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Il sistema dei personaggi nei Promessi sposi

Il romanzo si presenta, tradizionalmente, come storia di un matrimonio,

dapprima impedito, poi realizzato. I protagonisti sono dunque i due

promessi sposi: Renzo e Lucia; L'autore, infatti, costruisce un sistema dei

personaggi tanto articolato, quanto equilibrato. Per raggiungere l'obiettivo

di sposarsi essi ricorrono a personaggi di aiuto o protettori: nella prima

parte padre Cristoforo, a cui si aggiunge, nella seconda, il cardinale

Federigo Borromeo. A questi si oppongono don Rodrigo, cui si aggiunge

poi l'innominato: essi sono dunque gli oppressori, che rappresentano la

violenza e l'ingiustizia del potere sociale. Per contrastare il matrimonio

essi si servono, come strumenti, dapprima di don Abbondio, poi di

Gertrude. Il momento di svolta del romanzo si ha quando l'innominato, con

tutta la sua forza, passa dal campo degli oppressori a quello dei protettori.

Gli otto personaggi principali si dispongono dunque in coppie anzitutto per

similarità: Renzo e Lucia sono le vittime: padre Cristoforo e il cardinale

Federigo Borromeo sono i protettori e, insieme, i rappresentanti della

Chiesa "buona"; don Abbondio e Gertrude sono gli strumenti degli

oppressori e i rappresentanti della Chiesa

"cattiva"; don Rodrigo e l'innominato (solo agli inizi, quest'ultimo) gli

oppressori,

esponenti del potere sociale.

SCHEMA DEI PERSONAGGI

Si possono stabilire anche coppie per opposizione: Renzo è in opposizione

a don Rodrigo (ne è il rivale e sogna più volte di ucciderlo) e Lucia

all'innominato da cui viene fatta rapire. Renzo si oppone anche a don

Abbondio, in quanto strumento di don Rodrigo e Lucia a Gertrude in quanto

strumento dell'innominato. Anche i protettori entrano in antitesi con gli

oppressori o con i loro strumenti: così padre Cristoforo si oppone a don

Rodrigo e il cardinale a don Abbondio. Si noti poi che gli otto personaggi

rappresentano, esattamente per metà, il mondo laico (Renzo e Lucia, don

Rodrigo e l'innominato) e, per l'altra metà, il mondo ecclesiastico, e che

questi ultimi sono distribuiti in coppie antitetiche: da un lato si oppongono

fra loro, senza mai incontrarsi, i due rappresentati di una chiesa povera e

popolare, padre Cristofaro e don Abbondio, dall’altro la Chiesa potente, il

cardinale e Gertrude. Inoltre, fra questi otto personaggi principali, quattro

provengono dal mondo popolare e borghese (Renzo, Lucia, don Abbondio,

padre Cristofaro) e quattro di quello nobiliare (don Rodrigo, l’innominato,

Gertrude, il cardinale). Si può capire da queste schematizzazioni come sia

equilibrato il romanzo, tutto costruito su un sistema *binario, complesso ma

anche estremamente vigoroso ed eloquente, di pesi e di contrappesi, di forze

e di controforze. Il sistema di similarità e le contraddizioni non è infatti un

puro artificio ma serve a comunicare un messaggio ideologico, tutto giocato

sul contrasto fra bene e male e sull'esemplarità dei “buoni” alla sfera sociale,

politica, religiosa e a una complessiva visione del mondo. Le forze in gioco

riguardano infatti il potere sociale, il potere spirituale corrotto e il potere

spirituale autentico, rappresentati, nella prima parte del romanzo, da don

Rodrigo (potere sociale), don Abbondio (potere spirituale corrotto) e padre

Cristoforo (potere spirituale autentico) e, nella seconda, rispettivamente,

dall'innominato, dalla monaca di Monza e dal cardinale Federigo

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher susy.carmela di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Sabbatino Pasquale.