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Sistema di Giustizia Amministrativa Italiano
Nel sistema italiano di giustizia amministrativa sono presenti sia i ricorsi amministrativi, sia la tutela giurisdizionale; l'ordinamento italiano ha adottato un peculiare criterio di ripartizione della giurisdizione, imperniato sulla natura della situazione giuridica soggettiva lesa: se è un diritto soggettivo sussiste la giurisdizione ordinaria, se invece è un interesse legittimo sussiste la giurisdizione amministrativa; questo criterio generale è peraltro integrato da quello basato sulla materia, nei casi di giurisdizione esclusiva (si tratta di eccezioni che, però, sono andate espandendosi nel corso degli anni).
I primi sono esperibili innanzi ad organi amministrativi non giurisdizionali e sono, di regola, il ricorso gerarchico proprio e il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica; sono, invece, esperibili nei soli casi previsti dalla legge il ricorso in opposizione e il ricorso ad altri organi.
amministrativi (detto ricorso gerarchicoimproprio). La tutela giurisdizionale è ripartita, ai sensi dell'articolo 113 Costituzione, fra gli organi di giurisdizione ordinaria e quelli di giurisdizione amministrativa, secondo il criterio della natura della situazione giuridica tutelata, di cui si è detto. Sono giudici amministrativi con competenza generale i tribunali amministrativi regionali (TAR) e il Consiglio di Stato. In Sicilia, oltre al TAR con sede a Palermo e sezione distaccata a Catania, vi è il Consiglio di giustizia amministrativa (CGA), organo previsto dallo Statuto speciale che svolge nell'isola le funzioni proprie del Consiglio di Stato e che il D.Lgs. 24 dicembre 2003, n. 373, qualifica come sezione distaccata dello stesso. Funzioni giurisdizionali amministrative con competenza per specifiche materie sono attribuite alla Corte dei conti, ai Tribunali Regionali delle acque pubbliche, al Tribunale Superiore delle acque pubbliche, ai tribunali militari,
alla Corte militare di appello e alle commissioni tributarie provinciali e regionali, le quali ultime ovviamente non decidono solo su questioni di legittimità amministrativa, ma anche e soprattutto su diritti soggettivi, cioè su somme da versare o non versare alla pubblica amministrazione per tasse, imposte, tributi, interessi, sovratasse e penalità. La giustizia amministrativa di secondo grado è il Consiglio di Stato. Il Consiglio di Stato è un organo di rilevanza costituzionale della Repubblica Italiana. Previsto dall'art. 100 Cost., che lo inserisce tra gli organi ausiliari del Governo, il Consiglio di Stato (che ha sede a Roma, Palazzo Spada) è organo di ultimo grado della giurisdizione amministrativa. Oltre alla funzione di giudice di appello ex art. 103 Cost., il Consiglio di Stato svolge anche funzioni consultive, che si caratterizzano come ausiliarie del Governo, in quanto strumentali al corretto esercizio.Dell'azione L'attività consultiva è svolta da due sezioni consultive (la normativa e amministrativa, prima e la seconda) e da una sezione normativa. La competenza di ogni sezione è individuata ogni anno con decreto del Presidente del Consiglio di Stato. Per formulazioni di pareri di particolare rilievo, il presidente del Consiglio di Stato convoca l'Adunanza generale.
68. LEGGE SUL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO E I SUOI PRINCIPI
Agli organi di governo (ministro) spetta l'esercizio della funzione di indirizzo politico e amministrativo che consiste nel determinare gli obiettivi da attuare ed emanare le direttive generali a cui dovranno conformarsi i dirigenti amministrativi. La Pubblica amministrazione svolge la propria funzione tramite atti amministrativi (provvedimenti amministrativi), come ci arriva ai provvedimenti? Tramite una sequenza di atti che prende il nome di procedimento amministrativo:
- La fase dell'iniziativa: aperta con l'istanza
del soggetto interessato adottenere il provvedimento finale, oppure dall'iniziativa della stessa amministrazione (in questo caso si parla di procedimento aperto d'ufficio);
La fase istruttoria: si accertano gli elementi di fatto e di diritto su cui dovrà basarsi la decisione dell'amministrazione. Consiste nell'esame di documenti, svolgimento di verifiche, sopralluoghi. Talvolta, si ascoltano pareri delle strutture consultive e si devono ricevere atti di consenso di altre amministrazioni, interessate dal provvedimento (i c.d. nulla-osta, essi indicano che l'amministrazione interessata non ritiene che sussistano ostacoli all'adozione del provvedimento finale di competenza di un'altra amministrazione);
La fase costitutiva: che è quella in cui si adotta il provvedimento amministrativo vero e proprio;
La fase integrativa dell'efficacia: si ha quando il provvedimento, per poter produrre effetti giuridici, deve essere seguito da
Qualche adempimento ulteriore (come la sottoposizione ad un determinato regime di pubblicità). In questi casi il provvedimento è perfetto dopo la sua adozione ma è efficace solamente dopo il compimento di questi adempimenti previsti dalla legge. In Italia è stata approvata la legge (n 241/1990) e recentemente modificata dalla legge 15/2005, una legge generale sul procedimento amministrativo la quale stabilisce che l'attività amministrativa deve conformarsi ai seguenti principi: - Principio di legalità - Principio di economicità - Principio di efficacia - Principio di trasparenza - Principio di partecipazione La legge generale sul procedimento amministrativo stabilisce come devono funzionare i procedimenti amministrativi. L'amministrazione segue questi principi per garantire un'attività amministrativa corretta e trasparente.pubblicità introdotto il divieto di aggravare il provvedimento
Inoltre ogni procedimento deve concludersi attraverso un provvedimento espresso, con conseguenze nel caso in cui l'amministrazione rimanga in silenzio: in alcuni casi il silenzio significa rigetto, in altri assenso (cambia quindi la prospettiva);
Il procedimento deve concludersi entro un termine temporale certo stabilito o dalla legge o da un regolamento. Se il termine è decorso il titolare del procedimento amministrativo può rivolgersi al titolare del potere sostitutivo che conclude il procedimento;
Ogni provvedimento amministrativo deve essere motivato;
Ogni procedimento deve avere un funzionario responsabile che segue il procedimento dall'inizio alla fine e che convochi, dove occorrano le conferenze di servizio;
I soggetti interessati hanno diritto a partecipare al procedimento, infatti gli si deve comunicare l'inizio del procedimento e questi possono partecipare tramite osservazioni.
Qualsiasi altro soggetto esterno può partecipare mostrando documenti scritti o memorie che l'amministrazione deve prendere in considerazione; - Obiettivo della legge: la semplificazione amministrativa che cerca la massima snellezza operativa. Bisogna snellire il procedimento amministrativo che grava sul soggetto. I principali istituti attraverso cui si realizza questo principio sono: autocertificazione e segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). 69. ANNULLAMENTO E REVOCA ATTO AMMINISTRATIVO L'autotutela amministrativa può essere definita come quel complesso di attività con cui ogni Pubblica Amministrazione risolve i conflitti potenziali o attuali, relativi ai suoi provvedimenti o alle sue pretese. In questi casi, la P.A. interviene con i mezzi amministrativi a sua disposizione, tutelando autonomamente la propria sfera d'azione. Pertanto, il fondamento di tale potere si rinviene nella potestà generale che l'ordinamento riconosce.ad ogni Pubblica Amministrazione di intervenire unilateralmente su ogni questione di propria competenza (ed è per questo che la Si considera espressione del più generale concetto di autarchia). Più precisamente, il riesame si identifica nella "capacità di farsi giustizia da sé" senza necessità di, suddetto potere, ricorrere all'autorità giurisdizionale. La revoca appartiene alla categoria dei provvedimenti amministrativi cosiddetti di secondo grado o di riesame (annullamento, sospensione, convalida), con i quali l'amministrazione rimuove, modifica, sospende o conferma atti adottati in precedenza, al fine di curare l'interesse pubblico e verificare che sia soddisfatto in via concreta e attuale. In particolare, con la revoca (per vizi di merito e con efficacia ex nunc) e con l'annullamento d'ufficio (per vizi di legittimità e con efficacia ex tunc), l'amministrazione esercita un potere uguale e contrario.a quello posto in essere con il provvedimento revocato o annullato ed espleta nuovamente la medesima funzione realizzata con l'adozione del primo atto. La revoca può essere adottata per sopravvenuti motivi di pubblico interesse, per mutamento della situazione di fatto, nonché per una nuova valutazione dell'interesse pubblico originario. Oggetto di revoca sono i provvedimenti amministrativi a efficacia durevole (atti normativi, piani urbanistici, autorizzazioni commerciali ecc.), con conseguente esclusione di quelli che hanno già esaurito i propri effetti (per es. espropriazioni, sovvenzioni). Organo competente a disporre la revoca è quello che ha emanato il provvedimento, ovvero un altro organo previsto dalla legge. La revoca non ha efficacia retroattiva; il provvedimento revocato, quindi, non produce più effetti dal momento in cui è disposta la revoca. L'Annullamento nel diritto amministrativo è l'istituto mediante il qualeviolate legittime aspettative dei terzi di buona fede. Inoltre, l'annullamento di un atto amministrativo può essere soggetto a termini di decadenza, entro i quali è possibile presentare il ricorso. L'annullamento di un atto amministrativo può essere totale o parziale. Nel caso di annullamento totale, l'atto viene considerato come se non fosse mai esistito, mentre nel caso di annullamento parziale, solo alcune parti dell'atto vengono invalidate. È importante sottolineare che l'annullamento di un atto amministrativo non è l'unico strumento a disposizione per rimediare a un atto illegittimo. In alcuni casi, è possibile adottare misure di sanatoria o di convalida dell'atto, al fine di salvaguardare gli interessi delle parti coinvolte. In conclusione, l'annullamento di un atto amministrativo è un importante strumento per garantire la legalità e la correttezza dell'azione amministrativa, ma deve essere utilizzato con cautela e nel rispetto dei principi di proporzionalità e tutela dei diritti dei cittadini.pregiudicate le posizioni giuridiche di terzi di buona fede