Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 5
Scritti e schemi personali per esame di Studi visuali Pag. 1
1 su 5
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Bachtin e l'uso delle parole

Bachtin sosteneva che le parole non si prendono dal vocabolario, ma dall'uso: le parole ci arrivano dagli altri, dall'uso comune, già cariche di significato. Le parole sono semialtrui. In base all'uso che ne è stato fatto in passato, una parola o un'espressione arriva a noi con un significato aggiuntivo al suo letterale e ci suscita il ricordo di una cornice di riferimento. Quando si fa una citazione, si svela questo meccanismo.

Questioni aperte della lettura intertestuale:

  • Difficoltà di individuazione: se la citazione non viene colta da chi la legge, ma la presenza è messa in dubbio
  • Livello d'intensità: la citazione può essere esplicita e inequivocabile, oppure frutto solo di una lettura personale del soggetto
  • Modalità di inserimento
  • Atteggiamento
  • Interpretazione/uso: in un film la citazione è importante ai fini della trama o è un semplice virtuosismo rivolto agli

spettatori?

Latour: Iconoclastia → immagini come intermediazione fallace

Iconofilia → immagini come intermediazione necessaria

Tipi di iconoclastia:

  • contro tutte le immagini (odio verso l'immagine in quanto tale)
  • contro le immagini fallaci perché ferme (le immagini non riescono a restituire la realtà del movimento)
  • contro le immagini dell'avversario
  • contro le immagini in deterioramento (anche i restauri)
  • contro chi adora e disprezza le immagini

Esistono azioni violente nei confronti delle immagini che non sembrano rientrare in nessuna di queste categorie anzi, talvolta è difficile capire se la distruzione delle immagini sia una vera distruzione (=iconoclash) o una salvaguardia. Le immagini sono il luogo di uno scontro di potere.

Ragionando sul dubbio tra distruzione e costruzione, tiriamo in ballo concetti che credevamo tramontati: autore come responsabile unico dell'opera, opera sostenuta da un concetto.

Le immagini acheropite (es.

Le icone religiose sono immagini non toccate da mano umana, immagini delle quali si tende a non chiedersi chi sia l'autore. Questo tipo di immagini rispondono al bisogno di pensare che vi sia una realtà oggettiva non costruita dall'uomo, ma derivante da Dio o dalla scienza.

Didi-Huberman: Immaginazione → obiettivo della pratica di montaggio. Montaggio → procedimento che attuiamo per costituire l'immaginazione. In questo senso è il contrario del montaggio cinematografico, che accosta frammenti e immagini per creare continuità di senso. Il montaggio di Didi-Huberman invece, accosta frammenti ed immagini sparse, mirando a creare discontinuità. Esempio: l'Atalante di Warburg, dove vengono accostati l'affresco del Miracolo di Bolsena e una foto dell'accordo tra Vaticano e Fascismo con i Patti Lateranensi. Le due immagini non hanno una correlazione diretta, ma l'idea di odio antisemita del fascismo che era già presente nell'affresco viene associata all'accordo con il Vaticano.

presente nell'episodio del Miracolo di Bolsena. Il colore della nazione di Gaia Giuliani: Il razzismo è un fenomeno sociale invisibilizzato? In Italia non è facile avere a che fare con il razzismo, perché è esistito un razzismo di Stato che oggi si tende a rifiutare insieme all'intero regime fascista. In realtà il razzismo in Italia non coincide solo con il fascismo, ma era già presente prima e lo è stato anche dopo. Il dopoguerra è segnato dalle storie di violenza sulle donne italiane da parte dei soldati afroamericani e nordafricani. Figure della razza: stratificazioni di idee sulla razza che portano alla creazione di stereotipi. In quanto frutto di stratificazioni, gli stereotipi non sono mai fissi, ma sempre ambigui e negoziabili. Le figure della razza non sono mai univoche. Ciò che è invisibilizzata è l'egemonia del soggetto (es. il bianco cerca di mostrarsi al pari col nero, mentre prima il nero era)

ritenuto inferiore). Le razze sono molteplici anche all'interno della stessa razza e si intersecano con altre linee, la religione, il genere, l'orientamento sessuale, la classe sociale: tutte queste linee definiscono le differenze tra gli individui per contrasto. Riconoscere la differenza dell'altro, non per forza in maniera violenta, non serve tanto a definire l'altro, ma a definire il noi. Si produce un'alterità razializzata, ma si produce soprattutto il noi. Spesso nei film del dopoguerra, la minoranza etnica nera viene mostrata accettata e rispettata dalla maggioranza bianca in modi talvolta paternalistici. Noi sappiamo che ci sono differenze tra gli italiani delle diverse regioni e anche differenze tra gli italiani del sud Italia, ma il confronto con gli albanesi diventa occasione per sentirsi tutti italiani allo stesso modo. Anche stavolta si sta definendo il noi. Viene meno in luce l'impegno delle autorità pugliesi nell'organizzazione

(che ribalta l'ostereotipo del meridionale nullafacente) e viene spiegato con precisione il menù offerto ai profughi nel loro campo, un menù vario e ricco di piatti provenienti da diverse regioni italiane. Razzismo inferenziale (termine di Stuart Hall) → rappresentazione naturalizzata di caratteristiche.
Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucrybella92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Cinema e studi culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Grandi Silvia.