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CORSO DI STUDIO IN
SCIENZE E TECNICHE DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA
Analisi biomeccanica del sollevamento alla panca piana in atleti di powerlifting di
livello élite
Tesi di Laurea Magistrale in Scienza e Tecnica degli Sport di Squadra
Presentata da: Relatore:
Samuele Di Nicola Rocco Di Michele
Matricola n°
0000747348 Anno accademico 2015/2016
III SESSIONE
Desidero vivamente ringraziare il mio relatore, il professore Rocco Di Michele, per avermi
seguito e aiutato durante questa tesi. Senza il suo supporto non sarei riuscito a portare a
termine questo progetto a cui tenevo particolarmente.
Un grazie a tutti i professori che sono sempre stati disponibili ad aiutarmi durante la stesura di
questo lavoro.
Ringrazio anchegli atleti che sono stati la parte fondamentale di questo progetto.
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Sommario
1. Abstract ..................................................................................................................................... 5
2. Introduzione .............................................................................................................................. 6
2.1 Strumentazione ................................................................................................................... 8
2.2 Requisiti dei soggetti ........................................................................................................... 9
2.3 Risultati degli studi ............................................................................................................ 11
3. Metodi ..................................................................................................................................... 13
3.1 Soggetti ............................................................................................................................. 13
3.1.1 Gruppo sperimentale ................................................................................................. 13
3.1.2 Gruppo di controllo .................................................................................................... 14
3.2 Protocollo .......................................................................................................................... 14
3.2.1 Carichi di lavoro .......................................................................................................... 17
3.2.2 Ripetizioni singole ...................................................................................................... 18
3.2.3 Recupero .................................................................................................................... 18
3.2.4 Stima del massimale ................................................................................................... 19
3.2.5 Tecnica utilizzata ........................................................................................................ 19
3.3 Strumenti utilizzati e analisi effettuate ............................................................................. 21
3.3.1 EMG ............................................................................................................................ 21
3.3.2 Pedane di forza ........................................................................................................... 22
3.3.3 Telecamere ottiche .................................................................................................... 23
3.3.4 Sensore inerziale ........................................................................................................ 23
3.3.5 Panca e bilanciere ...................................................................................................... 24
3.4 Software ............................................................................................................................ 25
3.4.1 MyoLab ....................................................................................................................... 25
3.4.2 BTS Smart Software .................................................................................................... 25
3.4.3 Gyko RePower ............................................................................................................ 25
3.5 Analisi statistica ................................................................................................................. 26
3.5.1 EMG ............................................................................................................................ 26
3.5.2 Gyko............................................................................................................................ 26
4. Risultati .................................................................................................................................... 27
4.1 EMG ................................................................................................................................... 27
4.1.1 Confronto tra Gruppo di Controllo e Gruppo Powerlifter ......................................... 27
4.1.2 Confronto tra tecnica ad arco e tecnica flat nel gruppo Powerlifter ......................... 30
3 4.1.3 Utilizzo dei muscoli ..................................................................................................... 33
4.2 Gyko................................................................................................................................... 34
4.2.1 Confronto tra Gruppo di Controllo e Gruppo Powerlifter ......................................... 34
4.2.2 Confronto tra tecnica ad arco e tecnica flat nel gruppo Powerlifter ......................... 36
4.3 Pedane di forza .................................................................................................................. 38
5. Discussione .............................................................................................................................. 42
5.1 EMG ................................................................................................................................... 42
5.2 Gyko................................................................................................................................... 44
5.3 Pedane di forza .................................................................................................................. 44
6. Conclusioni .............................................................................................................................. 45
7. Limiti ........................................................................................................................................ 46
7.1 Numerosità del campione ..................................................................................................... 46
7.2 Strumentazione ..................................................................................................................... 46
8. Bibliografia .............................................................................................................................. 47
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1. Abstract
La distensione in panca piana è uno degli esercizi più usati in palestra, sia da
professionisti che da amatori. Nonostante questo, gli studi che analizzano questo
esercizio sono ancora pochi e relativi a determinati argomenti (sticking point, effetto
della fatica, differenza tra pesi liberi e guidati).
Questo studio si prefigge lo scopo di analizzare degli atleti di élite e di confrontare le
due tecniche, ad arco e a schiena piatta, con l’utilizzo di un EMG, due pedane di forza,
un sensore inerziale e due telecamere.
I muscoli analizzati con l’EMG sono il gran pettorale, il deltoide, il tricipite, il trapezio e
il gran dorsale, sia per il lato sinistro che per il destro.
I soggetti analizzati sono 7, 3 per il gruppo di controllo e 4 per il gruppo sperimentale, e
per ognuno di questi atleti è stato richiesto un’esperienza minima di due anni e la
capacità di sollevare almeno 1.25 volte il proprio peso corporeo (GC) o 1.5 volte (PL).
Il protocollo prevedeva lo svolgimento di sollevamenti singoli a diverse percentuali di
carico (50, 60, 70, 80 e 90) utilizzando solamente la tecnica a schiena piatta (GC)
oppure entrambe le tecniche (PL).
I risultati hanno mostrato l’esistenza di un pattern definito di sviluppo di forza negli arti
inferiori che è strettamente collegato alle fasi dell’alzata.
A livello elettromiografico, invece, lo studio ha mostrato che utilizzando la tecnica ad
arco si utilizza una percentuale di MCV maggiore rispetto a quando si usa la tecnica a
schiena piatta, e che con la tecnica ad arco è si sviluppa una maggior forza ma una
minor potenza e velocità.
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2. Introduzione
Le distensioni in panca piana sono uno degli esercizi più conosciuti e utilizzati in
palestra per lo sviluppo della parte superiore del corpo, nonché uno dei tre esercizi
delle competizioni di powerlifting.
Nonostante questo, gli studi relativi a questa tecnica e alla sua diretta disciplina
sportiva sono pochi e riguardano solo aspetti limitati dell’alzata.
La maggior parte delle nozioni e delle idee derivano infatti dal parere di persone più o
meno esperte, derivante dalla sensazioni, dall’osservazione e dall’esperienza di
allenatori. Nonostante queste componenti siano fondamentali, esse non sono
paragonabili ai risultati che si potrebbero raccogliere attraverso degli studi scientifici.
Ritengo dunque che sia necessario approfondire le conoscenze riguardanti le
distensioni in panca piana, anche considerando il netto incremento di interesse verso il
powerlifting degli ultimi anni.
Una sua maggior comprensione, infatti, potrebbe portare a un suo corretto utilizzo in
palestra, favorendo una standardizzazione maggiore del gesto e diminuendo i dubbi
che ruotano attorno a questo gesto tecnico.
Seppur tra gli atleti di powerlifting non ci sia dubbio che la tecnica ad arco sia
fondamentale, in tutti gli altri ambiti essa è vista come inutile e dannosa, fine solo a se
stessa.
Entrambi i punti di vista, però, non sono attualmente supportati da alcun tipo di
studio, per cui rimangono solo idee ancora da dimostrare o smentire.
In ambito del powerlifting è riconosciuta la tecnica ad arco come fondamentale, non
solo per la prestazione, ma anche per la prevenzione di infortuni, per usare la spalla in
maniera ottimale, per favorire una maggior attivazione della muscolatura e per
sfruttare tutto il corpo per sollevare un peso.
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D’altra parte, in tutti gli altri ambiti, questa tecnica viene vista come un gesto
pericoloso, innaturale e da evitare. Si dice che la posizione della schiena possa
provocare più danni che benefici, e l’uso degli arti inferiori è considerato inutile, al
punto che spesso le distensioni in panca vengono fatte con gli arti inferiori raccolti e
appoggiati sulla panca.
L’unico “punto in comune” e riconosciuto da tutti è la posizione delle spalle. Le scapole
infatti devono essere addotte e depresse, per evitare di ridurre lo spazio sub-acromiale
e minimizzare le compressioni. Questo sembrerebbe diminuire il rischio di infortuni.
In letteratura sono attualmen