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Analisi del testo
Prologo:
da notare un uso improprio della -s, indicante la terminazione del plurale, in seingnors e enperaor: dovrebbero averla entrambi in quanto accusativi plurali, oppure nessuno dei due in quanto nominativi plurali.
chi – potrebbere essere “ci” locativo o “qui”
grandismes: superlativo organico
maintes: dal celtico (< MAGNUM x TANTUM) o germanismo
March: qui la pronuncia del digramma /ch/ è velare, non palatale.
jaus: forma piccarda per pronome “eus”
meissme: neoformazione con valore aggettivale e pronominale da MET-IPSIMUS
mes: grafia fonetica per “mais” < MAGIS
auques < ALIQUID + S
chouses: è variante grafica per choses
por ce que: ha valore finale = “affinché”
chascuns < CATA + QUISQUE + UNUS
car < QUARE
jusque < IN + DE + USQUE
trop{o}: italianismo
demorant: participio
presente> charcre: sembra rilevabile l’influenza della parola italiana “carcere” nella variante di chartre.>
Rusticiaus: il suffisso -iaus, tipico del dialetto piccardo, è l’equivalente di -ellus latino e di -ello italiano.- Capitolo I:[1]>
comant: grafia fonetica per comment < QUOMODO + ET+ MENTE>
dou: “riguardo a”[2]>
Gostantinople: forma con sonorizzazione dell’occlusiva velare sorda in posizione iniziale, tratto deltoscano occidentale.>
cesti: è impiegato come un maschile plurale ma è in realtà il femminile singolare obliquo del dimostrativo( < ECCE x HIC).>
il ont consoil […] et distrent: sono rispettivamente un presente e un perfetto, vi è quindi una forte alternanza di tempi verbali, ma evidentemente questo non è percepito come errore nella lingua antica.>
Greing<n>or: comparativo organico da GRANDIOREM.>
gaagner e fer leur profit: sono coppie
sinonimiche e vogliono dire "fare affari". 16[3] plusorç dalla neoformazione *PLUSIORI (-ES)- Capitolo II[2] quant QUANDO[3] et que voç en diroie?: formula narrativa di trapasso, impiegata da Rustichello anche nella compilazione arturiana.> mentovoir (MENTE HABERE): è un verbo importante, vuol dire "ricordare"; quindi il libro diventa depositario della memoria, una memoria però di tipo selettivo.> a ccelui: raddoppiamento fonosintattico, toscanismo.[7] adonch AD + DUM x TUNC ghere: la pronuncial è velare> entre INTER[9] celle: con la geminata è un toscanismo.> nul{o}: è voce italianizzata> deverç DE VERSUM avant AB ANTE[10] puis POSTIUS[12] castiaus: forma ibrida, forma italiana (con la velare) ma con desinenza francese.> fors FORIS- Capitolo III[1] deçert: /ç/ con valore di [z] – trattodel toscano occidentale[2]: ausi [ALE + SIC (con velarizzazione)]: meior: grafia di tipo settentrionale per la laterale palatale [λ][4]: endementier [IN + DUM + INTEREA]: ces: qui è impiegato il plurale del dimostrativo per il singolare cist/ cest[7]: james [IAM + MAGIS]: por coi: qui con valore di "a patto che" 17[7]: jusque [IN + DE + USQUE]: molt{o}: italianismo, forma priva di velarizzazione: engombrament: voce italianizzata, il suffisso dovrebbe essere -mant [MENTE, con nasalizzazione]. Capitolo IV[1]: les: l'articolo dovrebbe essere al singolare, quindi li oppure lo/ le[2]: au: qui indica il riferimento spaziale[2]: elç: il pronome è al plurale ma dovrebbe essere al singolare: lui/ li[2]: avech: /ch/ presumibilmente velare = avec [APUD HOC]: coses: forma ibrida: ausint: è aussi ([ALE SIC]) – forma con epentesi di nasale (questa comune a tutta la produzionefranco-italiana) e uscita peculiare in -t, documentata in diversi codici pisano-genovesi.ceste: il pronome è qui femminile ma dovrebbe essere maschile.
Capitolo V[2]
honorablemente: forma italianizzata, lo si vede nel suffisso -mente
coses: forma ibrida: forma italiana con desinenza francese
afer: grafia fonetica per affair
Capitolo VI[2]
apres < AD PRESSUM
Capitolo VII[1]
por: la preposizione indica qui il paragone
celle: forma con la geminata, toscanismo
ben: forma italianizzata, priva del dittongo[3]
cun…con: italianismi, dovrebbe esserci avec
segnor lige: espressione feudale, cavalleresca[7]
coses: forma ibrida
meior: grafia di tipo settentrionale, al posto del grafema francese /ill/, per la laterale palatale [λ][8]
Encore < HANC + QUE + HORAM
olio: forma italiana a grado zero di francesizzazione 18- Capitolo VII[2]
beiçongnoit: /ç/ con valore di [z] è un tratto del
toscano occidentale[3]: tré: superlativo[4]: auquant < ALIQUANTUM> amalaides: sembra essere un italianismo, perché in francese abbiamo malade < MALE HABITUS> puet: dovrebbe essere un presente, a meno che non usino una forma dittongata del perfetto "pot"- Capitolo IX[3]: ki: grafia fonetica per qui[5]: mervoie: grafia di tipo settentrionale per la laterale palatale [λ][6]: feit: anaforico di "dire"[9]: fame: sembra una grafia fonetica per femme> de cui: italianismo- Capitolo X[2]: desormés: grafia fonetica per desormais < DE + EX + HORA + MAGIS>: trop{o}: italianismo[3]: que desovre voç ai contéç: uso assoluto del relativo "che" italianeggiante[4]: coses: forma ibrida> olio: forma italiana, a grado zero di francesizzazione[5]: Jeruçalem: /ç/ con valore di [z], tratto del toscano occidentale> oleo: forma italianizzata> sepolcreforma ibrida, senza velarizzazione[6] -> forma ibrida, senza velarizzazione retornere: conservazione della -e finale nelle forme dell’infinito, toscanismo- Capitolo XI[2] -> retornere: conservazione della -e finale nelle forme dell’infinito, toscanismo- Capitolo XI le: dovrebbe essere les perché il sostantivo letres è al plurale[3] -> le: dovrebbe essere les perché il sostantivo letres è al plurale[3] 19> fu esleu: uso passivo del perfetto di eslir = “eleggere”[4] -> 19> fu esleu: uso passivo del perfetto di eslir = “eleggere”[4] estoit esleu: uso passivo dell’imperfetto di eslir = “eleggere”[5] -> estoit esleu: uso passivo dell’imperfetto di eslir = “eleggere”[5] diroi: forma bastarda tra futuro e condizionale o italianismo, perché in italiano il condizionale si forma dal tema del futuro (tema infinito + desinenze derivate da forme abbreviate di HABEO) + le desinenze del perfetto; in francese dal tema del futuro + le desinenze dell’imperfetto.- Capitolo XII[2] -> diroi: forma bastarda tra futuro e condizionale o italianismo, perché in italiano il condizionale si forma dal tema del futuro (tema infinito + desinenze derivate da forme abbreviate di HABEO) + le desinenze del perfetto; in francese dal tema del futuro + le desinenze dell’imperfetto.- Capitolo XII[2] se humilent: formula tipica cavalleresca[3] -> se humilent: formula tipica cavalleresca[3] benedi>sion: assibilazione del nesso -TJ-, tratto del toscano occidentale> -> bene<di>sion: assibilazione del nesso -TJ-, tratto del toscano occidentale> celle: forma con la geminata, toscanismo -> celle: forma con la geminata, toscanismo nome: potrebbe essere un italianismo grafico, dato che in a. fr. Abbiamo solitamente “non” -> nome: potrebbe essere un italianismo grafico, dato che in a. fr. Abbiamo solitamente “non”(= “nome”)[4]> brevilejes: fenomeno di sonorizzazione forse imputabile a una propensione per le forme sonorizzate, tipicadell’antico pisano e dell’antico lucchese> carte: italianismo[5]> s’enn alent: geminazione della nasale, in posizione finale, di fronte a parola iniziante per vocale – toscanismo[6]> hoste: latinismo[7]> mestre: grafia fonetica per maistre- Capitolo XIII[1]> u: uso dell’avverbio u (< UBI) è tratto del toscano occidentale[5]> soit: perfetto di savoir- Capitolo XIV[1]> eu: prep. articolata < en + lo/le[2]> celle: forma del dimostrativo con la geminata, toscanismo> mestre: grafia fonetica per maistre> a: la preposizione indica qui la compagni= “con”[3] 20> en estant: locuzione, “in piedi”[4]> sain et haitiés: coppia sinonimica> preçentent: /ç/ con valore di [z], toscanismo[6]> tuit: nominativo plurale masch. con metafonesi-
Capitolo XV
[2] let{e}res: è forma italianizzata< car > QUARE[3] proveanç: forma con metatesi, la forma regolare è porveans[5] baçaler: settentrionalismo, /ç/ al posto di digramma /ch/ con valore di [ʧ]. Da notare che: “baccelliere” ètermine cavalleresco ed è interessante che Rustichello lo usi in un contesto, quale quello mongolo, in cui questo termine non ha alcun significato. È un termine proprio dei romanzi di avventure.< miaus: forma piccarda per mieus (comparativo)[6] mesajarie: forma che potrebbe avere alle spalle una forma italiana settentrionale messaggiaria
Capitolo XVI
[1] de ssa: raddoppiamento fonosintattico, toscanismo< renonse: assibilazione del nesso -TJ-, tratto del toscano occidentale[2] renunse: assibilazione del nesso -TJ-, tratto del toscano occidentale> coses: forma ibrida> mervoie: grafia di tipo settentrionale per la laterale palatale [λ][4]
sajes et costumés: coppia sinonimica[5]> beisogne: uso anomalo del dittongo /ei/ in beisogne è tratto che si ritrova nel ms. fr. 1463, principale e più autorevole testimone della compilazione arturiana di Rustichello.[6]> couses: forma ibrida> nasquist: congiuntivo imperfetto di naistre- Capitolo XVII[4]> sien: la forma corretta è suen – forse analogico su mien 21> fame: forse grafia fonetica per femme[5]> ensint: forma peculiare, con epentesi di nasale e uscita in -t, di ensi, che è la forma piccarda per ainsi> con: forma italiana, a grado zero di francesizzazione> bielle: forma con la geminata, toscanismo[6]> celle: forma con la geminata, toscanismo[7]> vont querant: perifrasi aspettativa – indicativo presente di “aler” + participio presente di “quere”[10]> cesti: femminile singolare obliquo del dimostrativo impiegato come un maschile plurale- Capitolo XVIII[1]> dau:preposizione mezza francese, mezza italiana2> ailarent: è un condizionale presente4> mes: grafia fonetica per mais (< MAGIS)> trop{o}: italianismo6> diroi: italianismo o forma bastarda tra futuro e condizionale (vedi Cap. XI, [5]) – forma corretta diroie> con