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TESI DI LAUREA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CASSINO E DEL LAZIO MERIDIONALE
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA CIVILE
Analisi di conoscenza e ipotesi di adeguamento funzionale del fabbricato denominato “Semaforo del Monte Guardia” in Ponza
Relatore:
Correlatore:
Prof. Ing. Arturo Gallozzi
Prof.ssa Ing. Maura Imbimbo
Candidato:
Matricola:
Silverio Arrigo
0041650
Anno Accademico 2021/2022
Caso Studio
- I FARI IN ITALIA
- IL SEMAFORO DEL MONTE GUARDIA
Conoscenza
- QUADRO NORMATIVO
- LINEE DI INTERVENTO
- ANALISI AREA D’INTERVENTO
a) Allargata
Inquadramento territoriale
b) Ristretta
Inquadramento urbanistico e vincoli
- ANALISI DELLA STRUTTURA
a) Rilievo
Architettonico, strumentale e fotomodellazione
b) Analisi materico e IQM
SINTESI METODOLOGICA
c) Analisi del degrado
TAV
0
3
Ipotesi di recupero
- VALORE PAESE FARI
- ANALISI STORICA DELL’EDIFICIO
- NUOVE DESTINAZIONI D’USO
4
Ipotesi nel dettaglio
- MASTERPLAN
- IL “nuovo” SEMAFORO DEL MONTE
GUARDIAConclusioni
- ANALISI SWOT
RECUPERO DEL
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CASSINO
E DEL LAZIO MERIDIONALE_DICEM
SEMAFORO DEL MONTE GUARDIA
Tesi di Laurea Magistrale in Rappresentazione Tecnica e Progettuale
Relatore: Prof. Ing. Arturo Gallozzi Correlatore: Prof. ssa Ing. Maura Imbimbo Candidato: Silverio Arrigo
L’ORDINE DEI FARI
COM’ E’ CAMBIATO
LA FUNZIONE DEL
FARO NEL TEMPO?
Faro di Alessandria
ANALISI STORICA E TIPOLOGICA
297-280 a.C.
La navigazione all’inizio era comunque prevalentemente costiera e diurna, poi nacque la necessità di navigare anche di notte e l’uomo imparò ad orientarsi con le stelle, ma questo non bastava ad evitare gli ostacoli del mare, così nacquero i primi “fari”, che non erano altro che falò di legna accatastata, situati nei luoghi più pericolosi per segnalare la rotta ai naviganti. Questi primi fuochi necessitavano di continua cura, dovevano restare accesi tutta la notte, ci voleva la presenza costante dell’uomo per
procurare il combustibile e per tenerli accesi.
Il faro dei fari quello che veniva considerato un’altra delle sette meraviglie del mondo, fu quello di Alessandro M a g n o . Alto 115 m e aveva una duplice funzione: guida per la navigazione e torre difensiva. Nel 1303 fu distrutto da un forteterremoto.
I FARI IN ITALIA
1
1128 d.C.
1778 Con il tempo, i bracieri furono sostituiti con grandi lampade a olio costituite da un piccolo contenitore colmo d’olio. In questo modo si era risolo il problema del fumo, ma di contro si doveva garantire il livello dell’olio e rimanerlo liquido durante i periodi invernali.
L’Arciduca Leopoldo di Lorena, che allora governava la Toscana, fece costruire sul bastione settentrionale di Forte Stella, eretto dai Medici, una torre alta 25 metri, in stile vagamente medioevale, con una merlatura sotto la lanterna. Solo nel 1860, quando anche l’Isola d’Elba entrò a far parte del Regno d’Italia la torre è diventata un faro a tutti gli effetti,
con una