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Estratto del documento

Lo stesso non viene considerato un da imitare

acriticamente, ma un patrimonio di valori morali ed estetici cui ispirarsi per affrontare

qualunque problema e per comprendere la profonda natura dell’uomo: il classicismo

emulatio,

si propone dunque come cioè un’imitazione mirante a gareggiare col

filologia.

modello ed eventualmente a superarlo. Importante strumento per far ciò è la

“Il mondo greco-latino si presenta alle immaginazioni come una specie di Pompei, che

tutti vogliono visitare e studiare. L’Italia ritrova i suoi antenati.” (De Sanctis)

Ponendo l’uomo al centro, si attua ovviamente la riscoperta e rivalutazione della

realtà terrena, con la celebrazione di personalità eroiche ed illustri. Umanisti e

rinascimentali non rifiutano la fede religiosa, ma semplicemente non fanno dipendere

da essa ogni spiegazione fisica, storica, politica e sociale. laico.

La ricerca della verità è ora condotta da uno spirito libero e

In età umanistica è anche significativo il fervore educativo, che si sposta dalle

università alle corti, ai circoli e agli ambienti liberi, con l’apprendimento non solo di

regole astratte, ma con un approccio diretto ai testi.

Così, si viene definendo una nuova figura di intellettuale: egli diviene un

professionista che pone la propria cultura al servizio di un principe; con gli altri

intellettuali, egli si ritiene un gruppo a sé, fuori da ogni altra classe sociale, che si

elitaria:

riunisce in circoli per discutere e conversare; la cultura tende a diventare

“il movimento è tutto sulla superficie, non viene dal popolo e non cala nel popolo”. La

corte signorile diventa perciò il centro della vita intellettuale, con lo sviluppo del

mecenatismo. Anche la Chiesa diviene un’alternativa, favorendo l’ingresso dei

letterati nella carriera ecclesiastica. Più libere sono le accademie.

“I letterati acquistano la coscienza della loro importanza: divennero insolenti e si

posero in vendita. Motto di Cellini: ‘Io servo a chi mi paga’. Non c’è immagine più

straziante dell’ingegno ai piedi della ricchezza.

Il lato positivo di questo periodo è la perfezione della forma, ma quello negativo è il

vuoto di contenuti”.

Periodizzazione

Pur non essendo possibile tracciare confini cronologici rigidi, si possono individuare

cinque fasi della storia umanistico-rinascimentale:

Preumanesimo trecentesco

1 – (scuola padovana, Petrarca, ultimo Boccaccio);

Umanesimo latino

2 – (fine ‘300 – primo ‘400)

Umanesimo volgare

3 – (secondo ‘400)

Rinascimento pieno

4 – (primo ‘500)

Autunno del Rinascimento

5 – (secondo ‘500)

prima fase

Nella dell’Umanesimo, dunque, il volgare attraverso un periodo di crisi,

latino

poiché gli umanisti privilegiavano il : “nessuna cosa di qualche importanza non

si scriveva se non in latino. Dante stesso era detto ‘poeta da calzolai e da fornai’. Ma

queste tendenze trovavano naturale resistenza a Firenze, dove il volgare aveva messo

salde radici, illustrato da tanta gloria. La forza della lingua volgare era in questo: che

rifletteva la vita pubblica e privata, divenuta parte inseparabile della società nelle sue

usanze e nei suoi sentimenti.” Quindi, temporaneamente, il volgare conobbe un’eclissi

agli inizi del ‘400.

Il latino usato in questo periodo non è quello medievale, ma quello dei classici

dell’antica Roma.

fase volgare

Ad inaugurare la dell’Umanesimo è Leon Battista Alberti, che

volgare,

inizialmente scrive in latino ma poi si rivolge al realizzando il suo capolavoro:

“Della famiglia”, un trattato in forma dialogica scritto in volgare fiorentino, in cui

l’autore analizza il rapporto tra virtù e fortuna, vedendo il primato della virtù.

facilità di

La scelta del volgare per Alberti ha a che vedere soprattutto con la grande

comunicazione che questa lingua permetta rispetto al latino, per quanto tuttavia

necessiti di essere nobilitata ed elevata.

mecenatismo,

Alla base di questo rinnovamento c’è il di cui figura esemplare fu

Lorenzo de’Medici, detto il Magnifico, signore assoluto di Firenze che proteggeva

artisti, filosofi e poeti e il volgare. Egli stesso produsse una grande varietà di temi e

generi letterari, di cui si ricorda in particolare “Il Canto di Bacco”, con i primi versi

“Quant’è bella giovinezza/ che si fugge tuttavia!/ Chi vuol esser lieto, sia/ di doman

non c’è certezza”, espressione della malinconica consapevolezza di non poter fermare

il destino. Marsilio Ficino

Della sua cerchia facevano parte (filosofo che sosteneva che filosofia e

Pico della Mirandola

religione potessero convergere armoniosamente); (scrittore che

col suo capolavoro “De hominis dignitate” esalta l’uomo in tutta la letteratura

Angelo Poliziano

umanistico-rinascimentale); (poeta dalla più alta e ammirabile

perfezione formale, autore de “Le Stanze per la giostra”, poemetto in ottave che

cantava l’amore platonico di Giuliano per una donna fiorentina, Simonetta Vespucci e

della “Fabula di Orfeo”, testo teatrale in ottave, prima opera teatrale in volgare dal

Luigi Pulci

contenuto profano); (poeta amante della letteratura giocosa e popolare, il

cui capolavoro è “Il Morgante”, poema in ottave che intreccia i temi del ciclo bretone e

carolingio ma in chiave comica e tratta di Orlando e del gigante Morgante).

Aragonesi

A Napoli, intanto, sotto il dominio degli si tornò a sviluppare un’importante

Pontano

centro culturale, di cui principali esponenti furono (produzione tutta latina) e

Sannazaro (fiorentino petrarchesco).

Anche Ferrara divenne un centro culturale importante, pur non ricoprendo grande

importanza politica. Matteo Maria Boiardo, Pietro Bembo,

Presso la corte degli Este, infatti, risiedono

Ariosto e Tasso.

Boiardo, oltre ad aver scritto una sorta di Canzoniere in volgare, cioè gli “Amorum libri

tres”, è autore del famoso Orlando Innamorato, prototipo dei poemi cavallereschi.

Iniziato nel 1476 e rimasto incompiuto, sarà ripreso da Ariosto. Angelica, bellissima

figlia del re del Catai (Cina), va alla corte di Carlo Magno col fratello Argalìa, che la

promette in sposa a chi l’avrebbe sconfitta. Quando Astolfo gli sottrae la lancia magica

con cui vinceva sempre, Ferraguto lo uccide. Tuttavia, Angelica scappa e tutti i

cavalieri, compresi Orlando e Ranaldo, la inseguono. Intanto, Carlo Magno rimane

privo dei suoi cavalieri e subisce un attacco da parte del re dei Mori Agramante,

accompagnato anche da Rugiero (tema encomiastico per gli Estensi).

Dopo peripezie e duelli, anche Ranaldo e Orlando giungono in Francia, e Carlo Magno

affida la donna a chi fra i due avrebbe combattuto meglio contro i pagani. Intanto,

sboccia l’amore fra il pagano Rugiero e la cristiana Bradamante, i due capostipiti degli

Estensi. L’opera qui si interrompe.

ciclo carolingio

La trama rinvia a temi del (nomi, paladini di Carlo Magno, saraceni vs

ciclo bretone

cristiani), ma anche del (amore, avventure, incantesimi, riferimenti a re

fusione

Artù). Questa è preannunciata già dal titolo: Orlando = ciclo carolingio +

Innamorato = ciclo bretone.

L’opera è importante perché, pur traendo spunto dai poemi cavallereschi, è molto

medievale,

lontana dal mondo vissuto con ironia e nostalgia di chi sa che quel tempo è

tramontato.

ormai L’opera è peculiare per la sua mescolanza di elementi cortesi e

sublimi con elementi comici ed ironici. virtù dell’uomo

C’è una visione ottimista della vita, con le che trionfano

sull’irrazionale. Il poema cavalleresco nel ‘400

Boiardo, “Orlando Innamorato” Pulci, “Morgante”

Il poema nasce in un contesto cortigiano Il poema nasce nella città dalla più alta

e marcatamente signorile (Ferrara) tradizione comunale (Firenze)

Nostalgia del mondo cavalleresco Parodia del mondo cavalleresco

Modelli: epica francese, tradizione Modelli: tradizione canterina con poesia

canterina comica

Lingua: Koiné padana, precedente alla Lingua: fiorentino vivo e parlato, che

riforma di Bembo resiste a Bembo

Il Cinquecento: Rinascimento

Quadro storico europeo

Con l’inizio del ‘500 si chiude definitivamente il Medioevo europeo ed inizia l’Età

1492,

Moderna, con data convenzionalmente individuata nel anno del primo sbarco di

Cristoforo Colombo in America.

Il ‘500 si lega al secolo precedente perché ne riprende il pensiero e ne realizza

splendidamente gli ideali, ma è anche segnato da profondi mutamenti storici, sociali e

politici. scoperte geografiche

Innanzitutto, le grandi determinarono nuove prospettive per le

nazioni europee: Bartolomeo Diaz sulla punta meridionale dell’Africa; Colombo che

approda nel Nuovo Mondo; Vasco da Gama in India; Ferdinando Magellano che effettua

la prima circumnavigazione del mondo.

Amerigo Vespucci sarà il primo a pensare che il nuovo continente scoperto da

Colombo non avesse a che vedere con l’India, e dal suo nome nascerà quello

dell’America.

Intanto, le grandi monarchie (Francia, Inghilterra e Spagna) accentrano il proprio

Stati assoluti,

potere e si trasformano in moderni e potenti entrano spesso in conflitto

tra loro per l’egemonia dell’Europa.

Nonostante i primi anni del ‘500 vedano il tentativo di integrare il Cristianesimo

nell’Umanesimo, come fecero Thomas More ed Erasmo da Rotterdam, poi però

Riforma protestante

interverrà la a scindere l’Europa cristiana in due: Martin Lutero,

scandalizzato dalla vendita delle indulgenze da parte della Chiesa, affiggerà sulla

porta della cattedrale di Wittenberg le 95 tesi in cui afferma che nessuna opera può

surrogare la fede: la salvezza può essere raggiunta solo per grazia di Dio. La Chiesa,

Controriforma,

perciò, risponderà con la promossa dal Concilio di Trento. “La Riforma

protestante non attecchì in Italia, che ormai aveva valicato l’età teologica: il Lutero

italiano fu Niccolò Machiavelli”, come scrive De Sanctis.

Italia: centro culturale europeo

l’Italia

Intanto, fiorisce culturalmente ma si degrada politicamente ed

economicamente.

Lo stesso Stato Pontificio sarà indebolito dalla Riforma protestante, come dimostra il

sacco di Roma da parte dei lanzichenecchi. Tuttavia, Roma sarà il centro della fioritura

artistica rinascimentale.

Nel ‘500

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nica.sara di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Macerata o del prof Melosi Laura.