienza, ma è sempre necessario tenere presente, specialmente durante la definizione del catalogo delle patologie, lo spettro normativo italiano di riferimento. La normativa principe è la UNI 11182:2006 - "Materiali lapidei naturali ed artificiali. Descrizione della forma di alterazione - Termini e Definizioni", elaborata dalla competenza della Commissione Tecnica UNI.

Beni Culturali – NORMAL, approvata il 22 marzo 2006 ed entrata in vigore il 13 aprile 2006.

L’obiettivo della norma è individuare una nomenclatura standardizzata e condivisa tramite un lessico specifico, indicando la scelta e la definizione dei termini utili per indicare le differenti forme di alterazione e degradazione visibili ad occhio nudo.

Nel 1996 la commissione NorMal (Normalizzazione MATeriali Lapidei), che operava sotto il patrocinio dei Centri C.N.R., è entrata a far parte dell’UNI, Ente Unificazione Italiano, portando un aggiornamento e la convalidazione di tutte le raccomandazioni, in molti casi un processo ancora in atto.

La sostanziale differenza dalla precedente normativa, NorMal 1/88 “Alterazioni macroscopiche dei materiali lapidei: Lessico”, è l’assenza di una descrizione delle modalità di rappresentazione grafica, ossia un retino, ma entrambe specificano la distinzione tra: 101- Alterazione, quale modificazione di

Un materiale che non implica necessariamente un peggioramento delle sue caratteristiche sotto il profilo conservativo;

Degrado, quale modificazione di un materiale che comporta un peggioramento delle sue caratteristiche sotto il profilo conservativo.

Figura 8.28 Legenda del Lessico NorMal

Come per il rilievo materico, è fondamentale affiancare alla conoscenza l'osservazione diretta in quanto, già durante un sopralluogo conoscitivo, è possibile osservare direttamente i degradi che caratterizzano i materiali presenti ed effettuare un rilievo fotografico.

1028.8.3 Conclusioni del Rilievo del Degrado

L'edificio nel suo complesso (ambiente esterno e interno) mostra gravi segni di degrado dovuto a diversi fattori raggruppabili in tre principali categorie:

- Cause estrinseche dovute all'

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A.A. 2021-2022
124 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/09 Tecnica delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silverio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnica delle costruzioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale o del prof Imbimbo Maura.