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SISTEMA NAZIONALE PER LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA EDUCATIVO

La valutazione esterna svolta da organismi nazionali si combina con la autovalutazione di istituto. Il sistema nazionale di valutazione è articolato su 3 livelli rappresentati da:

  • INVALSI - Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione che opera insieme alle Regioni, Province, Comuni. Partecipa anche alle indagini internazionali in materia di valutazione in rappresentanza dell'Italia, evidenziando le aree critiche anche in comparazione con gli altri paesi soprattutto europei.
  • INDIRE - interviene in supporto dei piani di miglioramento adottati autonomamente dalle singole scuole. Ha competenze in materia di formazione del personale.
  • CONTINGENTE ISPETTIVO - ha il compito di effettuare ispezioni periodiche per verificare il rispetto delle norme e delle procedure da parte delle scuole.

L'obiettivo del sistema di valutazione è attivare processi di automiglioramento della qualità dell'apprendimento, della didattica, dei comportamenti degli insegnanti.

Utilizzo delle nuove tecnologie, collaborazioni internazionali con altre scuole o università, monitoraggio, aggiornamento continuo alle scuole ed agli insegnanti.

RAV Rapporto di autovalutazione, che ha lo scopo di fornire una descrizione della scuola e del suo funzionamento ed è il punto di partenza per l'individuazione delle priorità di sviluppo su cui fondare il piano di miglioramento. Deve essere compilato da tutte le scuole, sia statali che paritarie. È curato dal Dirigente scolastico.

Il RAV si compone di 5 sezioni:

  1. Contesto e risorse: la scuola esamina il contesto socio economico in cui opera, le opportunità e i punti di debolezza
  2. Esiti degli studenti: analizzati i risultati scolastici degli alunni
  3. Processi messi in atto dalla scuola: si analizzano le pratiche educative e didattiche attuate nella scuola
  4. Processo di autovalutazione: metodi utilizzati per effettuare l'autovalutazione e le persone coinvolte
  5. Individuazione
dovrebbe essere coerente con le priorità individuate nel RAV. Il PTOF (Piano Triennale dell'Offerta Formativa) è un documento che definisce le linee guida e gli obiettivi della scuola per un periodo di tre anni. Esso deve essere redatto dal collegio dei docenti e approvato dal consiglio di istituto. Il PTOF rappresenta uno strumento fondamentale per la programmazione e l'organizzazione delle attività scolastiche, nonché per la valutazione dei risultati raggiunti.dei seguenti compiti: - Valutazione degli alunni - Programmazione delle attività didattiche - Organizzazione delle attività extrascolastiche Consiglio di interclasse composto dai rappresentanti dei vari consigli di classe e si occupa di coordinare le attività comuni tra le classi. Consiglio di istituto composto da docenti, genitori e studenti e si occupa di prendere decisioni riguardanti l'organizzazione e il funzionamento dell'istituzione scolastica. Commissione di valutazione composta da docenti e si occupa di valutare gli alunni in base ai criteri stabiliti dal consiglio di classe. Commissione PTOF (Piano Triennale dell'Offerta Formativa) composta da docenti e si occupa di redigere il piano triennale dell'istituzione scolastica, che include le priorità, i traguardi e gli obiettivi. La valutazione esterna dell'istituzione scolastica è affidata ai Nuclei di valutazione esterna (NEV) costituiti da ispettori che ne assumono il coordinamento e da esperti in materia di valutazione esterna dei sistemi scolastici. La valutazione esterna ha come punto di partenza il processo di autovalutazione effettuato dalla scuola quindi trova partenza dal RAV. È articolata in un procedimento che prevede 3 fasi: - Lettura e analisi dei documenti da parte del NEV - Visita, con raccolta ulteriore di dati attraverso interviste e osservazione - Formulazione del giudizio Dopo la visita, il NEV predispone un rapporto di valutazione esterna e lo invia alla scuola, che dovrà tenerne conto ai fini della compilazione del piano di miglioramento.

Il Collegio dei docenti è un organo che si occupa dell'andamento generale della classe. È presieduto dal Dirigente scolastico e ha il compito di formulare al Collegio docenti proposte in ordine all'azione educativa, didattica e ad iniziative di sperimentazione e di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori e alunni. Ha competenza inerente: le deliberazioni sull'accoglimento delle domande degli alunni che chiedono di trasferirsi all'istituto nel corso dell'anno scolastico, deliberazioni sulla possibilità di iscrizione nell'istituto degli alunni provenienti da scuole italiane all'estero o da scuole estere, formulazione sul profitto conseguito dallo studente in ciascuna delle materie studiate, dispone sanzioni disciplinari agli studenti (con una sospensione non superiore ai 15 giorni).

Il Collegio dei docenti è composto esclusivamente dal personale insegnante, sia di ruolo che non di ruolo in servizio nell'istituto. L'organo è presieduto dal Dirigente scolastico.

Si insedia all'inizio di ogni anno scolastico e si riunisce ogniqualvolta che il Dirigente ne ravvisi la necessità, oppure quando 1/3 dei componenti ne faccia richiesta.

Consiglio di istituto organo a cui è affidato il governo economico finanziario della scuola. Composto da 14 membri negli istituti con popolazione scolastica fino a 500 alunni e da 19 membri negli istituti con popolazione scolastica superiore a 500 alunni. Fanno parte i rappresentanti del personale docente e quelli del personale non docente, i rappresentanti dei genitori, degli studenti e il Dirigente. Il consiglio è presieduto da uno dei suoi membri eletto tra i rappresentanti dei genitori degli alunni, le funzioni di segretario sono affidate dal presidente a un membro del consiglio stesso. L'organo dura in carica 3 anni scolastici. I rappresentanti degli studenti vengono eletti anno per anno. Svolge funzioni deliberative o di amministrazione attiva e consultiva.

deliberando sull'organizzazione e la programmazione della vita e della scuola. Svolge un ruolo fondamentale nell'individuazione degli obiettivi che si propone di raggiungere. In particolare:
  • approva il PTOF
  • approva il bilancio preventivo e il conto consuntivo
  • adotta il regolamento di istituto
  • adatta il calendario scolastico
  • determina i criteri per la programmazione di attività extra e interscolastiche
  • promuove contatti con altre scuole al fine di realizzare scambi di informazioni e di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione
  • adotta le iniziative dirette all'educazione della salute e alla prevenzione delle tossicodipendenze
Gli atti deliberativi del Consiglio di Istituto sono impugnabili al TAR. I Consigli di Istituto eleggono al proprio interno una Giunta Esecutiva, della quale fanno parte di diritto il dirigente che la presiede. Fanno parte della Giunta anche un docente, un non docente e due genitori. La Giunta resta in carica 3 anni.

REGOLAMENTO DI ISTITUTO è emanato dal Consiglio di Istituto che disciplina le attività quotidiane della scuola.

Il Comitato per la valutazione degli insegnanti è costituito presso ogni istituzione scolastica, ha durata triennale ed è presieduto dal Dirigente scolastico. È composto da:

  • 3 docenti
  • 1 rappresentante dei genitori e 1 degli studenti
  • 1 componente esterno studenti della scuola secondaria

L'ASSEMBLEA DEI GENITORI dispone che gli studenti della scuola superiore e i genitori degli alunni hanno il diritto di riunirsi in assemblea nei locali della scuola. Le assemblee studentesche di classe e di istituto sono proprie della scuola secondaria superiore. Anche le assemblee dei genitori possono essere di classe o di istituto. Alle assemblee di classe partecipano i genitori degli alunni iscritti alla classe, a quelle di istituto i genitori degli alunni iscritti alla scuola. Tutte devono svolgersi al di fuori dell'orario delle lezioni. Le assemblee possono svolgersi fuori o

dentroi locali dell'istituto. L'assemblea di classe è convocata su richiesta dei genitori eletti nei Consigli di classe. La convocazione dell'assemblea è autorizzata dal dirigente scolastico. Il DIRIGENTE SCOLASTICO assicura la gestione unitaria dell'istituzione, è responsabile della gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, organizza l'attività scolastica ed è titolare delle relazioni sindacali. E' un vero e proprio datore di lavoro pubblico. Ha sempre l'esigenza di farsi affiancare nella gestione dell'istituto da alcuni assistenti, nello svolgimento delle sue funzioni organizzative e amministrative e infatti si avvale dei docenti da lui individuati a cui delegare compiti specifici. Può inoltre scegliere tra i propri collaboratori un docente che esplichi funzioni vicarie, chiamato collaboratore vicario che possa cioè sostituirlo in caso di assenza. PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA enti di ordinesuperiore devono aiutare, sostenere e promuovere lo sviluppo di quelli minori che si trovano tra il singolo cittadino e lo Stato. Con il principio di sussidiarietà le funzioni amministrative vengono date al livello di governo più vicino ai cittadini. Nel sistema scolastico la sussidiarietà verticale si riconosce nell'allocazione delle diverse funzioni, da quella legislativa all'erogazione dei servizi, a 4 livelli: nazionale, regionale, territoriale, singola scuola. La sussidiarietà orizzontale è la legge della parità scolastica secondo cui l'interesse pubblico è di fatto sostituito dall'interesse della collettività e può essere soddisfatto da soggetti pubblici. Si attua attraverso una libera scelta della famiglia che valuta il livello di offerta formativa da parte della scuola pubblica o privata ed esercita il suo diritto di scelta. PARTENARIATI EDUCATIVI le istituzioni scolastiche operano per lao dei bisogni e delle risorse presenti sul territorio.

Realizzazione di patti formativi educativi sul territorio. Le scuole possono promuovere o aderire a partenariati già costituiti a diversi livelli:

  • locale
  • regionale
  • nazionale
  • europeo

I protocolli d'intesa, le convenzioni, gli accordi, i consorzi di scuole sono strumenti più utili nella creazione delle reti di scuole. Le varie forme di partenariato educativo prevedono la partecipazione di diverse componenti:

  • enti locali
  • organismi di partecipazione decentrata sul territorio
  • camere di commercio...

Il partenariato educativo rappresenta uno strumento di cooperazione tra diverse istituzioni per la gestione dell'offerta formativa sul territorio e si pone come un'occasione di confronto, di esperienze, di approcci culturali e prospettive diversi. Il risultato sarà dunque un progetto educativo, frutto della collaborazione, che tiene conto dei bisogni e delle risorse presenti sul territorio.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
19 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cuculachi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Dainese Davide.