Estratto del documento
Test di Personalità Schemi dei Test
Costrutto misurato
Modalità di somministrazione
Proprietà psicometriche
Interpretazione dei punteggi
Limiti e vantaggi
Ambiti di utilizzo (clinico, forense, organizzativo...)
Struttura, scale e dimensioni
Schema riassuntivo dei principali test psicologici
TAS-20 (Toronto Alexithymia Scale – 20 item)
Costrutto misurato: misura l’alessitimia, cioè la difficoltà a identificare e
descrivere le proprie emozioni e una tendenza a un pensiero orientato
all’esterno. Si articola in tre fattori principali: Difficoltà a identificare i
sentimenti, Difficoltà a descrivere i sentimenti, Pensiero orientato
all’esterno.
Somministrazione: questionario self-report di 20 enunciati (di cui 5
invertiti), con scala Likert a 5 punti (da “quasi mai” a “quasi sempre”).
Somministrazione: questionario self-report di 20 enunciati (di cui 5
invertiti), con scala Likert a 5 punti da 1 a 5 (da “quasi mai” a “quasi
sempre”). Durata breve (~5–10 minuti).
Proprietà psicometriche: elevata consistenza interna (α intorno allo 0.80–
0.85 in vari studi) e buona affidabilità test-retest. La validità convergente e
concorrente è soddisfacente e il test ha dimostrato solidità in varie popolazioni.
Alcuni dubbi riguardano la validità discriminante (il test è un’autovalutazione in
soggetti con bassa consapevolezza emotiva) e la stabilità fattoriale della scala
di Consapevolezza (Awareness).
Interpretazione dei punteggi: punteggio totale da 20 a 100 (sommatoria dei
20 item); punteggi alti indicano maggiore alessitimia. In genere si usano cut-off
empirici: ad es. punteggi ≤51 “nessuna alessitimia”, 52–60 “alessitimia-limite”,
≥61 “alessitimia”. Non esiste una diagnosi formale, ma si interpretano i
punteggi relativi alle fasce normative.
Vantaggi e limiti: è breve, semplice e ampiamente validato. Ha il vantaggio di
essere facile da somministrare in contesti di ricerca o clinici per individuare
tratti alessitimici. Un limite è la dipendenza dall’autoconsapevolezza del
rispondente: un forte livello di alessitimia può compromettere la validità delle
risposte. Alcune ricerche suggeriscono che chi ha gravi deficit emotivi possa
non rispondere in modo attendibile ai propri sintomi.
Ambiti d’uso: usato in ambito clinico e di ricerca (psicologia clinica, psichiatria,
neuroscienze, psicologia dell’emozione) per valutare la presenza e il livello di
alessitimia. Può essere impiegato in studi su depressione, disturbi d’ansia,
disturbi somatici e in contesti diagnostici/riabilitativi. Non è tipicamente usato
come strumento di selezione lavorativa o legale.
Struttura e dimensioni: 3 sottoscale corrispondenti ai fattori sopra riportati.
Si può considerare anche una visione unidimensionale complessiva di
alessitimia. Le subscale sono interpretate separatamente per profilare i punti di
forza/debolezza del soggetto (
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SSD
Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
M-PSI/01 Psicologia generale
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