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IX, X).
Farmaci per le Iperlipidemie
Utilizzati per gestire i livelli elevati di lipidi nel sangue, riducendo il rischio di malattie
cardiovascolari.
• Statine: Inibitori della HMG-CoA reduttasi (es. Atorvastatina, Lovastatina) riducono i
livelli di colesterolo LDL e aumentano la captazione da parte del fegato.
• Niacina: Inibisce la lipolisi nel tessuto adiposo, riducendo la produzione di acidi grassi
e quindi di VLDL e LDL.
• Fibrati: Derivati dell'acido fibroico (es. Fenofibrato, Gemfibrozil) attivano il recettore
nucleare PPAR-α, aumentando l'attività della lipoproteina lipasi e riducendo i livelli di
trigliceridi.
• Sequestranti degli acidi biliari e farmaci biotecnologici (già approvati o in sviluppo)
sono altre classi utilizzate nella gestione dell'iperlipidemia.
Riduzione dei Trigliceridi e Uso dei Fibrati
I fibrati sono farmaci che riducono i trigliceridi aumentano la sintesi della lipoproteina lipasi e
delle HDL (lipoproteine ad alta densità), contribuendo a trattare l'ipertrigliceridemia.
Sequestranti degli Acidi Biliari
I sequestranti degli acidi biliari, come:
• Colestiramina
• Colestipolo
• Colesevelam
sono resine a scambio anionico che sequestrano gli acidi biliari, aumentando la loro
escrezione. Ciò porta a una diminuzione dei livelli di acidi biliari nel sangue e stimola l'epatocita
a utilizzare il colesterolo per produrre nuovi acidi biliari, riducendo il colesterolo epatico e
aumentando la captazione delle LDL (lipoproteine a bassa densità).
Farmaci Biotecnologici per le Iperlipidemie
I farmaci biotecnologici approvati o in fase di sviluppo includono:
• Inibitori della PCSK9: come Alirocumab e Evolocumab, anticorpi monoclonali che
impediscono la degradazione dei recettori LDL, aumentando la loro disponibilità.
• Oligonucleotidi antisenso: per il silenziamento genico dell'apolipoproteina B (es.
Mipomersen) e degli inibitori della lipoproteina lipasi (es. Volanesorsen, ANGPTL-
LRx), migliorando l'attività della lipoproteina lipasi e riducendo i trigliceridi.
Sistema Endocrino
Il sistema endocrino, composto da ghiandole come l'ipofisi, tiroide, paratiroidi, timo,
surrenali, pancreas e gonadi, regola funzioni metaboliche, di crescita e riproduttive. Gli ormoni
sono classificati in:
• Idrosolubili: agiscono tramite recettori di membrana.
• Liposolubili: agiscono tramite recettori nucleari, modificando l'espressione genica.
Patologie Endocrine
• Ipofunzione: insufficienza ormonale (es. diabete, ipotiroidismo) richiede terapie
sostitutive.
• Iperfunzione: eccesso ormonale (es. acromegalia, ipertiroidismo) può essere trattato
con soppressione o antagonisti recettoriali.
Ormone della Crescita (GH)
Il GH stimola crescita ossea e muscolare, riduce l'uso del glucosio e aumenta la lipolisi. Le
manifestazioni cliniche dell'eccesso includono:
• Gigantismo: eccesso durante l'infanzia.
• Acromegalia: crescita anomala tessuti molli, spesso dovuta a adenomi ipofisari.
Trattamenti comprendono analoghi della somatostatina (es. Octreotide) e antagonisti
del recettore GH (es. Pegvisomant).
Ormoni Gonadotropini
Le gonadotropine (FSH, LH, hCG) regolano sviluppo follicolare nelle donne e spermatogenesi
negli uomini. La carenza porta a ipogonadismo; sono disponibili preparazioni ricombinanti.
Ormoni Tiroidei
Gli ormoni tiroidei (T3, T4) sono regolati dal TSH. Hanno ruoli cruciali nel metabolismo e nella
crescita. L’ipotiroidismo è trattato con levotiroxina o liotironina, mentre l'ipertiroidismo può
richiedere inibitori della sintesi (es. Metimazolo) o iodio radioattivo.
Funzione del Pancreas
Il pancreas endocrino produce insulina, glucagone e somatostatina, regolando l'omeostasi
del glucosio. L'insulina stimola l'assorbimento del glucosio, mentre il glucagone promuove la
glicogenolisi e la gluconeogenesi. Il diabete mellito è caratterizzato da carenza o riduzione della
secrezione di insulina.
Farmaci per il trattamento del diabete mellito
Innovazioni negli anni '70
• 1973: Deposito del primo brevetto per il DNA ricombinante.
• 1976: L'insulina diventa il primo prodotto commerciale ottenuto attraverso questa
tecnologia.
Tipologie di insulina
L'insulina viene somministrata principalmente per via sottocutanea ed è classificata in base
alla durata d'azione:
1. Analoghi ad azione molto rapida: Aspart, Lispro, Glulisina.
2. Insulina regolare ad azione rapida.
3. Insuline a durata d'azione intermedia: NPH.
4. Insuline a durata d'azione prolungata: Detemir, Glargine, Degludec.
Farmaci ipoglicemizzanti
1. Secretagoghi dell'insulina (es. Glipizide, Gliburide)
a. Stimolano il rilascio di insulina dalle cellule beta del pancreas.
b. Agiscono legandosi ai canali del potassio, provocando depolarizzazione e
apertura dei canali del calcio, aumentando il rilascio di insulina.
2. Biguanidi (es. Metformina)
a. Farmaco orale di prima linea per il diabete di tipo 2.
b. Riduce i livelli di glucosio ematici aumentando la captazione da parte dei
tessuti, inibendo la gluconeogenesi epatica e rallentando l'assorbimento
intestinale di zuccheri.
3. Tiazolidindioni (es. Rosiglitazone, Pioglitazone)
a. Aumentano la sensibilità all'insulina.
b. Agiscono come agonisti del recettore PPAR-γ.
4. Farmaci che mimano l'azione delle incretine (es. GLP-1)
a. Stimolano il rilascio di insulina e riducono il glucagone, riducono l'appetito e
ritardano lo svuotamento gastrico.
b. Agonisti sintetici del GLP-1: Exenatide, Liraglutide.
c. Inibitori di DDP-4: Alogliptina, Sitagliptina.
5. Inibitori dell'α-glucosidasi (es. Acarbose)
a. Ritardano la digestione dei carboidrati e quindi abbassano i livelli di glucosio
ematico.
6. Inibitori del cotrasportatore 2 sodio-glucosio (SGLT2) (es. Canaglifozin, Dapaglifozin)
a. Inibiscono il riassorbimento di glucosio a livello renale, aumentando la sua
escrezione urinaria.
Farmaci antibatterici
Definizione e principi
• Antibatterici: Sostanze in grado di inibire o uccidere i batteri.
• Tossicità selettiva: Capacità di colpire specificamente le cellule batteriche senza
danneggiare quelle eucariotiche.
Problemi di resistenza agli antibiotici
• Antibiotico-resistenza: Capacità dei batteri di resistere agli antibatterici, può essere
naturale o acquisita.
• Meccanismi di resistenza: Inattivazione dell'antibiotico, modifiche alla parete
cellulare, aumento dell'estrusione, mutazioni del bersaglio, ecc.
Classificazione degli antibatterici
• Struttura chimica: Classi come beta-lattamici (penicilline, cefalosporine).
• Spettro d'azione: Ampio, medio o ristretto.
• Tipo d'azione: Batteriostatici o battericidi.
• Origine: Estrattivi, semi-sintetici, sintetici.
• Meccanismo d'azione: Inibizione della sintesi della parete cellulare, sintesi proteica,
sintesi degli acidi nucleici, enzimi metabolici.
Beta-lattamici
• Funzionamento: Inibiscono la sintesi della parete cellulare bloccando la
transpeptidasi, enzima cruciale per la formazione del peptidoglicano.
Conclusioni
Il trattamento del diabete mellito e delle infezioni batteriche coinvolge diverse classi di farmaci
che agiscono su vari meccanismi biologici. La resistenza agli antibiotici rappresenta una sfida
significativa nella terapia antibatterica, richiedendo un uso responsabile e strategico degli
antibiotici per preservare la loro efficacia.
Farmaci Oncologici: Introduzione e Meccanismi di Azione
I farmaci oncologici sono specificamente progettati per il trattamento del cancro, una
condizione caratterizzata dalla proliferazione incontrollata di cellule che hanno perso i normali
meccanismi di controllo della replicazione e che possono invadere tessuti adiacenti o migrarsi
in parti distanti dell’organismo. Questa proliferazione è spesso il risultato di mutazioni
genetiche nel DNA delle cellule, le quali si trasmettono alle cellule figlie durante la
replicazione.
Strategie Terapeutiche nel Trattamento del Cancro
Le strategie terapeutiche per il trattamento del cancro possono essere distinte in tre principali
categorie:
1. Terapia Citotossica: Utilizza farmaci chemioterapici, noti per il loro meccanismo
d'azione che induce la morte delle cellule tumorali. Questi farmaci, scoperti
casualmente negli anni '40-50, hanno una finestra terapeutica ridotta e causano effetti
collaterali significativi.
2. Terapia Mirata: Sfrutta farmaci progettati per colpire bersagli molecolari specifici
espressi solo dalle cellule tumorali o critici per la loro biologia, aumentando così
l'efficacia del trattamento.
3. Immunoterapia: Recentemente sviluppata, questa strategia sfrutta il sistema
immunitario per combattere le cellule tumorali, offrendo nuove possibilità per trattare
forme di cancro precedentemente considerate incurabili.
Terapia Citotossica
La chemioterapia, o terapia citotossica, mira a indurre la morte delle cellule cancerose,
contrastando la progressione tumorale. I farmaci chemioterapici colpiscono generalmente il
DNA delle cellule tumorali, ma la loro mancanza di selettività porta anche a effetti collaterali
sulle cellule sane in rapida proliferazione, come quelle della pelle e del midollo osseo.
Obiettivi della Chemioterapia Antineoplastica
• Eliminare la malattia: Rimozione totale delle cellule cancerose.
• Rendere altre cure più efficaci: Combinazione con radioterapia.
• Ridurre il volume del tumore: Utilizzo pre-operatorio (chemioterapia neoadiuvante).
• Ridurre il rischio di recidiva: Chemioterapia precauzionale post-intervento.
• Alleviare i sintomi: Rallentare il decorso della malattia nei casi avanzati.
Classi di Farmaci Chemioterapici
I farmaci chemioterapici possono essere classificati in base al loro meccanismo d’azione:
• Agenti Alchilanti: Legano covalentemente il DNA, causando danni e morte cellulare.
• Antimetaboliti: Inibiscono la sintesi del DNA o dell’RNA, bloccando la proliferazione
cellulare.
• Prodotti di Origine Naturale: Comprendono inibitori dei microtubuli e altre classi.
Meccanismo d'Azione degli Agenti Alchilanti
Gli agenti alchilanti, come la mecloretamina, legano il DNA formando legami covalenti che
interferiscono con la replicazione e trascrizione, portando alla morte cellulare. Possono anche
indurre mutazioni e neoplasie secondarie, presentando un rischio-beneficio che deve essere
valutato.
Complessi di Coordinazione del Platino
I farmaci come il cisplatino e carboplatino agiscono legandosi al DNA e causando rotture,
inibendo la duplicazione cellulare. Anche se efficaci contro vari tipi di cancro, presentano
effetti collaterali significativi, tra cui nefrotossicità e ototossicit&ag